di Giacomo Leopardi
Figure retoriche:
- lieta e pensosa (ossimoro)
Una figura di pensiero. Consiste nell'accostare due termini che hanno significato opposto
- o natura o natura..perchè non rendi poi quel che prometti allor? (personificazione)
una personificazione è quando si attribuiscono caratteristike strettamente umane a un animale, oggetto, o alla luna, il sole...
- porgea gli orecchi al suon della tua voce
ed alla man veloce (zeugma)
Figura di parola. Consiste nell'usare una parola (di solito un verbo) riferita a due termini, mentre si adatta ad uno solo dei due.
- Sudate carte = metonimia
- Lingua mortal = metonimia
- Sguardi innamorati e schivi = metonimia
La metonimia (pronunciabile tanto metonimìa quanto metonìmia, dal greco μετα, "attraverso", e ονομα, "nome") è una figura retorica che consiste nel sostituire una parola con un'altra che abbia con la prima una certa relazione, ad esempio di contiguità logica o materiale.
- nell’ultima strofa avviene la personificazione della speranza, con la quale Leopardi parla e che gli indica la tomba di lontano
- Assonanza: “quinci… lungi” ;
L'assonanza (da assonare, nel senso di «avere suono simile») è un fenomeno di metrica che consiste nella parziale identità di suoni di due o più versi.
- Climax: “Che pensieri soavi/ che speranze, che cori,…”
Climax (dal greco klímax, femminile, singolare, «scala», pronuncia: "clìmacs"), detta anche gradazione (gradatio in latino), è una figura retorica che consiste nell'usare più termini o locuzioni con intensità crescente. Se l'intensità è decrescente si parla di anticlimax o, più erroneamente noto, climax discendente o gradazione discendente.
- Anafora: “Anche…/…anche”
L'anàfora è una figura retorica che consiste nel riprendere, ripetendola, una parola o un'espressione all'inizio di frasi o di versi successivi, per sottolineare un'immagine o un concetto. L'effetto è tanto maggiore quanto più numerose sono le ripetizioni.
- è presente l’allitterazione, ad esempio quella delle lettere “r”, “t”, “v”, “sp” nella prima strofa.
L'allitterazione è una figura retorica che consiste nella ripetizione di una lettera, di una sillaba o più in generale di un suono all'inizio di parole successive (Coca Cola, Marilyn Monroe, Deanna Durbin, Mickey Mouse, Cip & Ciop). Pone l'attenzione sui rapporti tra le parole fonicamente in rilevanza.
Figure retoriche:
- lieta e pensosa (ossimoro)
Una figura di pensiero. Consiste nell'accostare due termini che hanno significato opposto
- o natura o natura..perchè non rendi poi quel che prometti allor? (personificazione)
una personificazione è quando si attribuiscono caratteristike strettamente umane a un animale, oggetto, o alla luna, il sole...
- porgea gli orecchi al suon della tua voce
ed alla man veloce (zeugma)
Figura di parola. Consiste nell'usare una parola (di solito un verbo) riferita a due termini, mentre si adatta ad uno solo dei due.
- Sudate carte = metonimia
- Lingua mortal = metonimia
- Sguardi innamorati e schivi = metonimia
La metonimia (pronunciabile tanto metonimìa quanto metonìmia, dal greco μετα, "attraverso", e ονομα, "nome") è una figura retorica che consiste nel sostituire una parola con un'altra che abbia con la prima una certa relazione, ad esempio di contiguità logica o materiale.
- nell’ultima strofa avviene la personificazione della speranza, con la quale Leopardi parla e che gli indica la tomba di lontano
- Assonanza: “quinci… lungi” ;
L'assonanza (da assonare, nel senso di «avere suono simile») è un fenomeno di metrica che consiste nella parziale identità di suoni di due o più versi.
- Climax: “Che pensieri soavi/ che speranze, che cori,…”
Climax (dal greco klímax, femminile, singolare, «scala», pronuncia: "clìmacs"), detta anche gradazione (gradatio in latino), è una figura retorica che consiste nell'usare più termini o locuzioni con intensità crescente. Se l'intensità è decrescente si parla di anticlimax o, più erroneamente noto, climax discendente o gradazione discendente.
- Anafora: “Anche…/…anche”
L'anàfora è una figura retorica che consiste nel riprendere, ripetendola, una parola o un'espressione all'inizio di frasi o di versi successivi, per sottolineare un'immagine o un concetto. L'effetto è tanto maggiore quanto più numerose sono le ripetizioni.
- è presente l’allitterazione, ad esempio quella delle lettere “r”, “t”, “v”, “sp” nella prima strofa.
L'allitterazione è una figura retorica che consiste nella ripetizione di una lettera, di una sillaba o più in generale di un suono all'inizio di parole successive (Coca Cola, Marilyn Monroe, Deanna Durbin, Mickey Mouse, Cip & Ciop). Pone l'attenzione sui rapporti tra le parole fonicamente in rilevanza.