Ettore e la moglie Andromaca con figlio |
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Il sesto libro è una sorta di eccezione nel racconto dell’Iliade: oltre al cambiamento di spazi della narrazione, vi sono temi emergenti che pur essendo legati al mondo eroico aprono prospettive diverse e più personali: per questo motivo sembra quasi un libro più moderno, nel quale la compattezza del codice epico sembra spezzarsi e lasciare intravedere altri scenari possibili.Nella prima parte del libro il poeta narra l’incontro tra i nemici Glauco e Diomede, che riconoscono il loro reciproco rapporto di xenia, ovvero di ospitalità, basato su precisi diritti e doveri fra esponenti della società aristocratica: questi, infatti, una volta che si è instaurato tale rapporto, sono tenuti a prestare sempre lo stesso trattamento all’ospite, onorandolo con sacrifici, offrendogli doni e ospitandolo nella propria casa, anche se straniero. Dunque la xenia è un vincolo privato di amicizia e alleanza che prevale sulle scelte collettive. Ecco che in nome della xenia, infatti, Glauco e Diomede si lasciano senza combattere, e questo comportamento, non è considerato un atto di vigliaccheria, anzi viene esibito come testimonianza di un nobile legame.
Un secondo incontro importante segna il racconto e rappresenta un’interruzione significativa del fragore della battaglia. È l’incontro tra Ettore e Andromaca, durante il quale l’eco delle armi resta pur sempre minaccioso sullo sfondo e trovano voce i sentimenti umani. Ma proprio in questo incontro emerge il contrasto fra punto di vista femminile e punto di vista maschile: mentre infatti per Andromaca davanti a tutto sta l’affetto per il marito e il desiderio di proteggere il figlio, per Ettore il rispetto del codice d’onore (ispirato alla vergogna che proverebbe se tradisse le aspettative dei Troiani) è il primo dovere e non può essere messo in discussione, anche se ciò comporta il sacrificio degli affetti: sembra riemergere il contrasto fra la morale eroica e l’affettività, già presente nel dialogo fra Teti e Achille e in genere legato alle figure femminili.
Il narratore
La presenza del narratore è qui testimoniata dalla sapiente regia con cui dirige narratori di secondo grado. L'anticipazione della notizia sul destino di Ettore, affidata alle parole dell'eroe stesso, è un efficace espediente per orientare le attese del lettore e porre l'eroe e i suoi cari in una luce di compassione. D'altra parte, gli altri narratori che intervengono, Glauco e Andromaca soprattutto, portano notizie estranee allo scenario abituale del poema e mostrano alcuni scorci sia sulle abitudini del mondo aristocratico sia sulle vicende parallele alla guerra, che altrimenti non troverebbero spazio nella narrazione.Lo spazio
Le pause narrative che caratterizzano il libro sono ambientate in due spazi distinti, ma interagenti:- il campo di battaglia, sfondo della guerra corale, ma non collettiva, diventa lo scenario dell'incontro "cavalleresco" di Glauco e Diomede;
- l'interno della città, popolata ormai solo di donne e anziani, diventa l'«antispazio» rispetto alla pianura ove gli eroi combattono. Il campo di battaglia, liberato dalla sua tensione violenta nella scena fra i due ospiti, appare invece da un lato, nelle parole di Andromaca, come scenario di morte e presagio oscuro di rovina e infelicità; dall'altro, nella risposta di Ettore, come luogo riservato al valore, mentre lo spazio cittadino gli sembra ormai estraneo.
Il tempo
Da quando è iniziato il racconto, cioè dal momento in cui è scoppiata la peste, sono trascorsi ventitré giorni; tuttavia, la battaglia vera e propria è iniziata con una sorta di falsa partenza nel terzo libro.Nel libro sesto siamo ancora nel primo giorno di combattimento: l'ingresso di Ettore in città e l'incontro fra Glauco e Diomede rappresentano segmenti di tempi narrativi secondari, nel tempo primario della battaglia che, pur continuando a infuriare, resta lontana sullo sfondo del racconto.
L'ordine della narrazione
La narrazione prende avvio dal consiglio di Eleno per snodarsi lungo il percorso di Ettore in città ed è interrotto solo dall'episodio di Glauco e Diomede. Dopo l'ingresso di Ettore in città, gli eventi si succedono in modo continuo e si crea una linea temporale che, partendo dall'appuntamento dato a Paride per rientrare in battaglia, si salda appunto, dopo il dialogo con Andromaca, con l'incontro fra i due eroi.I personaggi
Le pause narrative che caratterizzano il libro mettono in luce due coppie di personaggi, Glauco e Diomede ed Ettore e Andromaca, entrambe portatrici di un messaggio complesso. Nei due eroi gioca solo inizialmente l’opposizione Troiano/Greco, poiché essa è superata grazie all'appartenenza di entrambi i personaggi alla società aristocratica; Ettore e Andromaca, legati dal sentimento di amore reciproco, e verso il figlio, sono però inesorabilmente lacerati dalla contraddizione fra questo affetto e il ruolo che Ettore deve assumere. In entrambe le coppie c’è una specie di contrasto, una sovrapposizione tra doveri pubblici e sentimento privato. Inoltre nel sesto libro è profetizzata l'inevitabile morte di Ettore.L'evento luttuoso costituisce un altro tema portante della narrazione che affianca quello iniziale dell'ira di Achille. I due eroi sono legati l'uno all'altro dalla sorte: Ettore, uccidendo Patroclo, l'amico di Achille, ne provocherà il rientro in battaglia e con ciò la propria morte. Inoltre, i personaggi femminili incontrati successivamente da Ettore sono gli stessi che lo piangeranno da morto, in una sorta di corrispondenza fra questo libro, in cui si presagisce la sorte dell'eroe, e quello in cui essa si è ormai compiuta.