di Giovanni Pascoli
Figure retoriche:
La lirica, come tante altre di Myricae, trae spunto dalla vita dei campi: qui, l'aratura autunnale. Ma il paesaggio e il lavoro degli uomini sono immersi in un clima, in un' "aura particolare, e ciò che si sarebbe potuto risolvere in un semplice e scontato bozzetto dì maniera realistica diventa espressione di uno stato d'animo, di un sentimento del vivere segnati di intensa malinconia.
Ipallage nel verso 6: l’aggettivo (paziente) si riferisce grammaticalmente al sostantivo marra, logicamente al sostantivo contadino. Nel nono verso manca del verbo reggente, omissione che dà una maggiore agilità all’immagine; infine nell’ultimo verso c’è una similitudine.
Figure retoriche:
La lirica, come tante altre di Myricae, trae spunto dalla vita dei campi: qui, l'aratura autunnale. Ma il paesaggio e il lavoro degli uomini sono immersi in un clima, in un' "aura particolare, e ciò che si sarebbe potuto risolvere in un semplice e scontato bozzetto dì maniera realistica diventa espressione di uno stato d'animo, di un sentimento del vivere segnati di intensa malinconia.
Ipallage nel verso 6: l’aggettivo (paziente) si riferisce grammaticalmente al sostantivo marra, logicamente al sostantivo contadino. Nel nono verso manca del verbo reggente, omissione che dà una maggiore agilità all’immagine; infine nell’ultimo verso c’è una similitudine.