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Amaro accordo - Ungaretti: parafrasi, analisi e commento

Appunto di letteratura riguardante la poesia "Amaro accordo" di Giuseppe Ungaretti: testo, parafrasi, analisi del testo, figure retoriche e commento.

La poesia "Amaro accordo" è stata scritta da Giuseppe Ungaretti e fa parte della raccolta Il dolore.



Indice




Testo

Oppure in un meriggio d'un ottobre
Dagli armoniosi colli
In mezzo a dense discendenti nuvole
I cavalli dei Dioscuri,
Alle cui zampe estatico
S'era fermato un bimbo,
Sopra i flutti spiccavano

(Per un amaro accordo dei ricordi
Verso ombre di banani
E di giganti erranti
Tartarughe entro blocchi
D'enormi acque impassibili:
Sotto altro ordine d'astri
Tra insoliti gabbiani)

Volo sino alla piana dove il bimbo
Frugando nella sabbia,
Dalla luce dei fulmini infiammata
La trasparenza delle care dita
Bagnate dalla pioggia contro vento,
Ghermiva tutti e quattro gli elementi.

Ma la morte è incolore e senza sensi
E, ignara d'ogni legge, come sempre,
Già lo sfiorava
Coi denti impudichi.



Parafrasi

Oppure come quando nelle ore più calde di un giorno d'ottobre,
dai tranquilli colli
e tra le dense nuvole che andavano ad abbassarsi
apparvero i cavalli di Càstore e Pollùce,
che spiccavano sopra le acque,
e alle cui gambe, affascinato,
si era avvicinato un bimbo.

(Per una spiacevole combinazione di ricordi
Verso ombre di banani
E di giganti erranti
Tartarughe entro blocchi
D'enormi acque impassibili:
Sotto altro ordine d'astri
Tra insoliti gabbiani)

Giungo fino alla pianura dove il bimbo,
giocando nella sabbia,
durante un temporale illuminato
dall'innocenza delle tue tenere mani
bagnate dalla pioggia controvento,
afferrava tutti e quattro gli elementi.

Ma la morte è spietata e senza sentimento
Non tiene conto delle leggi umane, come sempre,
Già ti sfiorava coi suoi denti
senza provare alcuna vergogna.



Analisi del testo

La prima strofa descrive una scena del presente: Ungaretti vede un bambino affascinato dalla statua che si trova a Roma.

La seconda strofa è un continuo rievocare di ricordi confusi e malinconici.

La terza strofa lo riporta indietro nel tempo, nel passato, quando il suo figlioletto era felice e giocava all'aperto ed Egli era altrettanto felice nel vederlo giocare.

La quarta strofa inizia con un "Ma" che riporta Ungaretti coi piedi per terra. La morte non si lascia intenerire nemmeno da un bambino che gioca (l'esempio di anima più pura al mondo) e sceglie le sue vittime senza badare all'età e senza fare distinzioni tra buoni e cattivi.



Figure retoriche

Iperbato = "I cavalli dei Dioscuri" (v. 4) e "Sopra i flutti spiccavano" (v. 7).

Enjambements = vv. 15-16; 18-19; 23-24.



Commento

In questa poesia il poeta racconta di un bimbo che si era fermato ad ammirare le statue dei Dioscuri in piazza del Quirinale a Roma. Quel bambino felice, sorridente e pieno di vita gli fa tornare in mente il suo Antonietto, con il quale si trovava nel paesaggio esotico brasiliano, e che morì all'età di 9 anni a causa di un'appendicite mal curata. I bambini sono delle creature innocenti, degli angeli, e nessuno di loro meriterebbe mai di morire così presto. È questo che vuole dire il poeta, che la morte è gestita in modo spietato quanto ingiusto. Solo la poesia è in grado di esorcizzare - almeno in parte - la morte "incolore e senza sensi" e il tormento che essa provoca.



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