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Purgatorio Canto 22 - Riassunto

Appunto di letteratura italiana contenente il riassunto del ventiduesimo canto (canto XXII) del Purgatorio dantesco.
Dante Alighieri con il divino poema volge lo sguardo verso la montagna del Purgatorio in un dipinto cinquecentesco

Tempo: martedì 12 aprile 1300, fra le 10 e le 11 della mattina

Luogo: cornice VI. Sulla cornice si ergono due strani alberi a forma di abete rovesciato, dai frutti dolci e profumati. Dalla parete di roccia sgorga un’acqua limpida che si spande sulle foglie.

Personaggi: Dante, Virgilio, Stazio, Angelo della giustizia

Penitenti e pena: Golosi. Si abbandonarono al raffinato piacere di mangiare e bere e ora, orribilmente smagriti, passano sotto alberi carichi di frutti profumati e freschi d’acqua, senza poterli toccare, soffrendo così la fame e la sete. Tra le fronde dei due alberi della cornice si odono voci che gridano esempi di temperanza e di gola punita.



Sintesi

Salita alla sesta cornice
Dopo che l'angelo ha proclamato beati coloro che hanno sete di giustizia e dopo che ha cancellato un'altra "P" dalla fronte di Dante, i tre poeti intraprendono la salita che conduce alla sesta cornice. Durante il percorso Virgilio rivela che aveva già saputo da Giovenale, suo compagno di pena nel Limbo, dell'affetto di Stazio nei suoi confronti: da allora nacque nel suo animo una fortissima benevolenza verso di lui, che pure non aveva mai conosciuto.


Stazio, penitente per prodigalità
Si mostra però meravigliato di averlo trovato nella cornice degli avari, ma Stazio gli spiega sorridendo che non di avarizia si è macchiato ma di prodigalità, precisando che nel Purgatorio si scontano in una stessa cornice peccati opposti. Leggendo i versi dell'Eneide che invitano gli uomini alla giusta misura nell'uso dell'oro, Stazio si è ravveduto in tempo.


La conversione al cristianesimo
Invitato da Virgilio a narrare come si convertì alla fede cristiana, Stazio ne attribuisce il merito alla lettura della quarta Bucolica: alludendo al rinnovamento del mondo e alla discesa dal cielo di una nuova stirpe, sembrava facesse riferimento ai valori cristiani. Quando l'imperatore Domiziano diede inizio alle persecuzioni, Stazio provò una forte compassione per i perseguitati e decise di farsi cristiano.


I grandi poeti e scrittori dell'antichità
Stazio chiede poi a Virgilio notizie di Terenzio, di Cecilio Stazio, di Plauto e di Lucio Vario, grandi poeti latini che furono suoi amici o maestri; egli risponde che si trovano con lui nel Limbo, insieme a Persio, Omero, Euripide e altri uomini e donne dell'antichità. Intanto Dante cammina dietro ai due poeti e ascolta i loro dotti discorsi sulla poesia, ma la conversazione viene interrotta dalla vista di un albero dai frutti dal dolce profumo, bagnato dall'acqua che scende dalla costa della montagna. Rispetto agli altri alberi, la sua chioma è rovesciata e si restringe dall'alto verso il basso. Virgilio e Stazio si avvicinano e una voce tra i rami grida esempi di temperanza.


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