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Purgatorio canto 31 Analisi e Commento

Spiegazione, analisi e commento degli avvenimenti del trentunesimo canto del Purgatorio (Canto XXXI) della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Matelda, illustrazione di Gustave Doré

Analisi del canto

La struttura del canto
Iniziato già nel precedente con la denuncia dei peccati di Dante e il rimprovero di Beatrice, l'atto della confessione occupa per intero questo canto: prima la richiesta da parte di Beatrice affinché Dante dichiari il proprio pentimento (vv. 1-6); quindi il turbamento del poeta e il timido riconoscimento dei propri peccati (vv. 7-21); la predica di Beatrice su quale sarebbe dovuto essere il suo comportamento e su quale dovrà essere da quel momento in avanti (vv. 22-63); il prorompere del rimorso e del pentimento, cui segue lo svenimento (vv. 64-90); l'immersione nelle acque del Letè che purifica da tutti i peccati, come l'assoluzione della confessione che restituisce la purezza morale all'uomo (vv. 91-105). Infine (vv. 106-145) Dante ormai purificato può godere della vista diretta di Beatrice, cioè può accostarsi alle verità e all'amore divini.


Il tema allegorico
Anche in questo canto la narrazione è intessuta di numerosi dati allegorici. Oltre all'articolata allegoria della confessione, essi si concentrano nella seconda parte del canto: Beatrice-Teologia che guarda fissa al grifone-Cristo, le quattro donne simbolo delle virtù cardinali che accolgono Dante sulle rive del Letè e gli mostrano gli occhi di Beatrice, il mistero dell'incarnazione di Cristo nello sdoppiarsi delle due nature del grifone riflesso negli occhi di Beatrice, le tre donne simboleggianti le virtù teologali che mostrano a Dante il sorriso di Beatrice.


Il tema autobiografico
Nel dialogo fra Beatrice e Dante si sottolinea l'importanza che la morte della donna ebbe nella vita del poeta: essa determinò il suo smarrimento e il suo traviamento, quando egli avrebbe invece dovuto ricavarne insegnamento e indicazione per una vita di più alti e incorruttibili valori morali. Nell'ultima parte del canto, poi, l'emozione per la vista degli occhi e del sorriso di Beatrice, sia pure nel loro significato allegorico e nelle loro tipicizzazioni letterarie, riporta a situazioni e immagini di quella reale esperienza d'amore che dominò la sua vita giovanile.


Il tema psicologico
Sia pure all'interno di una costruzione rigorosamente simbolica e religiosa, risulta evidente nel canto il fondamentale contrasto psicologico fra i due personaggi, un contrasto che si perpetuerà anche nella terza cantica: da una parte una Beatrice rigorosamente severa e disposta al suo compito morale, dall'altra un Dante profondamente turbato, debole, e che nello stesso tempo però manifesta i propri sentimenti umani in modo più diretto, e in particolare quello dell'amore per Beatrice, per i suoi occhi, la sua bellezza, il suo sorriso.


VEDI ANCHE: Purgatorio Canto 31 - Figure retoriche



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