Già nelle tragedie Manzoni aveva fatto sentire la necessità di estendere il suo discorso, di voler parlare anche degli umili, di far diventare più democratiche le sue opere; questo non era riuscito a farlo nè con l'Adelchi né con il Conte di Carmagnola. Nei Promessi Sposi abbiamo una moltitudine di umili, sempre sinceri ed oppressi. I potenti invece vengono sempre definiti a grandi linee (che sono sempre oppressori e cattivi) e servono soltanto per il confronto. Con i Promessi Sposi Manzoni voleva dare alla letteratura italiana un romanzo di carattere popolare, che soddisfasse se esigenze di tutti. Quindi stile e contenuto devono essere semplici. Il suo è un romanzo storico, un genere letterario che in Italia non esisteva ancora. Il Manzoni per romanzo storico intende: rappresentazione della situazione sociale attraverso la narrazione di fatti veri o inventati, ma in questo caso devono essere verosimili. Niente più fantasia, solo storia e fatti reali. In questo Manzoni obbedisce perfettamente al principio estetico dell'arte come rappresentazione del vero.