La poesia "Rose in fiamme" è stata scritta da Giuseppe Ungaretti, porta l'indicazione "Vallone il 17 agosto 1917" e fa parte della raccolta L'allegria.
Indice
Testo
Su un oceanodi scampanellii
repentina
galleggia un'altra mattina
Parafrasi
Coi numerosisuoni della natura
inaspettatamente
ha inizio un'altra giornata
Analisi del testo
La poesia è costituita di soli 4 versi e non presenta punteggiatura, come del resto molte delle sue poesie contenute nella raccolta L'allegria.Figure retoriche
Metafora = "galleggia un'altra mattina" (v. 4).Sinestesia = "oceano di scampanellii" (vv. 1-2). Sfera sensoriale della vista e dell'udito.
Enjambement = vv. 1-2.
Commento
Vi sono due possibili interpretazioni di questa breve poesia, ve le riportiamo entrambe:1) In una mattina ventosa Ungaretti sta osservando un prato così esteso da sembrare un oceano. D'un tratto sorge il sole, e lui lo vede apparire in lontananza come se stesse spuntando dal prato stesso (oceano, galleggia). La presenza del vento è intuibile dal verbo "scampanellii". Lo scampanellio è un ripetuto ma leggero suono di campanello. E, quindi, è come se il vento stesse muovendo i fiori (le rose) e il loro muovervi ondeggiante creasse un frusciare quasi come una piacevole musica di sottofondo. Il colore rosso acceso fa credere al poeta che i fiori stiano quasi bruciando.
2) Questa poesia delle rose ha solo il titolo. Le rose in fiamme si riferiscono al colore rossastro delle nuvole all'alba, colpite dai primi raggi di sole. Gli scampanellii potrebbero essere i suoni, non del vento, ma del fruscio delle onde o il verso degli uccelli in lontananza. Oppure si potrebbe trattare di una sinestesia: gli scampanellii (senso dell'udito) rappresentano l'acqua del mare (senso della vista) che scintilla e riflette (galleggia) la luce dell'alba.
Non sono in grado di stabilire con certezza quale delle due interpretazioni sia la più attinente, tuttavia è chiaro che la sensazione del poeta sia di stupore di fronte alla bellezza della natura, così lontana dalla realtà della guerra che sta vivendo. L'aggettivo indefinito "altra" ci induce a pensare che, durante la guerra, non bisogna mai dare per scontato di poter vivere il domani e che una nuova mattina è da considerarsi una mattina in più che è stata vissuta.