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Come Usare il File Robots.txt di Blogger

Accedendo su Blogger nella sezione Impostazioni > Preferenze di Ricerca > File Robots.txt personalizzato troverete una frase ben evidenziata che vi invita ad utilizzare i robots con cautela perché un uso scorretto potrebbe far sì che il vostro blog sia ignorato dai motori di ricerca. Esso serve per indicare ai motori di ricerca ciò che non si desidera indicizzare, come nel caso di determinate pagine del blog con informazioni personali, riservate o che per qualche altro motivo come ad esempio non rappresentano il tema generale del blog non si vuole promuovere. In questo caso bisogna adottare delle restrizioni. Se seguite la mia spiegazione ed alcuni miei consigli non vi succederà niente di tutto questo.

Prima di effettuare una qualunque personalizzazione vi conviene eseguire il salvataggio di ciò che è contenuto nel file robot.txt standard incollando quel poco che è presente al suo interno su un documento di testo. Per vedere quello che c'è e salvarlo dovrete aprire una nuova scheda del browser ed aggiungere all'url dell'homepage del vostro blog /robots.txt ed aprire questa pagina.

Nel caso di un blog gratuito il formato del link è il seguente:
http://nomeblog.blogspot.com/robots.txt

Nel caso di un dominio personalizzato il link da incollare è di questo tipo:
http://nomeblog.com/robots.txt

Ovviamente dovete sostituire alla parola nomeblog quello del vostro blog. Ad esempio questo è il file robots di Scuolissima:


Adesso che avete capito a cosa serve ed avete anche salvato cosa era presente in precedenza, ritornate sul Robots.txt e cliccate su Modifica, poi alla domanda Abilitare contenuti del file robots.txt personalizzato? rispondete spuntando la risposta Si. Si aprirà uno spazio bianco in cui dovete incollare ciò che era presente in precedenza, nel mio caso ho incollato questo:


All'interno del file robots.txt potete inserire fino ad un massimo di 10.000 caratteri che sono molti per le poche cose che si possono fare. Di norma è bene lasciare tutto per com'è in quanto i creatori di Blogger cercano di dare il meglio sull'aspetto SEO per i propri blog ma chi vuole provare ed è cosciente di ciò che fa può utilizzarlo per alcuni scopi limitati.

Se si vuole ad esempio bloccare l'indicizzazione di tutte le immagini dovete inserire queste due righe:
User-agent: Googlebot-Image
Disallow: /

Se volete togliere l'indicizzazione di una pagina del blog o di un articolo dovete inserire questi codici prima di Allow: / :
Disallow: /2012/06/titolo-post1.html
Disallow: /p/nome-pagina1.html
Che però dipendono dal nome che avete dato al vostro articolo e alla vostra pagina. Difatti negli articoli altre al nome dovete cambiare anche la data.

Oppure se volete potete caricare la sitemap del vostro blog direttamente nel file robots senza andare su Google Webmaster Tools, quello che dovete fare è incollare questo codice:

Sitemap: http://nomeblog.blogspot.com/atom.xml?redirect=false&start-index=1&max-results=500
Sitemap: http://nomeblog.blogspot.com/atom.xml?redirect=false&start-index=501&max-results=500

Al posto di nomeblog inserite quello del vostro blog e se avete acquistato il dominio allora dovete togliere la parola .blogspot inoltre siccome la sitemap di blogger è suddivisa ogni 500 articoli, dovrete inserire una nuova riga simile a quella precedente, ad esempio nella prima c'è index=1 e gli articoli si indicizzano fino a 500, nella seconda c'è index=501 e gli articoli si indicizzano fino a 1000 e così via. Alle prossime sitemap dovete inserire 1501, 2001, 2501 ecc.

LEGGI ANCHE: Come inviare la sitemap per blogger con Google Webmaster
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Tesina sugli hacker - Terza Media

Collegamenti per tesina di terza media sugli hacker e le truffe informatiche.


Storia: La guerra fredda

Geografia: USA

Italiano: Luigi Pirandello

Scienze: Virus come l'Aids

Tecnica: Crimini informatici

Arte: ---

Musica: ---

Inglese: The Watergate, significato del termine "Geek"

Francese: ---

Ed. Fisica: ---

LEGGI ANCHE: Film per geek sugli hacker
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Come spostare il titolo dei post prima del nome del blog su Blogger

Non so per quale motivo ma da sempre Blogger presenta un inconveniente non facilmente risolvibile attraverso il pannello di amministrazione, ma solamente attuando una modifica al modello. Questo problema si presenza nei risultati di ricerca (Google per intenderci) dove appare prima il nome del blog e successivamente il titolo dei post. Eccovi un esempio errato:

NOME BLOG | TITOLO DEL POST

Detto così non sembra affatto una cattiva impostazione ma in ottica SEO lo è, difatti l'ideale sarebbe mostrare prima il titolo del post rispetto al nome del blog perché le parole del titolo presenti sulla sinistra si indicizzano meglio rispetto a quelli presenti sulla destra. Ho notato che alcuni blog che hanno come nome del dominio una keyword di piccole dimensioni traggono ugualmente vantaggi nonostante hanno inserito il titolo del post solo dopo rispetto al nome del blog.


Come avete potuto notare dall'anteprima anche io utilizzo questo metodo, quindi vuol dire che è una modifica veramente vantaggiosa  e vi spiego anche il perché. Sempre prendendo come punto di riferimento l'immagine inserita, una persona che cerca la frase Come mandare sms gratis dal PC è più attratta dalla frase in questione, viceversa, se prima di questa frase ci fosse stata la frase Scuolissima.com Imparare Online Gratis, che è il nome completo del mio blog, la stessa persona neanche riuscirebbe a leggere il titolo vero e proprio su come mandare sms e quindi sarà molto alta la probabilità che non cliccherà sul vostro blog in quanto lo riterrà di un argomento diverso da ciò che cerca.

Per effettuare tale modifica entrate nel Modello del vostro blog e poi all'interno di tutti quei codici dovete cercare questo codice (che di solito è una delle prime righe):
<title><data:blog.pageTitle/></title>

Il codice sopra lo dovete sostituire con quello presente qui sotto:
<b:if cond='data:blog.pageType == &quot;index&quot;'>
  <title><data:blog.title/></title>
<b:else/>
  <title><data:blog.pageName/> |  <data:blog.title/></title>
</b:if> 

Per capire se la modifica sia andata a buon fine, dovrete poggiare il mouse sul titolo della scheda del browser in cui si trova un qualsiasi articolo pubblicato sul vostro blog. Come in figura:



In questo modo apparirà un tooltip, ovvero il titolo dell'articolo senza il nome del blog, che pur non essendo presente apparirà subito dopo. Diversamente, se la modifica non funziona, ve ne accorgerete subito perché continuereste a vedere il titolo del blog prima di quello dell'articolo.
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Come creare pulsanti o bottoni con HTML

I bottoni o pulsanti servono per mettere in risalto un determinato passaggio da una pagina all'altra o per confermare un qualcosa. Si è soliti trovarne uno con la scritta "download" sotto un file che deve essere scaricato da internet, o per esempio ne si può trovare un altro per vedere la demo di un'applicazione online. Per crearne un bottone conviene affidarsi ai soliti programmi di grafica ma per i meno esperti ricordo che si possono creare bottoni tramite codice HTML. Proprio in questo articolo vi spiegherò come inserire un bottone senza link, con link e colorato.


Il codice qui sotto, in HTML permette di creare un bottone in modo molto semplice, però questo anche se cliccato non porta in nessuna pagina, ha solo uno scopo estetico.

<button> Testo </button>



Il bottone può, come già detto, condurre in una pagina web differente da quella in cui ci si trova, sempre nella modalità HTML bisogna inserire un codice differente:

<a href="URL DEL COLLEGAMENTO"><button>Testo</button></a>


Utilizzando il primo codice, una volta cliccato il bottone lascerete la pagina in cui vi trovate e verrete reindirizzati nella nuova pagina e questo non è un bene in ottica SEO perché più tempo una persona lascia aperta la pagina del vostro sito e meglio sarà. Per questo motivo vi conviene scartare il codice precedente e di utilizzare quello qui sotto che possiete l'attributo target blank.

<a href="http://www.scuolissima.com" target="_blank"><button>Testo</button></a>



Se volete un bottone colorato  dovrete utilizzare il codice sottostante, ovviamente il colore potete modificarlo a vostro piacimento, sostituendo quel verde che ho inserito con un altro colore esadecimale.

<a href="http://www.scuolissima.com/" target="_blank" title="Scuolisima"><input name="button" value="Bottone colorato" style=" color:#191919; background-color: #00CC00;" type="submit"></a>



Per soluzioni più professionali vi conviene utilizzare qualche sito che permette di creare un bottone con molti più dettagli grafici.
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Tesina sull'Argentina - Terza Media


Collegamenti per tesina di terza media sull'Argentina.

Storia: Il golpe e la dittatura di Videla

Geografia: Argentina

Italiano:
- Isabelle Allende - La casa degli spiriti
- Pablo Neruda (rimase in esilio in Argentina per 3 anni)

Scienze: 
- I ghiacciai
- I vulcani

Tecnica:
- Biotecnologia
- Energia idroelettrica
- Energia termica
- Energia nucleare

Arte:
- Lucio Fontana

Musica:
- Musica argentina in generale
- Tango

Inglese: 
- The war of Fakland

Francese:
- Diego Armando Maradona

Ed. Fisica:
Calcio
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Tesina sulla Sicilia - Terza Media


Collegamenti per tesina di terza media sulla Sicilia e i siciliani.

Storia: Il brigantaggio meridionale

Geografia: la Sicilia

Italiano: 
Leonardo Sciascia

- Ciàula scopre la luna, di Luigi Pirandello (ambientato in Sicilia)


Scienze: Vulcani (Etna, Stromboli, Vulcano)

Tecnica: Terremoti

Arte: I pupi siciliani

Musica: Vincenzo Bellini

Inglese: The Sicily

Francese: L'immigration

Ed. Fisica: Calcio
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Tesina sulla Corea del Nord - Terza Media


Collegamenti per tesina di terza media sulla Corea del Nord.

Storia: La guerra di Corea

Geografia: Corea del Nord

Italiano: ---

Scienze: Enrico Fermi

Tecnica: Fissione e fusione nucleare

Arte: Pop Art

Musica: Musica asiatica

Inglese: ---

Francese: ---

Ed. Fisica: Tae kwon-do

Cittadinanza: I diritti dell'uomo
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Tesina sul Girasole - Terza Media


Collegamenti per tesina di terza media sui girasoli.

Storia: ---

Geografia: Il sole

Italiano: Eugenio Montale - Portami un girasole

Scienze: Il sistema solare

Tecnica: ---

Arte: Vincent Van Gogh

Musica: ---

Inglese: Oscar Wilde

Francese: ---

Ed. Fisica: ---
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Come creare una favicon

Le favicon sono delle icone di dimensioni 16x16 o 32x32 che si trovano in quasi ogni sito, viene visualizzata alla sinistra dell'URL nella barra degli indirizzi di un browser ed appare anche quando un sito viene salvato nei preferiti. Chi non dispone di una favicon sul proprio blog/sito deve immediatamente inserirne una, perché l'immagine di default solitamente è poco pertinente, viceversa una favicon a tema che può essere anche la miniatura di un logo lo renderà più completo. Di solito chi ne sa' di grafica si affida a programmi di fotoritocco come Photoshop ma non è alla portata di tutti e questo non è affatto un problema perché esistono siti che anche il più negato saprebbe utilizzare per creare la propria favicon personalizzata in meno di 10 minuti.


1) Favicon.cc: per semplicità è il migliore sito per creare favicon, avrete di fronte a voi una griglia e dovete colorarla utilizzando la tavolozza dei colori. Per salvare l'immagine scorrete la pagina verso il basso e cliccate su 'Download Favicon' per scaricare l'immagine in formato .ico.

2) Anti-Favicon: questo è uno di quei siti che preferisco per creare favicon perché da' quanto meno una base per iniziare; infatti ci sono degli esempi e poi le favicon dove spesso ci entra ben poco risulteranno più descrittive rispetto a quelle tradizionali dato che potrete dividerla in due parti: superiore ed inferiore ed inserire un massimo di due parole di 4 lettere ciascuna.

3) Toolset Favicon: questo generatore di favicon è molto simile al primo che vi ho presentato; vi permetterà di creare la vostra favicon.ico partendo da zero utilizzando gli strumenti dell'editor HTML5 oppure importanto un'immagine JPG, GIF o PNG come punto di partenza.

4) FavIcon from Pics: per i più pigri propongo questo sito che da una immagine normale crea tre tipi di favicon di grandezza 16x16 px, 32x32 px o in formato gif (in movimento); le gif però non sono supportate da molti browser.

5) Favicon.co: altro sito dove basta inserire un'immagine, caricarla, cliccare su 'Generate Favicon', per ottenere una immagine in miniatura con le dimensioni desiderate. Per scaricarla dovete cliccare sulla scritta 'Download Your Favicon Here'.

6) Degraeve: simpatico anche questo tool online per creare favicon dove potrete caricare un 'immagine, ritagliarne una parte ed editarla e ritoccarla un pochino per poi poterla utilizzare come favicon del proprio sito.

Si ricorda che per inserire una favicon in un sito a meno che non abbia una opzione apposita, si deve andare nella sezione HEAD (intestazione) ed incollare all'interno dei tag <head> e </head>, questo semplice markup::
<link rel="icon" href="/percorso/favicon.ico" />
Dovete sostituire il link di default con quello della vostra immagina appena creata e caricata online.
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Età Napoleonica Riassunto

Napoleone e la Campagna d'Italia

Le monarchie europee che erano contrari ai principi della rivoluzione francese mostravano il loro dissenso facendo guerra contro la Francia. Per questo motivo a Napoleone Bonaparte, giovane generale nato in Corsica il compito di tenere a bada le truppe austriache stabilitesi in Italia, in modo da tenerle divise dal resto dell'esercito nemico. Il giovane generale non si limitò ad un'azione di disturbo, difatti riuscì a sconfiggerli in quella che fu definita una clamorosa vittoria e così austriaci e piemontesi furono sconfitti. Nel 1797 fu firmato a Campoformio il trattato di pace e per questo motivo l'Austria dovette lasciare Milano e la Lombardia ed ottenne Venezia. La repubblica veneta un tempo molto potente, divenne debolissima, così debole che venne sfruttata dalle grandi potenze come pedina di scambio e perse definitivamente l'indipendenza. Anche il Piemonte perse territori perché dovette cedere ai Francesi vincitori, Nizza e la Savoia. Il papa perse l'Emilia e la Romagna che formarono una nuova repubblica. E così coloro che minacciavano la repubblica francese non rappresentavano più alcuna minaccia.

Le Repubbliche Sorelle

Dopo che Napoleone conquistò l'Italia si vennero a creare in quest'ultima delle repubbliche alleate della Francia che presero il nome di “repubbliche sorelle”.
La Repubblica Cisalpina (1797) era quella più importante, aveva come capitale Milano e ne facevano parte Lombardia, Emilia e Romagna. Inoltre le repubbliche italiane possedevano una costituzione simile a quella francese e presero importanti provvedimenti di ispirazione rivoluzionaria: abolirono i privilegi feudali della nobiltà, confiscarono le proprietà della Chiesa e le vendettero ai privati, riformarono il sistema giudiziario e abolirono in maniera definitiva le armi e le corporazioni.

La Rivoluzione a Roma e Napoli

Nel 1798 e nel 1799 sorsero due repubbliche rispettivamente a Roma e a Napoli. La repubblica partenopea (napoletana) fece importanti riforme tra cui la confisca delle grandi proprietà di nobili e clero. Questa repubblica aveva un punto debole, ovvero era guidata da intellettuali e borghesi che però non avevano un rapporto diretto col popolo e per questo motivo i nobili e la Chiesa crearono un esercito per abbattere la repubblica proclamandosi difensori della santa fede cattolica ed in questo modo l'aiuto di molti fedeli fu determinante per abbattere la repubblica e l'esercito sanfedista riconquistò Napoli (1799). I capi della repubblica e l'ammiraglio Francesco Caracciolo furono condannati a morte e anche la Repubblica Romana fu abbattuta dagli eserciti austriaco e russo.

Napoleone prende il potere

Non tutte le potenze furono sconfitte, difatti mancava l'Inghilterra. Per sconfiggerla il Direttorio pensò che mandando il generale Napoleone Bonaparte a conquistare l'Egitto potesse in qualche modo indebolire gli inglesi ostacolandone il loro commercio nel Mediterraneo. Napoleone vinse in Egitto, ma l'ammiraglio inglese Orazio Nelson sconfisse la flotta francese presso la baia di Abukir, nel delta del Nilo (1798), e rischio di restarvi isolato dato che furono interrotte ogni possibilità di comunicazione con la madrepatria.
Le monarchie europee, dopo il duro colpo inflitto alle truppe francese tornarono alla carica riprendendo la guerra contro la Francia e le repubbliche italiane divennero nuovamente controllate.
Il Direttorio era indeciso su quale mossa intraprendere anche perché i monarchici insorgevano e volevano al trono il ritorno di Luigi XVIII, fratello del re ghigliottinato. Napoleone riuscì a sfuggire ai controlli degli inglesi e rientrò in Francia, poi il 19 novembre 1799 (18 brumaio del calendario rivoluzionario fece un vero e proprio colpo di stato e con il suo esercito occupò il Parlamento e prese personalmente tutti i poteri diventando così primo console. Ci voleva un governo forte per contrastare le insurrezioni e vincere gli attacchi delle potenze europee e per questo motivo l'esercito lo appoggiava ed anche la borghesia era favorevole alle sue scelte. Napoleone si recò in Italia e vinse a Marengo contro l'esercito austriaco e occupò tutta l'Italia settentrionale (1800), e così Inghilterra e Austria firmarono la pace con la Francia.

Il Governo autoritario di Napoleone

Per mettere fine definitivamente alla rivoluzione Napoleone fece prevalere il suo potere togliendo al paese la libertà politica e di stampa, però per ricambiare la fiducia della borghesia gli offrì pace, sicurezza, uno Stato efficiente e ben organizzato e il controllo dell'economia.
La Francia divenne così uno stato forte e accentrato, proprio quello che volevo in molti, e il potere era organizzato in modo piramidale in cui ciascuno doveva obbedire al suo superiore. In cima alla piramide stava Napoleone che era la massima autorità, subito dopo stavano i ministri, poi i prefetti, i dipartimenti (piccole regioni).
I sindaci delle città erano nominato dal governo, così come i giudici. Anche in famiglia c'era un capo ed era il padre che gestiva il patrimonio familiare. Fu fondata la Banca di Francia che fu presa come modello dalle banche nazionali di molti altri paesi europei.
Nel 1804 Napoleone pubblicò il Codice civile che conteneva le leggi che regolavano i rapporti tra i cittadini, in questo modo la legge diventava uguale per tutti. E non solo difatti seguirono il Codice penale e il Codice di commercio, applicati in tutti i paesi appartenenti alla Francia.
Napoleone riformò anche il sistema scolastico con la creazione di numerose scuola tecniche e soprattutto i licei per formare un ceto di amministratori capaci al fine di formare la nuova classe dirigente.

I Rapporti fra Chiesa e Stato

Come già detto la repubblica partenopea fu sconfitta dalla Chiesa e quindi è facile intuire che i rapporti fra Chiesa e Stato non sono mai stati dei migliori ma Napoleone che voleva una linea stabile decise che era meglio dimenticare i vecchi rancori e nel 1801 si arrivò ad un accordo (Concordato) con il nuovo pontefice Pio VII. I presti non avevano l'obbligo di giurare fedeltà alla repubblica ed i parroci venivano stipendiati dal governo ed alla Chiesa fu affidata la gestione della scuola elementare. I vescovi ed i parroci venivano nominati dallo Stato francese ed a Pio VII fu restituito lo Stato della Chiesa. Non durò molto tempo questa sorta di pace, difatti nel 1809 quando lo Stato della Chiesa fu ripreso dalla Francia, Pio VII venne arrestato e condotto in Francia, salvo poi tornare a Roma nel 1815 con la caduta di Napoleone.

L'impero Napoleonico

Napoleone otteneva diversi successi in battaglia e la sua ambizione lo trascinò verso un potere assoluto. Nel 1804 si fece proclamare imperatore dei Francesi. L'anno successivo assunse anche il titolo di re d'Italia. Ripristinò i titoli nobiliari andando contro ai principi della rivoluzione francese, in questo modo creò una nuova nobiltà a lui fedele. Nel 1810 Napoleone sposò la figlia dell'imperatore austriaco Maria Luisa, sia per avere un erede ed anche per consolidare il trattato di pace con gli austriaci. Man mano che conquistava territori Napoleone pose vari membri della sua famiglia, ad esempio il fratello Giuseppe divenne re di Napoli e poi addirittura re di Spagna, il fratello Luigi re d'Olanda, il fratello Gerolamo re dello Stato tedesco di Westfalia, la sorella Elisa granduchessa di Toscana, la sorella Paolina fu duchessa di Guastalla, il cognato generale Gioacchino Murat marito di Carolina fu re di Napoli, il figlio della prima moglie Eugenio di Beauharnais fu viceré d'Italia. Napoleone da rivoluzionario finì per diventare anche lui un monarchico, ovvero in quell'autorità che da sempre si è scontrato.

Una Grande Rivale: L'Inghilterra

Nel 1805 una coalizione formata da Inghilterra, Austria, Russia, Svezia e regno di Napoli dichiarò guerra alla Francia, ma l'esercito francese ebbe la meglio e la sconfisse ad Austerlitz ma contemporaneamente l'ammiraglio Orazio Nelson sconfisse la flotta francese a Trafalgar. L'Inghilterra era l'unico acerrimo nemico che era rimasto alla Francia e che poteva fare veramente male all'impero napoleonico. Napoleone lo sapeva bene e così la infastidì attuando il blocco continentale (1806) per colpire gli interessi commerciali dell'Inghilterra. Dato che tutte le merci di provenienza inglese o trasportate da navi inglesi dovevano essere catturate in mare o sequestrate nei porti europei controllati dalla Francia, l'industria inglese fu gravemente danneggiata ma non tutti rispettarono questo blocco e così la merce veniva ugualmente scambiata attraverso il contrabbando.

La Supremazia Francese in Europa
Napoleone affrontò diverse coalizioni nemiche che sconfisse a Jena (1806), a Friedland (1807), a Wagram (1809). Occupò l'Olanda e alcune regioni tedesco, il generale Bernadotte da maresciallo divenne re di Svezia e la Polonia passò così sotto il dominio francese.
Quando nel 1808 le truppe francesi invasero la Spagna furono fermati dalla forza del popolo appoggiato dagli inglesi, e soprattutto grazie al generale, il duca di Wellington che impedì ai Francesi di occupare il Portogallo.

La Campagna di Russia

Non c'era solo Napoleone a dettare legge, difatti lo zar Alessandro I pensò di essere così forte da poter rinunciare al blocco continentale ordinato dai francesi per contrastare il commercio dell'Inghilterra e così mandò su tutte le furie Napoleone che mandò 600.000 uomini in Russia per ottenere una vittoria rapida come ha sempre fatto nelle guerre precedenti.
Il generale russo Kutuzov sapeva che nello scontro diretto avrebbe perso e così adottò una tattica diversa ma allo stesso tempo geniale: la ritirata. Man mano che i francesi avanzavano i russi si ritiravano lasciando dietro terra bruciata, avevano bruciato villaggi interi, e non era rimasto nemmeno una scorta di cibo. Era passata l'estate e quando l'esercito francese arrivò a Mosca trovandola deserta ed in fiamme, il freddo invernale si faceva sentire e Napoleone ordinò la ritirata non avendo trovato ne ripari ne cibo per sfamare i suoi uomini. La Grande Armata francese colpita dal freddo e sconfitta presso il fiume la Beresina, passò da 600.000 uomini a soli 50.000. La campagna di Russia fu un vero fallimento e preannunciava la caduta di Napoleone.

Il Crollo dell'Impero e i Cento Giorni

Quando Napoleone con il resto dei suoi uomini rientrò in patria trovò tutt'altro che un clima sereno (stavolta non da un punto di vista meteorologico) e venne attaccato da Inghilterra, Austria, Russia, Prussia e Svezia e sconfitto a Lipsia (1813). Nella primavera del 1814 Parigi fu occupata e Napoleone abdicò. Sul trono di Francia sali Luigi XVIII, fratello del re decapitato, mentre Napoleone venne concesso di ritirarsi all'isola d'Elba, nell'arcipelago toscano. L'anno successivo Napoleone ebbe modo di fuggire e sbarcò in Francia con pochi soldati e la popolazione e l'esercito di schierarono nuovamente a suo fianco ma il suo ritorno al potere durò solamente cento giorni, nel 1815 fu sconfitto a Waterloo in Belgio, da inglesi e prussiani, al comando del duca di Wellington e venne esiliato a Sant'Elena dove morì il 5 maggio 1821.

Cosa era rimasto in Francia?

Con il ritorno di Luigi XVIII sembrava che potesse ritornare immediatamente il vecchio regime ed invece il primo Napoleone, quello buono, che si batteva per i principi di libertà lasciò un segno nell'animo dei francesi. I profondi cambiamenti come la confisca delle grandi proprietà della Chiesa e dei nobili cedute alle emergenti famiglia borghesi rimasero com'erano prima, i privilegi feudali rimasero aboliti, la Chiesa non contava molto sulle scelte di politica, il Codice civile era rimasto e veniva preso come esempio anche da altri Stati europei, la libertà di iniziativa non era ostacolata da nessuno e soprattutto il sentimento nazionale era rimasto in tutta la popolazione (non solo quella francese) che finalmente avevano capito il concetto di ideali di libertà e di uguaglianza proclamati dalla Rivoluzione.
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Riassunto: Napoleone Bonaparte


Tutto ebbe inizio nel 1796 quando il Direttorio affidò l'incarico al giovane generale Napoleone Bonaparte (Ajaccio 1769 - Sant'Elena 1821) di rallentare la morsa delle truppe austriache presenti in Italia e quando questi riuscì non solo a fermarli ma anche a sconfiggerli iniziò la sua ascesa. Occupò in pochi mesi tutta l'Italia settentrionale e l'Austria fu costretta a chiedere la pace attraverso il trattato di Campoformio (1797) così facendo l'Austria dovette abbandonare Milano e la Lombardia ed ottenne in cambio Venezia. In Italia quei territori conquistati dai Francesi vennero chiamati repubbliche sorelle e la più importante era la Repubblica Cisalpina (1797). Nonostante ebbero vita breve avviarono una serie di riforme ispirate ai principi della Rivoluzione. La Repubblica partenopea (1799) non riuscì a conquistare la fiducia del popolo e venne abbattuta in pochi mesi da un esercito arruolato dai nobili e dal clero. Questo fu detto esercito sanfedista, perché si batteva per la difesa della fede religiosa, un modo per acquisire la fiducia del popolo.
Per indebolire l'Inghilterra nel Mediterraneo il Direttorio invitò Napoleone in Egitto per ostacolare il loro commercio, qui i francesi ebbero la meglio mentre ad Abukir la flotta inglese guidata dall'ammiraglio Orazio Nelson ebbe la meglio sulla flotta francese e Napoleone rischiò di restarvi bloccato perché non aveva modo di poter comunicare con la madrepatria. Napoleone rientrando in patria decise di fare un colpo di Stato e prese tutti i poteri, assumendo il titolo di primo console (1799). Subito dopo sconfisse a Marengo gli Austriaci e occupò l'Italia settentrionale.
Il suo potere diventava sempre più solido e così il suo governo divenne autoritario e accentrato ed il potere era affidato secondo una struttura gerarchica; fece importanti riforme nel campo scolastico, economico, finanziario, emanò un Codice civile e firmò un Concordato col Pontefice Pio VII. Quando nel 1804 Napoleone divenne imperatore si assicurò che ognuno dei suoi familiari avesse un trono anche per evitare attacchi provocati dall'invidia dagli stessi familiari. Per colpire economicamente l'Inghilterra proclamò il blocco continentale, cioè il divieto di commerciare con l'Inghilterra. Fu un provvedimento che danneggiò l'economia di diversi paesi, e la Francia ebbe gravi difficoltà in farlo rispettare, e si diffuse il contrabbando.
Napoleone ottenne altri successi militari ma la sua sorta ebbe un profondo cambiamento con la campagna di Russia (1812) perché con il suo numerosissimo esercito si aspettava una guerra semplice e breve ma quando arrivò a Mosca l'unica cosa che trovò fu il freddo dato che il generale Kutuzov gli fece una bella sorpresa con la sua tattica militare della ritirata, che comportava la distruzione delle zone della Russia (villaggi e raccolti) in modo da non poter garantire il giusto riparo e il vivere agli eserciti nemici. Da 600.000 uomini, decimati dal freddo e dagli attacchi dei russi rimasero solamente 50.000 soldati. Rientrati in patria furono sconfitti a Lipsia nel 1813, e Napoleone fu obbligato ad abdicare e a ritirarsi all'isola d'Elba. Riesce a fuggire ed a ritornare in Francia riprendendo anche il potere e anche la fiducia della popolazione ma solo per cento giorni. Inglesi e Prussiani lo sconfissero definitivamente a Waterloo. Esiliato nell'isola di Sant'Elena, Napoleone morì il 5 maggio 1821.

Dalla sua storia si può trarre una morale difatti Napoleone che inizialmente si batteva per gli ideali della rivoluzione è morto da monarca, cioè è diventato il tipo di autorità per cui si batteva, voleva tutto il potere nelle sue mani e l'ha avuto, ma chi troppo vuole nulla stringe ed ha avuto la fine che meritava. In compenso ha attuato una serie di riforme ed ha risvegliato il sentimento patriottico, gli ideali di libertà ed uguaglianza che fino a quel momento non avevano molta importanza.

LEGGI ANCHE: Età Napoleonica
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Il Neoclassicismo in Arte

L'Amore e Psiche di Antonio Canova

Riassunto:
Il Neoclassicismo è un movimento culturale che si diffuse in tutta Europa a partire dalla seconda metà del Settecento che si ispirava ai modelli dell'arte e della cultura greco-romane e proprio per questa ragione gli venne assegnato questo nome.
Lo scrittore tedesco Joachim Winckelmann fu l'iniziatore di questo movimento e sosteneva che nella sua Storia dell'arte antica, l'arte doveva ritornare alla semplicità dei modelli classici e abbandonare la complessità e la magnificenza del barocco. Pensava anche che solo l'arte greco-romana era stata in grado di esprimere i grandi ideali e di favorire il miglioramento morale dell'uomo. Quello che pensava Wnchelmann si diffuse rapidamente grazie alla grandi scoperte archeologiche della seconda metà del Settecento come i ritrovamenti di Ercolano, di Pompei e la scoperta dei grandi templi greci di Paestum. Il Neoclassicismo raggiunge il suo punto più alto con l'avvento della Rivoluzione Francese. Infatti i rivoluzionari ritenevano che solo un'arte che imitasse i modelli antichi potesse esprimere la grandezza dei nuovi ideali politici ed i soggetti raffigurati era tratti dalla storia di Roma repubblicana che simboleggiavano la resistenza ai tiranni.
La pittura neoclassica si contraddistingue per la scelta di soggetti tratti dalla storia greco romana e dalla volontà di creare dipinti austeri e severi. I molti casi, però il culto ossessivo per l'antichità bloccò la fantasia degli autori e li portò a creare opere fredde e prive di un'autentica ispirazione.
Jacques Louis David sosteneva che la pittura doveva imitare la scultura antica e quindi realizzò quadri composti e solenni. Egli rappresentò eventi e personaggi della Rivoluzione Francese e poi divenne il pittore preferito di Napoleone.
La scultura neoclassica si caratterizzò per l'uso del marmo e per la scelta di soggetti mitologici.
Essa è legata soprattutto al nome di Antonio Canova e del danese Thorvaldsen.
L'architettura neoclassica si diffuse non solo in Europa, ma anche in America, per tutto l'Ottocento, e riprese molto strettamente lo stile dei templi greci.
Lo stile neoclassico influenzò anche oggetti di uso comune, come abiti, mobili, ecc. In particolare si diffuse, durante il periodo napoleonico, il cosiddetto stile impero, che applicava all'arredamento gli schermi dell'arte classica.
Il neoclassicismo non vi fu solo in ambito artistico ma anche in letteratura ed alcuni degli esponenti di questo movimento furono il tedesco Wihelm Goethe e l'italiano Ugo Foscolo.
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È migliore Blogger o Wordpress per realizzare un blog?


Uno dei tanti dubbi che affligge una persona che vuole crearsi un blog per scrivere le proprie conoscenze, le memorie o ciò che riguarda l'informazione in generale è la scelta della piattaforma da usare. Tra le più famose vi sono Blogger e Wordpress. Tutti i blog creati con Blogger gratuitamente sono di terzo livello e quindi presentano il dominio nel seguente modo NomeBlog.blogspot.it che poi può diventare personalizzato, ovvero potete togliere la scritta blogspot alla moderata cifra di 12$. Per quanto riguarda Wordpress.com invece la soluzione è differente in quanto esistono due tipi di Wordpress, il primo è quello che che permette di creare un blog gratuitamente e poi vi permetterà di avere un blog nel seguente modo NomeBlog.wordpress.com però questo è sconsigliatissimo se un giorno volete utilizzarlo per guadagnare qualcosina oppure se volete renderlo con una grafica accattivante perché ha parecchie limitazioni in quanto non può essere utilizzato a scopo commerciale e non si possono caricare script. Il Wordpress che usano tutti non è quello linkato precedentemente, bensì il CMS, ovvero quello che dovrete scaricare e poi caricare su un server che può essere Aruba, Tophost, Netsons ecc, non è una procedura semplice quella di installare Wordpress però se beccate delle guide scritte passo passo, sarà un gioco da ragazzi.


Adesso che ho spiegato in linea generale la differenza tra queste due piattaforme, vediamo quali dei due è migliore. A dire il vero sono entrambi molto buoni difatti il concetto di “migliore” dipende dal tipo di utilizzo che bisogna farne. Non andate nel panico, leggete le varie differenze che sto per elencarvi e se ne volete aggiungerne altre o volete chiarimenti per via di qualche dubbio che vi portate da tempo lasciate pure un commento e cercherò di darvi qualche consiglio.

COSTO: Blogger è gratis e lo è per sempre e se volete acquistare il dominio dovrete spendere una cifra annuale piuttosto contenuta che è di 12$, circa 10€.
Viceversa Wordpress il CMS da scaricare è gratis ma comporta l'acquisto di un dominio che se ne trovano anche a 5€ all'anno ed anche un server e un database e solitamente comporta una spesa complessiva annuale che va dai 40 ai 60€ dato che serviranno pure i costi aggiuntivi dei backup.

SPAZIO: Quello che scrivete, le immagini che caricate ed i video occupano un certo spazio. Su Blogger gli articoli non sono un problema per voi in quanto lo spazio è illimitato e più o meno la stessa cosa vale anche per le immagini dato che vengono messi a disposizione attualmente 15 gb e di questi 15 gb solamente le immagini molto grandi vengono conteggiate, per quanto riguarda i video potete caricarli sul vostro blog e fino a 5 minuti di durata non occupano alcuno spazio, se invece superano questa durata limite vanno ad occupare lo spazio dai 15 gb di cui ho parlato precedentemente, ma per i video il problema non sorge in quanto ormai tutti utilizzano e preferiscono incorporare i video su YouTube.
Su Wordpress gli articoli che scrivete occupano database così come i plugin, mentre le immagini ed i video occupano spazio web. Lo spazio del database e dello spazio web dipendono dall'hosting scelto, e se superate i loro limiti potreste subire dei blocchi al sito, un rallentamento fuorviante per i visitatori ecc.

GRAFICA: Sia per Blogger che per Wordpress è possibile trovare temi molto carini adattabili per qualsiasi blog. Su Blogger vi sono pochi temi che mette a disposizione Blogger e quindi quasi sempre bisogna cercarli nel web ma una volta installato un tema diverso da quelli standard non si potrà utilizzare più il semplicissimo design modelli per le personalizzazioni e bisognerà agire direttamente con la modifica del codice HTML e CSS. Su Wordpress per ogni tema installato cambiano le impostazioni, ad esempio in alcuni temi è semplice installare un logo ma possono essere più complesse altre cose come ad esempio il ridimensionamento delle sidebar.

PLUGIN: Su Blogger sono pochi i widget che vengono messi a disposizione ma quelli che ci sono sono indispensabili come per esempio quello degli ultimi post, l'intestazione e per inserire codici Javascript questi devono essere hostati da terze parti per poter funzionare su Blogger in quanto non permette di utilizzare lo spazio web.
Su Wordpress invece è possibile utilizzare qualsiasi tipo di Plugin, ne esistono migliaia ed ognuno con caratteristiche differenti, però possono anche non funzionare nel tempo ed ogni plugin comporta un punto debole del blog in quanto se non aggiornati o se troppo vecchi si è soggetti ad attacchi da parte di hacker. Conviene utilizzare pochi plugin e solamente quelli indispensabili come Wordpress SEO che vi aiuterà per una migliore indicizzazione del blog, viceversa su Blogger gran parte dell'indicizzazione ve la corregge Blogger stesso.

TAG, CATEGORIE, ETICHETTE: Su Blogger per creare delle categorie si devono utilizzare le etichette, il loro numero è limitato a 2000 e superato il quale non se ne possono inserire altre, per ogni post se ne possono inserire un massimo di 20 e di norma non si indicizzano anche se esisteva un metodo attraverso il robot per indicizzarle; la limitazione di 2000 etichette può comportare un problema quando si creano siti in cui ad ogni personaggio o praticamente ad ogni articolo pubblicato occorre inserire una etichetta, quindi bisogna gestirle sin dall'inizio per evitare di rimanerne a corto.
Su Wordpress, invece, vi sono le categorie e potete immaginarle come il titolo di un libro e poi ci sono i tag e potete immaginarli come i capitoli del libro. Quindi è facilmente ipotizzabile che il numero delle categorie deve essere di gran lunga inferiore a quello dei tag e quest'ultimi devono essere inferiori rispetto al numero dei post pubblicati. Ho anche scritto un articolo per capire la differenza tra categorie e tag di Wordpress. Se su Blogger le etichette non si indicizzano e non occupano spazio su Wordpress, invece, i tag e le categorie occupano database e bisogna farli indicizzare e sfruttare con un giusto criterio per non incorrere a penalizzazioni. Personalmente ritengono che sia faticoso eliminare le etichette di Blogger se presenti in molti post.

AUTORI: Su Blogger si possono inserire dei moderatori o degli amministratori, questi ultimi però se in malafede possono addirittura cancellarvi e rubarvi il blog. Non consiglierò mai di aggiungere allo stato attuale aiutanti sul proprio blog soprattutto se questo è fatto bene o ben indicizzato.
Su Wordpress invece ad uno staff gli si può dare un ruolo differente, ad esempio può solamente scrivere articoli nelle bozze, può occuparsi della gestione dei contenuti, può anche essere amministratore senza cancellarvi ecc. Per un blog con più autori sicuramente Wordpress è migliore.

INDICIZZAZIONE: Girano voci che su Wordpress a parità di condizioni gli articoli scritti si indicizzano meglio rispetto alla piattaforma di Blogger. Questa è una dicitura errata, difatti entrambe le piattaforme sono strutturate in modo da poter rendere al meglio qualunque blog. L'indicizzazione dipende solamente da ciò che scrivete, dal nome del dominio e dalle keyword sul quale punta il vostro blog. Può capitare che su Wordpress una persona ci metta più impegno nel migliorare il blog perché gli comporta una spesa maggiore rispetto a Blogger, ma da come avete capito non importa la struttura ma il contenuto. Succede anche che vi sono persone che si lamentano ma per ogni caso ci sono cause e soluzioni diverse, questo può dipendere da un utilizzo sbagliato del SEO di Blogger, argomenti che ho affrontato spesso e che continuo ad affrontare essendo interessato allo sviluppo di questa piattaforma.

COMMENTI: Il modulo dei commenti della piattaforma Blogger è piuttosto limitato alla piattaforma Blogger/Googleplus/Gmail perché non conviene più, causa spam continui, lasciare liberi i commenti anche alle persone anonime. Il modulo dei commenti di Wordpress è migliore non solo perché con l'installazione di plugin giusti si possono utilizzare account differenti (come quelli dei social network Facebook e Twitter ma anche quelli interni per mezzo della creazione di un nuovo account) ma si può anche cambiare l'ordine, ovvero i commenti più recenti si possono mettere in alto e quelli più vecchi in fondo e per di più su Blogger c'è un limite di 200 commenti che non conviene superare oltre il quale i commenti sembrano nascosti agli utenti.

La mia esperienza

Detto questo volevo porvi la mia esperienza facendo il confronto tra questo blog (Scuolissima) ed un altro mio sito.

Se avessi utilizzato Wordpress per Scuolissima, anziché Blogger, attraverso un giusto utilizzo di tag e categorie sono straconvinto che avrei ricevuto il doppio delle visite però avrei consumato parecchia banda e le immagini ed i lunghi articoli mi sarebbero costati più di 1000€ annuali date le grandi quantità di appunti e guide presenti nel blog in continuo aumento.

Quindi più è grande il sito che volete fare più saranno i costi su Wordpress.

Per certi siti invece sono stato praticamente costretto ad utilizzare Wordpress perché richiedono un design bello e piacevole, a costo di pagare plugin per abbellirlo, con ampie personalizzazioni e qualità grafica che su Blogger è difficile ottenere. Inoltre i tag e le categorie sono troppo importanti perché contano ancora di più degli articoli stessi per alcune tipologie di siti.

Come avete potuto notare Scuolissima non me lo sarei potuto permettere su Wordpress, viceversa altri siti sarebbero venuti veramente penosi dal punto di vista grafico su Blogger. Su Blogger in linea generale vanno bene i blog multitematici, quelli legati alla tecnologia, il pc e internet, dove l'utilizzo delle etichette è limitato a 4-5 per post. Wordpress invece lo consiglio per chi vuole creare un sito di giochi, un sito di ricette, news, sport, video e così via per poter sfruttare al meglio l'utilizzo dei tag, delle categorie, i plugin già preimpostati, e avviare collaborazioni con più persone.

Prima di chiudere il post volevo dirvi che una volta scelto la piattaforma da utilizzare non dovete mai ritornare indietro sulle vostre scelte, perché l'indicizzazione riparte da zero, rischierete di perdere contenuti ed inoltre qualcuno approfitterà (perché era un vostro utente o usava i vostri feed) della vostra chiusura temporanea del blog per copiarvelo attraverso la cache, ovvero le pagine che rimangono salvate per un bel po' di giorni su Google nonostante la cancellazione. E poi ricominciare da capo non è una cosa molto entusiasmante...

Se mi sono dimenticato alcune differenze vi invito a segnalarle.
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La Rivoluzione Americana Riassunto



L'America del Settecento

Nei primi anni del Settecento l'America era solo un immenso territorio popolato da poche persone, era dominato da diverse potenze europee e solo in parte era stato colonizzato. La Spagna che aveva occupato l'America meridionale aveva tralasciato il Brasile essendo una colonia portoghese. L'Inghilterra, la Francia e la Spagna si divisero l'America settentrionale. Nella zona dell'oceano Atlantico si erano formate tredici colonie inglesi, fra queste New Amstedam era stata tolta agli olandesi e ribattezzata New York. Alle loro spalle si estendeva la colonia francese della Louisiana, nome derivato dal re Luigi XIV, più a sud si trovavano il Messico e la Florida che erano territori spagnoli.
Nella zona interna, nelle grandi prateria fino al Pacifico vivevano le tribù degli indiani pellerossa, questo nome gli è stato dato dai bianchi per il semplice motivo che si dipingevano il volto di rosso in occasione di guerra. Sioux, Cheyenne, Comanche, Crow, Piedi Neri, Arapaho, Navajo, Apache, Pueblo erano per lo più tribù nomadi che si spostavano frequentemente per la caccia di mandrie e bisonti. Più a nord, il Canada fu scoperto dai Francesi che lo colonizzarono, e poi crearono due città a cui vennero dati il nome di Quebec e Montreal. Nel corso del Settecento i domini spagnoli e francesi in totale erano circa cinquantamila bianchi, mercanti e cacciatori di pellicce, proprio perché a loro non interessava stabilirsi ma solamente sfruttare le risorse del territorio. Nel 1763 i Francesi vennero sconfitti dagli inglesi e così il Canada passò sotto il dominio inglese.

Le Tredici Colonie Inglese

Se da una parte veniva sfruttato il territorio dall'altra parte le tredici colonie inglesi rappresentavano un punto fermo della popolazione intenzionato ad insediarsi stabilmente e che comprendeva verso la metà del Settecento circa 2 milioni e mezzo di bianchi. Virginia, Maryland, Carolina del Nord, Carolina del Sud e la Georgia costituivano le cinque colonie del Sud dove l'economia era basata prevalentemente sull'agricoltura, organizzata con grandi piantagioni di cotone, riso, zucchero, e tabacco e la manodopera erano formata in maggioranza da schiavi dell'Africa.
New York, New Jersey, Pennsylvania e Delaware erano costituivano le quattro colonie del centro ed erano le città più ricche anche grazie alla presenza dei porti, erano popolate principalmente da inglesi ma v erano minoranza di Olandesi, Tedeschi, Irlandesi e Scozzesi, anche qui l'agricoltura era l'attività più fiorente ma le terre erano divise in piccole e medie proprietà, coltivate a conduzione familiare.
Massachussetts, Connecticut, New Hampshie e Rhode island costituivano le quattro colonie del Nord, erano abitate da Inglesi e Scozzesi e costituivano la regione chiamata New England (Nuova Inghilterra). La loro economica si basava sul commercia, anche quello degli schiavi che rivendevano alle colonie del sud. Avevano a loro disposizione una notevole flotta di navi da pesca e possedevano manifatture e fabbriche che vendevano i loro prodotti alle altre colonie.

Chi erano i Coloni

I Coloni, persone che abitavano l'America erano persone decise e disposte a lavorare duramente pur di costruirsi una vita diversa da quella passata. Chi andava a colonizzare era povero ed andava lì in cerca di maggior fortuna. Molti dei coloni erano stati perseguitati per motivi religiosi come i padri pellegrini del Mayflower, altri erano ex condannati o carcerati che il governo inglese aveva mandato a popolare le colonie in cambio della libertà.
Per questo motivo i coloni difendevano ad ogni costi i beni e la libertà che si erano conquistati, e questo individualismo, veniva trasmesso da padre in figlio, come un insegnamento di vitale importanza da tramandare nel tempo. Inoltre l'istruzione era molto diffusa, la media di chi sapeva leggere e scrivere, per quei tempi, era molto alta; non a caso furono fondate le grandi università di Harvard e Yale.

Il Governo delle Colonie e il Commercio con l'Inghilterra

Ogni colonia era amministrata da un governatore inglese affiancato da un'assemblea di rappresentanti dei cittadini dominata dai proprietari più ricchi che comunque davano la possibilità di creare libere discussione e un confronto di idee e data la diversità delle religioni e di nazionalità gli americani divennero molto più tolleranti rispetto agli Europei. Le colonie avevano un proprio piccolo esercito in cui venivano arruolati uomini liberi solo in occasione della guerra e servivano per difendersi dai Francesi o dalle tribù. I coloni erano piuttosto liberi in ambito politico ma non in ambito commerciale dove erano obbligati ad acquistare solo merci inglesi e usare solo navi inglesi per i loro trasporti.

Le Nuove Tasse: Scoppia il Conflitto

L'Inghilterra che vinse le guerre del Settecento si affermò come potenza mondiale ma queste guerre gli costarono molto care, a tal punto che il governo inglese penso di tassare anche le colonie americane. Nel 1774 fu imposta la tassa sul té importato in America che provocò proteste vigorose da parte delle colonie. Fece molto scalpore quello che fecero un gruppo di coloni ribelli nel portodi Boston che gettarono il carico di alcune navi inglesi a mare. E così iniziarono a commerciare con l'estero senza rispettare le regole imposte dal governo inglese. I coloni ritenevano ingiuste le tasse imposte e votate dal Parlamento inglese di cui non ne fanno nemmeno parte, inoltre non si sentivano minacciati dai Francesi e quindi la presenza degli inglesi era diventata un peso inutile. Il governo inglese non ci stava a farsi mettere i piedi in testa dai coloni e nel 1775 a Lexington vi fu uno scontro tra l'esercito del Massachussetts contro i soldati inglesi. L'anno successivo tutti i rappresentati delle colonie si riunirono a Filadelfia dove formarono un parlamento (il Congresso) e affidarono il comando dell'esercito a George Washington, un generale che aveva già combattuto nelle guerre contro i Francesi.

La Proclamazione dell'Indipendenza

Al Congresso potevano far parte delle persone di una certa cultura e di grande importanza come Benjamin Franklin e Thomas Jefferson. I due ispirarono la Dichiarazione d'indipendenza approvata il 4 luglio 1776. Siccome la rottura tra Inghilterra e America fu abbastanza evidente per fare in modo che non accadessero eventi simili la dichiarazione stabiliva un principio fondamentale, che tutti gli uomini crescono uguali e dotati di diritti che nessuno può loro togliere come il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della propria felicità. Non meno importante era un altro principio: quando un governo nega questi diritti il popolo ha diritto di ribellarsi e cambiarlo. La sovranità del popolo nella realtà non apparteneva proprio a tutti dato che inizialmente il diritto di voto venne limitato ai cittadini che possedevano delle proprietà. Gli schiavi non potevano votare e non avevano il diritto alla libertà. Anche se ancora si era distante dalla vera democrazia americana era già stato fatto un grande passo verso una straordinaria conquista.

La Guerra d'indipendenza

La forza degli inglese era senza alcun dubbio maggiore rispetto a quella dei coloni che però erano più motivati a vincerla dato che erano in gioco le loro case e la loro terra. Il presidente Washington cercò di evitare le grandi battaglie e di guadagnare tempo in questo modo l'Inghilterra doveva spendere più soldi per il mantenimento del suo esercito oltre oceano. Nel frattempo il Congresso inviò in Europa diversi ambasciatori, tra i quali Benjamin Franklin, per ottenere l'appoggio di altre nazioni.
Nel 1778 la Francia, da sempre nemico dell'Inghilterra, entro in guerra in aiuto dei coloni e gli inglesi furono sconfitti a Yorktown, nel 1781.
Nel 1783 fu firmato il trattato di Versailles, con il quale l'Inghilterra riconosceva l'indipendenza degli Stati Uniti e cedeva alla Francia alcune isole delle Antille e la colonia africana del Senegal.

Gli Stati Uniti d'America

Nel 1787 fu riunito nuovamente il Congresso che approvò la Costituzione degli Stati Uniti d'America e nel 1789 George Washington venne eletto presidente degli Stati Uniti. Ogni Stato era indipendente e si organizzava da sé con la repubblica federale. Al governo federale spettava il controllo della polizia estera e quello dell'esercito. La Costituzione prevedeva la separazione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario.
Il potere esecutivo (il governo) venne affidato al presidente degli Stati Uniti, eletto dal popolo.
Il potere legislativo spettava al Congresso, formato da un Senato e una Camera dei deputati, con membri eletti nei singoli Stati.
Infine il potere giudiziario fu affidato a giudici eletti in ogni Stato e a una Corte suprema federale che doveva far rispettare la Costituzione.

Le Conseguenze dell'Indipendenza

Se pensavate che con la dichiarazione d'indipendenza fossero finiti i problemi vi sbagliavate di grosso, anzi, sorsero contrasti fra gli Stati che col passare del tempo diventarono delle spaccature. Questo perché il sud basato sull'agricoltura non aveva gli stessi interessi del Nord più indirizzato verso l'industria. Ed inoltre il sud voleva mantenere la schiavitù. Per questi motivi nel 1861-65 vi fu una guerra civile fra Nord e Sud chiamata: Guerra di Secessione.

Lo Sviluppo di una Grande Nazione

Lo sviluppo degli Stati uniti affascinava moltissimo gli europei che continuavano ad arrivare insistentemente incoraggiati da una prospettiva di vita e di lavoro migliori. La popolazione americana passo dai 3,9 milioni del 1790 ai 76,3 milioni del 1900. La realtà però era ben diversa dato che questo era quello che si poteva osservare dall'esterno del paese mentre la libertà d'iniziativa, la mancanza di privilegi e di gravi discriminazioni valevano solamente per i bianchi ma comunque molti emigranti europei riuscirono a costruirsi una vita più libera e dignitosa di quella che avevano lasciato nel proprio paese di origine.
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Il Giuramento della Pallacorda


In occasione della convocazione degli Stati generali da parte del re Luigi XVI per decidere se fosse giusto mantenere i privilegi di nobiltà e clero, questi decise per non perdere la fiducia dei nobili di respingere la richiesta del Terzo Stato e di sciogliere la riunione. I rappresentanti del Terzo stato e coloro che li seguivano decisero allora che sarebbero andati avanti ugualmente. Si dettero il nome di Assemblea nazionale e si riunirono in una sala dove si praticava il gioco della pallacorda, un antenato del moderno tennis, da qui il nome Giuramento della palla corda o del terzo stato. Con il giuramento giurarono di non dividersi finché la Francia non avesse avuto una costituzione. Essi non intendevano compiere un gesto rivoluzionario, non volevano abbattere la monarchia, ma solo reclamare i loro diritti.
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La Marsigliese


Dopo la presa della Bastiglia si diffuse, quasi come un inno dei rivoluzionari, una canzone popolare, la Carmagnola. Veniva cantata dai popolani della città di Parigi che si chiamavano sanculotti, chiamati in questo modo perché non portavano le culottes, calzoni stretti e lunghi fino al ginocchio indossati dai nobili con le calze bianche. Per infastidirli indossavano di proposito pantaloni a strisce dei carcerati, dai quali sarebbe derivata la bandiera tricolore francese.
La canzone più famosa di Francia divenne la Marsigliese che tutt'ora oggi è l'inno nazionale della Repubblica. Essa venne composta nella notte tra il 24 e il 25 giugno 1792 a Strasburgo da Claude-Joseph Rouget de Lisle e intitolata “Canto di guerra per l'armata del Reno”. Era destinata ai soldati che dovevano difendere i confini della Francia contro gli attacchi delle monarchie europee.
Siccome veniva cantata dal battaglione dei volontari di Marsiglia venne ribattezza con il nome “Marsigliese” sicuramente più semplice da ricordare.
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La Ghigliottina per decapitare le persone senza farle soffrire

L'esecuzione di Maria Antonietta nel 1793 nella piazza della Concordia, Parigi

La ghigliottina è uno strumento utilizzato durante il periodo della Rivoluzione Francese. Fu proposto all'Assemblea Costituente nel 1789 dal medico Giuseppe Ignazio Guillotin perché secondo lui le condanne eseguite con l'ascia del boia non sempre uccidevano la persona con un colpo secco e quindi il condannato veniva massacrato in modo atroce mentre la ghigliottina era un mezzo rapido ed infallibile capace di decapitare una persona con un solo colpo. Tra le persone celebri ad averla utilizzata possiamo ricordare il re Luigi XVI e la regina Maria Antonietta e lo stesso Massimiliano Robespierre che ne fece prima della sua condanna un utilizzo spietato e ingiustificato basato sull'accusa del sospetto.
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Come rendere trasparente lo sfondo di un'immagine con Photoshop

Molte volte mi sono incappato in immagini dove era importante il soggetto e non lo sfondo e il più delle volte mi sono trovato costretto a chiedere aiuto a qualche amico esperto con photoshop (e chi non lo ha?), oppure in qualche forum di grafica. Se però si trattano di foto personali come la vostra foto profilo non vi consiglio di darla in mano a qualche sconosciuto bensì di modificarla voi stessi. Volete provare ad eliminare lo sfondo rendendolo trasparente con Photoshop? E più semplice di quanto si pensi, l'importante che seguite il tutorial passo passo e guardate con cura le immagini allegate.


Andate su File, cliccate su Apri e poi cercate il percorso esatto dove avete salvato l'immagine dove volete togliere lo sfondo ed infine fate doppio click su di essa per farla apparire dentro il programma. Nella mia immagine io vorrei togliere lo sfondo nero ed anche i 4 angoli in rosso, lasciando solamente la lettera G.


Nel menù in alto oltre a File è presente la voce Livello, cliccatela e poi poggiate il mouse su Nuovo, e poi cliccate su Livello da sfondo. A questo punto l'immagine diventerà di un colore rosso.


Adesso cliccate col pulsante destro del mouse sullo strumento di selezione rapida (se non lo trovate cliccate il tasto W per evidenziarlo) e poi cliccate su Strumento Bacchetta magica. Adesso con la bacchetta magica cliccate sullo sfondo dell'immagine, in questo modo si selezionerà lo sfondo in base ai colori Se cliccate sul tasto Canc presente in ogni tastiera verrà eliminato lo sfondo selezionato, ed appariranno dei quadrati di colore grigio-bianco, che è il colore della trasparenza. 



Può capitare che dall'eliminazione dello sfondo non si ottenga un risultato perfetto, specialmente se lo sfondo è costituito da più colori e non è omogeneo, difatti nella mia immagine ha selezionato come sfondo solo il nero mentre ha lasciato le parti in rosso. Con la bacchetta magica cliccate nuovamente sullo sfondo per togliere la selezione. Se volete eliminare anche quelle imperfezioni rimaste dallo sfondo potete usare lo strumento selezione rettangolare per selezionarli e poi cancellarli premendo Canc oppure, nel modo più pratico, utilizzate lo Strumento gomma e cancellateli manualmente, volendo per la fase di cancellazione vi conviene zoomare l'immagine e ridurre le dimensioni della gomma.


Quando la vostra immagine sarà completata andate su File > Salva con nome e nel campo Formato selezionate GIF o PNG perché ad esempio i formati più comuni JPG e BMP non supportano le trasparenza e il vostro duro lavoro salvato con un formato sbagliato potrebbe rivelarsi vano.
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Tesina sul treno - Terza Media


Collegamenti per tesina di terza media sul treno e la stazione ferroviaria.

Storia: Prima rivoluzione industriale

Geografia: La Transiberiana

Italiano: Giosuè Carducci - Inno a Satana

Scienze: L'attrito/Il magnetismo

Tecnica: Treni a levitazione magnetica

Arte: Fortunato Depero - Treno partorito dal sole

Musica: Arthur Honegger - Pacific 231

Inglese: Emily Dickinson

Francese: Le musee d'Orsay de Paris

Ed.Fisica: Obesità
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Come Togliere la Traduzione Automatica di Google Chrome

Andare su siti scritti in lingua straniera è ormai una routine per chi cerca centinaia di pagina ogni giorno su internet, per chi l'inglese lo conoscenze abbastanza bene o per chi non gli interessa neanche leggerlo e se avete attivata la funzione traduzione di Chrome questa potrebbe darvi fastidio dato che oscura una parte della pagina web. Se volete togliere la barra che si presenta nella parte alta non dovete fare altro che seguire la mia guida passo passo su come disattivare la traduzione, che in realtà è l'inverso dell'altra mia guida su come attivarla.


Appena sotto la X per chiudere la finestra del browser è presente un'icona costituita da tre linee spesse in orizzontale, quella è l'icona delle impostazione di Chrome, cliccatela e scegliete Impostazioni, all'apertura della nuova pagina scorrete fino in basso e selezionate Mostra impostazioni avanzate...


Adesso cercate la categoria Lingue e dovete togliere la spunta da Consenti di tradurre pagine in lingue che non conosco. Non serve neanche cercare un bottone per salvare le nuove impostazioni in quanto il salvataggio delle impostazioni è automatico. Chiudete la finestra delle impostazioni e cercate una pagina in inglese come ad esempio Wikipedia in inglese e se non apparirà più quella "fastidiosa" ma nello stesso tempo utile barra significa che siete riusciti a disattivare correttamente la traduzione automatica di Google Chrome.
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Come tradurre un sito web in italiano

Il web è pieno di informazioni ma non sempre queste informazioni vengono trattate nella nostra lingua e se si vuole tradurre siti web in italiano vi sono molti modi per farlo, prima però volevo svelarvi un trucchetto per cercare siti che magari affrontano lo stesso argomento cercato in italiano ma che non appaiono facilmente nei risultati di ricerca perché sono nuovi e poco ottimizzati e non riescono a posizionarsi bene.


Ad esempio ho cercato il nome di un gioco flash in inglese che si chiama The terraspheres. Eseguendo una normale ricerca su Google mi ha inserito come primi risultati siti in inglese da come si può vedere dalla descrizione sotto ogni titolo. Facciamo finta che non capiamo un tubo di inglese ma vogliamo trovare siti che affrontano lo stesso argomento ma in italiano dobbiamo cliccare prima su Strumenti di ricerca poi sulla voce Qualsiasi Lingua e sostituirla con Pagine in italiano.


Adesso come potete vedere la ricerca ha messo come primi 3 risultati siti che affrontano lo stesso argomento ma in italiano, questo stratagemma potrebbe essere utile se cercate ad esempio soluzioni riguardante qualche guida o qualche problema tecnica di un apparecchio come un telefono o un computer.


Se invece non avete trovato nulla scritto nella lingua italiana allora dovrete per forza utilizzare il miglior traduttore presente su internet ovvero Google Traduttore. Recatevi sul sito ed incollate l'URL del sito in inglese che volevate tradurre, proprio come ho fatto io per la homepage di wikipedia in inglese. Dopodiché cliccate sul link cliccabile che apparirà nell'area della traduzione e si aprirà il sito completamente tradotto.


Come potete vedere la traduzione permette di capire il concetto del sito, magari non sarà il massimo per quanto riguarda l'utilizzo della grammatica italiana ma sicuramente è il miglior modo per avere un sito straniero nella propria lingua.
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Il Periodo del Terrore - Riassunto


Riassunto:

Il periodo di estrema tensione e paura che colpì tutta la Francia ed in particolar modo Parigi fu detto del terrore. Quando fu costituito il Comitato di salute pubblica formato dai giacobini in cui spiccava Robespierre questi si comportarono duramente con i nemici, anche con quelli sospetti, e condannarono alla ghigliottina migliaia di persone a partire dal re Luigi XVI e la sua famiglia, molti aristocratici come il duca di Orleans, soprannominato Filippo Egalitè (Eguaglianza) perché aveva aderito alla Costituzione repubblicana. Ciò non lo salvò dalla ghigliottina, così come la fede rivoluzionaria non bastò a salvare altri illustri capi politici e perfino gli stessi membri del Comitato della salute pubblica accusati in base al sospetto vennero condannati alla ghigliottina (strumento dotato di una lama che veniva usato per tagliare le teste). Non vennero risparmiati nemmeno il poeta Andrea Chenier, il filosofo Condorcet e Antoine Laurent Lavoisier, il padre della chimica moderna.
Il matematico Langrange disse che per tagliare quella testa (Lavoisier) è bastato un attimo e forse non sarebbe bastato un secolo per produrne un'altra uguale, nel senso che in quel periodo le persone acculturate erano veramente poche.
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Tesina sul Medio Oriente - Terza Media

Collegamenti per tesina di terza media sul Medio Oriente.

Storia: Guerra arabo-israeliana

Geografia: Medio Oriente

Italiano: Il terrorismo

Scienze: Armi batteriologiche

Tecnica: Petrolio

Arte: ---

Musica: Musica del mondo arabo

Inglese: World Trade Center

Francese: Osama Bin Laden

Cittadinanza: ONU

Ed.Fisica: ---
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Come inserire una descrizione su Blogger

Non sono molte le personalizzazioni che la piattaforma di Blogger mette a disposizione per la gestione del blog e quindi tanto vale impararle bene. Una personalizzazione che viene utilizzata dalla maggior parte dei blog è la descrizione che appare appena sotto il logo di intestazione. Essa non è altro che una frase molto breve, anzi più che una frase è il motto del blog, che serve a farlo ricordare meglio.



Ad esempio se il vostro blog si chiama Tecnologia la frase potrebbe essere Il futuro a portata di mano. Lo so' è una frase stupida ma al momento mi è venuta questa in mente, ma difatti la descrizione non serve moltissimo da un punto di vista SEO per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, in particolar modo se state utilizzando il metatag description che è più utile anche se poi non risulta visibile da dentro il blog.


Per inserire una descrizione come illustrato nell'immagine, dovete andare su Layout > Aggiungi un Gadget > Intestazione pagina per visualizzare sia il titolo che la descrizione del blog. Inseritela e poi modificate il posizionamento del logo e quindi spuntate la casella su Fai seguire questa immagine da una descrizione in modo che appena sotto al logo apparirà la vostra descrizione.

Comunque secondo me non è molto utile inserire una descrizione visibile sotto il logo, penso anche che non sia non molto carino da un punto di vista estetico, ma ogni blog fa storia a sé, quindi a certuni potrebbe servire più di altri.
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Riassunto: La Rivoluzione Francese


Sul finire del Settecento la Francia attraversava una grave crisi politica e sociale, ma le colpe erano principalmente dalle continue spese dello Stato, agli sprechi della Corte e alle guerre di quel periodo. Era governata da una monarchia assoluta che risaliva ai tempi di Luigi XIV e la società era suddivisa in tre ordini: clero, nobiltà e terzo stato. I primi due godevano di molti privilegi e tra questi i più ingiusti ed i meno accettati erano che non pagavano le tasse e che le loro colpe passassero inosservate in un tribunale. Il terzo stato era la parte attiva del paese, chi ne faceva parte doveva lavorare duramente, pagare pesanti tasse ed erano esclusi dalla vita politica.
Il re Luigi XVI si rese conto che la Francia si trovava in una brutta situazione e di lì a poco la situazione sarebbe precipitata ma non poteva aumentare ancora di più le tasse sui membri del terzo stato che già venivano pesantemente tassati e sfruttati e così chiese aiuto a persone intelligenti e fidati come il primo ministro Necker che gli consigliò di far pagare le tasse anche al clero e alla nobiltà, ed essendo questi oltre 10.000 persone comportavano delle spese che non si sarebbero più potuti permettere in questo periodo di crisi economica. Ma ne il re che la regina Maria Antonietta abituati al lusso sfrenato non potevano andare contro i loro stessi amici del lusso e così rifiutarono immediatamente questa proposta.
La situazione col passare del tempo peggiorava e c'era un malcontento generale ed un po' tutti gli ordini volevano la convocazione degli Stati generali e così il re li convocò. In questa assemblea vi furono già problemi nel scegliere il metodo di votazione, il clero e la nobiltà erano d'accordo sul voto per ordine, come avveniva anche in passato e così avrebbero matematicamente vinto perché sarebbero stati loro due contro uno; il terzo stato che in quel modo non aveva speranze voleva la votazione per testa e così ogni individuo poteva esprimere il suo voto, anche molti parroci ed addirittura alcuni nobili erano d'accordo su quest'ultima votazione. Il re che erano una persona poco decisa nelle scelte preferì sciogliere l'assemblea ma quelli del terzo stato si proclamarono Assemblea nazionale. Il popolo parigino assalì la fortezza della Bastiglia (14 luglio 1789, data di inizio della Rivoluzione Francese) ed anche le popolazioni delle campagne si ribellarono.
Nell'agosto 1789 l'Assemblea nazionale votò l'abolizione dei privilegi della nobiltà e del clero, e approvò una Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Tra il 1789 e il 1791 l'Assemblea nazionale votò una serie di riforme che resero la Francia una monarchia costituzionale, ma questa atto rivoluzionare preoccupò le potenze europee che dichiararono guerra alla Francia. Il re in questo momento aveva una posizione ambigua all'interno del governo, aveva perso la fiducia del popolo ma continuava a rimanere sul trono fino a quando fu scoperto a trattare con i nemici e per questo motivo venne arrestato insieme alla sua famiglia.
Fu creata una nuova assemblea e venne chiamata Convenzione nazionale che abolì la monarchia e proclamò la repubblica (1792) e il re e la regina vennero processati e decapitati.
I partiti che costituivano la Convenzione nazionale erano i foglianti, i girondini e i giacobini (i più radicali). A questi ultimi per difendersi dagli attacchi delle monarchie europee e alle rivolte interne (1793) venne affidato tutto il potere e presero il nome di Comitato di salute pubblica nel quale faceva parte Massimiliano Robespierre. Però di salute aveva ben poco difatti le misure che adottò furono severissime perché anche chi era sospettato era soggetto alla pena di morte. L'arco di tempo in cui il potere era affidato al Comitato di salute venne chiamato il periodo del Terrore ed ebbe fine nel 1794 col finire dei conflitti con le potenze europee e così i partiti moderati ripresero il controllo della situazione, decapitarono Robespierre e perseguitarono i giacobini.
Nel 1795 fu approvata una nuova Costituzione più moderata della precedente. Il governo della repubblica venne affidato a un Direttorio di cinque membri. Si affermava intanto il talento militare di Napoleone Bonaparte.

La Rivoluzione Francese che mise fine all'antico regime, affermò i principi di libertà ed uguaglianza che sono ancora oggi alla base dei sistemi politici democratici.
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