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Paradiso canto 13 Analisi e Commento

Spiegazione, analisi e commento degli avvenimenti del tredicesimo canto del Paradiso (Canto XIII) della Divina Commedia di Dante Alighieri.
San Tommaso d'Aquino. Statua lignea del sec. XVIII proveniente dalle Filippine.

Analisi del canto

Un canto «scolastico»
Canto prevalentemente dottrinario: la parte centrale del canto è riservata alla spiegazione di S. Tommaso sulla eccellenza di Salomone come sapiente. L'argomento determina il registro espressivo della sequenza, costruito con strutture logiche, stilistiche e linguistiche proprie della Scolastica.


La questione dottrinaria: la creazione
La spiegazione di S.Tommaso a proposito dell'anima di Salomone è incentrata sul mistero della creazione. È questa una delle questioni centrali della escatologia dantesca, già trattata nei canti precedenti e che verrà ancora ripresa; qui l'attenzione è portata in particolare sulla distinzione fra gli esseri creati direttamente da Dio e quindi perfetti, come Cristo e Adamo, e quelli creati da cause seconde.


Salomone e la sua sapienza regale
La figura di Salomone, il saggio per antonomasia, e la leggenda sulla sua possibile dannazione in conseguenza della lussuria senile, sono più un'occasione per sviluppare alcuni punti dottrinari e morali, che reali e diretti oggetti della poesia di Dante. Ne è prova il fatto che non c'è sviluppo poetico né trattazione che li affronti direttamente, ma piuttosto una spiegazione generale sulla creazione, una distinzione linguistico-filosofica tra la persona umana considerata nella sua totalità o in una sua specifica caratteristica e funzione, e infine la polemica contro coloro che giudicano gli altri.


La polemica finale
Il finale del canto sviluppa il tema morale della condanna contro i filosofi ignoranti e frettolosi che cercano il vero senza sapere come cercarlo, e contro coloro che credono di poter giudicare dei destini di salvezza o dannazione degli altri uomini. Quest'ultimo aspetto è una difesa personale di Dante e delle scelte che spesso ha fatto nel corso del poema, ponendo nei vari regni dell'oltretomba determinati personaggi anche andando contro l'opinione comune (come lo stesso Salomone, o Manfredi, Sigieri, Guido da Montefeltro, e molti altri).


L'incipit del canto
Anche questo canto si apre con una complessa descrizione di natura astronomica, su cui è costruito in termini matematici lo spettacolo delle anime del Sole. Al di là dell'interpretazione letterale, il passo è rappresentativo di un genere e di una retorica letteraria tipicamente medievale, legata alla passione e all'elaborazione di nozioni scientifiche e in particolare astronomiche.


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