Scuolissima.com - Logo
Visualizzazione post con etichetta diritto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta diritto. Mostra tutti i post

Tutti i Presidenti della Repubblica italiana: elenco


Il Presidente della Repubblica Italiana ha un ruolo principalmente rappresentativo, ma svolge anche alcune funzioni importanti nel sistema politico italiano che sono definite dalla Costituzione italiana. Le principali responsabilità e funzioni del Presidente della Repubblica italiana sono quello di rappresentare lo Stato e l'unità nazionale in Italia e fuori dal paese, nominare il Presidente del Consiglio dopo l'esito delle elezioni parlamentari, sciogliere le Camere, promulgare le leggi o rimandarle per una seconda lettura, concedere l'indulto o la grazia a persone condannate su consiglio del Ministro di Giustizia, nominare funzionari chiave e svolgere funzioni di sicurezza nazionale essendo il Comandante Supremo delle Forze Armate italiane. La residenza ufficiale del presidente della Repubblica è il Palazzo del Quirinale (sull'omonimo colle di Roma).



Presidenti della Repubblica

Di seguito trovate una tabella contenente l'elenco di tutti i Presidenti della Repubblica italiana dal 1946 a oggi e la durata del loro mandato, che è di 7 anni a partire dalla data del giuramento. Tra tutti i Presidenti della Repubblica, solamente Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella sono stati riconfermati per un secondo mandato. Cliccando sul nome di uno dei Presidenti della Repubblica la pagina scorrerà verso il basso nel punto esatto in cui è presente la descrizione della persona selezionata contenente anche l'anno di nascita o di morte se la persona in questione non è più in vita.



Presidenti della Repubblica: elenco completo

Presidente Durata mandato
Sergio Mattarella 2015 - ???
Giorgio Napolitano 2006 - 2015
Carlo Azeglio Ciampi 1999 - 2006
Oscar Luigi Scalfaro 1992 - 1999
Francesco Cossiga 1985 - 1992
Sandro Pertini 1978 - 1985
Giovanni Leone 1971 - 1978
Giuseppe Saragat 1964 - 1971
Antonio Segni 1962 - 1964
Giovanni Gronchi 1955 - 1962
Luigi Einaudi 1948 - 1955
Enrico De Nicola 1946 - 1948




Descrizione dei Presidenti della Repubblica italiana

Sergio Mattarella (Palermo, 23 luglio 1941) è un politico e giurista italiano, 12º presidente della Repubblica Italiana dal 3 febbraio 2015. Prima di diventare Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha avuto una lunga carriera politica. Ha servito come membro del Parlamento italiano per diversi mandati ed è stato Ministro della Difesa nel governo italiano.

Giorgio Napolitano (Napoli, 29 giugno 1925) è un politico italiano, presidente emerito della Repubblica Italiana. È stato l'11º Presidente della Repubblica Italiana dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015 e il primo della storia italiana a essere stato eletto per un secondo mandato. Egli è stato membro del Partito Comunista Italiano (PCI) e in seguito del Partito Democratico della Sinistra (PDS), che ha poi contribuito a fondare il Partito Democratico (PD). Ha servito come deputato e senatore in Parlamento ed è stato anche Ministro dell'Interno dell'Italia.

Carlo Azeglio Ciampi (Livorno, 9 dicembre 1920 – Roma, 16 settembre 2016) è stato un politico, economista e banchiere italiano, 10º presidente della Repubblica Italiana dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006. Ciampi è stato il Governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993, un incarico importante che lo ha visto supervisionare la politica monetaria e finanziaria italiana durante un periodo di significative sfide economiche e cambiamenti.

Oscar Luigi Scalfaro (Novara, 9 settembre 1918 – Roma, 29 gennaio 2012) è stato un politico e magistrato italiano, 9º presidente della Repubblica Italiana dal 1992 al 1999. Scalfaro è stato un membro attivo della Democrazia Cristiana (DC), un importante partito politico italiano, e ha servito come parlamentare per molti anni. Ha anche ricoperto diversi incarichi ministeriali nel governo italiano.

Francesco Cossiga (Sassari, 26 luglio 1928 – Roma, 17 agosto 2010) è stato un politico e giurista italiano, ottavo Presidente della Repubblica Italiana dal 1985 al 1992. Cossiga è entrato in Parlamento nel 1958 come deputato della Democrazia Cristiana. Cossiga è stato il primo presidente italiano a dimettersi anticipatamente, nel 1992, citando disaccordi politici e tensioni con il governo. Successivamente, è stato nominato senatore a vita.

Sandro Pertini (Stella, 25 settembre 1896 – Roma, 24 febbraio 1990), è stato un politico, giornalista e partigiano italiano. Fu il settimo presidente della Repubblica Italiana dal 1978 al 1985, primo socialista e unico esponente del PSI a ricoprire la carica. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Sandro Pertini è stato attivo nella Resistenza italiana contro l'occupazione nazista e fascista, partecipando a molte attività antifasciste e contribuendo alla lotta per la liberazione dell'Italia.

Giovanni Leone (Napoli, 3 novembre 1908 – Roma, 9 novembre 2001) è stato un politico, avvocato e giurista italiano, 6º Presidente della Repubblica Italiana dal 1971 al 1978. Leone è entrato nella politica italiana nel dopoguerra ed è stato membro della Democrazia Cristiana (DC), un importante partito politico italiano. Ha servito come deputato nel Parlamento italiano e ha ricoperto vari incarichi governativi.

Giuseppe Saragat (Torino, 19 settembre 1898 – Roma, 11 giugno 1988) è stato un politico e diplomatico italiano, quinto Presidente della Repubblica Italiana dal 1964 al 1971 e primo socialdemocratico a ricoprire tale carica. Durante il periodo del regime fascista in Italia, Saragat è stato perseguitato e imprigionato per ragioni principalmente politiche dal momento che era un oppositore del regime fascista.

Antonio Segni (Sassari, 2 febbraio 1891 – Roma, 1º dicembre 1972) è stato un politico italiano, 4º Presidente della Repubblica Italiana dall'11 maggio 1962 al 6 dicembre 1964. Segni è stato uno dei fondatori della Democrazia Cristiana (DC), un importante partito politico italiano. Ha iniziato la sua carriera politica negli anni '20 e ha servito come deputato e senatore in Parlamento.

Giovanni Gronchi (Pontedera, 10 settembre 1887 – Roma, 17 ottobre 1978) è stato un politico italiano, terzo Presidente della Repubblica Italiana dal 1955 al 1962. Gronchi è stato un membro della Democrazia Cristiana (DC), un partito politico italiano. Ha iniziato la sua carriera politica durante il periodo dell'Italia fascista, ma dopo la caduta di Mussolini nel 1943, divenne un politico di spicco nella fase di transizione del paese.

Luigi Einaudi (Carrù, 24 marzo 1874 – Roma, 30 ottobre 1961) è stato un politico, economista e giornalista italiano, secondo Presidente della Repubblica Italiana (il primo ad essere eletto dal Parlamento italiano). Nel 1945, Luigi Einaudi è stato nominato Governatore della Banca d'Italia, una delle posizioni finanziarie più importanti del paese. Durante il suo mandato, ha lavorato per stabilizzare l'economia italiana dopo la Seconda Guerra Mondiale e ha contribuito alla creazione della nuova moneta italiana, la lira.

Enrico De Nicola (Napoli, 9 novembre 1877 – Torre del Greco, 1º ottobre 1959) è stato un politico e avvocato italiano. È la prima figura istituzionale ad assumere la carica di Capo provvisorio dello Stato Italiano, un ruolo che sarebbe diventato in seguito quello del Presidente della Repubblica Italiana. In questa veste, ha firmato la Costituzione della Repubblica Italiana, contribuendo in modo significativo alla nascita della Repubblica italiana.
Continua a leggere »

Affluenza elezioni politiche in Italia anni precedenti


In ambito elettorale, con il termine affluenza s'intende la partecipazione degli Italiani residenti in Italia e che si risiedono all'estero aventi la maggiore età (cioè che hanno compiuto 18 anni, fino al 2022 per votare al Senato era necessario aver compiuto 25 anni). Il voto è una delle più grandi conquiste delle democrazie libere e moderne, è un diritto inviolamente e allo stesso tempo un dovere civico. Tuttavia, anche osservando la tabella sottostante si può notare che il numero di coloro che non si recano alle urne è in aumento, cioè alle elezioni del popolo italiano tende a diminuire negli anni e di conseguenza cresce l'astensionismo. Le persone che si astengono solitamente non credono nell'attuale politica italiana, in quanto non danno peso se il vincitore delle elezioni sarà di destra, di centro, di sinistra o un partito differente.

In questa pagina trovate una tabella suddivisa in tre colonne: nella prima colonna trovate l'anno in cui ci sono state le elezioni politiche in Italia, nella seconda colonna l'affluenza al voto con valore in percentuale, nella terza colonna trovate il numeri delle persone che sono andate a votare alla Camera e al Senato (il voto comprende anche le schede bianche o non valide).



Affluenza elezioni politiche Italia: tabella

Data elezione AffluenzaVotanti Camera / Senato
2022 63,91%29.415.082
29.390.996
2018 72,93%34.029.854
31.307.875
2013 75,19%35.271.541
31.751.350
2008 80,63%37.575.711
34.351.942
2006 84,24%39.203.156
35.701.094
2001 81,35%37.122.776
33.871.262
1996 82,54%37.484.398
32.624.584
1994 86,07%38.720.893
33.074.549
1992 87,07%39.247.275
33.328.581
1987 88,60%38.571.508
32.413.861
1983 88,42%36.906.005
31.089.011
1979 90,95%36.671.308
31.330.795
1976 93,40%36.707.578
31.449.431
1972 93,26%33.403.548
30.116.057
1968 92,91%31.790.428
28.616.021
1963 92,99%30.752.871
27.469.175
1958 93,91%29.560.269
26.150.002
1953 93,81%27.087.701
24.296.277
1948 92,19%26.264.458
22.657.290
1946 89,08%23.010.479


Per restare in tema, vi piacerebbe sapere chi ha vinto le elezioni precedenti?
Continua a leggere »

Chi ha vinto elezioni politiche italiane anni precedenti


L'Italia è una Repubblica democratica e questo vuol dire che la scelta dei governanti al Parlamento avviene tramite elezioni. Tuttavia, non essendo possibile per il popolo italiano riunirsi in Parlamento per prendere decisioni sulle azioni di governo, questi è chiamato a eleggere ogni 5 anni i suoi rappresentanti.



Elezioni politiche in Italia

In questa pagina trovate una tabella riguardante le elezioni politiche in Italia dal 1948 ad oggi e l'abbiamo suddivisa in due colonne: nella prima colonna è indicata la data delle elezioni (anno - giorno - mese), nella seconda colonna i vincitori delle elezioni. Inoltre, cliccando sull'anno delle elezioni la pagina scorrerà verso il basso dove troverete il risultato di quelle elezioni: l'affluenza al voto, le percentuali di voto dei partiti vincitori e degli altri principali partiti perdenti, i partiti politici che formano le coalizioni e i nomi dei loro leader.



Vincitori elezioni politiche italiane

Data elezione Partito vincitore Leader vincitori
2022 - (25 settembre) Coalizione di centro-destra Giorgia Meloni
2018 - (4 marzo) Coalizione di centro-destra
Movimento 5 Stelle
Matteo Salvini
Luigi Di Maio
2013 - (24-25 febbraio) Nessun vincitore Governo Letta
2008 - 13-14 aprile Coalizione di centro-destra Silvio Berlusconi
2006 - 9-10 aprile L'Unione (coalizione di centro-sinistra) Romano Prodi
2001 - 13 maggio Casa della Libertà (coalizione di centro destra) Silvio Berlusconi
1996 - 21 aprile L'Ulivo (coalizione di centro-sinistra) Romano Prodi
1994 - 27-28 marzo Polo delle Libertà e del Buon Governo Silvio Berlusconi
1992 - 5-6 aprile Democrazia Cristiana Arnaldo Forlani
1987 - 14-15 giugno Democrazia Cristiana Ciriaco De Mita
1983 - 26-27 giugno Democrazia Cristiana Ciriaco De Mita
1979 - 3-4 giugno Democrazia Cristiana Benigno Zaccagnini
1976 - 20-21 giugno Democrazia Cristiana Benigno Zaccagnini
1972 - 7-8 maggio Democrazia Cristiana Arnaldo Forlani
1968 - 19-20 maggio Democrazia Cristiana Mariano Rumor
1963 - 28-29 aprile Democrazia Cristiana Aldo Moro
1958 - 25-26 maggio Democrazia Cristiana Amintore Fanfani
1953 - 7-8 giugno Democrazia Cristiana Alcide De Gasperi
1948 - 18-19 aprile Democrazia Cristiana Alcide De Gasperi
1946 - 2-3 giugno Democrazia Cristiana Alcide De Gasperi



Elezioni politiche italiane: breve riepilogo

Elezioni politiche in Italia del 1946: il 2-3 giugno 1946 si tennero le prime elezioni della storia italiana dopo il periodo di dittatura fascista, che aveva interessato il Paese nel ventennio precedente. Ebbero un'affluenza del 89,08% e videro come forza politica vincitrice il partito Democrazia Cristiana (DC) di Alcide De Gasperi con il 35,21% dei voti. Il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria di Pietro Nenni ottenne il 20,88% dei voti; il Partito Comunista Italiano di Palmiro Togliatti ottenne il 18,93% dei voti. Nello steso giorno si svolse il referendum per scegliere la forma istituzionale dello Stato, per decidere se doveva rimanere una Monarchia o diventare una Repubblica. Vinse la Repubblica con 12.717.923 voti (54,3%) e questo giorno viene celebrato ogni 2 giugno come la Festa della Repubblica Italiana.

Elezioni politiche in Italia del 1948: ebbero un'affluenza del 92,19% e videro come forza politica vincitrice il partito Democrazia Cristiana (DC) di Alcide De Gasperi con il 48% dei voti. Il Fronte Democratico Popolare di Palmiro Togliatti ottenne il 30% dei voti, l'Unita Socialista di Giuseppe Saragat ottenne il 7% dei voti.

Elezioni politiche in Italia del 1953: ebbero un'affluenza del 93,81% e i risultati delle elezioni videro la Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi nuovamente maggioritaria con il 40% dei voti, seppur in forte calo rispetto alle precedenti elezioni.

Elezioni politiche in Italia del 1958: ebbero un'affluenza del 93,91% e i risultati delle elezioni videro nuovamente maggioritaria la Democrazia Cristiana di Amintore Fanfani, che incrementò i propri consensi. Per quanto riguarda l'opposizione, i comunisti si mantennero quasi perfettamente stabili, i socialisti aumentarono i propri elettori, mentre la destra subì un brusco arretramento.

Elezioni politiche in Italia del 1963: ebbero un'affluenza del 92,99% e i risultati delle elezioni confermarono la Democrazia Cristiana di Aldo Moro come primo partito, seppur in forte calo (38%), e sancirono la fine del Centrismo e l'inizio del Centrosinistra, ovvero dei governi composti da democristiani e socialisti.

Elezioni politiche in Italia del 1968: ebbero un'affluenza del 92,91% e i risultati delle elezioni videro l'affermarsi della Democrazia Cristiana di Mariano Rumor, in lieve crescita, e dell'alleanza del centro-sinistra che mantenne la maggioranza seppur ridimensionandosi.

Elezioni politiche in Italia del 1972: ebbero un'affluenza del 93,26% e i risultati delle elezioni videro la riconferma della Democrazia Cristiana di Arnaldo Forlani come primo partito e riconsegnarono al centro-sinistra la maggioranza assoluta dei votanti e del Parlamento, con un lieve incremento. La Democrazia Cristiana raccolse il 38% dei voti alla Camera e al Senato contro il 27% del Partito Comunista Italiano di Enrico Berlinguer.

Elezioni politiche in Italia del 1976: ebbero un'affluenza del 93,40% e i risultati delle elezioni videro prevalere nuovamente la Democrazia Cristiana di Benigno Zaccagnini, pressoché stabile (38%), ma per la prima volta il primato fu seriamente insidiato dal Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer che, ottenendo un impetuoso aumento di consensi, si fermò a pochi punti percentuali dai democristiani (34%) maturando il miglior risultato della sua storia.

Elezioni politiche in Italia del 1979: ebbero un'affluenza del 90,95% e i risultati delle elezioni videro il primato della Democrazia Cristiana di Benigno Zaccagnini con il 38% dei voti, sebbene in lieve calo, sul Partito Comunista Italiano di Enrico Berlinguer, con il 31% dei voti, che invece subì un brusco arretramento.

Elezioni politiche in Italia del 1983: ebbero un'affluenza del 88,42% e i risultati delle elezioni videro ancora una volta la Democrazia Cristiana di Ciriaco De Mita primeggiare sul Partito Comunista Italiano di Enrico Berlinguer, tuttavia il brusco calo di consensi della Democrazia Cristiana portò il divario tra i due storici avversari a soli tre punti percentuali, ovvero poco più di un milione di voti, mai così ridotto nella storia repubblicana.

Elezioni politiche in Italia del 1987: ebbero un'affluenza del 88,60% e i risultati delle elezioni videro come vincitore il partito Democrazia Cristiana di Ciriaco De Mita con circa il 34% dei voti. Rispetto alle precedenti elezioni, il Partito Comunista Italiano, sotto la guida del segretario Alessandro Natta, subisce un notevole calo di voti in favore di Democrazia Cristiana e Partito Socialista Italiano.

Elezioni politiche in Italia del 1992: ebbero un'affluenza del 87,07% e i risultati delle elezioni videro vincitore il partito Democrazia Cristiana di Arnaldo Forlani. Le elezioni furono segnate da una crescente astensione al voto, l'affermazione della Lega Nord (nell'Italia settentrionale) e de La Rete (nel Meridione).

Elezioni politiche in Italia del 1994: ebbero un'affluenza del 86,07% e i risultati delle elezioni videro trionfare la coalizione di centro-destra Polo delle Libertà e del Buon Governo del leader Silvio Berlusconi. La coalizione rivale fu l'Alleanza dei Progressisti di Achille Occhetto. Nonostante il successo elettorale, quello di Berlusconi si dimostrò sin da subito un governo fragile, dapprima perché il Parlamento europeo considerava Berlusconi un personaggio pericoloso per il suo monopolio televisivo (Mediaset) e per un eventuale ritorno del fascismo, successivamente per le frizioni tra Forza Italia e la Lega Nord in particolare sulla riforma delle pensioni ostacolata dai leghisti. L'ansia europea venne respinta dall'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Elezioni politiche in Italia del 1996: ebbero un'affluenza del 82,54% e i risultati delle elezioni videro come vincente la coalizione di centro-sinistra de L'Ulivo del leader Romano Prodi. La coalizione di centro-destra, Il Polo per le Libertà guidato da Silvio Berlusconi, ottenne 1% di voti in meno alla Camera (42% contro il 43% de L'Ulivio) e molti meno voti al Senato (37% contro il 44,5% de L'Ulivo).

Elezioni politiche in Italia del 2001: ebbero un'affluenza del 81,35% e la vittoria della coalizione della Casa della Libertà di Silvio Berlusconi fu netta sia alla Camera che al Senato, nacque così il governo Berlusconi II (dopo il primo esecutivo nel 1994). La coalizione di centro-sinistra, L'Ulivo di Francesco Rutelli, non riuscì a ottenere nemmeno il 40% dei voti.

Elezioni politiche in Italia del 2006: ebbero un'affluenza del 84,24% e i risultati delle elezioni videro vincente la coalizione de L'Unione di Romano Prodi con soli 25.000 voti in più alla Camera e circa 500.000 voti in meno al Senato rispetto alla coalizione di centro-destra di Silvio Berlusconi (nonostante questo il centro-sinistra era in maggioranza anche al Senato perché il numero di seggi viene distribuito su base regionale e non nazionale e loro potevano contare su due seggi in più). Tali elezioni sono state segnate dalle accuse di brogli e contestazioni, addirittura il centro-destra arrivò a chiedere il riconteggio dei voti.

Elezioni politiche in Italia del 2008: ebbero un'affluenza del 80,63% e i risultati delle elezioni videro come coalizione vincitrice alle elezioni il centro-destra di Silvio Berlusconi con circa il 47% dei voti. Il centro destra era composto dai seguenti partiti politici: Il Popolo della Libertà, Lega Nord e Movimento per l'Autonomia. La coalizione di centro-sinistra di Walter Veltroni ottenne il 37% dei voti ed era composto dal Partito Democratico e Italia dei Valori.

Elezioni politiche in Italia del 2013: ebbero un'affluenza del 75,19% e i risultati delle elezioni videro la coalizione Italia Bene Comune di Pier Luigi Bersani in leggero vantaggio sulla coalizione di centro destra di Silvio Berlusconi. Non essendoci stata una vittoria netta, per la prima volta nella storia delle elezioni politiche italiane non vi fu nessun vincitore. Come soluzione a questo stallo politico nacque il governo Letta, considerato il primo esecutivo di grande coalizione della storia della Repubblica Italiana perché ne facevano parte anche i due rivali che si stavano contendendo le elezioni. L'allora vice-segretario del Partito Democratico ottenne la carica di presidente del Consiglio dei ministri, mentre la carica di vicepresidente del Consiglio dei ministri fu affidata al segretario politico del Popolo della Libertà, Angelino Alfano.

Elezioni politiche in Italia del 2018: ebbero un'affluenza del 72,93% e i risultati delle elezioni videro il centro-destra affermarsi come coalizione più votata, con circa il 37% delle preferenze (della coalizione si è distinta La Lega di Salvini), mentre la singola lista più votata è stata quella del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio, che ha raccolse oltre il 32% dei voti. Il centro-sinistra di Matteo Renzi raccolse il 22% dei voti.

Elezioni politiche in Italia del 2022: hanno avuto un'affluenza del 63,91%, per cui queste sono state le elezioni politiche meno partecipate della nostra storia. I risultati delle elezioni hanno visto trionfare la coalizione di centro-destra con il 44%, trascinata dal partito politico di estrema destra "Fratelli d'Italia" di Giorgia Meloni che da solo ha ottenuto il 26,3% dei voti: per la prima volta nella storia della Repubblica vince una leader donna. Il secondo posto delle elezioni appartiene al Partito democratico di Enrico Letta, considerato il grande sconfitto e infatti non si presenterà come segretario al prossimo congresso; il terzo posto appartiene al Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che ha raggiunto una rimonta insperata rispetto ai sondaggi di inizio estate, con i voti soprattutto dal Sud (Napoli in particolare); La Lega di Matteo Salvini ha subito un clamoroso crollo; il Terzo Polo di Calenda e Renzi, insieme, ha ottenuto solamente il 7,7%; i partiti Italexit (Paragone), Impegno Civico (Di Maio), Unione Popolare (De Magistris), PiùEuropa (Emma Bonino) non hanno superato il 3%. Se l'astensionismo fosse stata una coalizione avrebbe ottenuto il 36% dei voti in quanto hanno votato meno di 2 elettori su 3.
Continua a leggere »

Cosa è il Diritto di Proprietà

E' il diritto di godere e disporre in modo pieno ed esclusivo di un bene entro i limiti e con l'osservanza del'ordinamento giuridico.
godere= può consistere nel godimento diretto del bene o attraverso il ricavo dei frutti civili e naturali
disponibilità= posso fare ciò che voglio del mio bene
pienezza= non gravano diritti reali minori
esclusività= posso vietare agli altri l'utilizzo del mio bene
perpetuità= il proprietario può trasmettere il diritto di proprietà agli eredi.

Limiti del diritto di proprietà
Espropriazione= lo stato toglie la proprietà ad un individuo contro la sua volontà, solo nel caso l'interesse collettivo è superiore a quello individuale e solo attraverso l'emanazione di una legge
Requisizione= si ha nel momento in cui, a causa di calamità naturali, lo stato requisisce gli hotel nelle vicinanze in cambio di un indennizzo, per ospitare le persone che non hanno luogo in cui rifugiarsi.
Norme di buon vicinato= sono regole stabilite per permettere ai vicini di godere del loro bene senza molestie e emanazione di odori o rumori eccessivi
Piano regolatore= stabilisce se il terreno è edificabile, le regole per le caratteristiche di un edificio

Come acquistare il diritto di proprietà
Per un bene mobile possesso = titolo e quindi basta pagare un prezzo per diventarne proprietario o per eredità (a titolo derivativo)
però può essere acquistato a titolo originario tramite:
-occupazione= se qualcuno abbandona un bene di poco valore e io lo prendo ne divento automaticamente il proprietario
-invenzione= chi trova un oggetto di valore deve restituirlo al legittimo proprietario, altrimenti bisogna consegnarlo all'ufficio degli oggetti smarriti.
-unione= si ha quando due proprietari decidono di unire due beni per creare un'unica cosa. In questo caso il proprietario del bene di maggiore valore dovrà pagare una controparte all'altro proprietario.
-specificazione= si ha quando un artista richiede del materiale per un'opera, come del marmo, senza pagarlo, e a termine opera dovrà pagare una controparte al proprietario del marmo in base alla quantità utilizzata.

Per i beni immobili o mobili registrati si può acquistare il diritto di proprietà a titolo originario tramite usucapione.
Esso deve avvenire in modo pacifico, alla luce del sole e non deve essere interrotto.
Il soggetto che vuole usucapire il bene (convenuto) diventerà proprietario del bene dopo 10 anni (buonafede) o 20 (malafede)

Però il proprietario (attore) può rivendicare il proprio bene attraverso l'azione di rivendicazione (pag 209 art.948) attraverso la prova diabolica, risalendo al primo proprietario del bene;
oppure per usucapione, dimostrando che l'attore è proprietario del bene da almeno 10 anni, e se non lo fosse sommando la sua proprietà con quella dei proprietari precedenti.

Azione negatoria= il proprietario può agire per far dichiarare l'inesistenza di diritti reali minori affermati su un bene, quando ha motivo di temerne pregiudizione.

Comunione= il diritto reale spetta a più persone. Se si parla di diritto di proprietà si parla di comproprietà. Per eredità, per volontà (matrimonio) o per legge.
Entrambi i proprietari hanno diritto di godimento, disposizione della propria quota e il diritto di sciogliere la comunione.
Entrambi devono rispettare la destinazione del bene, rispettare i diritti dell'altro titolare e partecipare alle spese.
Hanno più valore le decisioni del proprietario che ha fornito una maggior quota.
Un tipo di comunione diffusa è il condominio, quando ci sono comproprietari di parti comuni. I diritti sono proporzionali al valore dell'appartamento del comproprietario e devono tutti partecipare alle spese comuni.
Si estingue dopo 10 anni perchè limita il diritto di proprietà.
Continua a leggere »

Cosa sono le Obbligazioni

L'obbligazione è un vincolo giuridico che lega il soggetto attivo a quello passivo che ha per oggetto una prestazione e deve avere sempre contenuto patrimoniale.

Si distinguono dai diritti reali perché:
-si possono far valere solo su determinati oggetti
-hanno per oggetto un comportamento e non un bene
-richiedono la collaborazione altrui
-non sono tipiche

Esse sono costituite da:
-debitore
-creditore
-prestazione (dare, fare, non fare)
-vincolo giuridico

Prestazione: comportamento che deve eseguire il debitore nei confronti del creditore.

il debitore è il soggetto passivo del rapporto, cioè che spetta a lui tenere un dato comportamento per soddisfare l'interesse altrui.
il creditore è il soggetto attivo che può pretendere un comportamento altrui nel proprio interesse.
La prestazione è il comportamento che deve essere tenuto dal debitore a vantaggio del creditore.

-Le obbligazioni di dare sono generiche (quando il bene è prodotto in serie) e di specie ( il debitore deve dare al creditore un bene unico: antiquariato, opera d'arte)
-Le obbligazioni di fare sono di mezzi (chiedo prestazione da medico, che mi cura ma non mi garantisce la mia guarigione, o dall'avvocato che non mi può garantire la mia innocenza) e di risultato (chiedo ad un artigiano di produrmi un qualcosa e mi deve garantire il risultato, senò dovrà rifarlo a spese sue).
-Le obbligazioni di non fare è il patto di non concorrenza tra imprenditori.

Elementi: Due soggetti, rapporto giuridico, diritto relativo (valgono solo verso una persona).

PECUNIARIE
Obbligazioni pecuniarie= hanno per oggetto una somma di denaro.
Esse possono essere di:
-Valuta= hanno per oggetto fin dall'inizio una somma di denaro (compravendita)
-Valore= il denaro è rapportato a un determinato valore iniziale. (assicurazioni, servizi)
L'obbligazione pecunaria deve avere come moneta quella dello stato in cui sorge.
Nel momento in cui dovesse cambiare la moneta nel paese, l'obbligazione dovrà essere pagata con la nuova moneta.
Le obbligazioni di valore sono indivisibili se si tratta di un oggetto di valore (quadri) o di una prestazione (visita medica).
Può inserire delle clausole (oro, ISTAT, merci), per rivalutare la cifra in base al tasso d'inflazione (ISTAT); in funzione all'incremento del prezzo dell'oro (oro); viene rivalutata in base ad una merce prestabilita (merci).

ALTERNATIVE
Obbligazioni alternative nascono con due oggetti diversi e il debitore ha la possibilità di scegliere, e una volta scelto il creditore sarà obbligato ad effettuare quella prestazione, ma se una delle due prestazioni diventano impossibili da effettuare prima che il debitore scelga, vieni sciolto dall'obbligo di effettuarla.

SOLIDARIETÀ'
Può capitare che abbiamo più soggetti attivi/passivi.
-Solidarietà ATTIVA si ha quando si hanno più creditori e il debitore può pagare l'intera somma di denaro a solo uno dei creditori, e il creditore diverrà debitore nei confronti degli altri creditori.
Solidarietà è l'eccezione, Parzialità è la regola
-La solidarietà PASSIVA si ha quando il creditore ha più debitori e il creditore può chiedere il pagamento di una somma di denaro da un solo debitore, il quale a sua volta diverrà creditore nei confronti degli altri debitori. (azione di regresso)
Parzialità eccezione, solidarietà regola.
Art.1292

Nelle obbligazioni pecuniarie: PRINCIPIO NOMINALISTICO= si deve fare riferimento al valore nominale della moneta e non al suo valore reale (sempre dare la cifra descritta nell'obbligazione, senza tener conto del potere d'acquisto).
Si applica tuttavia solo alle obbligazioni di Valuta.
Il debitore è tenuto a pagare una somma di denaro inizialmente stabilita senza considerare se il valore della moneta è diminuito. Per questa ragione il creditore può cautelarsi contro l'erosione monetaria attraverso Clausole di salvaguardia monetaria.
-Il debitore deve al creditore degli interessi nel caso di un prestito di una somma di denaro.
L'interesse è stabilito dalle due parti (interesse convenzionale) oppure dalla legge (legale).
-Gli interessi si distinguono in base alla loro funzione. Quelli liquidi ed esigibili si definiscono "corrispettivi". Quelli non necessariamente esigibili (mutuo) si definiscono "compensativi". Infine quelli "moratori" dovuti al ritardo nell'adempimento del debitore.
-Se il debitore e il creditore stabiliscono un termine in cui andrà pagato l'interesse, il creditore non potrà richiedere l'adempimento dell'obbligazione prima del termine. Però se il debitore non rispetta la scadenza dopo 15 giorni scattano gli interessi di mora (moratori).

INTERESSI
Interesse legale 2,5%,
Interesse corrispettivo (liquidi ed esigibili)
Interesse compensativo (liquidi ma non necessariamente esigibili).
compensano chi presta una somma di denaro.
Usura (tasso d'interesse superiore al 100%) vietata dallo Stato.


ADEMPIMENTO
L'adempimento consiste nell'esatta esecuzione della prestazione da parte del debitore, dove per esatta si intende l'esecuzione per intero, della prestazione che era prestabilita.
La diligenza del buon padre di famiglia: bisogna usarla nell'adempiere dell'obbligazione, vale a dire di una persona media ideale, corretta e onesta.
Se si tratta però di un'obbligazione che ha per oggetto un'attività professionale (medico, avvocato) la legge richiede una professionalità superiore all'uomo medio.

Art. 1182 LUOGO DELL'ADEMPIMENTO
Interviene nel caso in cui le due parti non hanno stabilito il luogo dell'adempimento.
Le obbligazioni di dare vanno adempite dove si trovava l'oggetto quando è sorta l'obbligazione.
Obbligazione pecuniaria, nella dimora del creditore.
In tutti gli altri casi al domicilio del debitore.

TEMPO DELL'ADEMPIMENTO
Se c'è una data entro cui deve pagare, il debitore è avvantaggiato perchè sa quando deve pagare e non può essere chiamato a pagare prima della data di pagamento/scadenza.
Se non paga entro la data scattano gli interessi moratori.
Se non è scritta nessuna data, il creditore può richiedere quando vuole la somma, se il debitore non paga, il 16° giorno scattano gli interessi di mora.


Una persona capace di ricevere operazione non deve essere minorenne, incapace o interdetto.
In tal caso il creditore deve adempiere nelle mani del tutore.
Art.1189 il debitore che esegue il pagamento a chi appare legittimato a riceverlo in base a circostanze univoche, è liberato se prova di essere stato in buona fede.
Chi ha ricevuto il pagamento è tenuto alla restituzione verso il vero creditore, secondo le regole stabilite per la ripetizione dell'indebito.

MODI DI ESTINZIONE DI UN OBBLIGAZIONE SATISFATTORIA:
compensazione: quando entrambi i soggetti sono debitori verso l'altro e le due somme di denaro si eguagliano (totale), invece parziale quando uno dei due soggetti estingue parte del suo debito nel momento in cui ha un credito nei confronti dell'altro soggetto.

confusione: Avviene quando creditore e debitore si riuniscono giuridicamente nella stessa persona(matrimonio)

INADEMPIMENTO
L'inadempimento consiste nella mancata o inesatta esecuzione della prestazione dovuta da parte di un contraente.
Può essere assoluto se non viene eseguita, relativo se in modo inesatto.
La responsabilità può dipendere da dolo o da colpa.
Ricorre il dolo quando il contraente non adempie perchè non vuole adempiere (un esempio è quando un lavoratore dipendente, al posto di andare a lavorare, va a fare una gita senza dare preavviso al datore di lavoro)
In tal caso sarà il creditore a dover provare, con qualsiasi mezzo, che il debitore non ha voluto adempiere.
Ricorre la colpa quando l'inadempimento è dovuto ad un atteggiamento di negligenza, imprudenza o imperizia. Per negligenza si intende la mancanza di cura, per imprudenza la mancata attenzione, per imperizia la mancanza di competenze eo conoscenze.


Modi di estinzione di una obbligazione non satisfattoria
IMPOSSIBILITA'
Può succedere che il debitore venga a trovarsi in una situazione in cui sia impossibile eseguire la propria prestazione. Quindi l'obbligazione si estingue per impossibilità della prestazione.
Per far si che questo avvenga, essa deve essere
-sopravvenuta (si deve verificare in un momento successivo in cui è sorta l'obbligazione),
-oggettiva, cioè assoluta (le obbligazioni di dare cose specifiche o fare, invece dare cose generiche come somma di denaro (pecuniaria) non può essere estinta),
-deve derivare da una causa non imputabile al debitore. Può dipendere dal caso fortuito, che ricorre quando si verificano eventi imprevedibili eo inevitabili (incidente stradale) o dipende da una Forza Maggiore, che corrisponde ad eventi che derivano dalla volontà di altri o dalle forze della natura a cui non è possibile resistere.
Impossibilità parziale e temporanea.

NOVAZIONE
-novazione. art. 1230 è un accordo con cui le parti sostituiscono una nuova obbligazione a quella originaria, che, in tal modo, si estingue.
Quindi allo stesso tempo costituisce un'obbligazione e ne estingue un'altra.
Essa è oggettiva se riguarda gli stessi soggetti di un'obbligazione gia esistente, ma se ne distingue l'oggetto.
Invece per titolo quando l'obbligazione se era nata come una compravendità diventa un fitto.
Affinchè possa avvenire la novazione devono esistere alcuni presupposti: deve esistere un'obbligazione, deve essere concordata una nuova obbligazione ed è necessaria la volontà di entrambi i soggetti.
PRESTAZIONE IN LUOGO DELL'ADEMPIMENTO = si ha quando devo una somma di denaro e sono in difficoltà economiche, propongo oggetti di valore in cambio del denaro. (se il creditore accetta).

REMISSIONE
Si ha quando il creditore rinuncia a riscuotere dal debitore la prestazione. (si può fare tacitamente, o espressamente).


LA SUCCESSIONE DELLE OBBLIGAZIONI
Al debitore non interessa a chi deve adempiere l'obbligazione, deve solo essere avvertito, a lui interessa solo assolversi dall'obbligazione.
Si richiede invece il consenso del creditore nell'ipotesi di un cambiamento del creditore.
Con il contratto di factoring l'imprenditore cede al factor la riscossione dei suo crediti.
Cessione pro soluto: il cedente garantisce al cessionario solo l'esistenza del credito.
Cessione pro solvendo: garantisce anche la solvibilità del debitore, con l'accordo se, questi non dovesse pagare, il cedente restituirà quanto ricevuto in base alla cessione, risarcirà gli interessi e pagherà le spese di cessione.

FACTORING
Prosoluto: garantisce alla società solo l'esistenza del credito
Prosolvendo: io imprenditore mi assumo la mancanza di solvibilità, e mi assumerò il rischio del mancato pagamento

MORA DEL CREDITORE
Il creditore impedisce al debitore di adempiere.
Quando a sua volta il creditore ha dei debiti verso terzi e non vuole pagarli.
il debitore chiede al giudice di adempiere all'obbligazione.

Danno emergente: danno del creditore per il mancato adempimento dell'obbligazione.
Lucro cessante: mancato guadagno
caso fortuito
forza maggiore
Continua a leggere »

Cos'è il Possesso in Diritto

Il possesso è l'esercizio materiale del diritto sulla cosa.
Il possessore può anche non essere sempre il proprietario.
Possesso in buonafede c'è quando credo di essere il legittimo proprietario e ignoro l'appartenenza a terzi (animus possidendi: volontà di non riconoscere ad altrui il diritto di proprietà)
Possesso in malafede c'è quando posseggo un bene e so benissimo che non è di mia proprietà.

art.1147 stabilisce alcune regole riguardanti il possesso=
-il possessore di norma è in buona fede
-se il possessore è in buona fede anche l'erede lo sarà (successione del possesso)

Azioni possessorie= sono azioni a tutela del possessore del bene, poiché esso non può farsi giustizia da solo, non essendone il proprietario.
-Azione di reintegrazione= chi è stato violentemente o occultamente spogliato del possesso, può entro un anno, chiedere la reintegrazione del possesso medesimo (art. 1168 pag. 232)
-Azione di manutenzione= posso chiedere di far cessare atti molesti di terzi nei miei confronti. (1170)

Prescrizione= è la perdita del diritto per non uso (ordinaria 10, breve 5, lunga 20)
Decadenza= perdita del diritto in breve tempo
Sospensione= si ha quando non faccio valere il diritto a causa di terzi
Interruzione= interrompo la prescrizione.
Continua a leggere »

Cos'è lo Statuto Albertino

La storia costituzionale del nostro paese risale allo Statuto Albertino. Esso fu concesso dal re Carlo Alberto il 4 marzo del 1848 ai sudditi del Regno di Sardegna. Fu esteso nel 1861 a tutta l’Italia riunificata e restò in vigore fino all'emancipazione dell’attuale Costituzione repubblicana avvenuta il 1° gennaio 1948.
Con la concessione dello Statuto la monarchia sabauda, che si era retta fino ad allora sulla formula “il re comanda, la nobiltà appoggia, il popolo ubbidisce”, venne trasformata in una monarchia costituzionale. Lo stesso sovrano infatti si impegnava ora a rispettare le nuove regole del gioco politico, pur conservando un ruolo molto importante e per certi aspetti decisivo: comandava le forze armate, dichiarava la guerra, firmava i trattati di pace, di alleanza e di commercio: nominava i senatori (a vita) e i ministri, che dovevano godere della sua fiducia e che poteva rimuovere dall'incarico in ogni momento. Poteva respingere una legge già votata dal parlamento, nel caso in cui fosse a lui gradita: aveva la facoltà di concedere la grazia e di commutare pene. Il parlamento era formato dal senato del governo e dalla camera dei deputati, i quali venivano eletti ogni 5 anni dai cittadini più facoltosi.
Lo Statuto assicurava ai cittadini alcune libertà fondamentali (libertà di persona, di domicilio, di stampa, di riunione, di religione, ecc.) ma dimenticava completamente di interessarsi degli stati più bisognosi: per assicurare il diritto al lavoro, all'assistenza e alla previdenza. Per eliminare privilegi e ingiustizie sociali, per allontanare la paura che nasce dal bisogno rendendo solo così gli uomini veramente liberi e uguali.
Continua a leggere »

Definizione di Artigiano

Si definisce artigiano il titolare dell'impresa artigiana che la esercita personalmente e professionalmente nel pieno delle responsabilità, è colui che si occupa della maggior parte del lavoro che può essere anche di tipo manuale.

L'attività di cui si occupa deve produrre dei beni, questi beni possono anche essere semilavorati. Può fare prestazione di servizi ad eccezione delle attività agricole e le attività di prestazione per servizi commerciali, di intermediazione nella circolazione di beni o ausiliarie di queste ultime, di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico tranne se siano come parte strumentale per lo svolgimento dell'impresa.
Legge quadro n. 443\1985
Continua a leggere »

Definizione di Piccolo Imprenditore

Si definiscono piccoli imprenditori tutti quelli che esercitano un'attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e tramite i membri della famiglia.
I piccoli commercianti sono i coltivatori diretti del fondo e quindi gli artigiani e i piccoli commercianti.

Al piccolo imprenditore si applicano meno regole rispetto all'imprenditore commerciale perché lo svolgimento dell'attività lavorativa è ben diverso.

I piccoli imprenditori possono svolgere un'attività commerciale ma in dimensioni ridotte. Sono iscritti nella sezione speciale del registro delle imprese.
Non possono essere dichiarati falliti e non hanno obbligo di tenuta delle scritture contabili.
E come già detto in precedenza le società commerciali non possono essere piccoli imprenditori.
(Art. 2083 del Codice civile)
Continua a leggere »

Definizione di Imprenditore

L'imprenditore è colui che esercita professionalmente un attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi. (Art. 2082 Cod. civile).

Le caratteristica principali dell'attività dell'imprenditore sono:
  • L'esercizio dell'attività diretto alla creazione di ricchezza.
  • Il lavoro che deve essere svolto in modo professionale, deve essere stabile e non occasionale.
  • Deve essere ben organizzato.
  • Fattori della produzione (capitale e lavoro).
Continua a leggere »

Tipi di pagamento: anticipato, immediato, per contanti, posticipato

Mezzi di pagamento: denaro contante, strumenti bancari, strumenti postali, cambiali.
La moneta bancaria è costituita dall’insieme degli strumenti di pagamento utilizzabili in sostituzione della moneta legale (strumenti cartacei, assegni; elettronici, giroconti e bonifici, carte di credito e debito)
L’assegno bancario è un titolo di credito a vista con cui un soggetto, che ha fondi disponibili su un c/c bancario, ordina alla banca di pagare una data somma di denaro a favore di un altro soggetto o a sé stesso.
Traente è colui che emette l’assegno, trattario è la banca alla quale viene rivolto l’ordine di pagare, beneficiario è il soggetto a favore del quale viene emesso l’assegno.
L’assegno bancario è formale, astratto, letterale, esecutivo e autonomo.
La clausola di non trasferibilità pone limitazioni alla circolazione dell’assegno, impedendo che possa essere trasferito ad un altro soggetto successivamente all’emissione.
Con la girata l’assegno bancario libero può essere trasferito da un soggetto all’altro, il soggetto che effettua la girata è detto girante, colui che riceve l’assegno è detto giratario.
La girata propria trasferisce la proprietà dell’assegno (piena se sul retro ha scritto “per me pagate a…” completata con il nome del giratario e seguita da data luogo e firma girante; in bianco se il girante mette solo la firma). Girata impropria il girante trasferisce al giratario solo il possesso dell’assegno, conservandone la proprietà.
L’assegno circolare è un titolo di credito con cui una banca promette di pagare a vista una somma di denaro all’ordine della persona indicata sul titolo.
La cambiale è un titolo di credito che contiene la promessa o l’ordine incondizionato di pagare o di far pagare una data somma di denaro, nel luogo e alla scadenza indicati, a favore del legittimo possessore.
Pagherò cambiario è un titolo di credito con il quale una persona, detta emittente, promette incondizionatamente di pagare una data somma di denaro a favore di un’altra persona, detta beneficiario, nel luogo e alla scadenza indicati.
La cambiale tratta è un titolo di credito con cui una persona, detta traente, ordina incondizionatamente a un’altra persona, detta trattario, di pagare una data somma di denaro alla scadenza indicata a favore di una terza persona, detta beneficiario.
L’avallo è una garanzia di pagamento che viene apposta sulla cambiale da un soggetto, detto avallante, a favore di un altro, detto avallato.
Continua a leggere »

Operazione di credito

Scambio tra una prestazione attuale effettuata da un soggetto a fronte dell’impegno di un altro soggetto di effettuare una controprestazione futura


Essa può consistere nella concessione di prestiti di denaro o di dilazione di pagamento.
Nell'operazione si distinguono due soggetti:
  • il creditore, che effettua la prestazione attuale, cioè cede denaro in prestito oppure fornisce beni o servizi offrendo la possibilità di pagare non subito, ma dopo un certo periodo di tempo dalla fornitura;
  • il debitore, che s’impegna a effettuare la controprestazione futura, cioè a restituire il prestito oppure pagare i beni o i servizi alla scadenza prestabilita.

Interesse: è il compenso spettante al soggetto che cede ad altri l’uso di un capitale per un certo periodo di tempo.
L’interesse di dilazione si applica quando il fornitore e il cliente concordano un termine di pagamento della fornitura posticipato rispetto alla consegna dei bene o prestazione dei servizi;
L’interessa di mora si applica quando il cliente effettua il pagamento in ritardo rispetto al termine prestabilito.
L’interesse semplice è proporzionale al capitale, al tasso e al tempo.
Capitale iniziale (C), tasso percentuale di interesse (r), tempo di durata dell’operazione (t-anni, m-mesi, g-giorni).
Montante: somma del capitale iniziale e dell’interesse maturato in un dato periodo di tempo.
Sconto commerciale= è il compenso spettante a colui che paga un debito prima della scadenza.
Sconto mercantile= riduzione di prezzo frequentemente applicata nelle operazioni di compravendita.
Valore attuale commercial= differenza tra il capitale a scadenza e lo sconto commerciale.
I problemi di scadenza comune stabilita consistono nel determinare l’importo dell’unico capitale da versare a una data prefissata in sostituzione di più capitale aventi diversi scadenze.
In pratica si effettua un trasferimento nel tempo di vari capitali, pertanto è necessario calcolare un interesse o uno sconto.
Essa può essere di tre tipi: anteriore alle scadenze di tutti i capitale (sconto), posterie (interesse), intermedia (sconto e interesse).
I problemi di scadenza adeguata consistono nel determinare il girono in cui più debiti aventi diverse scadenze possono essere estinti pagando un unico importo pari alla loro somma.
Continua a leggere »

Definizione di Repubblica - Cos'è

Definizione:
Repubblica: parlamentare in presenza di Capo dello Stato eletto dal Parlamento e fiducia del Parlamento al Governo. Presidenziale in cui il Capo dello Stato è eletto dal popolo ed è anche capo del Governo. Semipresidenziale in cui il Presidente è eletto dal popolo e deve avere la fiducia del Parlamento al Governo.
Nel nostro modello bicamerale perfetto qualunque decisione deve ottenere l’approvazione delle due Camere separatamente, salvo casi eccezionali. Le due camere sono la Camera dei Deputati (630) e il Senato della Repubblica (315+6). I deputati si riuniscono a Montecitorio, i senatori al Palazzo Madama, il governo al Palazzo Chigi e il Presidente della Repubblica al Quirinale. La legislatura dura 5 anni.
Il parlamento è l’assemblea dei rappresentanti del popolo e sono senza vincolo di mandato e rappresentano la Nazione. Essi hanno due garanzie: l’insindacabilità per le opinioni espresse e i voti dati, e l’inviolabilità per i reati commessi. Essi ricevono un indennità stabilità dalla legge. La maggioranza è semplice quando l’approvazione è espressa dalla maggioranza dei presenti in aula. La maggioranza assoluta occorre la metà più uno e la maggioranza qualificata i due terzi. Come si fanno le leggi: Procedimento Ordinario: una camera discute e approva il progetto e lo invia all’altra camera e il progetto diviene legge se entrambe approvano il testo. Procedimento abbreviato: La legge viene proposta, in seguito discussa ,modificata e in seguito approvata dalle due camere , promulgata dal presidente della repubblica e infine pubblicata sulla gazzetta ufficiale. La legge entra in vigore dopo il periodo di Vacatio Legis (15giorni).
Una legge può essere proposta dal governo, 50mila elettori, un singolo deputato/senatore o un consiglio regionale.
La costituzione può essere modificate solo attraverso una legge di revisione costituzionale, o può essere integrata con una legge costituzionale. Esso prevede una procedura aggravata, dove il progetto deve essere approvato due volte da ciascuna camera con un intervallo di tre mesi e può essere sottoposta ad un referendum approvativo. Il Governo è l’organo costituzionale dotato di potere esecutivo che gestisce l’apparato dello Stato.
Come nasce un governo: Innanzitutto occorre che il presidente del Consiglio in carica presenti le dimissioni al Capo dello Stato, ed esso avviene all’inizio di una nuova legislatura, ad una mozione di sfiducia o in mancanza di voti necessari per mantenere la maggioranza parlamentare.
In seguito il PdR si consulta le due camere e i leader dei partiti per decidere il nuovo PdC. Egli deve accettare l’incarico e fare giuramento dopo avere presentato i propri ministri. Infine deve ricevere la fiducia delle camere. Il Governo è composto dal Consiglio dei ministri, che a sua volta è composto dal PdC e dai ministri. Il Governo ha attività politica, che riguarda la direzione della vita dello stato, amministrativa, che è l’attività concreta con cui lo stato persegue gli obbiettivi fissati nelle leggi approvate dal Parlamento, legislativa che consiste nell’emanazione di decreti legge e legislativi, e attività regolamentare che consiste nel potere di emanare atti normativi secondari, privi di forza di legge.
I decreti legge sono atti aventi forza di legge, emanati in casi straordinario di necessità e urgenza, ad esempio per interventi di soccorso in caso di calamità naturali, i quali entrano immediatamente in vigore e devono essere convertiti in legge del parlamento.
I decreti legislativi sono sempre atti aventi forza legge, ma in questo caso il Parlamento delega il Governo a esercitare la funzione legislativa.
La Pubblica Amministrazione è il complesso degli organi e degli enti pubblici alle dipendenze del Governo che svolgono l’attività amministrativa per il perseguimento degli interessi pubblici. I principi costituzionali relativi alla P.A. sono i principi di decentramento (le funzioni amministrative non spettano solo allo stato ma anche agli enti territoriali), sussidiarietà (prevede che siano attributi agli enti locali tutti i compiti che possono svolgere), legalità (l’obbligo per tutti i soggetti, compreso stato e enti, di rispettare le leggi), imparzialità (obbligo di trattare allo stesso modo i cittadini che si trovano nelle medesime condizioni), buon andamento (l’amministrazione deve produrre risultati efficaci e fornire servizi soddisfacenti evitando sprechi di risorse).
La corte costituzionale è un organo dello stato che ha il compito di assicurare il rispetto della Costituzione; è composta da 15 giudici, 5 scelti dal PdR, 5 dal Parlamento in seduta comune e 5 dalle Supreme Magistrature.
La funzione giurisdizionale consiste nell’applicazione delle norme giuridiche, generali e astratte, ai casi concreti, giudicando i comportamenti contrari alla legge e applicando le relative sanzioni.
Il Cittadino ha il potere di agire in giudizio (possibilità di rivolgersi a un giudice per far valere i propri diritti soggettivi quando ritieni che siano stati violati) e diritto alla difesa (di esporre le proprie ragioni davanti al giudice, imparziale, per ottenere una sentenza favorevole con l’aiuto di un avvocato)
La responsabilità penale è personale, l’imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva, le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato, non è ammessa la pena di morte. I giudici ordinari hanno competenza in materia civile e penale, invece i giudici speciali in giurisdizione amministrativa. I giudici sono nominati per concorso. I giudici sono indipendenti.
Ci sono tre gradi di giudizio per ogni tipo di giurisdizione: civile (1: giudice di pace, tribunale; 2: tribunale, corte d’appello; 3: corte di cassazione), penale (1: giudice di pace penale, tribunale, corte d’assise; 2: tribunale, corte d’appello, corte d’assise d’appello; 3: corte di cassazione), amministrativa (1: tribunale amministrativo regionale; 2: consiglio di stato). Le regioni, province, comuni sono enti pubblici territoriali che cooperano con lo stato per conseguire fini pubblici.
Le regioni hanno autonomia politica (possono attuare un proprio indirizzo politico), autogoverno, autonomia legislativa, autonomia statutaria e autonomia amministrativa. Le regioni hanno 3 organi: presidente (presiede la giunta, dirige e coordina l’attività della Regione e la rappresenta all’esterno), consiglio (organo deliberativo e legislativo), giunta (organo esecutivo).
Il mercato è l’insieme delle contrattazioni tra venditori e compratori, con le quali viene fissato il prezzo di un bene.

Nel mercato dei beni ci sono 2 soggetti (venditori e compratori), i beni sono le merci e il valore viene espresso in denaro (prezzo).
La domanda di un bene o servizio è la quantità di quel bene/servizio che i consumatori sono disposti ad acquistare ad un certo prezzo in un determinato momento, l’offerta è “ “ che i produttori sono disposti a vendere a “ “. La domanda di un bene varia in relazione inversa al variare del suo prezzo, l’offerta varia direttamente al “ “.
La domanda è rigida se non muta al variare del prezzo, elastica se a una piccola variazione di prezzo ha un effetto rilevante sulla quantità domandata.
Il prezzo di equilibrio (o di mercato) è il prezzo in corrispondenza del quale la quantità domandata e quella offerta si eguagliano.
Mercato del Lavoro è l’insieme delle relazioni tra lavoratori che offrono lavoro all’imprese e gli imprenditori che lo domandano; su tale mercato si determina il prezzo del lavoro (salario). Il costo del lavoro è costituito dalla somma dei salari e dei contributi sociali versati dalle aziende allo Stato per garantire l’assistenza sociale ai lavoratori.
La moneta è domandata perché è mezzo di scambio e pagamento, misura e riserva di valore. Tra domanda di moneta e tasso di interesse esiste una relazione inverse (maggiore è il tasso minore sarà la moneta domandata, e viceversa). L’offerta di moneta è costituita da tutte le attività accettate come mezzo di pagamento ed è data dalla somma della moneta legale e bancaria. La moneta legale è controllata direttamente dalla Banca Centrale attraverso i finanziamenti allo Stato.
I vari tipi di mercato sono: la concorrenza perfetta (tante imprese e consumatori, omogeneità dei bene, trasparenza del mercato, libertà di ingresso nel mercato), concorrenza monopolistica (prodotti e prezzi diversi con più produttori in concorrenza tra loro), oligopolio (pochi grandi produttori in grado di controllare l’offerta di un determinato bene; accordi collusivi: cartello –accordo con cui più imprese operanti nello stesso settore stabiliscono il prezzo di vendita e si dividono le quote-, trust –forma di concentrazione di imprese con l’obbiettivo di esercitare un potere di tipo monopolistico e operano in settori diversi).
Il Parlamento in seduta comune si riunisce per l'elezione del presidente della Repubblica, per l'elezione dei cinque membri della Corte costituzionale, per l'elezione di un terzo dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura, gni nove anni per procedere alla compilazione di un elenco di 45 cittadini fra i quali estrarre a sorte i sedici giudici aggregati ai fini del giudizio d'accusa contro il presidente della Repubblica, per assistere al giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione da parte del presidente della Repubblica, per la messa in stato di accusa dello stesso presidente della Repubblica nei casi di alto tradimento e attentato alla Costituzione.
Continua a leggere »

Parlamento in Seduta Comune

Il Parlamento in seduta comune si riunisce per l'elezione del presidente della Repubblica, per l'elezione dei cinque membri della Corte costituzionale, per l'elezione di un terzo dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura, ogni nove anni per procedere alla compilazione di un elenco di 45 cittadini fra i quali estrarre a sorte i sedici giudici aggregati ai fini del giudizio d'accusa contro il presidente della Repubblica, per assistere al giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione da parte del presidente della Repubblica, per la messa in stato di accusa dello stesso presidente della Repubblica nei casi di alto tradimento e attentato alla Costituzione.
Continua a leggere »

Definizione di Proprietà - Diritto

Definizione:
Non vi è istituto giuridico che sia stato oggetto in ogni tempo di appassionate dispute dibattiti ad opera di uomini politici giuristi, filosofi, così come lo è stato il diritto di proprietà, persino il darne una definizione risulta difficile e controversa, infatti ciò ci è dimostrato dal fatto ce i giuristi romani non ci hanno tramandato alcuna definizione del diritto di proprietà, né tanto meno risulta formulato nei codici moderni compreso il nostro in quanto esso si limita a definire solo alcune delle più importanti facoltà convenute nel concetto di diritto di proprietà.
A tal proposito sulla traccia dell'art. 832 del codice civile il diritto di proprietà consiste nella facoltà di godere e disporre della cosa in modo pieno ed esclusivo entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico, però questa definizione mette in evidenza solo alcune facoltà ma non può essere considerata esauriente e soddisfacente, perché risulta praticamente impossibile tentare di elencare le facoltà connesse al diritto di proprietà in quanto qualsiasi elenco si voglia tentare non può risultare che incompleto perché sono innumerevoli.
Il diritto di proprietà lo possiamo catalogare come un potere generale riconosciuto al titolare e che abbraccia tutte le possibili utilità che la cosa può dare, sempre nel lecito, ben inteso. A tal fine esaminando le facoltà annunciate nell'art. 832.

Facoltà di godere significa che il titolare del diritto di proprietà può utilizzare le cose al fine di soddisfare i propri bisogni.
Facoltà di disporre sta ad indicare che questa facoltà viene esercitata trasferendo ad altri il diritto di proprietà, sia trasferendo ad altri il godimento e ciò può avvenire a titolo oneroso e a titolo gratuito, in modo pieno ed esclusivo, sta ad indicare la pienezza e l'esclusività riconosciuta al proprietario nell'esercizio delle sue facoltà.
Continua a leggere »

Azione di denuncia di nuova opera e di danno temuto

Con l'azione di denuncia di nuove opere il proprietario o il possessore o il titolare di un diritto reale minore, il quale abbia ragione di temere che da una nuova opera da altri intrapresa sul proprio o sull'altrui fondo stia per derivare un grave danno alla cosa.
Il proprietario o il possessore o il titolare del diritto reale minore ne fa denuncia all'autorità giudiziale la quale dopo aver preso sommaria conoscenza del fatto, il giudice può sospendere i lavori e obbligare l'attore (colui che agisce in giudizio) a depositare una somma di denaro a titolo di cauzione, oppure il giudice può permettere la continuazione dei lavori obbligando il contenuto a depositare la cauzione.
In sede di giudizio definitivo se risulterà in torto l'attore questo dovrà risarcire i danni provocati dalla sospensione dei lavori, se risulta già conseguita a sue spese e risarcire l'eventuale danni causati. L'esercizio di questa azione può essere esercitata dopo che già l'opera è iniziata e prima ancora che sia terminata e in ogni caso entro un anno dall'inizio dei lavori.

L'azione di denuncia di danno temuto, il proprietario o il titolare di un diritto reale minore su cose altrui il quale abbia ragione di temere che da un edificio o da un albero o da qualsiasi altra cosa già esistente sovrasti pericolo di un danno grave e prossimo alla cosa che forma oggetto o del diritto di proprietà di possesso o di diritto reale giuridico di cosa altrui.
Ne fa denuncia all'autorità giudiziaria la quale provvederà secondo le circostanza ad avviare (eliminare il pericolo, in alcuni casi il giudice può disporre una cauzione per eventuali danni.
Continua a leggere »

Azione di Nunciazione

Definizione:
Le azioni di nunciazione sono azioni non solo a difesa del possesso, ma anche a difesa della proprietà e a difesa della proprietà e a difesa dei diritti reali minori. Esse mirano ad ottenere dei provvedimenti che possiamo dire provvisori, allo scopo di evitare un danno grave alla cosa che forma oggetto del possesso, della proprietà o di un diritto reale minore.
Questi provvedimenti possono riguardare due diverse ipotesi:

  1. Azione di denuncia di nuove opere
  2. Azione di denuncia a danno temuto
Continua a leggere »

Azioni a Tutela del Possesso

Parliamo di possesso illegittimo quando la situazione di fatto non risulta conforme alla situazione di diritto, anche nell'ipotesi della mancanza di tale conformità il nostro ordinamento giuridico detta una particolare disciplina a tutela del possesso.
A tal proposito le azioni a difesa del possesso dette anche azioni possessorie, sono di due specie: azioni di reintegrazione e azione di manutenzione.

L'azione di reintegrazione viene esercitata da colui che è stato violentemente o occultamente (a sua insaputa) privato del possesso e chiede contro l'autore dello spoglio di riprendere il possesso medesimo; il giudice dovrà disporre sulla semplice notorietà del fatto che la cosa gli venga consegnata e dovrà eseguire la procedura con la massima urgenza. Può essere esercitata anche dal semplice detentore, l'azione esercitata dall'inquilino.

Per quanto riguarda la perdita del possesso, ma ciò è avvenuto non evidentemente e non clandestinamente, la legge dice che è possibile riprendere il possesso esercitando l'azione di manutenzione, concessa solo al possessore e a condizione che si tratti di un possesso avente per oggetto o beni immobili o una universalità di beni mobili e si tratta di un possesso pubblico pacifico continuo e non interrotto da oltre un anno.

L'azione di manutenzione esercitata quando il possessore viene molestato nell'esercizio pacifico del suo possesso, nel caso di molestie o turbative bisogna agire un giudizio e aggiungere di emanare provvedimenti necessari e far cessare la molestia.
Continua a leggere »

Il Possesso vale titolo

Per i beni mobili comuni vige una particolare regola: quella del possesso vale titolo; significa che per i beni mobili comuni la proprietà non si acquista con il decorso nel tempo ma nell'atto stesso in cui sorge il possesso.
Ciò sta ad indicare particolari casi dove il possesso di detti beni si acquistano in buona fede sulla base di un titolo astrattamente idoneo a trasferire il corrispondente diritto da parte di chi non è proprietario.
A tal fine l'art. 1153 del codice civile stabilisce che colui che acquista dei beni da parte di un apparente proprietario diviene con il possesso proprietario dei beni se l'acquisto è avvenuto in buona fede e risulta accompagnato da un titolo astrattamente idoneo a trasferire la corrispondente titolarità del diritto.
Questo principio può apparire come anomalo o in contrasto con i principi di una giustizia suprema, però questa affermazione si giustifica in considerazioni particolari esigenze di utilità sociale.
Ciò significa evitare che venga intralciata la circolazione dei beni mobili comuni, è facile immaginare l'ostacolo che deriverebbe dall'accertamento volta per volta di chi trasferisce.
Mentre per i beni mobili comuni che non sono accompagnati dalla buona fede e dal titolo idoneo a trasferire il corrispondente la durata è pari a 20 anni per l'usucapione ordinario e 10 anni per l'usucapione abbreviato, in questa si ha nell'ipotesi in cui il possesso è di buona fede (e non ha il titolo).
Continua a leggere »

Usucapione Abbreviato - Diritto

Definizione:
L'usucapione ordinario si ha quando si è in presenza di una situazione dove il possesso contiene tutti quei requisiti di cui già si è detto prima.
La semplice sussistenza del possesso accompagnato da quei requisiti fa si che il possesso si trasforma in proprietà o nel corrispondente diritto reale minore dopo 20 si tratta di beni immobile, universalità di beni mobili, 10 anni se si tratta di beni mobili registrati per esempio le automobili, navi.

Parliamo di usucapione abbreviato quando il possesso oltre a contenere i requisiti già visti, presenta due ulteriori caratteristiche, possesso di buona fede e che si basa su un titolo che fosse idoneo in astratto a trasferite il relativo diritto di proprietà o altro diritto reale. Se il possesso ha queste caratteristiche immobili e universalità di beni immobili, 3 anni per i beni mobili registrati. Trattandosi di beni immobili il titolo che risulta in astratto a trasferire la corrispondente titolarità del diritto è necessario che sia trascritto nei registi pubblici immobiliari, mentre per i beni mobili registrati è necessario che l'atto viene trascritto nei pubblici registri per esempio per le autovetture l'atto viene trascritto a PRA = pubblico registro automobilistico.
Continua a leggere »
🧞 Continua a leggere su Scuolissima.com
Cerca appunti o informazioni su uno specifico argomento. Il nostro genio li troverà per te.




© Scuolissima.com - appunti di scuola online! © 2012 - 2025, diritti riservati di Andrea Sapuppo
P. IVA 05219230876

Policy Privacy - Cambia Impostazioni Cookies