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Sintesi primo canto Inferno - Divina Commedia

Riassunto semplice con spiegazione (selva oscura, tre fiere, Virgilio, Beatrice, peccati) del primo canto dell'inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Illustrazione al Canto I di William Blake

Il canto I dell’Inferno è il proemio della Divina Commedia e del viaggio nell'oltretomba che Dante all'età di 35 anni compirà attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

È la notte del venerdì santo del 1300, anno del Giubileo. Dante, immerso in un sonno profondo, si trova sperduto in una selva oscura (allegoricamente essa rappresenta il peccato in cui si smarrisce facilmente l’anima umana). È così intricata che egli non riesce a trovare la via della salvezza. Si sente perciò invadere da un senso di grande smarrimento. Sconvolto dall’angoscia e dalla paura, arriva ai piedi di un colle illuminato dal sole (simbolo della Grazia). A quella vista, si sente rincuorato e incomincia a salire il pendio quando, all'improvviso, si vede sbarrato il cammino da tre fiere: una lonza, un leone e una lupa (simboleggiano tre grossi vizi dai quali non è facile liberarsi: la lussuria, la superbia e l’avarizia) che lo fanno retrocedere verso il basso. Ma in suo soccorso, ecco apparire l’ombra di un uomo: è Virgilio, il poeta latino che gli era tanto caro (simbolo della ragione umana). Dante lo prega di salvarlo e il grande poeta latino, per evitare la lupa famelica, l’avarizia, peccato che ha corrotto la società intera, lo esorta a seguire un altro percorso. Non basta l’intenzione di liberarsi dal peccato: per salvarsi, occorre conoscere più a fondo le radici del bene e del male. Perciò, in attesa che arrivi il «veltro» a uccidere la lupa, sarà bene che lo segua: gli farà da guida e gli mostrerà le pene dell’Inferno e le gioiose espiazioni delle anime del Purgatorio destinate a salire in Paradiso. Se poi vorrà vedere i beati, gli farà da guida un’anima più degna di lui (Beatrice che simboleggia la Grazia) poiché Dio non vuole che egli, pagano, varchi la porta del Cielo. Rinfrancato da queste parole di Virgilio, Dante dice che è pronto a seguirlo e incomincia così quel percorso che lo condurrà alla salvezza, alla purificazione intellettuale e morale in un viaggio nel regno dei morti che rappresenta tutta la società sviata e corrotta.


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