Giovanni Pascoli ha scritto una poesia brevissima ma densa di significato intitolata "Il lampo". Inizia con la descrizione del cielo e della terra in piena notte e di quello che appare e poi scompare nell'esatto momento in cui un lampo squarcia il cielo riflettendo la sua luce per un istante. Si possono facilmente notare le numerose immagini visive presenti nel testo e una di queste, l'occhio, diventa un espediente per rievocare la morte del padre.
Indice
Tutte le figure retoriche
Per quanto sia breve questa poesia è ricca di figure retoriche come la metafora, la similitudine, l'ossimoro e la personificazione. Sapreste individuarle senza il nostro supporto? Queste sono le più facili da individuare, ma ce ne sono anche altre. Noi le abbiamo trovate tutte e le abbiamo analizzate una alla volta. Tra i temi correlati si vedano l'appunto Il Lampo: parafrasi e commento e un breve riassunto della vita di Giovanni Pascoli.Sineddoche
Quello che nel primo verso potrebbe sembrare un errore grammaticale di Pascoli, in realtà è una figura retorica chiamata sineddoche del tipo "il singolare per il plurale". L'autore avrebbe dovuto scrivere "qual erano", ma in questo modo innanzitutto riesce a catturare l'attenzione del lettore e poi nel buio della notte tutto è nero e, quindi, il cielo e la terra formano un tutt'uno.E cielo e terra si mostrò qual era
Personificazione
Dal momento che l'aggettivo ansante nel secondo verso ha il significato di respirare con affanno, esso dovrebbe essere accostato a un essere vivente e non a una cosa. Quando ciò avviene significa che l'autore ha creato una personificazione, cioè ha voluto "dare vita" a qualcosa, conferendogli delle caratteristiche tipiche di una persona.la terra ansante
Climax
È presente un climax ascendente nel v.2 dal momento che le parole sono disposte creando un aumento della tensione.Ansante, livida in sussulto
Un altro climax ascendente è presente nel verso 3 e nel verso 6.
Ingombro, tragico, disfatto, largo esterrefatto
Ellissi
Nei versi 2-3 è assente il verbo essere, ad esempio sarebbero dovuti essere scritti nel seguente modo: "la terra è ansante, livida, in sussulto e il cielo è ingombro, tragico, disfatto".la terra ansante, livida, in sussulto
il cielo ingombro, tragico, disfatto
Metafora
Il termine "tragico" nel v.3 è un aggettivo relativo alla tragedia, e l'accostamento al cielo è dovuto al fatto che sta appunto per arrivare il lampo che squarcia il cielo, cioè come se si viene a creare una ferita nel cielo.Cielo tragico
Anastrofe
L'ordine corretto delle parole nei versi 4-5 sarebbe dovuto essere "Una casa apparì bianca bianca, nel tacito tumulto".Bianca bianca, nel tacito tumulto / una casa apparì
Ossimoro
Nel v.4 vi sono due parole vicine tra loro ma che posseggono significati differenti: il termine "tacito" è sinonimo di silenzioso, mentre il termine "tumulto" è sinonimo di clamore e agitazione.tacito tumulto
Paranomasia
Nel v.5 è presente il verbo "sparì" che ha un suono molto simile al verbo "apparì" che lo precede. Questa tecnica viene usata per sottolineare la velocità con cui la casa si vede e poi non si vede più.Apparì sparì
Antitesi
Nel verso 5 è presente un'antitesi per la presenza di due verbi vicini opposti, ovvero il verbo apparire e il verbo sparire, proprio per sottolineare la rapidità di come le cose cambiano improvvisamente.Apparì sparì
Nel verso 7 è presente un'altra antitesi e ancora una volta sono due verbi opposti, il verbo aprire e il verbo chiudere.
S'apri si chiuse
Similitudine
Attraverso la similitudine presente nei versi 6-7 viene paragonata la velocità con cui appare e scompare la casa a quella di un battito di ciglia.Come un occhio...s'apri si chiuse
Iperbato
Nella similitudine è anche presente l'iperbato perché è separata da queste parole: "che, largo, esterrefatto".come un occhio, che, largo, esterrefatto, s'aprì si chiuse
Allitterazione
Nel verso finale e precisamente nelle ultime tre parole è presente l'allitterazione della N.nella notte nera
Enjambement
Solamente un enjambement, spezzatura del verso, è presente in questa poesia. Si trova nei versi 6-7 e questa figura retorica era necessaria per continuare la similitudine che era anche stata allungata dalla presenza dell'iperbato.esterrefatto, / s'aprì