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Riassunto vita: Paul Verlaine

Nacque a Metz il 30 marzo 1844 da famiglia borghese; il padre (come quello di Rimbaud), era capitano dell’esercito. A Parigi conseguì il diploma liceale nel 1862; poi trovò lavoro come impiegato municipale, ma disprezzava quello stile di vita e intanto frequentava circoli letterari e caffè. Nel 1865 morì il padre. Nel 1866 collaborò al Parnaso contemporaneo e pubblicò i Poemi saturnini, in cui si avverte l’influenza di Baudelaire. Il secondo libro di versi, Le feste galanti (1869), inaugurò la sua poetica musicale, insieme al tema del rimpianto per l’innocenza perduta. Nel 1870 si sposò con la diciassettenne Mathilde Mauté, da cui ebbe un figlio.
Nel 1870 scoppiò la guerra franco prussiana; Verlaine si arruolò nella Guardia nazionale e simpatizzò con la Comune. Quando il governo della sinistra parigina venne abbattuto, perse l’impiego. Nel 1871 accolse in casa sua Rimbaud, l’angelo nero; per lui lasciò la famiglia. I due vagabondarono in Inghilterra e in Belgio. Nel 1873, a Bruxelles, durante un litigio, Verlaine sparò a Rimbaud , ferendolo leggermente. Arrestato, scontò in Belgio diciotto mesi di carcere. Qui apprese che la moglie aveva chiesto e ottenuto la separazione; la notizia lo sconvolse, suscitando in lui pentimento e un inizio di conversione religiosa. In carcere scrisse le Romanze senza parole (pubblicate nel 1874).
Scarcerato nel 1875 (ad attenderlo vi era solo la madre), visse per qualche tempo come insegnante in Inghilterra. Poi si rituffò nella vita irregolare: si legò al giovane contadino Lucien Létinos, che adottò addirittura come figlio, e si diede all'alcol e a comportamenti violenti. Continuò a scrivere versi (oscillanti tra acceso erotismo e delicate visioni simboliche) e collaborò alle riviste d'avanguardia. Nel 1884 pubblicò un decisivo saggio critico sui poeti maledetti (tra questi vi erano Rimbaud e Mallarmé). Nel 1886 morì la madre.
La sua fama di poeta cresceva, mentre la sua vita privata si degradava nei più squallidi ambienti del quartiere latino di Parigi. Si ammalò e venne ricoverato più volte in ospedale, devastato da cirrosi e diabete. Infine morì povero e solo, in una gelida mattina del gennaio 1896. Le sue esequie furono seguite da un'enorme folla di ammiratori.

Poesie
Verlaine fu autore di numerose raccolte poetiche, in cui applicò il principio parnassiano dell'arte per l'arte, cioè il gusto per una poesia priva di intenti civili, morali, politici, raccogliendo al contempo i temi più diffusi nelle avanguardie letterarie dell'epoca: il piacere dell'estetismo, una visione maledetta della vita, frutto di violenze e trasgressioni, l'oscillazione tra pessimismo e buoni propositi, destinati e a rimanere inosservati.
Questi diversi stati esistenziali di Verlaine furono inizialmente affidati ai versi di Poemi Saturnini (1866), La buona canzone (1870, un libro dedicato alla giovane moglie), Romanze senza parole (1874, primo capolavoro di Verlaine), Saggezza (1881, che apre alla crisi spirituale lo spiraglio di un ritorno al cattolicesimo).
L'opposizione tra un forte erotismo e un'incerta tensione religiosa segna le raccolte pubblicate negli anni successivi, in cui si alternano la vena religiosa (Liturgie intime, 1892; Elegie, 1893) e quella crudamente erotica (Amore, 1888, in cui l'autore piange la morte dell'amante/figlio Lucien; Carne, 1896); versi squisitamente spirituali (Felicità, 1891) e altri diabolicamente ambigui (Canzoni per lei, 1891).



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