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La figura della sposa nei poemi omerici


Nell'Iliade e nell'Odissea, i due massimi poemi epici della letteratura greca, Omero fa agire le spose degli eroi in modo differente nel rapporto con il proprio marito: c'è chi tradisce, chi inganna, chi è fiduciosa e chi, invece, è rassegnata.

Nell'Iliade, la figura di Elena porta sulla scena il tema del tradimento, evento scatenante, secondo il mito, della guerra stessa. In realtà i poeti successivi a Omero (e lo stesso Omero) non erano così certi che il tradimento fosse imputabile solo a Elena. Priamo stesso nell'Iliade tende a sollevarla dalla responsabilità, che attribuisce piuttosto agli dei.

Un altro tradimento si consuma a danno del fratello di Menelao, Agamennone, appunto tradito e ucciso dalla sposa Clitennestra (nata anch’essa, come Elena, da Leda) al suo ritorno da Troia, grazie alla complicità del suo amante Egisto. Per vendicarsi dell’uccisione della figlia Ifigenia, che Agamennone aveva sacrificato per propiziare la partenza della flotta achea all’inizio della spedizione, architetta un piano delittuoso e al suo ritorno gli tende un agguato terribile: l’eroe, scampato a tanti duelli, viene scannato come un animale, vergognosamente.
Nell’Odissea è Agamennone stesso a raccontare a Odisseo dell'assassinio  quando lo incontra nell’Ade. Questo omerico è il primo racconto di un mito che sarà ripreso molte volte come uno dei più foschi drammi familiari.


Nell’Odissea il ritorno sciagurato di Agamennone è contrapposto, da questo stesso eroe, a quello di Odisseo, che troverà ad attenderlo fedelmente nella sua casa la sposa Penelope, manifesto contrappunto di Clitennestra ed Elena.
La positività della figura di Penelope è messa in luce fin dai primo libro dell’Odissea, quando è rappresentata come fedele custode del ricordo del marito, di cui ancora attende il ritorno, senza cedere ai pretendenti, che vorrebbero indurla a risposarsi: nel gioco di opposizioni che si instaura tra le figure di Elena e Clitennestra da una parte e Penelope dall'altra, i pretendenti sono paragonabili a Paride e a Egisto, ma  numericamente sono molti di più e questo vale solo a ribadire la fedeltà di Penelope rispetto alle scelte prese dalle altre spose.


Un'altra moglie dell'Odissea, Andromaca, è disperata nell'ultimo incontro col marito Ettore che deve andare a combattere contro Achille. La figura d’Andromaca, una delle più commoventi della mitologia greca, rappresenta la donna nei suoi aspetti più tragici. Moglie ideale, vedova fedele, madre affranta racchiude l’impotenza e la sofferenza di qualsiasi vedova. Ella sa che alla sua morte dell'amato marito sarà fatta schiava dagli achei (greci) e il figlio Astianatte ucciso.



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