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Mappa concettuale: dalla monarchia alla repubblica romana


Gli aristocratici cacciano i re Etruschi e così Roma diventa una repubblica aristocratica (le decisioni politiche al senato, il governo a due consoli, i magistrati approvano le leggi). Dopo la secessione sull'Aventino la plee ha più diritti (i tribuni della plebe eletti dai concili tributi hanno diritto di veto sulle decisioni dei consoli, successivamente anche all'accesso al consolato.) e diminuiscono i conflitti sociali. Nel V e IV sec. Roma diviene la prima potenza in Italia.

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Mappa concettuale: Crisi repubblica romana



Roma è padrona di un impero mediterraneo: vanno in rovina i contadini-militari, cresce il proletariato urbano, dilaga la corruzione, i cavalieri sfruttano le province, l'aristocrazia senatoria ha la proprietà di fondi e schiavi. I fratelli Gracchi propongono una riforma agraria per abolire il latifondo e per ricostruire la piccola proprietà contadini. I senatori eliminano i Gracchi e si accendono i conflitti sociali. Caio Mario riforma l'esercito che diventa professionale ed acquista potere. Il senato contrappone Silla a Mario ed il comando dell'esercito viene affidato a Silla. Ci sarà una guerra sociale ed una guerra civile dove Silla trionfa sui Mariani e diventa dittatore. Così riforma la costituzione e rafforza il potere del senato.

Fonte: Mapper-Mapper
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Mappa concettuale: Fine repubblica romana


Le riforme di Silla non portano alla stabilità: c'è un'emergenza militare ed aumenta il potere di Pompeo e Crasso che tolgono la costituzione di Silla, bloccano la rivolta di Spartaco (73 a.C), debellano i pirati e combattono Mitridate, re del Ponto (66 a.C.).  Nel 63 a.C. si blocca la congiura di Catilina per il potere. Cesare, Pompeo e Crasso formano un triumvirato: Cesare conquista la Gallia mentre Crasso muore e il potere passa a Pompeo. Nella 2° guerra civile Cesare vince su Pompeo e diventa dittatore a vita, ma viene ucciso da senatori e il potere è conteso fra il nipote Ottaviano e Antonio. Antonio è un re autonomo in Egitto ma Ottaviano, elimina prima Lepido e poi trionfa su Antonio e Cleopatra in Egitto, diventa padrone di roma e trasforma la repubblica in principato.
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Frasi sugli asini


L'asino chiamato anche somaro o ciuco è un animale simile al cavallo a cui spesso sono associate l'ignoranza e la stupidità. Veniva utilizzato come animale da lavoro per il trasporto di merci pesanti, da qui il detto "Lavori come un asino", mentre in ambito scolastico il detto "Sei un asino a scuola" è riferito alla poca cultura o allo scarso impegno nello studio.


In questa pagina trovate una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sugli asini, animali che vengono spesso derisi e sfruttati dall'uomo.

1) Bastonate un Ciuccio quanto volete, non vi darà mai alcun segno di risentimento; cercate con freno, con sproni, colla voce di farlo uscire di strada già presa, tutto sarà inutile, riuscirà vano ogni sforzo; perché conosce l'Asino meglio di noi per quale strada deve camminare, e sa che non bisogna lasciar mai il certo, per tentar l'incerto. (Domenico Cirillo)

2) Anche un asino può recarsi alla Mecca, ma non per questo è un pellegrino. (Proverbio arabo)

3) Il bue disse cornuto all'asino. (Proverbio)

4) Un asino trova sempre un altro asino che lo ammira. (Proverbio)

5) Come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato. (Francesco Domenico Guerrazzi)

6) Meglio un asino vivo che un dottore morto. (Proverbio)

7) “ Mio padre diceva sempre: la prima volta che ti chiamano asino gli dai un pugno sul naso, la seconda volta che ti chiamano asino gli dici stronzo, ma la terza volta che ti chiamano asino, beh, forse è ora che ti vai a comprare una soma! (Slevin - Patto criminale)

8) La pelle dell’asino non si vende due volte. (Proverbio)

9) Può ben dire la sua un leone, quando a dir la loro ci sono tanti asini in giro. (William Shakespeare)

10) Ci sono due sole malattie: l'una è cavalcare l'asino mentre lo si cerca, l'altra è cavalcare l'asino e non volerne scendere. (Shu-chou)

11) Gli asini preferirebbero la paglia all'oro. (Eraclito)

12) Gli asini sono cavalli che non hanno terminato gli studi. (Anonimo)

13) In mancanza di cavalli trottano gli asini. (Proverbio toscano)

14) La più grande offesa che si possa dare ad un asino è quella di chiamarlo uomo. (Renzo Novatore)

15) Qualsiasi asino può buttare giù un fienile, ma ci vuole un buon falegname per costruirne uno. (Lyndon Johnson)

16) Trenta monaci e il loro abate non possono far ragliare un asino contro la sua volontà. (Miguel de Cervantes)

17) Non c'è personalità, per quanto schietta e rispettabile, che non possa essere schiacciata dal ridicolo, anche se insipido e a buon mercato. Prendete l'asino, per esempio: ha un carattere perfetto e fra tutti gli animali più umili ha l'animo più nobile; eppure guardate come l'ha ridotto il ridicolo. Invece di sentirci onorati quando ci danno dell'asino, restiamo perplessi. (Mark Twain)

18) A lavar la testa all'asino si perde tempo e sapone. (Proverbio laziale)

19) L'asino di due padroni, muore di fame e di sete. (Proverbio calabrese)

20) Scuotere la sella per far sentire all'asino. (Proverbio albanese)

21) L'asino porta la paglia, e l'asino se la mangia. (Proverbio siciliano)

22) Asino di natura chi non sa legger la sua scrittura. (Proverbio)

23) Gli uomini si prendono per la parola, gli asini per la cavezza. (Proverbio veneto)

24) A far del bene agli asini si ricevono calci. (Proverbio)

25) L'asino vecchio muore a casa del povero. (Proverbio)

26) L'asino dov'è cascato una volta, non ci ricasca la seconda.

27) Asino sei, asino sarai, e asino morirai prima che tu t'accorga di essere una bestia. (Miguel De Cervantes)

28) Chi è stato asino non sarà mai cavallo. (Proverbio)

29) Chi asino nasce asino muore. (Proverbio)

30) Asino duro, bastone grosso. (Proverbio)

31) L’intelligenza del somaro – tanto superiore a quella del cavallo – risulta dalla sua riluttanza al lavoro e dal rifiuto dell’obbedienza. (Alessandro Morandotti)

32) Se farai un asino di te stesso, ci sarà sempre qualcuno pronto a cavalcarti. (Bruce Lee)

33) Ciò di cui ha bisogno l’uomo è la memoria dell’asino che mai scorda dove mangia. (Sofocle)

34) Ogni donna dovrebbe avere quattro animali nella sua vita. Un visone nell’armadio, una Jaguar in garage, una tigre nel letto, e un asino che paghi per ogni cosa. (Zsa Zsa Gabor)

35) Non ci si può nascondere a lungo. Se sei leone, prima o poi, ruggisci. Se sei asino ragli. (iBlulady,Twitter)

36) La pace di un asino dipende dal suo orzo. (Talmud)

37) Un asino raglia anche in giacca e cravatta. (Stephen King)

38) Un asino vestito da cavallo prima o poi raglia.

39) L'asino si accorge di aver perso la coda solo quando arrivano le mosche. (Proverbio)

40)
Un Asino, sebben asino tondo, vestito della pelle del Leone, il terror divenuto era del mondo.
Ma gli sbucò un orecchio e bastò questo per svergognar quell’animal poltrone.
(Jean de la Fontaine)
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Ce n'è o Ce ne: come si scrive?


Diciamo sin da subito che quando "Ce" è accompagnato dal "ne" non si apostrofa e non si accenta mai. Quindi sono sbagliate tutte le seguenti forme: C'e ne, Cè ne, C'è ne, C'è n'è. Le uniche forme corrette ed utilizzabili sono Ce n'è e Ce ne; qui di seguito troverete le relative regole grammaticali per non sbagliare mai.



La regola grammaticale 

Ce n'è = è la forma contratta di "ce ne è". Corrisponde alla terza persona singolare dell'indicativo presente del verbo esserci ed è riferito a qualcosa di specifico. Per questioni di eufonia (= bella pronuncia) il "ne" si elide (= si toglie la "e" e si mette l'apostrofo) e diventa n' .


ESEMPIO:
  1. Ce n'è per tutti!
  2. Di ventotto ce n'è uno, tutti gli altri ne han trentuno.
  3. Di donne che mi fanno battere il cuore ce n'è una sola.
  4. Per te ce n’è voluto parecchio.
  5. Ce n'è davvero bisogno?
  6. Ce n'è ancora?


Ce ne = ce + ne.
In questo caso "Ce" può sostituire il pronome personale, come ad esempio "a noi".
Mentre il "ne" non contiene il verbo essere ma è una particella pronominale che può assumere diversi significati.
Ovviamente se dopo il "ne" è presente il verbo essere (es. sia, furono, fossero) non va utilizzato il "n'è" con apostrofo e accento perché sarebbe una ripetizione del verbo essere.


ESEMPIO:
  1. Non ce ne importa niente. (ce = a noi)
  2. Penso che non ce ne sia più neanche una briciola.
  3. Ce ne furono mille disposti a partire.
  4. Ce ne fossero gentili come te.
  5. Ce ne faremo una ragione.
  6. Ce ne sono ancora?
  7. Ce ne siamo andate immediatamente.
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Mappa concettuale: Cristianesimo


Il cristianesimo ha inizio con la nascita di Gesù in Palestina nel 4 a.C  (provincia dell'impero romano), che era di religione ebraica. Ed infatti gli ebrei aspettavano un messia liberatore. I ceti più poveri seguivano i profeti come Giovanni il Battista e Gesù che annunciava un regno fondato sull'amore, ma fu mandato a morte nel 30 d.C da Ponzio Pilato.

Con gli apostoli il cristianesimo diventa religione universale basato su uguaglianza  esolidarietà economica in contrasto con l'impero romano: Nerone li accusa dell'incendio di Roma nel 51 d.C ed iniziano le persecuzioni.
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Mappa concettuale: Crisi impero romano del 3° sec.


La crisi nell'impero romano nel 3° sec d.C. iniziò con l'assassinio dell'imperatore Commodo e il passaggio del potere dai civili ai militari (monarchia militare). Proseguì con una politica instabile chiamata anarchia militare e finì con l'imperatore Diocleziano (284 - 305). Era il capo supremo e divino di una monarchia assoluta senza cittadini ma sudditi, i cui figli dovevano fare il lavoro del padre, cioè servi della gleba. Istituì il catasto, cioè l'elenco dei terreni per riscuotere le tasse. Emanò l'editto sui prezzi, imponendo dei prezzi massimi per le merci. Arruolò soldati fra i barbari e aumentò il numero delle province.  Istituì la Tetrarchia, un governo diviso in 4 sovrani con 2 Augusti (per il regno d'Oriente e il regno d'Occidente) e 2 Cesari (come aiutanti e successori).
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Mappa concettuale: Costantino


Costantino (310) cercò l'appoggio dei cristiani, sconfisse Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio (312) e Massimo nella battaglia di Adrianopoli (313 e conquistò l'Oriente.) Governò in Occidente e in Oriente. Nel 313 con Licinio emanò l'editto di Milano, una tolleranza religiosa che segnò la fine delle persecuzioni cristiane e l'impero romano fu cristiano. Nel 330 la capitale è Bisanzio che diventa Costantinopoli.
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Mappa concettuale: Chiesa cristiana del 4° sec.



La chiesa cristiana del 4° sec vede dei contrasti interni (Ario - Atanasio). Costantino nel 325 convocò il Concilio di Nicea (che diede più autorità ai vescovi di Roma ma creò divisione fra Oriente e Occidente) e decretò ufficiale la dottrina di Atanasio, quindi nasce il cesaropapismo (= potere dell'imperatore) che è sopra alla chiesa. 
La chiesa cristiana è organizzata in gerarchie in cui il vescovo è l'alto funzionario imperiale, i chierici sono i sacerdoti e i laici sono i fedeli. Diventa cattolica, cioè universale con l'unità, i dogmi (= verità di fede) e, nel 300 nasce l'ortodossia (giusta dottrina che considera un eretico chi nega i dogmi.)

Fonte: Mapper-Mapper
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Mappa concettuale: Teodosio


Le cause del crollo dell'impero romano d'occidente sono: la crisi economica, la povertà, l'inflazione, l'abbandono dei campi e delle città (= crisi demografica), il crollo dei commerci, epidemie di peste bubbonica, lotte religiose, crisi militari.

L'impero fu diviso fra due figli di Teodosio: ad Arcadio l'impero d'oriente, a Onorio l'impero d'occidente.
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Mappa concettuale: Fine impero romano


L'impero romano d'Occidente finisce nel V sec. anche per l'invasione di Goti, Vandali, Unni, Celti, Visigoti, Ostrogoti ecc. Alarico saccheggia Roma, Attila viene fermato da papa Leone I. I visigoti sono alleati dentro l'impero e schierati sui confini a nord.
Nascono i regni romano barbarici, finisce il mondo antico: la chiesa assume più potere, il Mediterraneo non è più così importante, si separano oriente e occidente, l'impero romano d'oriente continuerà ancora per 1000 anni.
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Mappa concettuale: Regni romano barbarici


L'impero romano si disgrega. Alla fine del V sec. a nord sorgono i regni romano-barbarici, mentre in oriente (est) si consolida l'impero bizantino.

È difficile l'integrazione fra romani e germani, il regno più solido è quello dei Franchi alleati del papa. In Italia c'è il regno degli Ostrogoti con Teodorico, la cui capitale è Ravenna.

L'imperatore Giustiniano sconfigge Vandali, Visigoti e Ostrogoti: raccoglie le leggi romane nel codice di diritto civile, alla sua morte avviene la riconquista dell'Italia dei Longobardi, nei Balcani si insediano Slavi e Bulgari che assorbono cultura e religioni bizantine.
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Mappa concettuale: Civiltà araba


Gli arabi costruirono un immenso impero islamico che è tollerante verso i popoli sottomessi. I califfi mercanti hanno contatti con la civiltà greca, perciò fiorisce la cultura araba (rinascimento arabo). Tutti hanno la stessa lingua e religione. Le capitali sono Medina, Damasco, poi Bagdad. Si rompe l'unità della civiltà mediterranea, il Mediterraneo è il confine tra mondo cristiano e Islam. Nel VII sec. si divide in stati indipendenti, finisce nel IX sec. per invasioni dei popoli confinanti, fermato anche dall'impero bizantino.
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Mappa concettuale: Longobardi


Nel 568 i Longobardi invadono l'Italia. Re Alboino divide l'Italia in Longobardia (con capitale Pavia, dominata dai Longobardi) e Romania (con capitale Ravenna, dominata dai Bizantini). Egli fonda i ducati di Spoleto e Benevento.  Nel 600 i Longobardi si convertono al cattolicesimo, re Rotari pubblica l'editto di rotari (1° raccolta scritta di leggi), ma i suoi successori ebbero cattivi rapporti con il papa che chiese aiuto a Carlo re dei Franchi, che cacciò i Longobardi dall'Italia.
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Mappa concettuale: Impero musulmano


La civiltà araba. L'antica Arabia, era un incrocio di commerci e popoli, divisa in piccoli regni e tribù nomadi politeiste in guerra fra loro con a cao lo sceicco  l'emiro. Il profeta Maometto fonda la nuova religione di Allah o islamismo che conduce l'Arabia all'unità politica e religiosa. È un rigido monoteismo, che ha elementi ebraici e cristiani, il libro sacro è il corano, il luogo sacro è la Mecca, prevede la Jihad (= guerra santa). Nel 622 costringe Maometto a fuggire dalla Mecca a Medina (Egira).
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Mappa concettuale: Carlo Magno


Il regno dei Franchi è il più vasto e forte dei regni Barbarici. È cattolico, alleato del papa. Inizia con il re merovingio Clodoveo.
Nel 732 il re carolingio Carlo Martello sconfigge gli arabi a Poitiers e ne blocca l'avanzata in Occidente. Egli è il padre di Pipino il Breve, re dei Franchi, padre di Carlo Magno (768-814) che nell'anno 800 è stato incoronato da papa Leone III imperatore del sacro romano impero.
Quest'ultimo riuscì a frenare l'espansione musulmana in Europa ma non dei baschi a Roncisvalle, rafforzare l'alleanza con la chiesa e combattere e convertire i pagani.
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Mappa concettuale: Sacro romano impero


Il sacro romano impero o impero carolingio ha come capitale Aquisgrana. È un impero continentale fondato sull'alleanza fra chiesa e imperatore che era l'unica autorità. È diviso in marche e contee controllate dai missi dominici. Ha una struttura feudale, ovvero terre date in prestito ai vassalli in cambio di fedeltà e favori personali.
I religiosi hanno la cultura scritta separata da quella del popolo (solo orale), nascono le lingue volgari.
L'impero nel 887 si divide fra i tre eredi di Carlo Magno. Ha una vita economica che si svolge nella curtis (economia curtense).
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Differenza tra Alto e Basso Medioevo


L'Alto Medioevo è il periodo storico immediatamente successivo alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 d.C.), che arriva secondo gli storici fino all'anno Mille circa (tra la fine fine del X secolo e l'inizio del XI secolo). Da questo momento in poi, inizia il Basso Medioevo, che dura fino alla fine del XV secolo, più precisamente fino al 1492 (scoperta dell'America)... anche se molti tendono a porre erroneamente la sua fine con la caduta dell'impero romano d'oriente nell'anno 1453, ovvero con la caduta di Costantinopoli da parte dei turchi.



Differenze

L'Alto Medioevo è tradizionalmente considerato un periodo di crisi in tutti i campi, dovuto principalmente alla convinzione diffusa ai tempi che nell'anno Mille sarebbe arrivata la fine del mondo ma anche per l'arrivo di carestie e invasioni barbariche che costringono gli uomini a rifugiarsi nelle campagne. Carlo Magno frammenta la vasta compagine territoriale dell'antico impero, suddividendola in contee marche e ducati, ponendovi a capo un suo fidato vassallo. Nasce la società feudale e vi era un'economia chiusa (curtense), autoproduttiva e veniva usato il baratto. La vita si sviluppa prevalentemente in campagna grazie ad attività rurali (in città restano poche persone e l'unico punto di riferimento è il vescovo).


Nel Basso Medioevo vediamo una generale ripresa in Europa che riguarda tutti i campi. Con l'impoverimento delle campagne, la popolazione migra in città o addirittura costituisce una vera e propria urbanizzazione all'interno delle villanova, entro le quali vivevano signori e proprietari terrieri d'alto rango. Nasce la classe borghese, si sviluppano i commerci, le banche e i comuni. La chiesa diventa più tollerante nei confronti di questa nuova classe sociale solo verso il 1300. Ritorna la circolazione monetaria, nuove invenzioni per l'agricoltura come l'aratro pesante o il collare a spalla, si ampliano i commerci, nascono nuovi metodi di agricoltura, vi è una ripresa demografica, le città si ripopolano, vengono inventati i mulini ad acqua e a vento.

Questo periodo non è esente da problemi:

- Tra il 1095 e il 1240 ci sono state le crociate, serie di guerre fra eserciti di regni, principati cristiani europei ed eserciti musulmani

- Vi è la famosa guerra dei 100 anni tra Inghilterra e Francia che metterà in ginocchio la nazione francese che reagisce solo nel 1430 con Giovanna D'Arco morta arsa al rogo.

- Nel 1348 si presenta la piaga della peste bubbonica che ha causato più vittime nella storia dell'umanità, la popolazione europea si ridusse del 45% e, come se non bastasse, in questo periodo iniziò un'accanita caccia alle streghe, considerate ingiustamente la causa della piaga, la popolazione femminile si dimezzerà.
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Mappa concettuale: Medioevo


Il Medioevo si divide in Alto Medioevo (476-1000) e Basso Medioevo (1000-1492). È l'età di mezzo tra mondo classico e moderno, è la fusione fra le culture dell'impero romano e il cristianesimo che è la base della società europea.


Le sue caratteristiche sono:

- Scontro, incontro e fusione di popoli (romani, islamici, germani).

- Potere politico dall'imperatore al feudalismo.

- Affermazione della chiesa in campo religioso, politico e culturale.

  Fonte: Mapper-Mapper
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Frasi sulla memoria e il memorizzare


La memoria è la capacità del nostro cervello di annotare e catalogare esperienze ed emozioni, che lasciano una traccia più o meno duratura. Di tipi di memoria ne esistono una decina, che vengono attivati a seconda dell’impatto che hanno avuto sulla nostra mente. La memoria può essere breve, lunga, visiva, episodica, procedurale, semantica, autobiografica e così via. Tutta una serie di memorie che svolgono la loro funzione postuma, quando per qualche circostanza abbiamo necessità di servircene. Essa si compone di ricordi che si possono classificare in due grandi gruppi: quelli che possiamo richiamare come se prendessimo un faldone dallo scaffale e quelli nascosti, rimossi dal nostro inconscio, il cui affiorare costa sempre fatica e dolore.

In questa pagina trovate una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla memoria, non soltanto un luogo di esperienze fatte nel mondo esterno, ma un luogo di continue elaborazioni di stralci di vita, di sensazioni e di emozioni. Tra gli argomenti correlati si consiglia la lettura delle frasi sui ricordi e sul dimenticare.

1) La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé. (Oscar Wilde)

2) Quando lo metti in memoria, ricordati dove lo metti. (Arthur Bloch)

3) L'uomo di buona memoria nulla ricorda, perché nulla dimentica. (Samuel Beckett)

4) Mai memorizzare quello che puoi comodamente trovare in un libro. (Albert Einstein)

5) Chi non ha buona memoria, deve avere buone gambe. (Proverbio)

6) Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre. (James Matthew Barrie)

7) Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta. (Friedrich Nietzsche)

8) La memoria è l’intelligenza degli idioti. (Albert Einstein)

9) Niente aiuta a vivere come la cattiva memoria. (Alessandro Morandotti)

10) Bisogna avere buona memoria per mantenere le promesse. (Friedrich Wilhelm Nietzsche)

11) La memoria è un essere capriccioso e bizzarro, paragonabile a una giovane ragazza: ora rifiuta in modo del tutto inaspettato ciò che ha dato cento volte, e poi, quando non ci si pensa più, ce lo porta da sé. (Arthur Schopenhauer)

12) Ogni tanto la memoria mi fa brutti scherzi, ma non ricordo quali. (Rat-Man)

13) La memoria può cambiare la forma di una stanza, il colore di una macchina. I ricordi possono essere distorti; sono una nostra interpretazione, non sono la realtà; sono irrilevanti rispetto ai fatti. (Leonard Shelby)

14) Anche l'uomo con la più scarsa memoria ricorda tutto quello che vorrebbe dimenticare. (Mirko Badiale)

15) La memoria è tesoro e custode di tutte le cose. (Cicerone)

16) La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. (Octavio Paz)

17) La memoria: specchio in cui guardiamo gli assenti. (Antonio Castronuovo)

18) La Memoria rende il passato presente; la speranza rende presente il futuro. (Carlo Dossi)

19) Nessuno ha una memoria tanto buona da poter essere un perfetto bugiardo. (Abrahalm Lincoln)

20) I creditori hanno miglior memoria dei debitori. (Benjamin Franklin)

21) I ricordi ci uccidono. Senza memoria, saremmo immortali. (Gesualdo Bufalino)

22) Non senza ragione si dice che chi non si sente abbastanza forte di memoria deve evitare di essere bugiardo. (Michel de Montaigne)

23) Avere la coscienza pulita è segno di cattiva memoria. (Anonimo)

24) È facile scrivere i propri ricordi quando si ha una cattiva memoria. (Arthur Schnitzler)

25) Io vedo la memoria del soggetto come un complesso ragù, e noi siamo gli chef... che hanno come potere quello di determinare ciò che verrà servito e ciò che verrà buttato. (Wolverine)

26) Il mio nome è memoria. Sono la vostra più preziosa amica. Sono la buca in cui non ricadere e la strada sbagliata da non imboccare la seconda volta. Posso essere la vostra più temibile nemica. Perché sono l'occhio che fotografa la vostra vergogna nel buio di una stanza. (Alessandro Ghebreigziabiher)

27) La cosa importante è la memoria degli errori, che ci consente di non commettere sempre gli stessi. (José Ortega y Gasset)

28) La sola funzione della memoria è di aiutarci a rimpiangere. (Emil Cioran)

29) A meno che un uomo non senta di avere una memoria abbastanza buona, è meglio che non s'arrischi mai a mentire. (Michel Eyquem de Montaigne)

30) Nulla apre gli occhi della memoria come una canzone. (Stephen King)

31) La memoria è l'unico possedimento concreto dell'uomo, perché non fa differenze fra la ricchezza e la povertà. (Alexander Smith)

32) Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria? (Anonimo)

33) La memoria di una donna innamorata è spaventosa. Ricorda tutto quello che voi avete dimenticato. (Roberto Gervaso)

34) Saper a memoria non è sapere. (Michel De Montaigne)

35) Dove vien meno l'interesse, vien meno anche la memoria. (Johann Wolfgang Goethe)

36) La scarsa memoria delle generazioni consolida le leggende. (Stanislaw Jerzy Lec)

37) Nel Paese della Memoria il tempo è sempre Ora. (Stephen King)

38) Ciò di cui ha bisogno l’uomo è la memoria dell’asino che mai scorda dove mangia. (Sofocle)

39) Il destino della memoria è quello di diventare, prima o poi, vaga e imprecisa per poi essere del tutto dimenticata. (Love Hina)

40) La memoria è un po' come una cantina in disordine, cerchi una cosa e ne trovi un'altra. (CannovaV, Twitter)

41) Chi disputa allegando l'autorità, non adopra l'ingegno, ma piuttosto la memoria. (Leonardo Da Vinci)

42) Non ho una buona memoria. Per questo volevo dirvi che mi sono appena dimenticato quello che volevo dirvi. (postofisso2012, Twitter)

43) Quella brutta abitudine della memoria di ricordare soprattutto ciò che potrebbe dimenticare. (emituitt, Twitter)

44) Ci sono quelli che hanno una buona memoria. Poi ci sono io, che devo recitare tutto l'alfabeto per ricordarmi che lettera c'è dopo la O. (David_IsayBlog, Twitter)

45) Il bugiardo deve avere buona memoria. (Marco Fabio Quintiliano)
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Canzoni sull'estate


Non si può dire che sia arrivata l'estate senza un tormentone estivo, una canzone che ci faccia sentire l’atmosfera delle vacanze (per chi può permettersele, di questi tempi…) e ci accompagni dolcemente fino a settembre.

In questa raccolta di canzoni sull'estate dagli anni Ottanta ad oggi, potete trovare titoli di canzoni scelte non solo perché sono stati dei grandi successi in quel periodo, ma perché hanno come tema principale la stagione estiva e tutto ciò che è collegato ad essa come il caldo afoso, il mare, il sole, l'abbronzatura, le passeggiate serali e la spensieratezza.

1) Abbronzatissima (Edoardo Vianello): "Abbronzatissima sotto i raggi del sole come è bello sognare abbracciato con te"

2) Agosto (Pertubazione): questa canzone associa il mese di agosto al periodo invernale ma non per clima, bensì al senso di malinconia e solitudine che le città svuotate possono lasciare addosso..

3) Estate (Lorenzo Jovanotti): canzone estiva ma anche un po' malinconico-nostalgica, proiettata verso il futuro ma trascinandosi dietro l‘estate che è appena passata e in attesa di quella che verrà.

4) Estate (Negromaro): anche se la canzone non ha un ritmo tipicamente estivo riesce comunque con le splendide parole a rendere l’idea.

5) Estate (Bruno Martino): questa canzone racconta di amori estivi, che come tanti, spesse volte finiscono e a volte l’estate può essere sia amata ma anche odiata perché rievoca ricordi non troppo felici. Il titolo iniziale era appunto "Odio l'estate".

6) E la chiamano estate (Bruno Martino): altra canzone dedicata agli amori finiti.

7) Hot Fun in the Summertime (Sly and the Family Stone): è dedicata al divertimento e ai giochi che si possono provare durante l'estate.

8) La lunga estate caldissima (883): un inno al divertimento, alle vacanze, alla spensieratezza e anche all'immaginazione, infatti il protagonista immagina di essere in macchine con delle belle ragazze quanto invece scopre di essere da solo. Il testo recita: "Questo senso di festa che vola e che va, sopra tutta la città, nella lunga estate caldissima, questo senso di vita che scende e che va, dentro fino all’anima, nella lunga estate caldissima".

9) L'estate sta finendo (Righeira): Il testo parla della sensazione di malinconia che provoca la fine dell'estate, ovvero la stagione delle vacanze per eccellenza: vengono così descritte le tipiche scene di questo periodo, come gli ombrelloni che via via spariscono dalla spiagge. E la fine dell'estate significa anche che un altro anno sta per finire e che, di conseguenza, si sta invecchiando.

10) Notte di mezza estate (Edoardo Bennato e Alex Britti)

11) Sapore d'estate (Moreno): questa canzone affronta il tema estivo con un ritmo incalzante,  Il testo è semplice, ne riportiamo solo una parte: "prova costume, in quest’ebbrezza che accarezza come piume, metto via il piumino, prenoto il lettino, gonfio il materassino e abbasso il finestrino".

12) Sapore di sale (Gino Paoli): è un brano in cui si sente la calma delle giornate afose sulla spiaggia, la leggerezza dell’estate e, quasi, il suo sapore.

13) Sotto questo sole (Francesco Baccini): è un testo piuttosto criptico in quanto l'estate è vista come il catalizzatore di quelle emozioni che rendono fragile, contrastata e tremolante la vita.

14) Summer on a solitary beach (Franco Battiato): un’estate solitaria, sospesa nel tempo, in cui si rincorrono vecchi ricordi felici, di cinema all'aperto, di voci, di grandi hotel.

15) Tra Le Granite E Le Granate (Francesco Gabbani): con taglio sarcastico, il brano racconta gli stereotipi dell'italiano in vacanza e del divertimento a tutti i costi.

16) Un'estate al mare (Giuni Russo): qui non si parla di amori ma si parla davvero di estate, mare, ombrelloni e vacanze.

17) Un'estate fa (Franco Califano): questa canzone rievoca i ricordi di un'estate trascorsa che ha lasciato emozioni uniche.

18) Vamos a la playa (Righeira): la traduzione italiana del titolo è "andiamo in spiaggia", e la canzone non fa altro che ripetere la stessa frase, oltre a un ritmico oh oh oh oh oh.

19) E.STA.A.TE (Laura Pausini): canzone fresca e spensierata, che ha un bel messaggio criptato "E sta a te", sta a te decidere della tua vita.

20) Un'estate ci salverà (Max Pezzali): parla dell’attesa dell’estate come momento risolutore e decisivo dopo la grigia monotonia dell’inverno, anche per mettere alla prova l’amore. Se è forte ne uscirà potenziato e pienamente realizzato, se è debole si chiuderà come gli ombrelloni alla prima giornata fredda di settembre


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Mappa concettuale: Regni europei dal IX all'XI sec


Regno di Spagna: retto dagli arabi con il califfato di Cordoba (VIII sec.).

Regno di Francia: retto dai capetingi (987) che regnarono per 8 secoli.

Regno d'Inghilterra: retto dai normanni (896) di Guglielmo il conquistatore.

Regno di Russia: dei vareghi (850).

Regno di Ungheria: degli ungari (magiari) il loro re Vaik si convertì e fu re e Santo Stefano (anno 1000.)
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Mappa concettuale: Impero romano germanico


Italia e Germania unificati da Ottone I formano il Sacro Impero Romano Germanico (962 - finito nel 1806). Restavano indipendenti l'Italia meridionale governata dai Normanni e la chiesa che fece le crociate per il dominio sui luoghi santi dominando il Mediterraneo le 4 repubbliche marinare: Amalfi, Pisa, Genova e Venezia.
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Mappa concettuale: fine '800


Verso la fine dell'800 i Saraceni fanno razzie sulle coste europee, nuove invasioni investono l'Europa: gli ungari attaccano da est, i vichinghi occupano l'Europa cristiana. Nasce l'incastellamento, si spacca l'impero, Ottone I di Sassonia restaura il Sacro Romano Impero per il dominio cristiano dell'Europa con feudi e poteri ai vescovi. Ottone I interviene nell'elezione dei papi, tolto da papa Niccolò II e si crea uno scontro tra papato e impero,
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Mappa concettuale: Anno 1000


Nell'anno 1000 aumenta la produttività del suolo con la rotazione triennale e la bonifica delle paludi. Quindi siamo nel periodo della rivoluzione agricola: aumenta la popolazione, rinascono le città, il commercio e l'artigianato. Vi è un risveglio culturale, nascono nuovi ordini monastici (cluniacensi, certosini, cistercensi) e inizia lo scontro per il potere tra papato e impero ma il concordato di Worms (1122) stabilisce i rispettivi poteri.
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Mappa concettuale: I comuni


Dall'anno 1000 nascono i comuni in Italia centro-nord, sud della Francia e Germania ma non nel meridione d'Italia per il forte stato normanno. Le cause sono la crescita demografica, minor potere militare, il potere imperiale debole e lontano, la tradizione urbana dall'epoca romana con mercanti e artigiani con a capo nobili e borghesi. Le conseguenze sono la nascita delle università, la fioritura della repubbliche marinare (Amalfi, Pisa, Genova e Venezia), il cristianesimo che riconquista il Mediterraneo, la formazione delle città stato autonome governate da magistrati eletti dal popolo, l'impero con Federico I e lotta contro l'autonomia dei comuni che avverrà con la pace di Costanza nel 1183.
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Mappa concettuale: Le Crociate


Le cause delle crociate furono i molti poveri, i nobili senza terra, guerre tra nobili e cristiani e supremazia religiosa. I papi dichiararono guerra agli infedeli, 1078 turchi occuparono Gerusalemme e le conseguenze furono:

Innocenzo III lancia la crociata contro gli eretici, conversione della Prussia, Venezia e le città marinare si arricchiscono, crociate in Terrasanta e quindi aumento degli scambi con l'oriente e nascono per poco piccoli stati cristiani, reconquista della Spagna, ogni ceto sociale è coinvolto, espansione dell'occidente e l'inizio della fine dell'impero bizantino, identità europea più forte.
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Mappa concettuale: Nascita delle Signorie


Tra l'11° e il 13° sec. in Europa Occidentale si riafferma l'importanza della Chiesa trionfa la teocrazia con Innocenzo III in conflitto con l'idea di Impero Universale di Federico II di Svevia che tenta di riunificare l'Italia ma viene sconfitto a Parma nel 1248.

L'impero è debole dalle lotte per le investiture concluse con il concordato di Worms e fra guelfi e ghibellini dove vince Federico I Barbarossa che lotta contro i comuni italiani e perde contro la lega lombarda nel 1176 a Legnano.

I comuni acquistano potere e alla fine del 1200 diventano signorie.

La monarchia si afferma in Inghilterra dove i nobili costringono il Re a firmare la Magna Charta Libertatum e avviò al primo parlamento della storia. Si afferma anche in Francia con i Re Filippo II Augusto e Luigi IX che unirono e ampliarono il regno.
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Mappa concettuale: Fine del Medioevo


La fine del Medioevo fu caratterizzata da:

- Crisi sociale del 1300 per crisi economica, guerra dei cent'anni, peste bubbonica. La crisi originò tumulti e scioperi nelle città delle Fiandre e dell'Italia centro-nord e rivolte nelle campagne francesi.

- Declino delle idee universali per la crisi fra impero indebolito dal grande interregno e papato con sede ad Avignone a causa dello scisma d'Occidente finito nel 1417 col concilio di Costanza.

- Fine dei comuni e delle signorie che furono assorbiti dagli stati regionali tra i quali emersero Milano, Venezia, Firenze e Genova.
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Mappa concettuale: Rinascimento


Il rinascimento europeo (1250-1600) ha la culla in Italia, più precisamente a Firenze e fu la fioritura di arti, lettere e filosofia.

Si afferma la dignità dell'uomo come costruttore della sua vita non strumento di Dio.
Si riscopre la cultura classica con spirito critico e laico (filologia) e dubbi sulle tradizioni.
Rifiuto della cupa religione medievale accettando però il cristianesimo e la guida della chiesa.
L'osservazione della natura partendo dal corpo umano con gli studi di Leonardo da Vinci e la rivoluzione scientifica dell'astronomo pisano Galileo Galilei.
Nuovo modo di pensare con Umanesimo e gli intellettuali umanisti, si diffonde con la stampata inventata da Gutenberg.
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Mappa concettuale: Italia del 1400


L'Italia agli inizi del 1400 aveva stati regionali: lo Stato Pontificio, il Regno di Napoli, il Ducato di Milano, le Repubbliche di Venezia, Genova e Firenze e degli stati minori che sono i ducati di Savoia, Ferrara o Urbino, le Repubbliche di Lucca o Siena.

Anche il papato divenne monarchia ereditaria nominando un nipote e creando signorie autonome (in lotta tra loro), così nacque il nepotismo che ostacolò l'unità d'Italia.

Gli stati regionali erano governati da un signore che se otteneva un titolo principesco dal papa o dall'imperatore, il suo potere diventava ereditario, quindi da signoria a principato.
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Mappa concettuale: Le Signorie


Milano = gli Sforza ospitarono Leonardo.

Firenze = Lorenzo dei Medici (Il Magnifico) ospitò Michelangelo.

Venezia = i Foscari, splendidi palazzi e chiese.

Urbino = i Montefeltro.

Regno di Napoli = gli Aragonesi ospitarono il filosofo e letterato Lorenzo Valla.

Roma = i papi, ospitarono Raffaello e Michelangelo.

Ferrara = gli Estensi.

Mantova = i Gonzaga, fiorì la poesia del Boiardo e dell'Ariosto.
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Mappa concettuale: Pace di Lodi


La pace di Lodi (1454) tra Venezia e Milano segnò l'inizio della politica dell'equilibrio che portò in Italia 40 anni di pace e la massima fioritura del Rinascimeneto, ma anche la divisione della penisola. Nei conflitti fra gli stati italiani le vittorie o le sconfitte dipendevano dai capitani di Ventura (o mercenari) come Francesco Sforza, che prima servì i visconti, poi i veneziani e poi fu Duca di Milano (fine dei Visconti).

Fonte: Mapper-Mapper
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Mappa concettuale: Guerra delle 2 rose


Nel 1455 ci fu una guerra civile in Inghilterra per il trono fra le famiglie dei Lancaster e degli York: la guerra delle due rose che durò 30 anni (1455-85).

La guerra delle due rose rovinò la nobiltà e rafforzò la monarchia in cui la giustizia era garantita da un severo tribunale: la camera stellata.

Vinse Enrico VII che conquistò l'Irlanda, limitò il potere della Chiesa, fondò la dinastia dei Tudor fino al 1603 e sposò Elisabetta di York. L'Inghilterra divenne potenza navale e commerciale.
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Mappa concettuale: Fine libertà d'Italia


Finisce la libertà in Italia dal 1494. Il Re francese Carlo VIII di Valois vuole riavere il regno aragonese di Napoli con l'aiuto di Ludovico Il Moro e Piero De Medici che vogliono liberare l'Italia dalla corruzione di Papa Alessandro VI Borgia, accusato anche dal domenicano Gerolamo Savonarola (che venne bruciato come eretico nel 1498). Il Regni aragonese di Napoli viene difeso dal re di Spagna Ferdinando il cattolico e da una lega di stati italiani con l'imperatore tedesco Massimiliano I. Ma nel 1419 francesi e spagnoli si fecero guerra in Italia con Francesco I e Carlo I D'Asburgo (Carlo V) e, l'Italia perse la libertà.
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Mappa concettuale: Unificazione della Francia


L'unificazione della Francia avviene dopo la cacciata degli inglesi con la Guerra dei 100 anni (1339-1453). Fu completata con Re Luigi XI che conquistò il Ducato di Borgogna, i Principati della Franca Contea, della Provenza e D'Angiò. Poi ritornò la pace con una nuova economia, un'agricoltura fiorente, l'aumento demografico ed un esercito più forte pronto ad espandersi con il figlio Carlo VIII (1483-98).
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Mappa concettuale: Germania e confederazione svizzera


Il sacro impero romano germanico era dal 1439 sotto gli Asburgo (senza esercito e senza soldi) ma con Massimiliano I D'Asbugo (1493) e poi con il nipote Carlo V l'impero ebbe ancora potenza e splendore.
Massimiliano I diede autonomia nel 1499 alla Confederazione svizzera, che era nata nel 1291 dalla ribellione di tre territori alpini (cantoni), ai quali se ne aggiunsero altro ed un di essi, Schwyz, diede il nome di svizzeri ai confederati. Sconfisse nel 1315 gli Asburgo a Morgarten e conquisto l'indipendenza grazie a contadini e borghesi liberi.
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Mappa concettuale: Scoperte geografiche


Le grandi scoperte geografiche avvengono tra il 1440 e il 1700 quando gli europei commerciano con le Indie, cioè India e Cina, attraverso la via della seta, ma a Bisanzio i turchi chiedevano forti dazi e così si cercò una via da ovest per raggiungere l'est. Le indie erano ricche di oro, tessuti preziosi, profumi, zucchero e spezie. Le scoperte geografiche avvennero grazie alle nuove navi, nuove tecniche di navigazione e a nuove conoscenze per portare la fede e arricchirsi e a uno spirito critico e umanistico.
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Riassunto: Il Concilio di Trento


Riassunto:
Il concilio di Trento aveva come obiettivo di ricucire le fratture causate dalla rivoluzione luterana. Il concilio venne aperto nel 1545 a Trento, città facente parte del Sacro Romano Impero, con a capo un vescovo (la città era capitale di un principato). Trento, essendo nel nord Italia, si trovava vicina al mondo protestante, col quale il mondo cattolico voleva instaurare una sorta di dialogo. Coloro che parteciparono al concilio avevano diversi obiettivi: il papa voleva rinsaldare l'autorità della Chiesa e condannare gli eretici; l'imperatore voleva proteggere il proprio titolo imperiale trattando diplomaticamente col mondo protestante (molti principi dell'impero avevano aderito alla riforma luterana); altri invece volevano restaurare l'unificazione del mondo cristiano e riformare però la Chiesa. Il concilio durò dal 1545 al 1563, ma subì più di un'interruzione, a causa di contrasti interni tra l'imperatore Carlo V e il papa (prima Clemente VII e poi Paolo III) e tra Carlo V e Enrico II (entrambi sovrani cattolici). Per volere di papa Paolo III inoltre il concilio venne spostato a Bologna, perché in questo modo il papa poteva esercitare un maggiore controllo sul concilio. Il clero italiano si schierò in difesa dei privilegi tradizionali del clero. Sta di fatto che nel 1564 papa Paolo IV approvò dei decreti in difesa della fede: il clero e la Chiesa sono gli unici depositari della facoltà di leggere la Vulgata, che rimane l'unica versione autorizzata delle Sacre Scritture; la salvezza non avviene per sola grazia, ma per le opere di bene compiute dal fedele; difesa dei sette sacramenti, difesa della verginità della Madonna, esistenza del Purgatorio, difesa del culto dei santi, concessione vendita delle indulgenze, infine il latino rimaneva la lingua ufficiale. La Chiesa non perse la sua struttura gerarchica, rimanente sotto lo stretto controllo del papa. La riforma cattolica non si limitò a difendere l'istituzione ecclesiastica tradizionale, ma si espresse anche condannando gli altri movimenti religiosi, attraverso il Tribunale dell'Inquisizione (condannava gli eretici, i cattolici che avevano cercato un accordo pacifico coi protestanti, i seguaci di Valdes, Ignazio di Loyola, culti feste e riti pagani ancora presenti soprattutto nelle campagne, gli eventi teatrali e le manifestazioni pubbliche, le idee di G. Galilei, Tommaso Campanella e Giordano Bruno). Non si trattava solo di una tortura fisica, ma anche psicologica, e per chi non ritirava le sue idee vi era la pena capitale.
Non tutto il mondo cattolico reagì positivamente: l'Europa vedrà seri problemi fino al 1555 (pace di Augusta e il "cuius regio eius religio"= Un principe,una religione).

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Mappa concettuale: Rotte per le Indie


Le rotte per le Indie iniziarono dal Portogallo, navigando attorno all'Africa con Re Enrico il navigatore e l'inven zione della caravella. Nel 1488 Bartolomeo Dias raggiunse il Capo di Buona Speranza. Nel 1498 Vasco De Gama risalì da sud a nord l'oceano Indiano e raggiunse l'India. Il Portogallo si arricchì di avorio, oro, schiavi, zucchero di canna e fondò molti scali commerciali sottraendo il monopolio a Venezia.
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Mappa concettuale: Verso le Indie da Ovest


Verso le Indie da Ovest, fu un'idea del geografo fiorentino Paolo Dal Pozzo Toscanelli, basandosi sul principio che la Terra è una sfera, però non sapeva che tra Europa e Asia ci fosse l'America e che l'oceano fosse più grande.

Cristoforo Colombo tentò l'impresa, finanziato dai reali di Spagna. Partì da Palos il 3 agosto 1942 con le 3 caravelle: la Nina, la Pinta e la S.Maria. Arrivò in ottobre alle isole Bahama che chiamò S.Salvador, poi alle Antille, convinto che fossero le Indie chiamò Indios gli abitanti: l'America era stata scoperta.
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Mappa concettuale: Spagna e Portogallo


Spagna e Portogallo entrano in competizione per il dominio sulle terre americane. Interviene il papa spagnolo Alessandro VI che traccia i confini dei due domini. Tra il 1500 e il 1600 si moltiplicano i viaggi e si scoprono nuove terre.
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Mappa concettuale: Riforma protestante


La riforma protestante (1517) fu causata da Papa Leone X ed è nata per la vendita delle indulgenze e corruzione della chiesa dovuta a nepotismo, sominia, concubinato, lusso. Venne promossa da Martin Lutero con le 95 Tesi di Wittenberg. Si basa su alcuni punti fondamentali: adorare solo Dio, due sacramenti (battesimo e comunione), sacerdozio universale (di tutti), libero esame (delle sacre scritture), teoria della predestinazione. Ha come conseguenza che si spezza l'unità della chiesa.
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Mappa concettuale: Il concilio di Trento


Il concilio di Trento (1545-1563) fu voluto da Carlo V e da Papa Paolo III che nel 1542 istituì il tribunale speciale del Sant'Uffizio della universale inquisizione creando la contro-riforma. Il Concilio di Trento si svolge a Trento fra cattolici e protestanti. Si basa su alcuni punti fondamentali (la teoria della predestinazione).

Lavora su due piano: il dogma e l'organizzazione ecclesiastica. Il dogma ribadisce il valore di tradizione, ordine sacerdotale, madonna e santi, opere buone, 7 sacramenti. L'organizzazione ecclesiastica afferma l'obbligo di celibato dei preti, presenza nelle diocesi, seminari, latino.
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Mappa concettuale: Focalizzazione narratore


La focalizzazione si può trovare nei personaggi che esprimono pensieri, sentimenti e considerazioni, questi saranno l'ottica del racconto. La focalizzazione può essere nel narratore interno o nel narratore esterno. Nel narratore interno vi è una focalizzazione interna (io narrante) e focalizzazione mista (con punti di vista diversi). Nel narratore esterno vi è una focalizzazione corale (è il punto di vista di una comunità), focalizzazione zero (il narratore sa tutto, romanzi del 1800), focalizzazione mista, focalizzazione interna, focalizzazione esterna (no giudizi o commenti).
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Frasi sulla maschera


La maschera è un manufatto che si indossa per nascondere l'intero volto di una persona, oppure solo gli occhi. È utilizzata fin dalla preistoria per rituali religiosi, ma la si ritrova anche nelle rappresentazioni teatrali o in feste popolari come il Carnevale e Halloween.

In questa pagina trovate una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla maschera, il termine non si riferisce al travestirsi o al camuffarsi con una maschera che può essere quella del Carnevale, bensì al senso figurato per indicare una personalità finta e che cambia a convenienza. La maggior parte delle persone tende a nascondere il proprio vero io dietro innumerevoli maschere, difficilmente ci si mostra per quello che si è davvero, ma si tende sempre a indossare una o meglio più maschere a seconda della situazione.

1) L'uomo è meno sé stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera, e vi dirà la verità. (Oscar Wilde)

2) Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. (William Shakespeare)

3) Sono il mostro che si cela sotto la maschera del mostro. (Dylan Dog)

4) Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico. (Erasmo da Rotterdam)

5) Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita. (Arthur Schopenhauer)

6) Datemi una maschera e vi dirò la verità. (Oscar Wilde)

7) Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. (Oscar Wilde)

8) Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po' di attenzione, a distinguerla dal volto. (Alexandre Dumas padre)

9) Una maschera ci dice di più di una faccia. (Oscar Wilde)

10) Una faccia di bronzo è una gran cosa da mostrare al mondo, ma di tanto in tanto, quando sei solo e non hai pubblico intorno, devi, penso, toglierti la maschera, nient'altro che per respirare. Altrimenti, credo proprio che soffocheresti. (Oscar Wilde)

11) Molti di noi sanno che la maschera dietro la quale ci nascondiamo è di argilla, prima o poi finisce in frantumi; ed è allora che scopriamo chi siamo veramente. (In Hell)

12) È meglio essere odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo. (Jim Morrison)

13) L'uso, comune a tutte le lingue europee, della parola persona per indicare l'individuo umano è, senza saperlo, pertinente: persona significa, infatti, la maschera di un attore, e in verità nessuno si fa vedere com'è; ognuno, invece, porta una maschera e recita una parte. (Arthur Schopenhauer)

14) Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti. (Luigi Pirandello)

15) Quando analizziamo la persona, le strappiamo la maschera e scopriamo che quello che sembrava individuale, alla base è collettivo. (Carl Gustav Jung)

16) Esistono spiriti liberi, audaci, che vorrebbero nascondere e negare di essere cuori infranti, superbi, immedicabili; e talvolta la follia stessa è la maschera per un sapere infelice troppo certo. (Friedrich Nietzsche)

17) La prudenza è la maschera dell'astuzia. − O nessuna delle due è virtù, o entrambe. (Iginio Ugo Tarchetti)

18) Quanta stoltezza, quanta vigliaccheria, quanta tristezza si nascondono talora sotto la maschera del buon senso. (Arturo Graf)

19) Nella vita... ciascuno si racconcia la maschera come può – la maschera esteriore. Perché dentro poi c'è l'altra, che spesso non s'accorda con quella di fuori. E niente è vero! (Luigi Pirandello)

20) Dietro la maschera di ghiaccio che usano gli uomini c'è un cuore di fuoco. (Paulo Coelho)

21) Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi sotto la sua protezione, frapporre qualcosa tra il mondo e me, camuffare le mie ferite, imparare, insomma, a usare la maschera. (Emil Cioran)

22) Durante il Carnevale, l'uomo mette sulla propria maschera un volto di cartone. (Xavier Forneret)

23) La faccia della persona matura è un atto di verità, mentre la maschera dietro cui si nasconde un volto trattato con la chirurgia è una falsificazione che lascia trasparire l'insicurezza di chi non ha il coraggio di esporsi alla vista con la propria faccia. (Umberto Galimberti)

24) Il volto è servile e servizievole, la maschera è dispotica e intransigente. Il volto ti viene dato, e si esprime su un unico piano orizzontale; la maschera si impone, ed è verticistica anche quando sempre piana. (Aldo Busi)

25) Tutto ciò che è profondo ama la maschera, e le cose più profonde nutrono addirittura odio per quel che è immagine e somiglianza. (Nietzsche)

26) Era un povero visino triste che nascondeva però la sua tristezza dietro una maschera di fredda arroganza. (Frances Hodgson Burnett)

27) In ogni situazione ciascuno assume un contegno e un atteggiamento esterno per sembrare come vuole che lo si creda. Perciò si può dire che il mondo è composto soltanto da maschere. (François de La Rochefoucauld)

28) Dopo tutto cos'è una bugia? Solo la verità in maschera. (George Byron)

29) Gli uomini portano una maschera – le donne due. (Iginio Ugo Tarchetti)

30) Il più delle volte le nostre virtù sono soltanto vizi mascherati. (François de La Rochefoucauld)

31) La Follia è la maschera del furfante. (William Blake)

32) L'ideologia è la maschera dell'impotenza. (Davide Lopez)

33) La moda è la maschera innumerevole della vita. (Francis de Miomandre)

34) La vita è una mascherata, tu dici, e questo per te è fonte inesauribile di divertimento, e sei così abile che ancora non è riuscito a nessuno di smascherarti: poiché ogni manifestazione tua è sempre un inganno; solo in questo modo tu puoi respirare e far sì che la gente non si serri intorno a te e ostacoli la tua respirazione. In questo sta la tua attività, nel mantenere il tuo nascondiglio, e questo ti riesce, perché la tua maschera è la più misteriosa di tutte; infatti non sei nulla, e sei sempre soltanto in relazione agli altri, e ciò che tu sei, lo sei per questa relazione. (Soeren Kierkegaard)

35) Siamo tanto abituati a mascherarci di fronte agli altri, che finiamo per mascherarci anche di fronte a noi stessi. (François de La Rochefoucauld)

36) Ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera, grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà. (Friedrich Nietzsche)

37) L'intelligenza e la bontà preferiscono entrare in scena senza maschera. (A. Schnitzler)

38) Vi sono stupidaggini ben mascherate, al pari di sciocchi molto ben vestiti. (Nicolas de Chamfort)

39) Nessuno può portare a lungo la maschera. (Seneca)

40) Il volto è una vera maschera che ci è concessa per celare i nostri pensieri. (O. Wilde)

41) Se si comincia a chiacchierare, gli adulti – e anche i bambini – mettono su una maschera sorridente e socievole. Per questo, se si vuole conoscere la verità, si deve evitare di parlare. (Banana Yoshimoto)

42) È maschera tutto ciò che non è la morte. (Emil Cioran)

43) Non dal volto si conosce l'uomo, ma dalla maschera. (Karen Blixen)

44) E se la vita è una commedia, perché non a tutti gli attori fu data la maschera? (Ambrogio Bazzero)

45) Nessuno mi ha riconosciuto sotto la maschera dell'identità con gli altri, né ha mai saputo che ero maschera, perché nessuno sapeva che a questo mondo esistono i mascherati. Nessuno ha supposto che a mio lato ci fosse sempre un altro che in fondo ero io. Mi hanno sempre creduto identico a me stesso. (Fernando Pessoa)

46) Quando la necessità ci costringe a usare parole sincere, cade la maschera e si vede l’uomo. (Lucrezio)

47) No m’interessa minimamente la maschera che indossi, il ruolo che interpreti. M’interessa capire se la parte ti sta togliendo il tutto (serafinobandini, Twitter)

48) L'unica maschera concessa nella vita è nascondere il proprio dolore dietro un sorriso per non perdere la propria dignità. (Alda Merina)

49) Puoi indossare tutte le maschere che vuoi. Le tue azioni diranno sempre chi sei. L'albero si riconosce dai suoi frutti.

50) C'è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. e quando stai solo resti nessuno. (Luigi Pirandello)

51) Noi siamo ciò che siamo, ma di fronte agli altri siamo quelli che realmente noi sappiamo di non essere.

52) Se tieni troppo tempo la maschera, finisci per farla diventare la tua faccia.

53) Se tieni troppo tempo la maschera, ti dimentichi ci stava sotto.

54) I carnevali passano, certe maschere restano.

55) Adoro Halloween: è l'unico periodo dell'anno in cui tutti indossano una maschera, non solo io. (Dexter)

56) Le persone dolci non sono ingenue. Né stupide. Né tantomeno indifese. Anzi, sono così forti da potersi permettere di non indossare alcuna maschera. Libere di essere vulnerabili, di provare emozioni, di correre il rischio di essere felici. (Marilyn Monroe)

57) Ogni essere umano è dotato della capacità di intuire immediatamente l'animo dell'altro. Noi vediamo l'interno degli altri esseri umani con la stessa chiarezza con cui vediamo i colori, con cui sentiamo i suoni. Quando non ci facciamo trarre in inganno dalla maschera, non possiamo sbagliare. (Francesco Alberoni)

58) Tutti noi indossiamo una maschera, ma arriva un momento in cui non possiamo più rimuoverla senza strapparci la pelle. (André Berthiaume)

59) Parecchi individui sono talmente meschini che non possiamo dir loro quello che pensiamo, non trovando in essi neppure una maschera che li renda idonei a essere apostrofati. (Elias Canetti)

60) Gli ipocriti più miti sono anche i più temibili. Le maschere di velluto sono sempre nere. (Victor Hugo)

61) Siamo talmente abituati a mascherarci dinanzi agli altri che finiamo col mascherarci anche dinanzi a noi stessi. (François de La Rochefoucauld)
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Mappa concettuale: Il personaggio


Il personaggio è l'elemento centrale del racconto, è un personaggio attante, cioè agisce, porta avanti una storia.

Entra in scena con attesa preparatoria con voce che presenta che può essere diversa.

Il personaggio ha un suo ritratto abbozzato (fisico-psicologico), poi ritratto definitivo come l'aspetto fisico,  il carattere e il ceto sociale. Svolge un ruolo di protagonista, antagonista, secondario, comprimario, di spalla ecc.
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