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Quasimodo: Giorno dopo giorno

di Salvatore Quasimodo
Commento:

Pubblicato nel 1947, con una prefazione di Carlo Bo, il libro di versi Giorno dopo giorno costituì un momento significativo di un nuovo corso dell’attività poetica di Quasimodo che ebbe inizio negli anni del Secondo conflitto mondiale.
La guerra, scrisse l’autore nel Discorso sulla poesia del 1953, richiama con violenza un ordine inedito nel pensiero dell’uomo, un possesso maggiore della verità: le occasioni del reale incidono nella sua storia. La nuova generazione, dal 1945, reagendo alle poetiche esistenti, ha iniziato una condizione letteraria che non potrà che suscitare meraviglia in quanti si interessano della sorte della cultura italiana. La ricerca d’un nuovo linguaggio coincide, questa volta, con una ricerca impetuosa dell’uomo: in sostanza, la ricostruzione dell’uomo fondato dalla guerra.
Queste mutate occasioni del reale alle quali Quasimodo si richiamò nel Discorso suggerirono i nuovi temi e le nuove immagini di giorno dopo giorno (i colpi di moschetto delle ronde / per le vie deserte, le tombe delle lacrime, il fumo degli incendi, la sirena che ulula); oppure la questione meridionale in Lamento per il Sud.
Ai nuovi temi tratti dalla vita e dalla storia contemporanea, si accorda una mutata forma espressiva. Il linguaggio lirico tende, in Giorno dopo giorno, a schiarirsi: pur senza rinunciare alle immagini e ai simboli dell’Ermetismo, esso acquista una sintassi più piana e comprensibile.



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