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Carnevale, ogni scherzo vale di Gianni Rodari

Testo e spiegazione della poesia Carnevale ogni scherzo vale, scritta da Gianni Rodari e dedicata a tutte le persone false nella società.
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Il Carnevale è una ricorrenza caratterizzata da costumi e maschere, burla e risate, e l'autore più divertente della letteratura italiana non poteva che realizzare una poesia a tema per i bambini, ma che fa riflettere soprattutto gli adulti. In questa pagina trovate il testo, la spiegazione e alcune curiosità.





Carnevale, ogni scherzo vale: testo

Mi metterò una maschera
da Pulcinella
e dirò che ho inventato
la mozzarella.
Mi metterò una maschera
da Pantalone,
dirò che ogni mio sternuto
vale un milione.
Mi metterò una maschera
da pagliaccio,
per far credere a tutti
che il sole è di ghiaccio.
Mi metterò una maschera
da imperatore,
avrò un impero
per un paio d'ore:
per volere mio dovranno
levarsi la maschera
quelli che la portano
ogni giorno dell'anno…
E sarà il Carnevale
più divertente
veder la faccia vera
di tanta gente.




Spiegazione

Gianni Rodari è un gran burlone ma attraverso la sua poesia piena di gioia ci mette sempre un pizzico di riflessione. Ad esempio, in questa poesia l'argomento è la festa di Carnevale e, in particolare si focalizza sulle maschere che si indossano per mostrarsi come non si è realmente. A tutti sarà capitato di travestirsi almeno una volta per Carnevale, che sia stato anche solo indossare una maschera per coprire il proprio volto. Gianni Rodari va oltre, e si mette a provare diversi tipi di maschere, prima quella di Pulcinella e poi quella di Pantalone, che sono due tra le più celebri maschere di Carnevale della tradizione italiana. Da notare che non si limita solamente a indossare le maschere, infatti per ogni maschera che indossa assume anche la personalità del personaggio. Ad esempio, Pulcinella è una maschera napoletana e qui è celebre la mozzarella di bufala campana, e con un gioco di parole che serve a creare la rima alternata dice che l'ha inventata Pulcinella, che non è altri che lui stesso dato che lo sta impersonando indossando la sua maschera. Anche per il personaggio Pantalone usa lo stesso schema, infatti è una maschera veneziana di un mercante ricco e avaro, e non a caso fa rima con milione (il valore di ogni suo starnuto). Poi smette di indossare le maschere tradizionali (quelle con un nome proprio di persona) e ne indossa una classica, quella del pagliaccio, che si mette a dire assurdità, come ad esempio che il sole è fatto di ghiaccio. Ma perché accontentarsi solo di questo? Gianni Rodari a questo punto decide di indossare la maschera di un imperatore, maschera che gli conferisce il potere di dare ordini, almeno per un paio di ore, e perciò non perde altro tempo a impartirne uno. Il suo primo e unico ordine è quello di ordinare a tutti coloro che indossano sempre una maschera, anche quando non è Carnevale, di togliersela. Secondo Gianni, il Carnevale è molto più divertente se al posto delle machere indossate sopra altre maschera, si possa finalmente vedere il vero volto di una persona.

Quel che il poeta vuole comunicarci attraverso questa poesia è che spesso le persone sono costrette a mostrarsi in un certo modo, quindi a indossare una maschera, per coprire il nostro vero modo di essere, apparendo come delle persone false, ma che è necessario fare così per vivere "serenamente" nella società. Però ci informa che almeno a Carnevale possiamo presentarci così come siamo, senza bisogno di indossare una maschera… tanto nessuno potrà mai dirci nulla perché alla fine, a chi ci giudica perché non ci riconosce più, possiamo sempre dire che è solo una maschera di Carnevale e che stiamo solo scherzando! Dunque, siamo così abituati a indossare una maschera in ogni giorno dell'anno che solo a Carnevale possiamo finalmente privarcene "per qualche ora" (tempo medio che una persona dedica alla festa di Carnevale nelle strade) per dare un po' di aria alla nostra vera faccia. E questa è un'occasione da non perdere! Viva il Carnevale!




Curiosità

Il titolo di questa poesia è anche un omonimo detto popolare a tema carnevalesco, il cui significato è che bisogna aspettarsi qualche scherzo in questo periodo giocoso e che non bisogna prendersela con chi ha organizzato lo scherzo, se lo ha fatto con lo scopo di divertire.

Il tema della maschera è stato trattato anche da un altro scrittore italiano, Luigi Pirandello, che nella sua celebre opera letteraria scriveva:
Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.

Inoltre, sul nostro sito trovate anche una bellissima raccolta di poesie sul Carnevale.



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