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Figure retoriche: Rosso Malpelo di Giovanni Verga

Quali figure retoriche sono contenute nel testo di Rosso Malpelo? Ci sono similitudini e metafore? Cosa vuol dire fare la morte del sorcio?
Malpelo

Lo scrittore siciliano Giovanni Verga scrisse una novella intitolata Rosso Malpelo, che parla di un ragazzino emarginato e maltrattato dalla società e anche dalla sua stessa famiglia per i suoi capelli rossi. All'epoca chi possedeva i capelli rossi era vittima del pregiudizio secondo il quale rappresentavano il colore del diavolo e del male, ma fortunatamente questo pregiudizio non esiste più al giorno d'oggi. Nonostante la giovane età Malpelo lavorava nella cava, come suo padre, e il finale è aperto ma lascia intendere che sia morto proprio come il padre (o peggio dato che il padre l'hanno ritrovato mentre del giovane nessuno seppe più nulla).





Tutte le figure retoriche

Sebbene Rosso Malpelo sia una novella, contiene una gran quantità di figure retoriche, ma quelle utilizzate sono le più semplici e appartenenti al linguaggio popolare, infatti in prevalenza vi sono le similitudini, e non mancano nemmeno le metafore, le esagerazioni e i modi di dire. In questa pagina trovate la spiegazione di tutte le figure retoriche contenute nel testo, mentre per una migliore comprensione del testo vi invitiamo a leggere un altro nostro appunto dedicato a Rosso Malpelo - Verga.



Similitudine

Malpelo mangiava del pane vecchio da giorni, così vecchio che era diventato buono per le bestie, cioè per i cani, ma Malpelo se lo mangiava ugualmente.
come fanno le bestie sue pari

Paragona il movimento della lanterna a un arcolaio, strumento usato per raccogliere il filo in gomitolo.
la lanterna fumava e girava al pari di un arcolaio

Quando il padre di Malpelo, Mastro Misciu, lavora nella cava poco prima di morire, si vede il pilastro cedere e lo paragona a chi ha un brutto mal di pancia e si contorce stringendosi le mani allo stomaco.
contorcevasi e si piegava in arco come se avesse il mal di pancia

Questa espressione sta ad indicare che Malpelo, per sfogare la sua rabbia e frustrazione per la morte del padre, si era messo a lavorare ininterrottamente.
lavorava al pari di quei bufali feroci

Gli asini vengono spronati a camminare o ad accelerare il passo con le maniere dure (frustate) e allo stesso modo Malpelo veniva picchiato o rimproverato per ogni cosa, ma era abituato a questa condizione.
proprio come se le pigliano gli asini che curvano la schiena

Rispetto a Malpelo, Ranocchio esprimeva la sua sofferenza attraverso il pianto e questo lo faceva apparire come una femminuccia, che sta solo a frignare.
a guisa di una femminuccia

Malpelo dormiva in un saccone da letto, ripieno di paglia, rannicchiato come un cane che non è in buono stato di salute.
come un cane malato

Questa è ancora un'altra similitudine che associa Malpelo a un comportamento tipico dei cani.
ridotto veramente come quei cani

Essere affamato come un lupo è un modo di dire, e in questo caso viene usata verso i cani molto affamati e anche verso Malpelo dato che tutto il discorso era partito dalla sua descrizione.
diventano affamati, spelati e selvatici come lupi



Eufemismo

È un modo di dire e significa rimanere intrappolato o morire schiacciato nel cunicolo. Questa espressione è tipica dei minatori.
fare la morte del sorcio

Questa espressione indica che non c'è più niente da fare, la persona in questione (mastro Misciu) è passata a miglior vita, cioè è morto.
ed il lume si spense



Iperbole

Il personaggio in questione che sbatte i denti è Santa, ma non per il freddo, bensì per la preoccupazione. Anche lei in passato perse un membro della famiglia allo stesso modo, probabilmente il marito e questo anticipa il triste finale di mastro Misciu. Infatti è l'unica delle donne che sentendo di questa disgrazia invece di strillare se ne sta in silenzio.
sbatteva i denti quasi fosse in gennaio



Endiadi

I due aggettivi sono riferiti all'asino e sono al femminile perché fanno riferimento al sostantivo "bestia", inteso come animale. I due aggettivi sono uniti dalla congiunzione "e" e si completano a vicenda. Il termine "sbilenco" significa storto o che non sta in equilibrio; il termine "macilento" significa eccessivamente magro per debolezza o malattia.
sbilenca e macilenta



Metafora

Più volte il termine diavolo viene associato a Malpelo, per il pregiudizio riguardante i suoi capelli di colore rosso, e in questo caso si tratta di una metafora in quanto il diavolo non può entrare nel corpo di una persona. Questa frase ha senso solo a livello metaforico, cioè Malpelo era cambiato con la morte del padre, ed era cambiato in peggio, in quanto iniziava a vedere la vita e in particolare la sua condizione in modo diverso e anche preoccupante dal momento che giustificava la violenza fisica e psicologica.
pareva che gli fosse entrato il diavolo in corpo



Enumerazione

Si tratta di un'enumerazione per polisindeto per la ripetizione della congiunzione "e" in questa serie di aggettivi negativi riferiti a Rosso Malpelo.
brutto e cencioso e sbracato



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