In Ungaretti, la parola poetica nasce come reazione alla violenza della guerra e rifiuto della sua esagerata retorica. Per cui essa non è il facile canto spiegato a piena voce ma la parola essenziale, quindi la parola poetica è nel mistero profondo della realtà naturale umana (Il porto sepolto, Commiato) e la poesia è un difficile e faticoso lavoro di scavo. Deve essere scarna, faticosa, umana (cioè di tutti come un canto universale. Si manifesta quando la radice ultima del nostro essere umani si rivela in un'intuizione che è assoluta e superiore all'uomo stesso, alla quale il poeta aggiunge il lavoro linguistico per tradurre l'illuminazione in parola sulla poesia.
Fonte: Mapper-Mapper