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Figure retoriche: La roba di Giovanni Verga

Tutte le figure retoriche contenute nella novella La roba di Giovanni Verga e spiegazione del loro significato e scelta di utilizzo.
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Mazzaro è un uomo che è nato senza niente, senza soldi, senza beni e senza famiglia, fatta eccezione per la madre. È stato preso dal barone nei suoi campi solo per compassione. Ma Mazzaro capisce sin da subito che per essere considerato un uomo e non essere trattato come un animale, deve possedere qualcosa. Così comincia ad accumulare molti beni, in particolare terreni. Tuttavia, non usa questi beni per vivere meglio di come aveva iniziato o per essere rispettato, ma li accumula espandendosi sempre di più. Alla fine della sua vita, Mazzaro vuole portare tutto con sé ed è arrabbiato perché tutti i suoi sacrifici di una vita se li godrà un altro senza compiere alcuno sforzo.





La roba: tutte le figure retoriche

In questa pagina trovate tutte le figure retoriche contenute nella novella di Giovanni Verga intitolata "La roba". La principale figura retorica presente nel testo è la similitudine, ma l'autore ne fa un larghissimo uso. Di seguito andremo ad analizzare le similitudini una per una, ma se avete bisogno di leggere il riassunto o il commento vi suggeriamo di ritornare alla scheda principale dedicata a questa opera letteraria.



Similitudine

Il lago di Lentini, in provincia di Siracusa, viene paragonato a un pezzo di mare morto, nel senso che non si muove.
come un pezzo di mare morto
Le dimensione della fattoria di Mazzarò è così grande che viene paragonata a un paese. Oltre ad essere una similitudine è anche un'iperbole.
una fattoria grande quanto un paese
L'uliveto è così ben sviluppato e ricco di alberi che viene paragonato a un bosco, ma senza un filo d'erba, essendo tenuto con cura.
folto come un bosco
Quando il sole tramonta prevalgono i colori caldi come il rosso (o l'arancione) e questo colore viene paragonato a quello del fuoco.
tramontava rosso come il fuoco
Oltre ad essere una similitudine, questo è anche un popolare modo di dire della lingua italiana. Il maiale è un animale grasso, che ha abbondanza, ma si tratta di un'espressione poco fine!
ricco come un maiale
Il magazzino dove mangiava Mazzarò era enorme e la spaziosità viene paragonata a quella di una chiesa. Anche in questo caso è presente l'iperbole, per l'esagerazione.
grande come una chiesa
Le foglie di tabacco larghe e alte vengono paragonate a un fanciullo per la loro ottima qualità.
foglie larghe ed alte come un fanciullo
I numerosi aratri disposti vengono paragonati ai numerosi corvi a novembre quando sono disposti in fila, ad esempio su un filo di recinzione o sui tetti.
come le lunghe file dei corvi che arrivano in novembre
Le donne che raccoglievano le olive erano così numerose che era facile perdere il conto, così come è impossibile contare le gazze in quanto ce ne sono tante per i campi.
come non si possono contare le gazze
Questa similitudine potrebbe essere legata sia al numero che alla loro posizione strategica, come se fossero in un campo di battaglia, ma in realtà è un campo di grano.
i mietitori di Mazzarò sembravano un esercito di soldati
Le casse dove si metteva a lievitare il pane, dette madie, erano larghe come tinozze.
larghe come tinozze
Ancora una volta i magazzini vengono definiti grandi come chiese e ancora una volta abbiamo sia la similitudine sia l'iperbole.
grandi come chiese
Tra coloro che sciupano la roba viene preso ad esempio il barone.
e non la sciupa come quel barone
Così come le acque del fiume sono in continuo movimento, anche il denaro di Mazzarò lo era, cioè quello che guadagnava lo spendeva, o meglio, lo reinvestiva.
il denaro entrava ed usciva come un fiume dalla sua casa
I campi di spighe ondeggiavano, in presenza di un leggero vento, come le onde del mare.
come un mare
Le foglie degli ulivi sono di colore grigio argento, un colore che ricorda quello della nebbia.
come una nebbia
Alcuni giovani poverelli, con pochi vestiti consumati, vengono paragonati a quegli asini stanchi che non ce la fanno più a sopportare il peso che stanno trasportando.
come un asino stanco
Mazzarò è arrabbiatissimo in quanto si è reso veramente conto di essere arrivato al capolinea della vita e si atteggia come farebbe una persona uscita di senno, gridando all'aperto e colpendo cose ed animali con il suo bastone.
come un pazzo



Metafora

La polvere non pesa! O per meglio dire, ha un peso impercettibile. Dunque è una metafora.
come gli pesasse addosso la polvere
In questa frase non usa il "come", tipico della simitudine, bensì afferma che la testa di Mazzarò è fatta dello stesso materiale di un brillante. In realtà, la frase in questione ha senso solo se letta in chiave metaforica in quanto s'intende che Mazzarò è molto intelligente quando l'argomento sono proprietà terriere e produzione agricola.
ma aveva la testa ch’era un brillante



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