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Lontano - Ungaretti: analisi e commento

Appunto di letteratura riguardante la poesia "Lontano" di Giuseppe Ungaretti: testo, analisi, figure retoriche e commento.

La poesia "Lontano" è stata scritta da Giuseppe Ungaretti, porta l'indicazione "Versa il 15 febbraio 1917" e fa parte della raccolta L'Allegria, nella sezione Naufragi.



Indice




Testo

Lontano lontano
come un cieco
m'hanno portato per mano



Analisi del testo e commento

Questa poesia molto breve ci fa capire che il poeta si sente distante dagli altri (lontano lontano) perché non riescono a capire quello che sta passando: è un momento sofferente della sua vita e vede il futuro con preoccupazione. È solo e avrebbe bisogno di aiuto perché gli ostacoli della vita sono molteplici e difficili da superare. Perciò paragona la sua condizione a quella di un cieco che non può avanzare se non c'è qualcuno che lo guidi con la mano un passo alla volta. 
Un anno prima, nel 1916, Ungaretti scrisse la poesia "In memoria" e in essa parla dell'amico arabo Moammed Sceab morto suicida dicendo che anche lui rischiava di fare la sua stessa fine (perdita delle proprie radici, incapacità di trovare un'identità) ma che sia riuscito a salvarsi grazie alla poesia, e proprio la poesia potrebbe essere l'aiuto che il poeta sta cercando (la mano che lo guida).



Figure retoriche

Come un cieco = similitudine (v. 2).



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