
Qui di seguito trovate tutte le figure retoriche del ventiseiesimo canto dell'Inferno. In questo canto Dante si trova dove sono puniti i consiglieri fraudolenti (VIII Bolgia - VIII Cerchio), cioè condottieri e politici che non agirono con le armi e con il coraggio personale ma con l'acutezza spregiudicata dell'ingegno. Qui incontra Ulisse e Diomede che sono avvolti dalla stessa fiamma; il primo dannato racconta a Dante e Virgilio le circostanze che lo hanno condotto alla morte. Per una migliore comprensione del testo vi consigliamo di leggere la parafrasi del Canto 26 dell'Inferno.
Le figure retoriche
Godi, Fiorenza = apostrofe (v. 1). Cioè: "rallegrati Firenze".Batti le ali = analogia (v. 2).
Del ver si sogna = anastrofe (v. 7). Cioè: "si sogna la verità".
Lo piè sanza la man non si spedia = iperbato (v. 18). Cioè: "il piede non riusciva a muoversi senza l'aiuto della mano".
Virtù nol guidi = anastrofe (v. 22). Cioè: "senza la guida della virtù".
O miglior cosa = perifrasi (v. 23). Cioè: "o una forza maggiore, ovvero la grazia divina".
Quante ’l villan ch’al poggio si riposa, nel tempo che colui che ’l mondo schiara la faccia sua a noi tien meno ascosa, come la mosca cede alla zanzara, vede lucciole giù per la vallea, forse colà dov’e’ vendemmia e ara: di tante fiamme tutta risplendea l’ottava bolgia, sì com’io m’accorsi tosto che fui là ’ve ’l fondo parea = similitudine (vv. 25-33). Cioè: "Quante lucciole vede giù nella valle il contadino che si riposa sulla collina, quando il sole che rischiara il mondo tiene meno nascosta a noi la sua faccia, quando la mosca lascia il posto alla zanzara, forse nel posto dove egli vendemmia oppure ara: di altrettante fiammelle risplendeva tutta l'ottava bolgia, come io vidi non appena fui là da dove il fondo era visibile".
Nel tempo che colui che ’l mondo schiara la faccia = perifrasi (vv. 26-27). Per indicare l'estate.
Mosca...zanzara = sineddoche (v. 28). Il singolare per il plurale.
Colui che si vengiò con li orsi = perifrasi (v. 34). Per indicare Eliseo.
E qual colui che si vengiò con li orsi vide ’l carro d’Elia al dipartire, quando i cavalli al cielo erti levorsi, che nol potea sì con li occhi seguire, ch’el vedesse altro che la fiamma sola, sì come nuvoletta, in sù salire: tal si move ciascuna per la gola del fosso = similitudine (vv. 34-42). Cioè: "E come colui (Eliseo) che trovò vendetta con gli orsi vide il carro d'Elia che partiva, quando i cavalli si levarono alti nel cielo, e non lo poteva seguire con lo sguardo senza vedere altro che la fiamma, che saliva su come una nuvoletta: così si muove ogni fiamma per le strettoie della bolgia".
Caduto sarei = anastrofe (v. 45).
Che così fosse = anastrofe (v. 51). Cioè: "che fosse così".
Vedi che del disio ver’ lei mi piego = anastrofe (v. 69). Cioè: "vedi che mi piego verso di essa dal desiderio"
S’io meritai di voi = anafora (vv. 80-81).
Vincer potero = anastrofe (v. 97). Cioè: "poterono vincere".
Del mondo esperto = anastrofe (v. 98). Cioè: "esperto del mondo".
Ma misi me = anastrofe (v. 100). Cioè: "ma mi misi".
Con un legno = sineddoche (v. 101). La parte per il tutto, il legno invece che la nave.
Compagna / picciola = enjambement (v. 101-102).
L’isola d’i Sardi = metonimia (v. 104). Gli abitanti invece del luogo, la Sardegna.
Vecchi e tardi = endiadi (v. 106).
A questa tanto picciola vigilia / d’i nostri sensi ch’è del rimanente = perifrasi (vv. 114-115). Per indicare la poca vita rimasta.
Non vogliate negar = litote (v. 116).
Viver come bruti = similitudine (v. 119). Cioè: "vivere come bestie".
De’ remi facemmo ali al folle volo = metafora (v. 125). Cioè: "facemmo dei remi le ali al nostro folle volo".
Apparve una montagna, bruna per la distanza, e parvemi alta tanto quanto veduta non avea alcuna = perifrasi (vv. 133-135). Per indicare la montagna del purgatorio.
Allegrammo...pianto = antitesi (v. 136).
Tosto tornò in pianto = allitterazione della t (v. 136)
Un turbo nacque = anastrofe (v. 137). Cioè: "nacque una tempesta".
Del legno = sineddoche (v. 138). La parte per il tutto, il legno invece che la nave.
Del legno il primo canto = anastrofe (v. 138). Cioè: "la parte anteriore della nave"
Com’altrui piacque = perifrasi (v. 141). Cioè: "come altri stabilì, ovvero Dio".
De l’altro polo vedea la notte = anastrofe (v. 127). Cioè: "la notte mostrava già le stelle dell'altro polo".
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