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Tema svolto sull'intelligenza artificiale (AI)

IA

Ultimamente si sente parlare con insistenza di intelligenza artificiale, ma che cosa s'intende con questa espressione? Spiega di cosa si tratta e il tuo punto di vista personale e quello generale che l'opinione pubblica si è fatto di essa, elaborando le diverse e contrastanti idee di pensiero: perché è un bene e perché può rappresentare una minaccia.





Intelligenza artificiale: breve premessa

Il tema che leggerete è adatto per la scuola secondaria di primo grado, ovvero per la scuola media, perché utilizza espressioni semplici e non contiene citazioni di alcuni famosi scienziati che hanno discusso sull'argomento in positivo e in negativo. Per la realizzazione del tema è stato adottato lo schema tipico del testo argomentativo, con l'introduzione al problema, la tesi, l'antitesi, la confutazione dell'antitesi e infine la conclusione.



Intelligenza artificiale: tema svolto

Viviamo in un'era in cui la tecnologia è diffusa in quasi ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Siamo immersi in un mondo digitale in cui gli smartphone sono diventati estensioni delle nostre mani, e la connettività è diventata una parte essenziale delle nostre interazioni sociali, lavorative ed educative. Non possiamo più fare a meno della tecnologia perché significherebbe isolarsi dalle persone che si conoscono e dal resto del mondo. Apparteniamo alla generazione dell'iperconnessione, dove i selfie dominano i social ed emoticon ed emoji (le faccine) esprimono le emozioni meglio delle parole. Ma c'è un'altra tendenza che sta guadagnando terreno nel mondo digitale: l'intelligenza artificiale (IA), anche nota con l'acronimo inglese "AI" (Artificial intelligence).
L'intelligenza artificiale è quando una macchina, inteso come dispositivo, può fare cose intelligenti come pensare, imparare, pianificare ed essere creativa, in modo simile all'uomo. Con l'IA, i computer possono capire ciò che li circonda, interagire con l'ambiente, risolvere problemi e raggiungere obiettivi specifici. Ricevono dati, li elaborano e forniscono risposte. I sistemi di IA possono adattarsi imparando dagli effetti degli utilizzi passate e lavorare in modo autonomo.
Se fino a qualche tempo fa l'intelligenza artificiale potevamo immaginarla attraverso libri e film di fantascienza, adesso invece è sufficiente una connessione internet e usare le propria voce per interagire con il dispositivo in questione, che agisce come una persona sempre pronta a rispondere alle nostre domande, anche quelle più difficili e strane, e in qualsiasi momento, 24 ore al giorno e 7 giorni su 7.
Può anche prevedere cosa vogliamo prima ancora che noi lo sappiamo. Le app sui nostri telefoni imparano dai nostri comportamenti e, proprio come degli assistenti personali, ci suggeriscono cose ancor prima che noi stessi ci rendiamo conto di averne bisogno.

L'intelligenza artificiale è questo e anche di più, può essere usata per regolare il traffico stradale, per regolare la temperatura nelle abitazioni così da poter ottimizzare l'energia, per guidare veicoli senza nessuno alla guida e in modo sicuro grazie alla disposizione di sensori, in ambito medico per migliorare le diagnosi e la prevenzione, per ottimizzare la produzione ed evitare gli sprechi nelle fabbriche, nel settore agricolo, nel settore alimentare e nella amministrazione pubblica.

Sono molteplici i vantaggi dell'intelligenza artificiale, ma si parla molto di essa non solo per gli aspetti positivi ma anche e, soprattutto, degli aspetti negativi. In passato quando volevamo informaci su qualcosa, andavamo a cercare uno specifico termine sul vocabolario, oppure in un libro o un enciclopedia o l'andavamo a chiedere a un familiare. Poi abbiamo imparato ad usare sempre meno i libri e a chiedere direttamente ai motori di ricerca su internet. Mentre adesso non serve più chiedere digitando le lettere della tastiera, cioè non serve più scrivere, ma non serve più nemmeno leggere dato che tutto quello che ci interessa sapere ci viene comunicato a voce. Leggere e scrivere sono le prime due cose che impariamo frequentando la scuola dell'obbligo e adesso quasi non servono più per accrescere il nostro sapere. Così facendo le nostre abilità cognitive e linguistiche saranno sempre meno sviluppate, in quanto il nostro cervello sarebbe meno stimolato e incapace di trovare la soluzione da solo, anche per problemi piccoli che normalmente saremmo dovuti essere in grado di risolvere da soli. È un po' come la calcolatrice, permette di risolvere calcoli matematici in modo rapido e sicuro, ma usandola spesso il rischio è quello di disabituarsi ad eseguire calcoli a mente o su un foglio di carta in colonna. Il rischio di un'intelligenza artificiale molto intelligente è che quella umana diventi meno intelligente.

Questo è solamente il primo di una lunga serie di aspetti negativi. Se l'IA impara dalle informazioni che ottiene da noi ogni volta che lo usiamo e, forse, anche quando non lo usiamo, la nostra privacy è al sicuro? Le aziende non investono di certo enormi quantità di denaro sull'intelligenza artificiale per sapere quanti video di gattini guardiamo su internet ma, con tutta probabilità, sono interessate a indurci a comprare loro prodotti basandosi sui nostri interessi ma anche facendo leva sulle nostre paure e preoccupazioni.

Un altro aspetto preoccupante riguardante l'IA riguarda il mondo del lavoro. Se fino a qualche tempo fa potevamo dire che un robot non è in grado di fare quello che è in grado di fare l'uomo, adesso non è più così o comunque presto non lo sarà più. Probabilmente l'intelligenza artificiale è già in grado di scrivere un tema migliore di questo, probabilmente sa più cose l'intelligenza artificiale che un neodiplomato o un neolaureato. Parecchi lavori di segreteria, call center, di editoria, potrebbero facilmente essere sostituiti dall'intelligenza artificiale.

Ultimo, ma non meno preoccupante è l'aspetto riguardante la sicurezza. Chi ci garantisce che in un lontano futuro, quei film in cui vediamo dei robot armati non possano diventare la realtà? È inevitabile che prima o poi qualcuno userà l'intelligenza artificiale per scopi militari ed è più "facile" avviare guerre senza la paura di sacrificare il proprio esercito "umano".

Tuttavia, prima di preoccuparci troppo per il futuro, dobbiamo ricordiamo che viviamo nel presente. Anche internet così come lo conosciamo è una minaccia, ma solo per chi non lo sa usare. Sono numerose le persone che ogni giorno accedendo alla propria posta elettronica incappano a delle truffe. Il problema legato alla disoccupazione si potrebbe definire normale, anche in passato c'erano dei lavori che oggigiorno non ci sono più, ma questo non vuol dire che non siano nate nuove professioni. L'IA è un'evoluzione di quello che c'è già, potrebbe diventare la soluzione ai problemi del mondo come il cambiamento climatico, la fame nel mondo o le malattie incurabili. Forse un giorno vedremo l'IA come un supereroe in grado di rendere il mondo un posto migliore. Ragion per cui non dobbiamo preoccuparci dell'IA, che ad oggi è solo un tramite per raggiungere un obbiettivo, bensì da chi ne detiene il controllo. Sicuramente essa va gestita con molta attenzione, per evitare che venga usata per danneggiare piuttosto che per migliorare la vita.

In conclusione, l'IA è ad oggi come un nuovo compagno di classe. Può essere il nostro migliore amico, che ci aiuta con i compiti e ci suggerisce cosa mangiare a pranzo. Ma è anche un po' spaventoso, con tutte le informazioni che conosce di noi. Forse dobbiamo solo imparare a convivere con questo nuovo compagno e capire come possiamo renderlo un nostro alleato anziché un nemico. Alla fine, il futuro è nelle nostre mani (o forse dovremmo dire nelle mani dei robot).
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Tema sulla tecnologia


In questo tema si parla della definizione di tecnologia e del progresso tecnologico, con un accenno alla tecnologia passata per poi concentrarsi sulla tecnologia moderna, tenendo conto degli aspetti positivi e negativi che ne possano derivare nell'immediato e in futuro.



La tecnologia: tema svolto

Con il termine "tecnologia" si fa riferimento a tutte le tecniche utilizzate dall'uomo per produrre oggetti, per risolvere problemi e per migliorare le condizioni di vita. Quando si pensa alla tecnologia, le prime cose che vengono in mente riguardano la tecnologia più recente: computer, smartphone, internet e social network. In realtà, appartengono al progresso tecnologico anche i primissimi utensili della preistoria che venivano usati principalmente per cacciare, ma anche per tagliare e modellare altri materiali (come il legno e la roccia per creare nuovi utensili e le pelli degli animali per coprirsi). L'uomo primitivo viveva in un ambiente completamente naturale, dunque, la tecnologia è nata nel preciso momento in cui l'uomo ha sentito il bisogno di creare un'arma o un utensile che non era in grado di trovare in natura. Ogni nuova innovazione tecnologia provoca dei cambiamenti nella società ed è per questo che le prime epoche storiche sono classificate in base alle tecnologie sviluppate in quel periodo: Età della pietra, Età del ferro, Età del bronzo ecc. Tra le varie differenze tra gli esseri umani e gli animali sicuramente vi è quella legata al progresso tecnologico, dal momento che, tranne per rare eccezioni, solo l'uomo è in grado di costruire oggetti con le proprie mani per poi utilizzarli per farne altri.
Dall'invenzione della ruota all'uso dei microchip nei computer e nei cellulari, la tecnologia ha fatto passi da gigante. Per quanto riguarda l'agricoltura ci sono stati numerosi progressi tecnologici: dagli attrezzi a trazione animale alle attrezzature agricole mosse da motori a vapore fino alle macchine agricole moderne a carburante e addirittura elettriche. Il progresso tecnologico non è limitato alla sola terraferma, per viaggi di lunga distanza non ci spostiamo più a piedi o su animali come cavalli o cammelli ma attraversiamo il cielo in volo usando gli aerei e in poche ore possiamo essere dall'altra parte del mondo, inoltre le esplorazioni dello spazio esterno hanno portato l'uomo a mettere più volte piede sulla luna e ad inviare sonde senza equipaggio per l'esplorazione del pianeta Marte, con lo scopo di scoprire informazioni sul passato, presente e futuro della Terra.

La tecnologia odierna è in continuo sviluppo e ha cambiato e continua a cambiare il nostro modo di vivere in ogni settore: alimentareaa, meccanica, informatica, elettronica, immobiliare, sanitaria, comunicazioni ecc.

La scienza e la tecnologia sono molto legate tra loro: senza la tecnologia la ricerca scientifica sarebbe stata fortemente limitata nelle strumentazioni tecniche e nei fondi economici, di conseguenza la durata media della vita sarebbe rimasta molto più bassa, non avremmo nemmeno avuto avuto la possibilità di curare malattie e malesseri che oggi sono risolvibili con interventi laser di routine oppure non saremmo stati in grado di creare dei vaccini, come per esempio quelli per il COVID-19.

Oggia la tecnologia è diventata parte integrante della vita quotidiana di ognuno di noi al punto che non si riesce più a farne a meno. Non si può non avere una connessione internet in casa oppure uscire di casa senza avere uno smartphone, altrimenti si rischia l'isolamento. Navigando su internet tramite dispositivi come computer, smartphone e tablet si può avere accesso a tantissime informazioni di qualsiasi tipo come il servizio di navigatore che sostituisce la vecchia cartina cartacea, le ricerche online su qualsiasi termine o argomento che sono andati a sostituire dizionari ed enciclopedie cartacee, oppure i giochi online che sono diventati il vero passatempo quando non si ha proprio nulla da fare mentre un tempo era una buona abitudine leggere un libro o almeno un fumetto o fare il cruciverba. E per concludere non si può parlare di tecnologia senza nominare i social network, che ci consentono di restare aggiornati su ciò che accade nel mondo e di creare comunicazioni istantanee con altre persone vicine o distanti in modo totalmente gratuito.

In linea generale sono questi gli aspetti positivi della tecnologia, ma sarebbe scorretto non nominare anche i suoi aspetti negativi, che magari saranno risolti nel tempo, ma che attualmente esistono e rappresentano un problema serio. Con l'avvento della tecnologia, in particolare quella legata ai social network, è diminuito notevolmente il contatto umano, o per meglio dire le persone preferiscono mettersi in contatto telefonicamente o addirittura solamente scambiandosi dei messaggi di testo, invece prima che esistessero i social network era buona abitudine suonare direttamente al citofono della persona che si voleva incontrare e con la quale si poteva scambiare quattro chiacchiere di persona. Ragione per cui l'isolamento sociale è diventato uno dei maggiori problemi insieme a un altro problema come la privacy che può essere violata se si accede su siti simili a quelli ufficiali ma che sono gestiti da criminali oppure quando non si inseriscono delle password sicure sui propri dispositivi che possono contenere foto, video, messaggi e dati personali come il proprio indirizzo email, il conto postale o bancario. Non è una novità che internet, grazie all'anonimato, venga usato per minacciare altre persone con lo scopo di ricatto, frode, vendetta o come atto di bullismo. Oltre a questo la tecnologia non è ben vista perché se le "macchine" possono sostituire l'uomo in ogni ambito lavorativo, si verrebbe a creare un aumento esponenziale della disoccupazione. In realtà questo si è rivelato un falso allarme perché sarà sempre necessario l'uomo che sorveglia la macchina o che la ripara e inoltre e pure vero che attraverso internet sono nati nuovi lavori come creatori di contenuti sui social network, fashion blogger, food blogger, youtuber, webmaster, negozi online e così via, si tratta solamente di sapersi adattare o reinventare. Un altro problema, probabilmente il più grave di tutti, è quello che riguarda le emissioni di metano e di conseguenza l'impatto che sta avendo sul cambiamento climatico l'eccessivo progresso tecnologico, anche se sempre grazie al progresso tecnologico sono state già trovate soluzioni per ovviare al problema: l'uso di fonti di energia rinnovabile come quella solare ed eolica.

Inevitabilmente la tecnologia viene anche usata per scopi bellici, dove un Paese cerca di prevalere sull'altro, il che è un problema perché a quanto pare ricreare le bombe atomiche non sembra più essere un problema, ma quella è una tecnologia superata che risale alla seconda guerra mondiale, mentre oggi quasi certamente esistono armi biologiche e nucleari di cui non siamo nemmeno a conoscenza ma che è facile pensare che siano molto più veloci, letali e precise per quanto riguarda l'obiettivo da colpire ed eliminare. D'altra parte è vero pure che la tecnologia di difesa è migliorata e quindi è assai meno probabile che si possano verificare casi come gli attentati dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti d'America.

Ormai viviamo in un mondo tecnologico e non si può più tornare indietro. Bisogna imparare a convivere con la tecnologia, essere meno complottisti contro il progresso tecnologico ma allo stesso tempo imparare a essere più protettivi verso la propria privacy e quella dei propri familiari che potrebbero non saperne molto di password, conti e pagamenti online. Ecco perché a scuola si studia la tecnologia, per capire come si è evoluta nel tempo e conoscerne i suoi vantaggi, i suoi svantaggi e i suoi pericoli. Presto noi studenti saremo gli uomini del mondo di domani, spetterà alla nostra generazione trovare soluzioni ai problemi evidenziati, continuando a produrre comunque tecnologia, così da poter soddisfare tutte le nostre necessità salvaguardando le risorse che il nostro pianeta ci fornisce e che sono necessarie per la nostra sopravvivenza, e allo stesso tempo mantenendo un confortevole e sano stile di vita a tutti gli uomini del pianeta.
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Tema sul giorno più bello della mia vita


Quando si parla di una giornata indimenticabile, si fa riferimento a qualcosa che non possiamo dimenticare facilmente o qualcosa che ci ha regalato forti emozioni. Qual è stato per te il giorno più bello della tua vita sino ad ora? Hai trascorso una giornata che puoi definire indimenticabile?



Il giorno più bello della mia vita: tema svolto

Nel corso della nostra vita attraversiamo giorni molto diversi tra loro. La maggior parte di questi sono giorni ordinari, cioè quei giorni normali e che dimentichiamo facilmente, perché caratterizzati dalla routine: stare in casa, andare a scuola, fare i compiti, mangiare cibi comuni ecc.. Alcuni giorni possono anche essere davvero brutti, sono per esempio quei giorni in cui ci ammaliamo, subiamo un infortunio, un lutto, un tradimento ecc.. E poi ci sono i giorni belli, quelli che ci fanno sentire bene, per aver superato qualche prova difficile, perché abbiamo vinto o ottenuto qualcosa, ma anche questi alla lunga finiscono per cadere nel dimenticatoio e verranno sovrascritti da giorni ancora più piacevoli. Invece ci sono giorni che rimarranno impressi nei nostri ricordi per sempre, sono i cosiddetti giorni speciali, in cui sono accadute cose straordinarie e che ci hanno suscitato emozioni fortissime. Fortunatamente possiedo anche io un giorno speciale nella mia vita che mi è molto caro e i ricordi di questo giorno sono scolpiti nel mio cuore e rimarranno tali per sempre.

Il mio decimo compleanno è il giorno più bello della mia vita. È un giorno che non potrò mai dimenticare e lo considero il mio miglior compleanno di sempre. La giornata era iniziata come qualsiasi altra normale giornata. Mi svegliai molto presto il giorno del mio compleanno perché dovevo prepararmi per andare la scuola, così ho proseguito la giornata un po' deluso perché la mia famiglia sembrava essersi dimenticata che fosse il giorno del mio compleanno e l'ho tenuto nascosto anche ai miei compagni di classe. Tuttavia, poco prima che suonasse l'ora della ricreazione, qualcuno bussò alla porta della mia aula scolastica: era mia madre, e aveva portato tante cose con sé. Per iniziare ha portato nella mia classe una torta al gelato composta da vari gusti: nocciola, pistacchio, cioccolato. I miei compagni di classe erano eccitatissimi per la festa perché non si aspettavano proprio una sorpresa del genere, e a dire il vero nemmeno io. Quando la mia insegnante ha aperto l'impacchettamento della torta, tutti i miei compagni in coro hanno iniziato a cantare per me diverse canzoni allegre di compleanno, come "Tanti auguri" e la sua versione inglese, "Happy Birthday", e mi hanno fatto sentire speciale. Mia madre si è occupata di dividere la torta in parti uguali e, quando finimmo di mangiarla, prese altri deliziosi cibi: un dolce al cacao, dei biscotti fatti in casa, e numerosi dolciumi presi al bar vicino casa nostra di cui ogni mio compagno di classe si era fatto una bella scorpacciata.

E quando tutti sembravano felici per aver fatto una ricreazione "speciale" e anche per aver divorato l'intera ora di studio della materia successiva, una nuova sorpresa giunse alle loro orecchie, tutti erano invitati quella sera a casa mia per festeggiare la mia festa di compleanno.

Il compleanno nella mia scuola è stato fantastico, perché nessuno se l'aspettava, ma la festa di compleanno a casa mia ha reso la giornata ancora più indimenticabile. Inoltre, mia madre ha invitato tutti i miei compagni di classe e alcuni di altre classi, in quanto miei vicini di casa, nonché miei amici coi quali ho trascorso l'estate giocando insieme a calcio o con la bicicletta.

Mia madre ha voluto dare poco preavviso per l'invito alla festa di compleanno proprio per evitare di mettere i genitori dei miei compagni in difficoltà per la scelta del regalo, ma contrariamente a quanto pensava, la volontà di tutti di fare dei regali ha prevalso e così ho ricevuto ugualmente moltissimi regali, che mi sono divertito a scartare sotto gli occhi incuriositi di tutti. Tra i regali più belli e utili che ho ricevuto ricordo i vestiti, un videogioco, il gioco del monopoli che abbiamo voluto provare perché tutti lo conoscevano di fama ma nessuno ci aveva mai giocato prima, un drone e una macchina telecomandata. I miei genitori invece mi avevano regalato il regalo più bello e costoso: una bicicletta elettrica.

Dal momento che mancavano ancora un paio d'ore per l'orario della "cena", e tutti i miei compagni preferivano stare all'aperto per godere di una maggiore mobilità, abbiamo organizzato alcuni giochi all'aperto come quello di sedie musicali, e consisteva nel camminare e restare in piedi fino a quando la musica era accesa per poi sedersi conquistando una delle sedie presenti prima degli altri partecipanti quando la musica spariva, e di volta in volta venivano eliminate delle sedie per velocizzare le eliminazioni. Io fui uno dei primi a essere eliminato, ma non mi importava perché erano tutti felici e sorridenti e volevo godermi la serata. Un altro gioco divertente è stato il nascondino che ha permesso a tutti di giocare ad armi pari, anche a coloro che non avevano le scarpe adatte per correre.

Dopo aver spacchettato tutti i regali era finalmente arrivato il momento del cibo: avevamo ordinati vari tipi di pizza: margherita con patatine, alcune coi funghi, altre coi wurstel e qualcuna semplice, ma è stata senza dubbio la torta, tra l'altro la più grande torta di compleanno che avessi mai visto, a rubare la scena alle altre portate, d'altronde era una torta prevista per oltre 30 partecipanti! Data la mia passione non certo nascosta per i supereroi, mia madre aveva chiesto alla pasticceria di realizzare una torta con a tema i supereroi, tra i quali Iron Man, Spider-man, Hulk e Batman. Abbiamo fatto le foto di gruppo e poi ci siamo tutti seduti a tavola. Era tanto bella quanto buona, anche i miei compagni apprezzavano visibilmente. Infine abbiamo bevuto un po' di spumante.

Quando abbiamo finito di mangiare, uno dei ragazzi più grandi e responsabili ha proposto di passeggiare fino alla villetta non molto lontano dalla mia casa, dove si trovavano delle giostre: si è rivelata un'idea divertente perché per alcuni dei miei compagni era quasi una novità restare fuori fino a tardi, mentre per me non era la prima volta. Qui abbiamo parlato della serata, abbiamo anche giocato con il drone, ma poi sono venuti fuori argomenti molto interessanti nelle nostre conversazioni riguardanti il nostro futuro ed è stato davvero bello parlarne tutti insieme alternando momenti di serietà a grasse risate. Man mano che si faceva tardi i genitori dei miei compagni incominciavano a giungere per accompagnare i rispettivi figli nelle loro case e li salutavo con la promessa che avrebbero avuto ciascuno di loro alcune delle foto in cui erano presenti, sia quelle in cui erano in posa per la foto sia quelle buffe.

Pertanto, non ho alcun dubbio che il mio decimo compleanno è stato il giorno più bello della mia vita, fin'ora. Mi ha regalato tanti momenti felici che rimarranno con me per sempre. Quel giorno mi sono sentito davvero fortunato ad avere genitori così gentili e premurosi che hanno fatto dei sacrifici per organizzare una festa così impegnativa e con così tanti partecipanti. Da quel giorno ho avuto giorni piacevoli ma non così memorabili, ma sono certo che da qui in avanti arriveranno altri momenti fantastici nella mia vita come altre feste, gite scolastiche, incontri speciali e molto altro ancora.
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Tema svolto: la mia stagione preferita


Le stagioni sono quattro periodi in cui viene suddiviso l'anno in relazione ai passaggi del Sole, agli equinozi e ai solstizi. Esse sono primavera, estate, autunno e inverno. Il bello delle stagioni è che anche se continuano a cambiare ogni 3 mesi, ritornano ogni anno, qualsiasi cosa accada. Tutti hanno una stagione preferita e anche io ho la mia: l'estate. Sono molti i motivi che mi hanno portato a scegliere la stagione estiva come la mia stagione preferita e qui di seguito li andrò ad elencare tutti.
Proprio come molti giovani della mia età mi piace maggiormente la stagione estiva perché, in quanto studente, posso godermi le lunghe vacanze estive per il semplice fatto che in estate la scuola va in pausa. In estate non è più necessario impostare la sveglia per alzarmi presto la mattina e qualsiasi giorno della settimana lavorativo sembra una domenica. I miei insegnanti mi assegnano ugualmente dei compiti per le vacanze estive, ma un conto è svolgerli entro un certo limite di tempo, addirittura dall'oggi all'indomani, e un altro è avere circa 3 mesi di tempo per completarli tutti.
Il cibo e le bevande fredde sono un altro motivo per cui l'estate è la mia stagione preferita. Anche se certi prodotti come il gelato e i frullati a base di frutta vengono consumati anche in inverno, è in estate che è davvero piacevole poterseli gustare in qualche bar seduti in un tavolino all'aperto. Tra i miei gusti preferiti ci sono il cioccolato, il pistacchio e la nocciola, ma in estate scelgo di proposito gelati artigianali a base di melone e anguria, che sono tra i frutti che meglio rappresentano questa stagione.
Le vacanze estive sono anche un'occasione per poter trascorrere più tempo con la mia famiglia: quando siamo tutti in casa parliamo di tanti argomenti o li aiuto a mettere in ordine o a sistemare qualcosa di rotto, la domenica andiamo a trovare i nostri parenti e ogni tanto organizziamo uscite in località più lontane dove non possiamo andare abitualmente, come per esempio andare alle fiere, alle sagre e soprattutto al mare. Non solo la famiglia, durante le vacanze estive ho così tanto tempo che posso dedicarlo anche agli amici, che vedevo anche prima ma a causa dei miei compiti e dei loro compiti, di altri impegni pomeridiani come il catechismo e la palestra, raramente riuscivamo a far combaciare il tempo libero. Grazie alle temperature calde della stagione estiva, non è più necessario darsi appuntamento nella propria casa o in un bar al chiuso, il più delle volte ci incontriamo il pomeriggio in piazza e restiamo lì fino alla sera, altre volte camminiamo a piedi o in bicicletta per il paese, oppure prendiamo l'autobus per spostarci di qualche km.
In estate vi sono molte attività divertenti che in altre stagioni non è possibile fare, una di queste sono i parchi acquatici, con scivoli d'acqua, piscine all'aperto, getti d'acqua e tanto altro per rinfrescarsi e divertirsi allo stesso tempo insieme ad altre persone.
E non importa se ci bagniamo dalla testa ai piedi perché fa così caldo che in pochi minuti al sole si ritorna nuovamente asciutti. Inoltre, l'estate è davvero bella perché sono necessari pochi vestiti per coprirci, bastano una maglietta maniche corte, dei pantaloncini e delle scarpe estive... si ha davvero una sensazione di libertà e leggerezza anche su se stessi, a differenza dell'inverno in cui si è schiacciati dal maglione pesante, dalla sciarpa, dal giubbotto o cappotto e anche dal cappuccio, e avere una maggior quantità di parte del corpo esposta alla luce solare ci consente anche di abbronzarci e di ottenere la vitamina D. Un'altra caratteristica della stagione estiva è che le ore di luce sono maggiori ripetto alle ore di buio e, come già detto, il sole preso nella giusta misura e con le dovute precauzioni fa bene al nostro corpo e, quindi, è per questo che in estate siamo più attivi sin dal primo risveglio.
Ritengo che ogni stagione abbia qualcosa di unico e speciale, d'altra parte se l'estate fosse l'unica stagione dell'anno farebbe sempre caldo: i fiumi si prosciugherebbero e gli animali delle colline e delle montagne non avrebbero più modo di abbeverarsi e ci sarebbero gravi danni per l'agricoltura; addirittura se fosse sempre estate in tutto il mondo si scioglierebbero i ghiacchiai e questo avrebbe conseguenze devastanti sul cambiamento climatico.
L'estate è bella perché ha una durata limitata, chi la ama come me non dovrebbe egoisticamente sperare che possa durare più a lungo ma imparare a sfruttarla al meglio, magari creando una lista delle cose da fare in estate prima ancora che arrivi, anziché trascorrerla oziando sul divano davanti alla televisione.
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Tema svolto sul papà


Questo tema che ha come tema principale il papà, cioè il padre di una famiglia, è scritto in modo abbastanza generico in modo da poterne prendere spunto per realizzazione di un tema simile e le parti più specifiche sono evidenziate in rosso, cosicché possiate modificarle a vostro piacimento.



Il mio papà: tema svolto

Si parla spesso dell'amore e dell'affetto di una madre nei film, nelle serie tv e negli spettacoli, mentre l'amore di un padre passa spesso in secondo piano o addirittura viene ignorato. La figura del papà è un dono che non molte persone hanno nella loro vita e sarebbe anche sbagliato dire che ogni padre è l'eroe ideale per i propri figli perché non è così. Tuttavia, posso garantire su mio padre, senza ripensamenti, che è una persona speciale ed è il tipo di persona che ammiro di più e che è anche la mia fonte di ispirazione.
Poiché a tutti piace credere che il proprio padre sia diverso dagli altri, anche a me piace pensarla in questo modo. Tuttavia, questa convinzione non si basa solo sull'amore che ho per lui, ma anche osservando la sua personalità in modo obiettivo, cioè senza pregiudizi e senza interessi. Mio padre possiede un'azienda ed è organizzato in tutti gli aspetti della vita. È lui che mi ha insegnato a essere sempre preciso e puntuale, indipendentemente dal tipo di lavoro da svolgere.

Inoltre, ha una natura gioviale e fa sempre ridere mia madre con la sua autoironia e con le sue battute anche dopo 17 anni di matrimonio. Adoro completamente questo lato scherzoso di lui in famiglia. Fa del suo meglio per soddisfare tutti i nostri desideri, ma sa anche essere duro quando se ne presenta la necessità, ad esempio quando dimentichiamo il rubinetto dell'acqua che perde, la luce accesa in una stanza che non usiamo, quando gettiamo del cibo diventato scaduto anziché averlo mangiato prima quando era ancora buono ecc.

Una delle qualità di mio padre è che ha sempre fatto del suo meglio per mantenere un ambiente familiare sicuro e aperto al dialogo. Ad esempio, io e i miei fratelli possiamo parlare di qualsiasi cosa con lui senza il timore di essere rimproverati o giudicati. In questo modo non abbiamo nemmeno bisogno di mentire, cosa che ho notato spesso fare ai miei amici.

Inoltre, mio padre ha la passione per l'agricoltura e gli animali: coltiva ortaggi nell'orto di casa, alleva alcune galline perché preferisce le uova fresche e in queste mansioni il nostro cane gli tiene compagnia. Mio padre crede nella religione però non va tutte le domeniche a messa perché la domenica mattina preferisce riposarsi così da poter dedicare il pomeriggio interamente alla famiglia. Non ho mai visto mio padre comportarsi male con le altre persone, anche se alcune di queste hanno un comportamento un po' provocatorio, il che mi fa desiderare di essere ancora di più come lui.

Posso dire con orgoglio che mio padre è la mia fonte di ispirazione. In altre parole, il suo modo di vedere e di vivere la vita insieme alla sua personalità è davvero ammirevole. Allo stesso modo, ha un grande impatto sul mondo anche attraverso i suoi piccoli gesti, ad esempio fa la raccolta differenziata in modo molto accurata, raccoglie l'acqua piovana che poi usa per innaffiare le piante e gli alberi ed è davvero interessato a tutto ciò che riguarda il cambiamento climatico, infatti è intenzionato a installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto della nostra casa, e poi magari sostituire l'auto a benzina con un auto elettrica.

Mio padre è davvero una risorsa per me: mi ha insegnato il significato dell'amore, e dice che è come una rosa da donare ogni giorno alla persona che si ama e riuscire a farla emozionare ogni volta come la prima volta. Forse è una frase fatta, a giudicare delle risate in lacrime di mia madre quando la sentita, ma se è riuscita a farla ridere vuol dire che è riuscito anche a farla emozionare. A mio padre piace sorprendere le persone e farle ridere, specialmente quando sono giù di morale. Quando tutta la famiglia è riunita per il pranzo o la cena, ci chiede di aspettare che tutti siano seduti a tavola prima di iniziare; quando mangiamo guardiamo il telegiornale e tra un intervallo e l'altro discutiamo di ciò che accade nel mondo. Quando finiscono le notizie più importanti del telegiornale, che lui ritiene siano la politica, la cronaca e i temi d'attualità, la spegniamo e lui ci racconta qualcosa che gli è capitato di recente o di quando era più giovane.

Mio padre non è un appassionato di sport, nonostante questo quando la mattina presto, prima di andare al lavoro, guarda il telegiornale alla tv e si informa su chi sta vincendo nel mondo del calcio, della F1, del motociclismo, del tennis ecc. È uno dei tanti motivi per cui aspiro a diventare come mio padre, per la sua capacità di informarsi di tutto, anche su argomenti che non gli interessano particolarmente, perché sa che sono un buon argomento da inserire nelle conversazioni con altre persone che invece ne sono appassionate.

In conclusione, credo che mio padre abbia tutte le carte in regola per essere definito un esempio da seguire. Il modo in cui gestisce le situazioni professionalmente e personalmente mi sorprende ogni volta. Non importa quanto siano grandi gli ostacoli, ho visto mio padre superare prove molto difficili e ne è uscito anche più forte. Io, mia madre, i mie fratelli, gli siamo sempre vicino e lo supportiamo sempre. Spero un giorno di diventare un padre capace, forte e amato come il mio papà.
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Tema svolto sul viaggio e il viaggiare


Molte persone viaggiano per scopi diversi. Che si tratti di un viaggio di lavoro, di studio, di vacanza per prendersi una pausa dalla routine o esclusivamente per divertimento, vediamo persone in continuo movimento. C'è chi preferisce una zona collinare per viaggiare, mentre ad altre piace viaggiare in luoghi con spiagge. Anche se i motivi per viaggiare possono essere tanti, non va dimenticato che viaggiare è un'esperienza nuova dalla quale si possono imparare tante cose che non si potrebbero assolutamente imparare restando a casa. In primo luogo, ci insegna che là fuori ci sono altre persone che non conosciamo e che magari possiedano anche più affinità con noi rispetto alle amicizie instaurato intorno all'area in cui viviamo. Il mondo è pieno di persone che amano interagire e con rispetto, gentilizza, simpatia e un pizzico di fortuna - che non guasta mai - si può anche trovare dei buoni compagni di viaggio.

Viaggiare ci aiuta a migliorare le nostre abilità sociali, come saper entrare in relazione con gli altri, stare nel gruppo sociale e adattarci all'ambiente e al contesto. Vaggiando si può diventare persone più colte senza neanche aprire un libro: si possono imparare nuovi dialetti e nuove lingue, apprendere nuove culture e tradizioni e gustare i sapori di nuovi cibi. Viaggiare è ottimo anche per apprendere nuove abilità: per esempio, recarsi nelle regioni montuose può essere una buona opportunità per imparare a sciare o per fare trekking. Allo stesso modo, recarsi nelle località marine può essere l'occasione giusta per imparare la pesca, le immersioni subacquee o il surf.

Sia durante il viaggio sia alla meta (a meno che non sia una città che abbia solo strade e smog), potrai goderti la bellezza della natura: mari, montagne, colline, spiagge, cascate, laghi, fiumi, sono alcune delle meraviglie naturali presenti sulla terra. Non solo la natura, ci sono anche monumenti, siti archeologici, e luoghi d'interesse di importanza storica che vale sempre la pena di vedere quando ci si trova in una città d'arte e che ha avuto una certa importanza nella storia.

Nell'antichità non era facile viaggiare: procedere a piedi, sugli animali (come cavalli e cammelli) o su carri trainati da animali erano i principali modi per spostarsi d aun posto a un altro, anche le navi erano un'opzione, ma erano troppo rischiose. La slitta trainata da animali era un'opzione per coloro che viaggiavano nelle regioni innevate. Inoltre, era una seccatura viaggiare anche a breve distanza perché si impiegava troppo tempo. Mentre ai giorni nostri tutto è cambiato in modo significativo grazie alla tecnologia. Viaggiare è diventata una delle cose più facili che si possano fare. Ci sono così tanti nuovi modi e mezzi per viaggiare come auto, moto, autobus, treno, metropolitana, camion, aereo, sottomarino, hovercraft e altro ancora. Si può raggiungere anche un luogo lontano in pochissimo tempo grazie a tutte queste opzioni di trasporto.

Inoltre, oggigiorno non ci sono più le barriere linguistiche e la distanza non è affatto un problema. Non serve essere degli esperti di lingue o geografia per intraprendere un viaggio, dal momento che grazie a internet si possono utilizzare mappe e traduttori online, tra l'altro servizi totalmente gratuiti, quando si viaggia in un'altra città o paese. Anche il servizio taxi e il servizio di ristorazione sono sempre disponibili ovunque e si possono anche prenotare quando ancora si è a casa propria. Quindi viaggiare è oggi e alla portata di "quasi" tutti, anche se prima bisogna fare i conti con la propria situazione finanziaria, perché viaggiare così come mangiare fuori, prenotare una camera d'albergo e visitare i più famosi luoghi d'interesse non è gratis. Comunque se si riesce a risparmiare qualcosa durante l'anno e non si ha in mente di viaggiare dall'altra parte del mondo, è un sogno realizzabile, fatta eccezione per il periodo natalizio dove per questione di eccesso di turismo lievitano sempre i costi dei biglietti aerei, degli alberghi e dei ristoranti, anche se ciò è risolvibile prenotando con largo anticipo per quella specifica data oppure prenotando in periodi in cui il turismo è meno intenso.

Tutti dovrebbero viaggiare almeno una volta nella vita per vivere un'esperienza indimenticabile. Inoltre, è anche un buon rimedio contro lo stress, l'ansia e la depressione.
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Tema svolto su una persona che ammiro


Ci sono molte persone nel mondo che hanno raggiunto la popolarità e il successo e che hanno numerosi ammiratori: celebrità del mondo della musica e dello spettacolo, leader religiosi e politici, imprenditori, scieziati e artisti vengono presi come esempio di vita e fonte di ispirazione. Quindi, tutti hanno una persona che si ammira di più e, nella maggior parte dei casi, si tratta di una persona famosa. Non è il mio caso, la persona che ammiro di più non è famosa in tutto il mondo, ma è importante nella nostra famiglia: è mio padre.

Da piccola ammiravo le celebrità e seguivo alcune loro mode come quelle riguardanti l'abbigliamento e la capigliatura. Ma, crescendo, ho capito che la persona che ammiro di più l'ho sempre avuta accanto: viviamo, mangiamo e dormiamo sotto lo stesso tetto.
È lui che, insieme a mia madre, mi ha aiutata a essere una persona migliore. Inoltre, mio padre, non solo lo ammiro come persona ma anche come genitore perché si prende cura di me e mi fa sentire protetta. Mi ha insegnato le buone maniere e a non avere invidia di nessuno perché nella vita bisogna essere grati per tutto ciò che si ha, dato che in altre parti del mondo ci sono persone, anche bambini piccoli, che non hanno nemmeno cibo, acqua, una casa e nemmeno una famiglia. Mio padre è un uomo gentile ed educato, gli piace sempre aiutare gli altri e chiunque lo conosce gli vuole bene. Sa come far sentire gli altri a proprio agio.

Mio padre è il pilastro della nostra famiglia: ci tiene uniti e ci rende forti. Mi capita di litigare con mia madre e a volte anche con lui, ma sa trovare sempre una soluzione giusta per tutti e sa trasformare anche il più acceso litigio in un'esperienza divertente, difatti a volte dopo aver litigato ridiamo fino alle lacrime. Non mostra alcun pregiudizio verso nessuno, ma ama tutti allo stesso modo. Osservandolo meglio ho capito che non è necessario essere super famosi per avere una grande personalità. Si può essere delle persone comuni e avere comunque una grande e forte personalità. Mio padre è una persona attenta e premurosa e lo posso notare ogni volta che ci sediamo a tavola per pranzare e cenare; ci chiede sempre come è andata la nostra giornata perché si interessa dello stato d'animo di tutti i componenti della nostra famiglia. Così facendo ci fa sentire ugualmente importanti e accetta i consigli di ognuno di noi, indipendentemente dall'età.

Mio padre ha un cuore tenero ed è qualcosa che mi sforzo di avere anche io. Non alza mai la voce e tratta tutti con gentilezza. Non infrange mai nessuna legge o regola. Inoltre, non ci vizia mai comprando cose inutili e si assicura che impariamo ad apprezzare il valore delle cose in modo da restare umili.

Mio padre è come una guida per me e la nostra famiglia. È un genitore ma sa comportarsi anche come un amico quando la situazione in famiglia lo richiede. Vuole che dia sempre il massimo in ogni cosa che faccio, e qualunque cosa accada di spiacevole lui c'è sempre, e sono felice di avere un padre così perché so che i suoi insegnamenti mi saranno di aiuto ora e in futuro.
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Tema svolto: i miei genitori


Il tema presente in questo appunto parla dei genitori in generale, e include anche una breve ed inevitabile descrizione dei propri genitori, dal punto di vista comportamentale e sulla loro importanza per te. Se vuoi aggiungere qualcosa sul loro aspetto fisico ti consigliamo di leggere l'appunto su come descrivere una persona. Se stai cercando un tema scritto in un modo ancora più generico ti consigliamo di leggere il tema sul rapporto genitori-figli.



I miei genitori: tema svolto

Siamo entrati in questo mondo grazie ai nostri genitori. Sono due persone che si amano e attraverso il loro amore ci hanno dato la vita e dobbiamo imparare ad esserne fieri. Ringrazio i miei genitori per tutto quello che fanno per me e, attraverso questo tema sui miei genitori, desidero trasmettere quanto loro sono preziosi per me e quanto li rispetto e li ammiro.
I miei genitori sono la mia forza e mi sostengono in ogni fase della vita. Non riesco a immaginare come sarebbe stata la mia vita senza di loro. I miei genitori sono come una luce guida che mi porta sulla retta via ogni volta che mi perdo.

Mia madre è una casalinga ed è la donna più forte che conosca. Mi aiuta sempre quando chiedo il suo aiuto e capisce quando ho bisogno di un suo parere semplicemente guardandomi negli occhi. Svolgeva la professione di insegnante, ma ha lasciato il suo lavoro per prendersi cura della famiglia, e tra l'altro è anche molto brava in cucina. Lei fa per noi tanti sacrifici di cui non siamo nemmeno consapevoli o che diamo per scontati. Non si sveglia mai tardi, il più delle volte è lei stessa la sveglia, si prende sempre cura di noi e ci mette anche prima di se stessa.

Mentre mia madre lavora a casa, mio padre è quello che lavora fuori. È una persona gentile e paziente e aiuta sempre mia madre ogni volta che può. Mio padre è una persona socievole a cui piace dialogare col vicinato e anche loro amano parlare con lui. È un uomo popolare nel mio paese perché è sempre lì pronto ad aiutare gli altri. Inoltre, sebbene sia spesso impegnato col lavoro di imprenditore, trova sempre il tempo per noi: ci porta a trovare i nostri parenti e anche in luoghi divertenti come fiere, feste, sagre, in montagna, al mare ecc.. Ammiro mio padre per aver fatto così tanto per noi senza alcuna lamentela.

I genitori sono la forza e il sistema di supporto dei loro figli. Portano con sé tante responsabilità, eppure non gliele le fanno pesare mai. Dobbiamo essere grati di avere due persone così nelle nostre vite poiché non tutti posseggono questo dono: durante la nostra crescita ci imbattiamo in numerosi ostacoli, e noi abbiamo, non una, ma ben due persone al nostro fianco che ci amano incondizionatamente, che ci proteggono e che vogliono sempre il meglio per noi. Voglio bene allo stesso modo entrambi i miei genitori, e quello che davvero mi piace di loro è la capacità di non perdere il controllo della situazione anche nei momenti più stressanti, per esempio quando sono in disaccordo su qualcosa e alzano la voce l'uno contro l'altro, dopo neanche un minuto riescono sempre a riappacificarsi. Aspiro a diventare come i miei genitori, forte, determinata, responsabile così da poter trasmettere tutto quello che ho imparato da loro ai miei figli, con la speranza che loro possano essere fieri di me tanto quanto io sono fiera dei miei genitori.
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Tema sul cambiamento climatico e l'Artico


Il cambiamento climatico è una questione importante, attuale e in corso. Ciò è particolarmente visibile nella regione artica. Per cambiamento climatico s'intende un cambiamento globale o regionale nei parametri meteorologici nei loro valori medi su lunghi periodi di tempo. Il cambiamento climatico è fortemente causato dall'aumento dei livelli di anidride carbonica nell'atmosfera prodotta dall'uso di combustibili fossili, come i gas di scarico di automobili e camion, i rifiuti in fiamme e le emissioni delle fabbriche. Questi stanno anche contribuendo al riscaldamento globale, che è un graduale aumento della temperatura complessiva dell'atmosfera terrestre. Alcuni effetti del riscaldamento globale nell'Artico sono l'aumento delle temperature nell'aria e nell'acqua che circonda l'Artico, un altro è la perdita di ghiaccio marino (iceberg) e lo scioglimento delle calotte glaciali. Tutto ciò ha un grande impatto anche sulle piante e gli animali artici, che stanno rapidamente morendo, diminuendo di numero, portando probabilmente alla loro estinzione. Lo scioglimento delle calotte glaciali sta distruggendo la fauna selvatica e aumentando il livello del mare.
Le attività umane sono la principale causa del cambiamento climatico nell'Artico. L'uso di combustibili fossili da parte dell'uomo è una delle maggiori cause del cambiamento climatico, la combustione di combustibili fossili rilascia sostanze chimiche nocive nell'atmosfera, influenzandola negativamente, portando a problemi nell'atmosfera come il buco nello strato di ozono (creato dai clorofluorocarburi). L'inquinamento è anche un enorme fattore nel cambiamento climatico, gli inquinanti atmosferici influiscono sulla quantità di luce solare che entra nell'atmosfera, alcuni inquinanti riscaldano la Terra, mentre altri la raffreddano, gli inquinanti più comuni sono metano, nero di carbone, ozono troposferico e aerosol di solfato. La deforestazione è un'altra delle principali cause del cambiamento climatico in quanto inverte gli effetti del trattenimento dell'anidride carbonica rilasciando gas serra nell'atmosfera, la deforestazione è anche responsabile di circa il 18% di tutte le emissioni globali di gas serra dalle attività umane, anche più che dei trasporti. Costruire case e altre strutture influisce sull'ambiente perché produce una tonnellata di rifiuti e sostanze chimiche nocive, che inquinano la terra e l'aria. Anche il trasporto necessario per spostare i rifornimenti e i rifiuti dal cantiere ha un impatto molto negativo sull'ambiente. Come si può facilmente notare, il cambiamento climatico è un problema enorme che deve essere affrontato.
Tutto ha avuto inizio nel 1800-1870, quando la gente ha notato che il livello di anidride carbonica nell'atmosfera stava aumentando dopo la rivoluzione industriale. Abbiamo iniziato a vedere questo come un problema alla fine degli anni '70. Ci sono alcune leggi/trattati ambientali che sono stati approvati per aiutare ad arrestare il problema. Queste leggi/trattati sono il "Polar Code", l'accordo sulla pesca nel Mare di Barents e la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS).
Ci sono diverse soluzioni a questo problema. Possiamo risparmiare gas e ridurne l'emissione nell'aria camminando o usando mezzi di trasporto non inquinanti come la bicicletta o auto elettriche, invece di usare veicoli. Piantare più alberi e piante può aiutare perché assorbono l'anidride carbonica, rimuovendola dall'aria e sostituendola con l'ossigeno, che è salutare per noi e per la Terra/atmosfera. Dovremmo piantare tanti o più alberi di quanti ne stiamo abbattendo, perché stiamo abbattendo una tonnellata di alberi senza sostituirli, e senza alberi non avremmo l'ossigeno e la nostra atmosfera non sarebbe la stessa. Possiamo mangiare più cibo coltivato localmente così da ridurre le emissioni di gas generate dal trasporto di cibo proveniente dall'estero. Anche usare meno termosifoni, stufe e aria condizionata può aiutare, regolando la temperatura secondo i parametri di legge e non a piacimento. Può essere utile anche risparmiare elettricità spegnendo luci, computer, televisori e altri dispositivi elettronici quando non vengono utilizzati. Inoltre, se si utilizza meno acqua calda si potrebbe regolare l'impianto di riscaldamento a un livello più basso, a tal proposito possono essere utilizzati anche soffioni doccia a flusso ridotto, inoltre le lavatrici e le lavastoviglie si potrebbero impostare in modalità risparmio energetico. È necessario fare correttamente il riciclo dei rifiuti: il riciclaggio totale dei rifiuti plastici di per sé consentirebbe la riduzione di un quarto delle emissioni (-25%). Ci sono alcuni progressi tecnologici che potrebbero aiutare con il cambiamento climatico nell'Artico, come la costruzione di enormi pareti attorno ai ghiacciai che possono impedire all'acqua calda dell'oceano di erodere i bordi dei ghiacciai e ridurre significativamente il tasso di scioglimento, la creazione di tunnel di raffreddamento nel ghiaccio per rallentare il movimento del ghiaccio, e dare al ghiacciaio più tempo per solidificarsi.
Sono moltissime le organizzazioni che vorrebbero offrire un aiuto concreto per fermare il cambiamento climatico, ma il via alle soluzioni al problema deve arrivare a livello governativo perché richiede un importante impegno economico, e sebbene tutti i Paesi sono coscienti del problema, tali provvedimenti vengono sempre rimandati negli anni. Addirittura si pensa di applicare le soluzioni entro il 2050, alcuni Paesi addirittura entro il 2070, mentre secondo i climatologi già siamo in una situazione grave e in continuo peggioramento e se non vogliamo arrivare a una situazione parecchio complicata bisognerebbe risolvere il problema entro il 2030.
In conclusione, dobbiamo cercare di fermare il riscaldamento globale e altri effetti sui cambiamenti climatici, perché può impedire che molte cose accadano o addirittura inizino, come case ed edifici che vengono danneggiati dalle inondazioni dovute a condizioni meteorologiche estreme. Se in futuro le temperature della terra continuassero ad aumentare, gli esseri viventi si estinguerebbero. Se gli esseri umani contribuissero a controllare il riscaldamento globale, questo mondo sarebbe più freddo e le alte temperature che abbiamo attualmente diminuirebbero. Se tutti prendessero posizione e cercassero di porre fine alla maggior parte dei cambiamenti climatici che stanno avvenendo, questo mondo sarebbe un posto più sicuro in cui vivere.
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Tema sul coronavirus o Covid-19


Il seguente tema di italiano sul coronavirus o covid-19 è scritto in base al punto di vista di una studentessa che racconta la vita ai tempi del coronavirus attraverso quello che ha letto e sentito dai media, ha visto coi propri occhi, e vissuto personalmente (quarantena o lockdown, uso della mascherina, igiene personale, disinfettante, didattica a distanza, isolamento sociale, vaccino ecc.).



Covid-19: tema svolto

In questo periodo stiamo vivendo una situazione molto particolare, che sta cambiando le nostre vite e il nostro modo di pensare, a causa del coronavirus, meglio noto con la sigla di "COVID-19". Nessuno si sarebbe mai potuto immaginare una pandemia di dimensioni così enormi, presente ovunque nel mondo, molto simile a quella che può essere vista nei film di fantascienza che hanno come tema il contagio. Un campanello d'allarme l'avevamo già avuto quando nel 2015 il miliardario Bill Gates, creatore di Microsoft, disse pubblicamente testuali parole «La prossima guerra che ci distruggerà non sarà fatta di armi ma di batteri. Spendiamo una fortuna in deterrenza nucleare, e così poco nella prevenzione contro una pandemia, eppure un virus oggi sconosciuto potrebbe uccidere nei prossimi anni milioni di persone e causare una perdita finanziaria di 3.000 miliardi in tutto il mondo». All'epoca non si sapeva davvero nulla sul covid e Gates, che non è un chiaroveggente, si stava riferendo alla malattia da virus Ebola del 2014 quando disse ciò, ma si trattava più come una critica alle organizzazioni mondiali della sanità non sufficientemente organizzate per gestire situazioni simili a livello globale, e in effetti adesso ce ne siamo resi conto tutti con il covid. Si dice che i primi casi di questo virus sono stati rilevati a Wuhan, in Cina e, inizialmente, tutti pensavano che fossero solo dei casi isolati e facilmente gestibili dalle autorità locali o comunque lontani a sufficienza da poter fare sonni tranquilli al di fuori della Cina, ma la gente viaggia per turismo e lavoro e di conseguenza il contagio si è rapidamente diffuso in altri Paesi europei fino a raggiungere l'Italia.
Nessuno sa con certezza come sia nato il covid-19, si va per ipotesi perché la verità nessuno ce la vuole raccontare e abbiamo visto Paesi come Cina e Usa accusarsi a vicenda. Le ipotesi più accreditate sono che è stato sviluppato come arma biologica oppure è frutto di un incidente durante un esperimento nel laboratorio biologico di Wuhan.
In origine l'opinione pubblica era che si trattasse della comune influenza che colpisce ogni anno nella stagione invernale; per certi aspetti non era sbagliata questa affermazione perché i sintomi del covid sono davvero parecchio simili a quelli dell'influenza, come stanchezza, febbre, tosse secca, mal di gola, mal di testa, occhi arrossati, ma a questi andavano ad aggiungersi altri malesseri come l'incapacità di sentire gli odori e i sapori, per non dimenticare il più grave e preoccupante dei problemi legato all'apparato respiratorio: il covid va a colpire e danneggiare i polmoni. Gli individui contagiati e già soggetti ad altre patologie gravi e, in modo particolare gli anziani, andavano a riempire i posti letto di terapia intensiva degli ospedali che in breve tempo si sono trovati in piena emergenza. Moltissime persone morivano ogni giorno sia in ospedale in quanto non vi erano bombole di ossigeno sufficienti per tutti, sia in casa perché i contagiati scettici o scarsamente assistiti dalla propria famiglia ignoravano i primi sintomi e sottovalutavano il problema.
Il Governo italiano inizialmente era spaccato sul da farsi, addirittura alcuni politici sminuivano il problema - per evidenti interessi personali - in modo da impedire o almeno ritardare la chiusura nelle aree da loro gestite, e così in un primo momento sono stati bloccati gli spostamenti tra regioni, poi con l'aggravare della situazione sono stati bloccati gli spostamenti tra province e infine tra comuni. È stata presa una decisione considerata drastica e che non avevo mai vissuto prima d'ora: la quarantena (lockdown in inglese). Per uscire di casa era diventato obbligatorio indossare una mascherina chirurgica, disinfettarsi le mani con un igienizzante e, inoltre, bisognava possedere l'auto-dichiarazione per gli spostamenti indicando il punto di partenza, di arrivo e la motivazione dello spostamento. Ciò significava che non era più possibile uscire di casa per svago, per incontrare amici, per andare in palestra, al bar, al ristorante, dal barbiere/parrucchiere, dall'estetista, ma solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità (come fare la spesa) o motivi sanitari.
Il covid era già presente in tutti i Paesi del mondo, ma l'Italia era tra i Paesi che si preoccupava maggiormente di conteggiare e segnalare tutti i casi covid, e pertanto risultavamo come il Paese più contagiato e con il maggior numero di vittime, secondi solo alla Cina. Dopo qualche tempo anche altri Paesi, sotto accusa da parte dei media di nascondere la verità, sono stati costretti a divulgare i dati delle vittime da questo virus e il numero giornaliero di contagiati. In principio questi stessi Paesi si prendevano gioco dell'Italia che non sapeva gestire il problema e non hanno fatto certamente una bella figura quando hanno mostrato i loro dati che erano notevolmente ben peggiori dei nostri e in continuo peggioramento, fra tutti gli Stati Uniti, dove la gente presa dal panico svuotava i supermercati acquistando enormi quantità di cibo e... carta igienica. Tra le dichiarazioni più scioccanti non posso non citare quelle scelte dal Regno Unito che ha affermato che «Il 60% dei britannici dovrà contrarre il Covid19 per sviluppare l'immunità di gregge»: qui si parla di immunità di gregge acquisita attraverso il contagio del coronavirus, cioè in modo pericolosamente imprevedibile, quindi non per via di vaccinazioni di massa, come di solito accade. In linea generale penso che l'Italia, malgrado tutto, abbia fatto un buon lavoro nella gestione della pandemia, in quanto non era facile chiudere la maggior parte delle attività pubbliche e private mantenendo un clima civile nella popolazione in un periodo dove la disoccupazione in Italia regna sovrana e dove gran parte degli italiani non riesce ad arrivare a fine mese lavorando, figuriamoci non lavorando. Inoltre molti hanno perso parenti e amici a causa del covid, e non hanno nemmeno potuto dare loro un ultimo saluto, e questo sicuramente è il lato più drammatico e triste di tutta la vicenda.
Il covid, che ha avuto il suo momento più brutto nel periodo della quarantena, ha anche avuto dei risvolti positivi: ci ha avvicinato alla famiglia dal momento che abbiamo dovuto passare molto più tempo con essa, ci ha dato più tempo da dedicare a noi stessi, ci ha reso più maturi e sensibili ai problemi altrui, dovendo aiutare i propri genitori in casa nelle pulizie e in cucina siamo diventati più indipendenti e responsabili.
Per quanto riguarda l'aspetto scolastico, la didattica a distanza (DAD) è stata un'altra novità per me e l'ho trovata come un ottimo compromesso piuttosto che restare in casa a non fare nulla aspettando che si potesse ritornare nuovamente a scuola come prima. Io mi sono trovata bene sin da subito per quanto riguarda l'attrezzatura scolastica, possedevo già un computer portatile e una buona connessione internet, lo stesso non si poteva dire di alcuni miei compagni di classe che perdevano ripetutamente la connessione e quando venivano interpellati il loro audio o video funzionava a scatti. Col passare dei giorni però ci siamo attrezzati tutti adeguatamente e le lezioni hanno ripreso a funzionare normalmente, anche se di normale tutto ciò non aveva nulla. Dovevamo restare per molte ore davanti al computer e anche il pomeriggio per fare i compiti dovevo fare lo stesso, non ero abituata a stare così tanto tempo davanti a uno schermo. Ero triste perché sentivo la mancanza delle mie compagne di classe e con alcune delle mie migliori amiche ci sentivamo telefonicamente e qualche volta direttamente tramite la videochat, dato che non potevamo incontrarci come facevamo prima del covid a scuola, ma questo non ci rendeva ugualmente felici e non vedevamo l'ora di poterci rincontrare.
Quello che mi pesava maggiormente della quarantena era la routine, ogni giorno mi sembrava come la ripetizione del precedente, e anche se provavo a inventare qualche nuova attività in casa come fare un po' di allenamento, leggere qualche rivista, rimettere in ordine il guardaroba, creare dei dolci, sentivo di aver perso la libertà ed è una sensazione terribile che non ti fa dormire bene la notte. Tuttavia, sapevo quanto fosse importante non uscire di casa in quel periodo in cui il contagio aveva raggiunto picchi altissimi e ho tenuto duro fino alla fine.
Notavo dai telegiornali che più o meno tutti eravamo stufi di restare chiusi in casa e ognuno si inventava qualcosa per uscire all'aperto anche solo per qualche minuto: buttare fuori i sacchetti della spazzatura non era più una cosa noiosa da fare, andare a fare la spesa era diventato l'hobby di tutti e al telegiornale sentivo di persone che andavano a farla anche più volte al giorno, molti portavano il cane a spasso e altri che non lo avevano se lo creavano di peluche, ma soprattutto quel che mi ha fatto maggior impressione è stato il numero di persone che si è improvvisata runner (= corridore) pur di potersi spostare a piedi ben oltre il proprio vialetto di casa. D'altra parte chi lavora in ufficio ha ammesso di preferire il lavoro in smart working, altro termine inglese per indicare il lavoro da casa davanti al computer in comunicazione con gli altri colleghi tramite una connessione internet. Chi ha guadagnato moltissimo da questa videnda negativa sono sicuramente i media, in particolare i programmi televisivi di news e attualità, dal momento che si sta spesso in casa, e ovviamente le case farmaceutiche sia per i tamponi sia per i vaccini.
Il ritorno a scuola non è stato dei più piacevoli, potevo ritornare a parlare coi miei cari compagni di scuola ma alla giusta distanza, dovevo indossare la mascherina per tutta la durata delle lezioni, l'odore sgradevole di igienizzante per mani per tutto l'istituto, finestre aperte nonostante il freddo per il ricambio d'aria e, inoltre, ci sentivamo a disagio quando qualcuno starnutiva o aveva qualche colpo di tosse.
Oggi almeno possiamo ridurre le problematiche del virus Covid-19 attraverso il vaccino e, sebbene non basta per fermare il contagio, almeno nella maggior parte degli individui è sufficiente abbastanza per ridurre il tasso di mortalità e di avere complicanze che rimangono nel tempo. Sembra incredibile ma nonostante tutte le evidenze del caso c'è anche chi è ancora contrario al vaccino (novax in inglese), oppure si reca in luoghi affollati senza l'uso della mascherina. Può darsi che si sentano più forti del virus, ma anche ammettendo che questo potesse essere vero, non si può negare il fatto che il virus possa colpirli, che loro diventino positivi asintomatici (= senza sintomi), per poi contagiare persone a loro care che magari sono più vunerabili. Il rischio di morire o di veder morire i propri cari è assai più alto per chi non si vaccina e per questa ragione il Governo italiano le sta provando tutte per aumentare il numero di persone vaccinate, riducendo al minimo le libertà per i non vaccinati
La mia speranza e credo sia anche quella di tutti, è che i vaccini possano diventare più durevoli e che il virus possa perdere il suo potere distruttivo di giorno in giorno. Purtroppo l'arrivo di nuove varianti del virus, più contagiose ma a quanto pare meno mortali, richiedono ulteriori vaccini e ciò alimenta il clima di desolazione. Mi è difficile immaginare che nei prossimi anni saremo di nuovo senza mascherina e che potremo riabbracciare i nostri amici senza più doverci preoccupare di essere contagiati, per questo sono del parere che dobbiamo imparare a guardare avanti verso un futuro che sicuramente sarà diverso da come l'avevamo immaginato: la normalità che conoscevamo non ci sarà più e dovremo costruircene una nuova.
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Tema svolto: Il Razzismo


Razzisti non si nasce, si diventa: c’è dunque una buona e cattiva educazione. Tutto dipende da chi ti educa sia nella scuola che in casa. Secondo la tua esperienza personale, come vivi il rapporto con i tuoi simili? Rifletti ed esprimi le tue idee.

Tema svolto:
Il razzismo è purtroppo un comportamento molto esteso tanto da sembrare banale. Si manifesta con la paura e il disprezzo per quelle persone che sono fisicamente, culturalmente e talvolta religiosamente diverse da noi. Le idee razziste nascono in quelle persone che per qualche motivo si credono superiori ad altre etnie di persone. Il fenomeno di razzismo più diffuso è sicuramente quello verso le persone di colore e contro gli ebrei, ma, trovando come pretesto i recenti attentati sta crescendo notevolmente anche il razzismo contro le persone islamiche, che però non sono direttamente responsabili di quella strage. Essendo questo un sentimento che nasce dalla paura istintiva nei riguardi di chi è differente da noi, il rischio è quello di lasciarsi coinvolgere, anche se con il ragionamento possiamo capire che non ce n’è il motivo. Sicuramente un bambino non nasce razzista, e quindi dipende dalla famiglia e dalla scuola educarlo in modo tale per cui non si sviluppino in lui idee che crescendo si possano trasformare in razziste.
Io frequento una scuola cattolica e quindi ho ricevuto un educazione che sicuramente non farà di me un razzista. Fin dalle elementari ho imparato la tolleranza verso le persone diverse nello studio, nel colore della pelle, ho avuto anche compagni stranieri e di religione diversa, che non frequentavano l’ora di religione, ma non per questo ho mai pensato di trattarli in modo diverso da tutti gli altri miei compagni.
Nella mia famiglia il razzismo è considerata una cosa assurda e priva di ogni giustificazione: quando ascoltiamo il telegiornale e sentiamo parlare di guerre causate dalle diverse religioni ci chiediamo tutti come queste cose, nel ventesimo secolo siano ancora possibili, visto che oltretutto di solito avvengono soprattutto fra le tre religioni monoteiste che hanno tutte come base l’amore verso Dio e verso il prossimo. A volte si vedono anche episodi razzisti della polizia americana verso le persone di colore: e pensare che l’America si ritiene il paese più libero del mondo dove ognuno può professare la sua religione e la sua identità, invece, ho letto che il Ku Klux Klan, una associazione segreta razzista, ancora oggi perseguita le persone di colore perché ritenute indegne di avere gli stessi diritti dei bianchi.
Tutti questi esempi di violenza razzista mi lasciano ogni volta interdetto. Io continuo a non capire il perché di queste azioni verso persone ritenute diverse e inferiori quando non solo la religione ma anche il buon senso dovrebbero far capire che in quanto uomini siamo tutti uguali.
Non credo di poter diventare mai razzista perché per me è una cosa fuori da qualsiasi logica odiare un individuo che non mi ha mai fatto nulla di male, solo perché è di un altro colore e di un’altra religione. Anche nella mia scuola ho un compagno di diverso colore ma io non l’ho mai considerato diversamente da un compagno di giochi e un amico. Anche i miei genitori lavorano a continuamente a contatto con persone di colore e religione diverse ma in loro non sono mai nati pensieri razzisti, anzi, le loro preoccupazioni sono quelle di non offendere i loro sentimenti facendoli sentire diversi e di agire in modo imparziale.
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Tema svolto: La violenza negli stadi


Cosa pensi delle violenze negli stadi e quale credi che sia la spiegazione di un simile fenomeno?

Tema svolto:
Noi ragazzi seguiamo con interesse le partita di calcio alla televisione e leggiamo a volte anche i quotidiani sportivi, specie dopo una partita importante della nostra squadra.
Sono del parere che esercitare uno sport richieda non solo un certo sforzo fisico ma anche lealtà, pazienza, amicizia e solidarietà in modo tale che trovandosi in sfida ci si sostenga e ci si incoraggia l’un con l’altro senza invidie o rancori. Questo, purtroppo non succede negli stadi, dove si assiste sempre più di frequente ad episodi di violenza e di razzismo, soprattutto nei confronti dei giocatori di colore, i quali non appena toccano il pallone, vengono spesso insultati dai tifosi della squadra avversaria che lanciano anche oggetti dagli spalti. Capita che negli stadi si vedano alcuni striscioni contro i neri, con frasi xenofobe. Queste offese non sono di certo atteggiamenti da persone civili. Sul campo si verificano risse, c'è chi sputa e chi minacce contro questi giocatori e non solo, l’arroganza e l’aggressività dei giocatori fra loro non ha limiti, avviene indipendentemente dal colore della pelle. Nel corso di un campionato sportivo non mancano le notizie sugli scontri negli stadi tra poliziotti e ultrà; secondo me questi non sono veri tifosi se non riescono ad accettare la sconfitta della loro squadra e se non rispettano neanche gli altri tifosi che da tempo attendevano di assistere a quella partita, per sostenere i propri "beniamini"e trascorrere una buona giornata. La violenza e il razzismo non si verificano soltanto all'interno dello stadio, ma anche al di fuori, infatti sui muri e per le strade delle città italiane si possono vedere scene di quotidiana follia. Secondo me negli uomini l'intolleranza è un atteggiamento che continua anche nella vita di tutti i giorni, non solo la domenica o associata alle partite; durante lo sport, fa solamente più notizia.
Bisogna riconoscere che non c'è più il rispetto per nessuno e manca lo spirito d'accoglienza verso gli altri, soprattutto nei confronti degli stranieri. Penso che la mentalità di tutta la società stia mutando in modo da diventare violenta, in particolar modo contro le persone di colore, quindi anche razzista. Non so spiegarmi bene il perché di questo fenomeno, probabilmente quello che li intimorisce maggiormente è il contatto così stretto con persone di cultura e religioni diverse. D'altronde non ci si può aspettare che tutti possiedano le stesse capacità di adattamento, ma sono certamente da ammirare quei giocatori che presi di mira da cori razzisti (i famosi "buuu" da stadio) continuano a giocare con concentrazione dimostrando di essere più forti anche delle provocazioni. Alla fine il loro atteggiamento forte e sicuro riesce sempre a mettere d'accordo tutti, sia i buoni che i pessimi tifosi.
A volte viene usato il contesto sportivo solo come scusante per creare danni alla città; personalmente non credo che la violenza negli stadi o appena fuori da essi sia sempre inerente alla partita e, quindi per una rivalità fra squadre, se avvengono situazioni di criminalità in quello specifico luogo è proprio perché ci sono più persone e, quindi diventa più facile per i teppisti fare danno col volto coperto e poi darsela a gambe.
Non so dove questa violenza ci possa portare ma spero che il problema venga sollevato fin dai primi anni di scuola in modo che noi giovani possiamo crescere educati alla non violenza e al rispetto per gli altri.
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Tema sull'adolescenza


L’adolescenza costituisce il periodo della vita durante il quale l’individuo affronta profonde trasformazioni sia fisiche, sia psichiche, che lo portano all’equilibrio della sua personalità e al riconoscimento del suo ruolo di adulto nella società cui appartiene. Tale fase di maturazione può comportare difficoltà, disagi e malesseri che spesso il giovane avverte confusamente o cela consapevolmente dentro di sé o comunica con estrema difficoltà a coloro con cui quotidianamente entra in contatto.

Tema svolto:
L’adolescenza è sicuramente un momento assai difficile da vivere. In questo periodo il ragazzo deve riuscire ad affrontare tutta una serie di problemi e responsabilità che lo porteranno ad una totale maturazione, nel momento in cui sarà divenuto adulto. Talvolta, però, non è in grado di superare tutte quelle preoccupazioni e in lui si creano forti disagi che, solo raramente, riesce ad esprimere in modo da poter essere aiutato in qualche maniera. Spesso, poi, in quei momenti di difficoltà l’adolescente si isola soprattutto dalla famiglia che si ritrova così incapace di dargli una mano, e per questo il ragazzo va a cercare aiuto dagli amici i quali, la maggior parte delle volte, non interpretano i suoi strani atteggiamenti come segno di malessere interiore.
L’adolescente, nei nostri anni, è spesso visto come una persona priva di ideali, non troppo legato alla famiglia e che dà molta importanza all’amicizia. L’essere privo di ideali, credo, sia dovuto al fatto che i ragazzi pensano di avere tutto ciò che occorre (a parte una maggior libertà), si danno per vinti in partenza e talvolta non imparano a lottare per ottenere ciò che vogliono, perché sono stati abituati così dalle famiglie. Probabilmente tutti i genitori che viziano i propri figli sono coloro che durante l’età adolescenziale non hanno avuto ciò che volevano se non con le lotte, e sanno perciò quanto sia duro “combattere”.
I giovani non hanno gli stimoli da parte di nessuno a contrastare una società che non gli piace, ma a cui imparano ad adattarsi. Per questo è facile che entrino in crisi davanti al primo problema che incontrano. Tali stimoli non gli vengono forniti neanche dagli amici, dai quali si rifugiano per trovare sicurezza e comprensione e per tentare di fuggire dai problemi che purtroppo permangono. Gli adolescenti trovano amici sempre più uguali a loro in modo da non avere contrasti proprio con nessuno. Sostengo che questo tipo di comportamento sia sbagliato, in quanto non aiuta assolutamente un ragazzo a formarsi un carattere e di conseguenza a crescere. È facile trovare sempre conferme fino a quando non si è costretti a dover uscire dall’ambito familiare o dal ristretto gruppo di amici. Nonostante il gruppo sia ristretto, solitamente ci si trova a scendere veramente nel personale solo con pochissime persone, talvolta soltanto una: il cosiddetto “miglior amico”. È un individuo al quale si dice quasi tutto di sé stessi e di cui ci si fida ciecamente. Generalmente è un ragazzo che si conosce da tempo, e che deve saperti ascoltare, ma soprattutto rispettare. Il fatto di avere un solo vero amico dimostra come gli adolescenti temano di esternare ciò che sono veramente, per timore di essere giudicati negativamente da coloro da cui vogliono essere stimati e per questo ci si omologa e si diventa ciò che in realtà non si è.
Un comportamento del genere viene attuato anche nei confronti dei genitori., se essi hanno troppe aspettative dal figlio. Egli inizialmente tenta di soddisfarle, magari reprimendo il suo vero carattere e i suoi reali interessi, poi “scoppia” respingendo la famiglia, ritenendola solo un elemento inutile e instaurando con i suoi componenti un rapporto conflittuale. Avviene il contrario se un genitore si occupa del ragazzo con attenzione, ma nello stesso tempo, gli lascia i dovuti spazi e libertà, perlomeno di scelta. Infatti, se così non dovesse accadere, un giovane si sentirebbe costretto a fare una data cosa e la farebbe mal volentieri. Un genitore deve in ogni caso prestare attenzione a non concedere sempre tutto al figlio, egli deve imparare a non averla sempre vinta in ogni campo. Diventare maturo significa anche saper perdere, e spesso gli adolescenti d’oggi non lo sanno fare, perché gli è sempre stato concesso tutto.
In tutte queste situazioni non è difficile pensare che, nella contorta mente di un adolescente in crescita, si possano creare facilmente disagi. I quali spesso vengono sottovalutati nella loro gravità e capacità di distruggere quelli che dovrebbero essere i momenti più spensierati della vita di un individuo.
Tali difficoltà possono nascere in ogni situazione e, nei casi più gravi, sfociare in gesti estremi (suicidio, autolesionismo, anoressia, bulimia, ecc.).
I problemi possono essere svariati:
- Molti sono legati alla sfera affettiva: gli amici, l’altro sesso. Spesso si è eccessivamente coinvolti in storie che si scopre non essere serie; altrimenti si scopre che il più caro degli amici ci ha traditi, andando a raccontare a terzi ciò che gli avevamo confidato. Niente di più frequente può sfociare in forti depressioni, da cui è difficile uscire senza l’aiuto di qualcuno, che spesso si respinge per paura di subire un’altra delusione.
- Altri dipendono dalla difficile accettazione del proprio corpo. Va infatti ricordato che i cambiamenti di un adolescente sono psichici, ma anche fisici. Spesso infatti la nuova persona che si crea non rispecchia ciò che volevamo essere o ciò che amici, società e talvolta anche genitori ci impongono di diventare. Un tempo era forse un problema più femminile, oggi invece è riscontrabile anche nella maggior parte dei ragazzi di sesso maschile.
- Vengono di conseguenza tutti i disagi causati dal fatto che dipendiamo moltissimo dall’opinione altrui. Capita frequentemente di non sentirsi a proprio agio con un abito (per esempio) che magari non è alla moda o che la ragazza più carina della scuola non indosserebbe mai. Ci si sente osservati da tutti e ci si crea spesso inutili complessi. Proprio per questo si nasconde il proprio modo di essere e magari anche di pensare per standardizzarsi agli altri, tuttavia i problemi aumentano e diventano sempre più numerosi e non si riescono più ad affrontare razionalmente.
- Alcune preoccupazioni possono essere causate da un cattivo rendimento scolastico. Se quest’ultimo non rispecchia le proprie aspettative o, addirittura quelle di un genitore, allora ci si sente sconfitti e migliorare diventa molto difficoltoso.
- Gravi possono diventare le difficoltà causate dal fatto che tra i propri genitori esistono forti conflittualità. Succede di ritrovarsi a vivere in un ambiente difficile, perciò si cerca di evitarlo e ci si allontana sempre di più dalla famiglia. Altrimenti accade che al figlio di due genitori litigiosi si dia la colpa del conflitto e per questo sia sempre più afflitto e disperato. In seguito a fatti del genere, alcuni ragazzi cambiano notevolmente il loro carattere, diventando sempre più estroversi per cercare nei tanti amici uno sfogo ai dispiaceri.
- In ultimo ritengo che i disagi adolescenziali possano essere legati al fatto che, i giovani tendano all’eccessiva omologazione alle altre persone di solito più carismatiche e alle quali si tenta di assomigliare. Ciò comporta il soffocamento del proprio carattere, che però prima o poi deve emergere in qualche modo. Il problema è che, più lo si reprime, più esso emerge sotto forma di problema, disagio.
In conclusione risulta che i ragazzi sono privi di veri ideali, perché non sono stimolati. Con la famiglia hanno un rapporto conflittuale se questa è oppressiva, mentre se è disponibile al dialogo, i rapporti migliorano. Gli amici sono visti come un elemento importante dall’adolescente, perché nel gruppo si trova compreso (anche se spesso è solo un’impressione), comunque si confida veramente solo con pochissime persone di cui è sicuro di potersi fidare.
Per un ragazzo, inoltre, è facile trovarsi in situazioni di disagio dalle quali è poi difficile uscire.
Le cause di tali momenti sono le più svariate e riconducibili ad ogni ambito della vita del giovane.
Risolvere questi disagi è molto arduo, però si può cercare di evitare che giungano a tormentare la nostra vita di adolescenti. Bisognerebbe provare ad accontentarsi di ciò che si è, non dando troppa importanza all’aspetto esteriore, ma potenziando gli elementi positivi di un carattere che può comunque esercitare un certo fascino sugli altri. Perciò bisognerebbe tentare di non voler sembrare chi non si è, per voler assomigliare ad un altro. Il consiglio migliore è quello di avere maggior fiducia nelle proprie potenzialità.
Un consiglio ai genitori è quello di fare maggior attenzione agli atteggiamenti dei figli, per cercare di cogliere tutti i messaggi che, una persona con dei problemi, cerca di inviare a chi la circonda. Se si dovessero cogliere tali messaggi, le difficoltà andrebbero affrontate con tranquillità, perché è questa che manca ai ragazzi.
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Tema sul fascismo



Tema svolto:
Il movimento fascista, fondato da Benito Mussolini trova spazio in Italia subito dopo la guerra mondiale. Riesce a crescere perché, sfruttando il risentimento dei soldati rimasti senza lavoro, dei nazionalisti che vedono tarpata la vittoria dell’Italia e delle classi più ricche che sono impaurite dalla possibilità che si verifichi una rivoluzione come era appena successo in Russia. Vi aderiscono tutti quelli che erano alla ricerca di un governo forte e autoritario, capace di mettere a posto le cose, mentre gli ultimi governi non erano capaci di affrontare la situazione. Il partito fascista si contraddistingue subito per la violenza delle sue squadracce che imponevano con la forza l’ordine sconvolto dai russi. Anche se in Italia non ci sarebbe mai stata una rivoluzione come in Russia, i movimenti operai e contadini erano forti, perciò i fascisti facevano spesso spedizioni punitive e aggressioni contro queste associazioni. Queste spedizioni erano contro la legge e spesso causavano anche morti, erano però aiutate dallo stato che sembrava non accorgersi di tutto questo, anzi, molti liberali e cattolici cominciarono a vedere con simpatia la crescita del fascismo. Per questo fecero un’alleanza con i fascisti per le elezioni del ’21, così i fascisti arrivarono in parlamento. A quel tempo il governo era debolissimo e Mussolini ne approfittò per organizzare una marcia su Roma e l’ancor più debole Vittorio Emanuele III diede l’incarico a Mussolini di formare il nuovo governo. Approfittando del clima di paura e violenza delle sue squadracce, Mussolini ottenne la maggioranza assoluta, e l’unico che cercò di opporsi fu Giacomo Matteotti che, proprio per questo, fu barbaramente assassinato dai fascisti. Purtroppo il Re continuò a sostenere Mussolini che trasformò l’Italia in una dittatura: sciolse i partiti, si prese il potere legislativo, abolì lo sciopero e la libertà di stampa e fece una polizia e un tribunale specializzati nell’identificare e condannare gli oppositori al governo fascista. Tutti gli oppositori al governo furono uccisi, incarcerati o esiliati: adesso, in Italia vigeva il totalitarismo, con il Fascismo che occupava tutti gli aspetti della vita.
Lo stato fascista imponeva di accettare senza discussione e di obbedire ciecamente al governo e puniva chi non si adeguava; questo fece nascere in larga parte della popolazione una sorta di rassegnata indifferenza: era stato tolto il gusto per la libertà e per la democrazia.
Nel 1938 Mussolini, per allinearsi alla Germania, promulgò le leggi razziali contro gli ebrei che vennero esclusi dalle scuole pubbliche, dal servizio militare e dagli impieghi statali. Furono anche proibiti i matrimoni misti. Tutto questo fu condannato dalla chiesa cattolica e urtò la coscienza di molti italiani che si allontanarono dalle idee del regime.

La politica estera del fascismo era aggressiva, mirava al prestigio che facesse sembrare l’Italia una grande potenza. Per questo, all’inizio, Mussolini non aveva buoni rapporti con Hitler, aveva paura della sua grande potenza, poi si alleò con lui e lo fece sempre più strettamente fino a mettersi al suo servizio. La politica di conquista di Mussolini cominciò dall’Etiopia: un’avventura coloniale senza senso fatta solo per ragioni di propaganda: conquistarono un paese povero con una guerra crudele. Questo mise in urto Mussolini con la Società delle Nazioni che emise delle sanzioni contro l’Italia. Mussolini allora proclamò l’autarchia: non si consumavano prodotti stranieri e si riciclavano i rottami metallici. Questo sistema però rese l’Italia ancora più dipendente dalla Germania e impoverì la nostra economia soprattutto nelle esportazioni. Perché Mussolini si assoggettò a Hitler non si sa, forse vedeva in quella Germania il suo ideale di potenza e voleva portare l’Italia agli stessi livelli.

Con la crisi economica del ’29 venne istituito l’istituto per la ricostruzione industriale che doveva aiutare le banche e le industrie in difficoltà per poi restituirle ai privati. In realtà la crisi economica fu molto lunga e lo stato rimase padrone di banche e industrie che si ripresero solo alla vigilia della 2° guerra mondiale grazie all’enorme richiesta di armi. Per quello che riguarda l’agricoltura, Mussolini fece importanti interventi di bonifica in zone paludose, ma furono azioni soprattutto di propaganda: l’agricoltura italiana rimase arretrata, la forza motrice era al 70% assicurata dagli animali. Anche l’autarchia che ridusse le nostre esportazioni fece soffrire l’agricoltura: ne risentì soprattutto il meridione dove il 60% dei lavoratori era impegnato nel settore primario. Questo portò a una grande migrazione interna: dal sud si spostavano verso Roma o al nord; allora Mussolini emanò una legge per cui i lavoratori agricoli non potevano cambiare residenza: si era tornati ai servi della gleba.
Anche i rapporti fra lavoratori e datori di lavoro dovevano essere regolati dai sindacati fascisti. Furono istituite delle corporazioni, ognuna delle quali riuniva un settore dell’economia: secondo il fascismo serviva per ridurre le tensioni sociali, in realtà serviva a tener bassi gli stipendi. Fu istituita la tessera del partito fascista obbligatoria per chi lavorava negli edifici pubblici. Un’attività positiva dei sindacati fascisti fu quella di creare circoli del dopo lavoro, creare un’assicurazione obbligatoria per i lavoratori, la previdenza contro le malattie e la tutela della maternità.
Mussolini era stato giornalista, sapeva quindi l’importanza della propaganda. All’inizio esisteva solo la stampa, ma proprio il suo governo cominciarono a diffondersi radio e cinema, così venivano mandate “veline” ai quotidiani e alla radio con le istruzioni su quello che doveva essere detto. All’istituto LUCE fu affidata la produzione di documentari di propaganda.

Il fascismo si insinuò anche nella scuola e nel tempo libero, sia di adulti che di bambini. I bambini fino a 8 anni erano chiamati figli della lupa, poi diventavano Balilla, nome che indicò anche prodotti commerciali economici, dai 14 ai 18 anni erano avanguardisti. Le bambine erano prima piccole poi giovani italiane. Era tutto un sistema obbligatorio per indottrinare ragazzi e ragazze sul fascismo. Anche lo sport fu usato come sistema di propaganda, per esempio i mondiali di calcio.

Durante il periodo del fascismo i salari medi erano di 500 lire mensili. La luce elettrica, l’acqua corrente e il riscaldamento erano molto più diffusi. Anche impiegati e piccoli borghesi potevano avere il bagno in casa. C’erano moltissime biciclette, moto e ciclomotori, ancora poche erano le auto come la FIAT Balilla e la Topolino. Diffusissime erano le radio, sia nei luoghi pubblici che nelle case private. Per le famiglie operaie c’erano gli spacci aziendali o cooperativi con prezzi più bassi, comunque metà dello stipendio serviva per sfamarsi. Nelle case dei contadini nel mezzogiorno in Sicilia ancora mancava l’acqua corrente e l’elettricità. La paga giornaliera del bracciante comprendeva anche una razione di pane e una di vino. La vita media superava di poco i 55 anni.

Mentre nel ’39 l’Italia firmò con la Germania il Patto d’Acciaio con il cui si avviò alla tragica avventura della seconda guerra mondiale. Mussolini si isolò dalla società italiana e straniera. Era circondato da persone che lo assecondarono per cui perse il contatto con la realtà. Fra le altre cose credeva che l’Italia fosse potentemente armata, non sapeva, e nessuno glielo disse, che mentre l’america costruiva 50.000 aerei all’anno, l’Italia ne poteva costruire solo 1500. non si rese conto neanche che l’Italia non voleva la guerra e non voleva neanche l’alleanza con la Germania anche perché non condivideva la sua politica contro gli ebrei. Di fronte a questi fatti, molti, anche militari persero fiducia nel regime e andranno poi a ingrossare le file della resistenza italiana contro il fascismo.
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Tema sul rapporto genitori-figli



Tema svolto:
I rapporti tra genitori e figli rappresentano da sempre una questione delicata e difficile, talvolta un vero e proprio problema, che si accentua durante l'adolescenza.

È difficile comunicare e comprendersi per via della differenza di età: i figli sostengono che i genitori appartengono a una generazione precedente e hanno una mentalità e una concezione della vita arretrata di 25-35 anni rispetto alla loro. I genitori considerano invece tale differenza di età come positiva, come esperienza in più che ai figli manca.

E' difficile comprendersi anche per la differenza di ruolo: i genitori si sentono responsabili dei figli e vorrebbero, spesso in buona fede, indirizzarli per il meglio nella vita, ma talvolta ciò si traduce in imposizione, in autoritarismo, e produce solo conflitti. I figli dal canto loro, man mano che crescono, desiderano (e meritano) più autonomia ma talvolta esagerano e sono inconsapevoli dei rischi cui vanno incontro.

È passato il tempo in cui i genitori potevano plasmare e controllare i figli a loro piacimento, ma non è ancora venuto (né mai verrà) il tempo in cui i figli possano fare a meno della guida e dei consigli dei genitori.

Il punto oggi è di rispettare e conciliare in modo costruttivo e democratico le esigenze e le capacità di entrambi: i genitori devono imparare a rispettare le crescenti esigenze di libertà dei figli fin dall'infanzia, senza aspettare la ribellione adolescenziale, dando loro fiducia e insegnandogli a scegliere da soli con libertà (libertà di scegliere la propria strada e anche la libertà di sbagliare, almeno entro certi limiti). I figli dal canto loro devono rispettare il senso di responsabilità dei genitori, le loro ansie e preoccupazioni e anche apprezzarne la maggiore esperienza.

Tutto ciò non si ottiene con prescrizioni morali, con obblighi o indottrinamenti ma con un dialogo franco e aperto che permetta ad entrambi di esprimere le proprie esigenze, emozioni e idee senza sentirsi giudicati.
A tal fine è indispensabile che il genitore per primo si spogli del ruolo e delle maschere di padre o madre e affronti il figlio in modo più spontaneo e alla pari.

Il problema è che nessuno ha insegnato ai genitori a essere buoni genitori e tantomeno come fare per impostare in modo franco e costruttivo i rapporti con i figli. Ogni genitore è fondamentalmente un autodidatta, e applica in buona parte le regole e i modelli che ha a sua volta imparato dai propri genitori. Regole e modelli spesso superati e comunque certamente migliorabili.
Al giorno d'oggi esistono per fortuna numerosi libri di grande utilità e comprensibili a tutti ed è anche possibile partecipare a corsi per genitori dove si può imparare a capire meglio la psicologia dei figli, le tappe della loro crescita, i metodi educativi e le modalità per costruire con loro un rapporto e un dialogo positivo e appagante per entrambi.

Per tutti quei casi in cui i rapporti genitori-figli sono già deteriorati, è possibile oggi ricorrere all'aiuto di un esperto - un counselor o uno psicologo - che faciliti la risoluzione del conflitto e permetta il ricrearsi di una relazione più armonica tra persone che fondamentalmente si amano ma che purtroppo non riescono a comprendersi.

In conclusione voler bene ai propri figli significa lasciarli liberi entro i limiti ovviamente, così che imparino a “camminare da soli”, imparando dai propri errori, senza però abbandonarli mai e restandogli affianco, sempre pronti per un consiglio e un incoraggiamento.
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