
Qui di seguito trovate tutte le figure retoriche del settimo canto del Purgatorio. In questo canto, ambientato nel secondo balzo dell'Antipurgatorio, Dante inizia a dialogare con Sordello, che gli spiega la legge della salita nel purgatorio e gli indica ai due poeti alcuni spiriti ospitati nella valletta (i principi negligenti). Per una migliore comprensione del testo vi consigliamo di leggere la parafrasi del Canto 7 del Purgatorio.
Le figure retoriche
Oneste e liete = endiadi (v. 1). Cioè: "festosi e cortesi".Qual è colui che cosa innanzi sé sùbita vede ond’e’ si maraviglia, che crede e non, dicendo «Ella è... non è...», tal parve quelli = similitudine (vv. 10-13). Cioè: "Come colui che vede d'improvviso davanti a sé una cosa per cui si stupisce al punto da crederci e non crederci, dicendo tra sé «è vero... non è vero...», così mi sembrò Sordello".
Chinò le ciglia = sineddoche (v. 13). Cioè: "abbasso gli occhi", la parte per il tutto.
O gloria di Latin = apostrofe (v. 16). Cioè: "O gloria degli italiani".
Per cui / mostrò = enjambement (vv. 16-17).
La lingua nostra = anastrofe (v. 17). Cioè: "la nostra lingua".
L’alto Sol = perifrasi (v. 26). Per indicare Dio.
Luogo è là giù non tristo di martìri, ma di tenebre solo = perifrasi (vv. 28-29). Per indicare il Limbo. Cioè: "nell'inferno c'è un luogo non afflitto da pene ma solo avvolto alle tenebre".
Ove i lamenti / non suonan = enjambement (vv. 29-30).
Ove i lamenti non suonan come guai = similitudine (v. 30). Cioè: "dove i lamenti non risuonano come gemiti di dolore".
Avante / che fosser = enjambement (vv. 32-33). Cioè: "prima che fossero".
Le tre sante / virtù = enjambement (v. 34-35).
Alcuno indizio / dà = enjambement (vv. 37-38). Cioè: "dacci indicazioni".
Licito m’è = anastrofe (v. 41). Cioè: "mi è lecito, mi è consentito".
Volesse / salir = enjambement (vv. 49-50).
Impedito / d’altrui = enjambement (vv. 50-51).
‘l monte era scemo, a guisa che i vallon li sceman quici = similitudine (vv. 65-66). Cioè: "mi accorsi che il monte era incavato, proprio come i valloni incavano i fianchi dei monti sulla Terra".
Come dal suo maggiore è vinto il meno = similitudine (v. 78). Cioè: "come una cosa minore è vinta da quella che è superiore".
Incognito e indistinto = endiadi (v. 81).
E fa sembianti / d’aver negletto = enjambement (vv. 91-92).
Che potea / sanar = enjambement (vv. 94-95).
Suo figlio / barbuto = enjambement (v. 101-102).
E quel nasetto = perifrasi (v. 103). Cioè: "e quello dal piccolo naso, per indicare il re di Francia Filippo III".
Del mal di Francia = perifrasi (v. 109). Per indicare Filippo il Bello.
Viziata e lorda = endiadi (v. 110). Cioè: "di colpe e vizi".
Colui dal maschio naso = perifrasi (v. 113). Per indicare Carlo I d'Angiò.
Al nasuto = perifrasi (v. 124). Per indicare Carlo I d'Angiò.
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