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Attesa di Vincenzo Cardarelli: parafrasi, analisi, commento

Appunto di letteratura sulla poesia Attesa di Vincenzo Cardarelli con testo, spiegazione, figure retoriche, commento, analisi verso per verso.

Attesa è una poesia di Vincenzo Cardarelli scritta nel 1936 e che si trova nella raccolta "Poesie".





Attesa di Vincenzo Cardarelli

In questa pagina tovate tutto ciò che riguarda la poesia Attesa di Vincenzo Cardarelli: il testo della poesia, la versione parafrasata, l'analisi del testo e le figure retoriche e infine un breve commento.

Titolo Attesa
Autore Vincenzo Cardarelli
Genere Poesia
Raccolta Poesie
Corrente letteraria Avanguardia
Data 1936
Temi trattati L'amata che non si presenta all'appuntamento
Frase celebre «Amore, amore, come sempre, vorrei coprirti di fiori e d'insulti.»



Testo

Oggi che t'aspettavo
non sei venuta.
E la tua assenza so quel che mi dice,
la tua assenza che tumultuava
nel vuoto che hai lasciato,
come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale
s'annuncia e poi s'allontana,
cosí ti sei negata alla mia sete.
L'amore, sul nascere,
ha di questi improvvisi pentimenti.
Silenziosamente
ci siamo intesi.

Amore, amore, come sempre,
vorrei coprirti di fiori e d'insulti.




Parafrasi

Oggi che ti stavo aspettando,
tu non sei venuta.
E il fatto che tu non ci sia mi comunica qualcosa,
la tua assenza che rumoreggiava
nel vuoto che hai lasciato in me,
simile a una stella (quando muore).
(La tua assenza) dice che non desideri amarmi.
Come un temporale estivo
che prima si avvicina e poi si allontana,
così hai rifiutato di soddisfare il mio desiderio (di vederti).
L'amore, quando è ancora giovane,
mostra queste repentine esitazioni.
Senza dirci una parola,
ci siamo compresi reciprocamente.

Amore, amore, come sempre,
vorrei sia riempirti di elogi e di brutte parole.



Analisi del testo

Questa poesia esprime le emozioni e le profonde riflessioni sul tema dell'amore e, nello specifico, il tema trattato è quello di una deludente attesa. L'autore descrive un momento in cui l'oggetto del suo affetto (l'amata) non si è presentata all'appuntamento, e attraverso l'uso di immagini poetiche, crea un intenso quadro emotivo triste e deludente. Ecco un'analisi più dettagliata della poesia:

Nei primi due versi, l'autore inizia con un tono di attesa e delusione. L'oggetto del suo desiderio non è arrivato come sperato, e l'uso dell'imperfetto "aspettavo" suggerisce che l'attesa era lunga e carica di emozioni. La parola "venuta" è al femminile ed è riferita all'assenza dell'amata.

Dal quarto al sesto verso, l'autore riflette sull'assenza dell'amata. L'assenza è personificata attraverso l'espressione "tua assenza che tumultuava", dando l'idea che l'assenza stessa compia un'azione, quella del "tumultuare". L'uso dell'espressione "vuoto che hai lasciato" mette in luce l'effetto che l'assenza dell'amata ha sul poeta.

Nel settimo verso l'autore usa una similitudine, paragonando l'assenza dell'amata a una stella, ma sembra intenda una stella che muore.

L'uso del verbo "Dice", alla terza persona singolare, personifica ancor di più l'assenza, come se avesse una voce. L'assenza diventa il messaggero dell'amata, comunicando che lei non vuole amare il poeta. Questa constatazione conferma i sospetti e i dubbi che il poeta aveva riguardo ai sentimenti dell'amata.

L'autore usa un paragone per descrivere la situazione. L'amata è paragonata a un temporale estivo che sembra arrivare ma poi si allontana. Questa immagine rappresenta l'idea che l'amata si sia avvicinata solo per poi ritirarsi, simile a un temporale estivo che non si concretizza appieno.

L'autore afferma che l'amata si è negata alla "sete" del poeta, indicando che il poeta desiderava il suo amore come se fosse assetato. Tuttavia, l'amata ha scelto di non rispondere a questo desiderio, accentuando l'idea del rifiuto.

Nei versi 11-12 l'autore riflette sulla natura dell'amore. L'idea dell'amore che nasce con "improvvisi pentimenti" suggerisce che, nonostante la passione iniziale, l'amore può portare anche sentimenti contrastanti di rimpianto o incertezza.

La poesia si conclude con un'immagine di comprensione silenziosa tra i due protagonisti di questa poesia. L'uso dell'avverbio "silenziosamente" suggerisce che ciò che è stato compreso dall'autore non è stato comunicato verbalmente dall'amata, se ne è reso conto da solo.

L'ultimo verso sottolinea ulteriormente il contrasto dei sentimenti dell'autore riguardo il tema dell'amore. L'autore afferma che vorrebbe coprire l'amore di fiori (pensiero positivo) e di insulti (pensiero negativo). Questo finale ambiguo potrebbe rappresentare la complessità dei sentimenti amorosi: da un lato, il desiderio di elogio e affetto ("fiori"), e dall'altro, il desiderio di esprimere la frustrazione e il conflitto ("insulti").



Figure retoriche

Ecco alcune delle figure retoriche presenti nel testo di questa poesia.
  • Anastrofe = "Oggi che t'aspettavo / non sei venuta" (vv 1-2). L'inversione dell'ordine delle parole crea un effetto di sorpresa e enfatizza il momento di attesa del poeta.
  • Similitudine = "come una stella" (v. 6). Qui, viene stabilito un confronto tra l'assenza dell'amata e una stella quando muore.
  • Paragone = "Quale un estivo temporale / s'annuncia e poi s'allontana" (vv. 8-9). Questo paragone mette in relazione l'atteggiamento dell'amata alla situazione di un temporale estivo che si avvicina e poi si dissipa, evidenziando il suo rifiuto.
  • Antitesi = "L'amore, sul nascere, / ha di questi improvvisi pentimenti" (vv. 11-12). L'antitesi "sul nascere" e "improvvisi pentimenti" suggerisce che l'amore, nonostante nasca con passione, può portare sensazioni contrastanti di pentimento.
  • Antitesi = "vorrei coprirti di fiori e di insulti" (v. 16)
  • Enjambement = "tumultuava / nel vuoto" (vv. 4-5); "Silenziosamente / ci siamo intesi" (vv. 13-14).
  • Metafora = "sete". Sta ad indicare il forte desiderio i rivedere l'amata (v. 10).
  • Personificazione = "la tua assenza che tumultuava" (v. 4); "l'amore ... ha di questi improvvisi pentimenti" (vv. 11-12).



Commento

L'attesa è il periodo di tempo trascorso tra l'essere a conoscenza di un evento o una situazione e la sua effettiva realizzazione. Spesso nella vita bisogna attendere, quando si è in coda per pagare alla cassa, quando si è in sala d'attesa dal medico e anche e soprattutto in amore. Quando si è innamorati l'attesa può essere dolce perché il tempo passa velocemente (ti permette di pensare e di goderti il momento), ma quando si è assaliti dal dubbio l'attesa diventa crudele, quest'ultimo caso è il tipo di attesa provato dall'autore. L'autore stava aspettando la sua amata ma ella non è mai giunta come previsto all'incontro e l'autore, rimasto solo a riflettere, alla fine ha concluso che si era rifiutata di incontrarlo. Cardarelli crea un'immagine di questa situazione, dove lui si vede come un terreno durante la stagione estiva che ha bisogno di acqua altrimenti tutte le piante seccano, e vede l'avvicinarsi del temporale come un evento positivo ma questi poi non arriva e la situazione drammatica rimane, e così è lo stato d'animo del poeta: triste, deluso e sofferente. E ricorda ai lettori che in amore è semrpre così che funzionano le cose, o si gioisce o si soffre.



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