È un momento di gloria per Ettore, assistito dal dio. Incitato da Era, Agamennone esorta gli Achei a resistere e prega Zeus di lasciare almeno una possibilità di fuga ai Greci, ai quali proprio un presagio favorevole ridà coraggio; così, tentano di contrattaccare, finché Zeus non ispira nuovo ardore ai Troiani, scatenando tuttavia la rivalsa di Atena, che torna in battaglia con Era. L’intervento delle due dee provoca l’ira di Zeus, che invia la messaggera Iride a minacciarle di un’atroce punizione qualora non ritornino subito sull’Olimpo; lì, dopo essersi scontrato con Era, Zeus annuncia che Ettore non deporrà le armi fino a quando Achille non si armerà nuovamente. La giornata volge al termine: Ettore fa accampare l’esercito nella pianura fuori della città e organizza turni di guardia: tutto il campo brilla dei fuochi accesi per sorvegliare i nemici che altrimenti potrebbero approfittare dell'oscurità per correre alle navi e fuggire.
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