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Pensiero di Georg Hegel


Con Hegel l'Idealismo post kantiano assume una forma più logica. Per lui la filosofia non è qualcosa di alogico e di indimostrabile ma è scienza dell'Assoluto. L'Assoluto non è come per Schelling, Identità tra Spirito e Natura ma una unità che si viene costituendo attraverso distinzioni. Neppure, come per Fichte, è uno sviluppo indefinito. Per Hegel invece è un processo circolare, per cui il risultato è un ritorno al principio. Dunque il soggetto è Pensiero di se stesso.

Coincidenza di realtà e razionalità e identità tra logica e metafisica
Essere e pensiero, realtà e razionalità coincidono. Infatti il Pensiero non è che pensiero dell'Essere, e l'Essere non è che l'Essere del Pensiero. Lo sviluppo della realtà è quindi sviluppo del Pensiero "Ciò che è reale è razionale, e ciò che è razionale è reale": questa è la formula basilare dell'Idealismo di Hegel.
Quindi se il ritmo del pensiero è lo stesso ritmo della realtà, la logica che è studio del movimento del pensiero s'identifica con la metafisica che ricostruisce il processo razionale della realtà.
Le categorie costituiscono le forme di un processo che è nello stesso tempo processo dell'essere e processo del pensiero, non sono come per Kaunt, maniere di pensare le cose ma sono anche maniere di essere delle cose nella loro realtà.
Hegel era contrario al criticismo perché non veniva considerata la metafisica e questa deve essere giustificata con la logica.

La nuova logica del concreto come dialettica degli opposti
La logica hegeliana identificatosi con la metafisica vuole essere una nuova logica opposta a quella aristotelica tradizionale. Infatti quest'ultima è soltanto una logica formale mentre questa nuova logica vuole essere coscienza viva della realtà in tutto il suo contenuto.
La realtà concreta è vita, è sviluppo. Ora lo sviluppo implica quella coincidenza degli opposti (Eraclito). Ogni momento di questo sviluppo è in quanto vi coincidono il finir di essere e il cominciar ad essere: Il punto di coincidenza del cessare col cominciare è insieme essere e non essere.
L'essere è dunque indissolubilmente congiunto col non essere. La dialettica è composta di tesi, antitesi e sintesi.
per Hegel ogni idea, nell'atto che viene affermata (tesi) si presenta come necessariamente legata al suo opposto (antitesi). E questa contraddittorietà spinge il pensiero ad un approfondimento dell'idea stessa che superando un'unico punto di vista della tesa e dell'antitesi giunge ad una sintesi. La sintesi trasformandosi in tesi provoca un'antitesi che a sua volta genera una sintesi e così via all'infinito.
Questa nuova logica è superamento della logica dell'astratto (aristotelica) dominata dai principi di identità e di non contraddizione. La nuova è invece logica della ragione dove A e non A coincidono.



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