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Italia - Ungaretti: analisi e commento

Appunto di letteratura riguardante la poesia "Italia" di Giuseppe Ungaretti: testo, analisi del testo, figure retoriche e commento.

La poesia "Italia" è stata scritta da Giuseppe Ungaretti, porta l'indicazione "Locvizza, il 1° Ottobre 1916", e fa parte della raccolta Il porto sepolto. È tra quelle poesie dedicate all'Italia che vengono usate in occasione dell'anniversario dell'Unità d'Italia (17 marzo) o della Festa della Repubblica (2 giugno).



Testo

Sono un poeta
un grido unanime
sono un grumo di sogni

Sono un frutto
d’innumerevoli contrasti d’innesti
maturato in una serra

Ma il tuo popolo è portato
dalla stessa terra
che mi porta
Italia

E in questa uniforme
di tuo soldato
mi riposo
come fosse la culla
di mio padre.



Analisi del testo e commento

Il titolo "Italia" chiaramente è riferito al nostro Paese, l'Italia, del quale Ungaretti ne parla con ammirazione e fiducia, più precisamente si sta parlando dell'Italia in epoca di guerra, un paese sofferente ma che deve ritrovare il coraggio e la forza di ripartire. Una poesia dall'alto valore patriottico che ha lo scopo di far riflettere le generazione future, far rivivere gli orrori della guerra e raccontare l'amore per il suo paese.


Da qui in poi andremo ad analizzare e a commentare la poesia verso per verso:

Sono un poeta un grido unanime sono un grumo di sogni = nei primi versi, dicendo che è un poeta, Ungaretti sta mettendo in chiaro che si sta parlando di se stesso. Inoltre secondo Ungaretti la vita dell'uomo è collegata con quella degli altri individui, per questa ragione il grido di paura e di terrore per gli eventi di guerra non può che essere unanime, cioè di gruppo. E il grumo di sogni potrebbe significare che in mezzo alle grida vi sono anche piccole (grumi) speranze per il futuro (sogni).


Sono un frutto d’innumerevoli contrasti d’innesti maturato in una serra = in questi versi il poeta si paragona a un frutto maturo di una pianta su cui sono stati effettuati numerosi innesti (in botanica si tratta di un'operazione in cui in una pianta viene inserita una parte di un'altra pianta per ottenere frutti di qualità più pregiata). La pianta in questione potrebbe essere l'Italia, e lui è il frutto di questa pianta i cui innesti sono le esperienze vissute e la serra potrebbe essere la particolare condizione in cui è maturato, cioè nel corso della guerra.


Ma il tuo popolo è portato dalla stessa terra che mi porta Italia = qui Ungaretti vuole esprimere un concetto di fratellanza con il popolo italiano attraverso un legame di terra (la terra madre), sebbene siano nato ad Alessandria d'Egitto.


E in questa uniforme di tuo soldato mi riposo come fosse la culla di mio padre = l'uniforme è quella del soldato e che accomuna Ungaretti agli altri soldati italiani in guerra in difesa della madre terra (l'Italia) e rivede il bambino che è in lui che si lascia cullare da suo padre (che morì quando lui era aveva solo 2 anni) e, quindi, oltre alla madre (la terra), il poeta ritrova anche il padre, cioè "riscopre" le proprie origini italiane (nato da genitori italiani originari della provincia di Lucca) e si sente a tutti gli effetti un italiano, mentre prima si sentiva sradicato.




Figure retoriche

Sono un = anafora (v.1, v.3, v.4).

Grido, grumo, sogni = allitterazione della G (vv. 2-3).

Sono un grumo di sogni = metafora (v. 3).

Grumo di sogni = ossimoro (v. 3). Cioè: "con il termine grumi si fa riferimento a piccole masse di liquido o di sostanze solide, ma i sogni sono astratti".

Frutto / maturato in una serra = iperbato (vv. 4-6)

Portato, porta = figura etimologica (v.7, v.9).

Come fosse la culla = similitudine (v. 14).

La culla / di mio padre = enjambement (vv. 14-15)



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