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Paradiso canto 7 Analisi e Commento

Spiegazione, analisi e commento degli avvenimenti del settimo canto del Paradiso (Canto VII) della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Tentazione di Adamo ed Eva, affresco di Masolino da Panicale, Cappella Brancacci, Firenze.


Analisi del canto

Dottrina e poesia
Anche questo canto è esclusivamente dottrinario, rigorosamente impostato secondo i canoni della trattazione filosofico-teologica scolastica, con corrispondente linguaggio. Ardui e difficili sono le questioni affrontate: la redenzione umana, il sacrificio di Cristo, le colpe del popolo ebraico, la creazione divina degli esseri e la loro diversa natura. Arduo e difficile risulta seguire il ragionamento dantesco senza le nozioni tecniche della cultura del tempo.


Un trattato di cristologia
Al centro degli insegnamenti di Beatrice ci sono due aspetti fondamentali della dottrina cristiana sulla figura di Cristo: la sua doppia natura umana e divina, e il mistero della sua incarnazione. Il primo è la risposta dell'ortodossia a uno dei primi problemi teologici del cristianesimo, intorno al quale sorsero le grandi eresie del pensiero monofisita (arianesimo, nestorianesimo, ecc.); non a caso, dell'errore monofisita si era accusato lo stesso Giustiniano (cfr. vv, 13-21). Il secondo aspetto, cioè l'incarnazione di Cristo, rappresenta ovviamente per Dante e per tutti i fedeli il mistero centrale del cristianesimo e della sua promessa di redenzione: sarà infatti il punto, la meta finale del viaggio del poeta.


La tecnica didattica di Beatrice
Il discorso di Beatrice si presenta come una vera e propria lezione filosofica: alla tecnica didattica, alla sua concreta applicazione in aula sono da riportare l'uso, da parte del maestro, di formulare lui stesso i temi e le possibili obiezioni all'argomento, e il ripetersi delle esortazioni a seguire attentamente i passaggi del ragionamento.


L'incipit del canto
L'esordio del canto consiste in un'operazione linguistica particolare e originale: Dante pone in bocca ai beati un inno da lui ideato e inventato mescolando parole latine ed ebraiche. L'uso del latino, lingua ufficiale della Chiesa, e l'uso della terminologia biblica intendono conferire sacralità e grandiosità a questo coro chiesastico, in cui la natura filosofico-speculativa di Dante si fonde con quella mistica.


La resurrezione della carne
Proprio in chiusa di canto, come spiegazione a tutto quanto affermato precedentemente, Beatrice accenna a un aspetto essenziale della fede e della speranza umana: la resurrezione finale dei corpi. L'asserzione, che verrà sviluppata in canti successivi e in particolare nel canto XIV, si fonda sul racconto biblico della creazione di Adamo ed Eva operata direttamente da Dio.


VEDI ANCHE: Paradiso Canto 7 - Figure retoriche



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