L'uomo appare debole e inetto di fronte alla Provvidenza, che è per la teologia cattolica la presenza di Dio nella storia umana. Manzoni accentua l'interpretazione della provvidenza come forza che agisce attraverso le libere scelte degli individui. Di fronte al male del mondo, di fronte alla domanda perché esiste il male? l'unica scelta possibile è affidarsi alla Provvidenza con la fede dei semplici e degli umili, come Lucia, o con la fede di coloro che da potenti si sono messi al suo servizio, come fra' Cristoforo e il cardinale Borromeo.
Il romanzo è molto vario, ci sono numerosi personaggi, diversi e caratterizzati a volte nei minimi particolari; alcuni sono addirittura veramente esistiti; altri sono inventati dall'autore.
Il linguaggio è ricco e studiato da Manzoni con la massima cura, perché risultasse chiaro e piacevole; infatti era sua intenzione scrivere per farsi leggere da un pubblico più ampio possibile, che, pur essendo al tempo ben più ridotto rispetto a oggi, poteva essere conquistato da un romanzo così avvincente. La lingua del romanzo divenne infatti il modello di lingua nazionale: I promessi sposi divennero oggetto di studio in tutte le scuole del Regno e strumento di formazione linguistica per generazioni di italiani.