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Capitolo 10 de I Promessi Sposi - Analisi e Commento

Spiegazione, analisi e commento degli avvenimenti del decimo capitolo (cap. X) del celebre romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.

La struttura

La maggior parte del capitolo è occupata dal flashback sulla vita di Gertrude iniziato nel precedente. Soltanto nell'ultima sequenza si torna al racconto principale: il narratore accenna al colloquio fra Gertrude e Lucia per preannunciare il cambiamento di scena del capitolo undicesimo, dove narrerà le reazioni di don Rodrigo al fallimento del suo piano.

Lo spazio e il tempo


La prevalenza di spazi interni
La vicenda si snoda prevalentemente in spazi interni: le stanze della casa paterna e il monastero. A entrambi i luoghi può essere attribuito un valore sia simbolico: quello dell'esclusione di Gertrude dalla vita che ella sogna, e quello della reclusione, della separazione dal mondo esterno. Il "fuori" è sempre un luogo di pericolo, di tentazioni.


L'opposizione dentro/fuori
Gertrude è irresistibilmente attratta dal "fuori", nella sua mente è sinonimo di piacere (non a caso, torna spesso il verbo "godere") e di un'esistenza brillante.
Per contrasto, sempre per Gertrude, il "dentro" assume un significato puramente negativo: nel palazzo del principe, dopo il primo rifiuto della vita monastica, ella è costretta a stare in una specie di soffitta, separata dal resto della famiglia. Il monastero acquista i caratteri di una prigione, quasi di una tomba dove sarebbe stata "sepolta" per sempre. Gli spazi, dunque, non svolgono soltanto la funzione di sfondo, su cui collocare personaggi e avvenimenti, ma assumono un valore simbolico. La contrapposizione interno/esterno rimanda infatti a una contrapposizione di ordine morale: buono/cattivo, accessibile/inaccessibile (lo spazio esterno, irraggiungibile per Gertrude, è al di fuori delle sue possibilità).


Il flashback
L'arco di anni coperto dal flashback in questo capitolo non è quantificabile con esattezza: si parla del mese trascorso da Gertrude a casa prima dell'esame del vicario, dei dodici mesi di noviziato, di alcuni anni nei quali è maestra delle educande, dell'anno circa che separa il delitto (l'uccisione della conversa) dall'incontro con Lucia.


Gli effetti di ritmo
All'interno del flashback, l'alternanza di sommari, scene, ellissi, pause, creano un ritmo vario, in cui si succedono tempi lenti e tempi veloci.

Analizziamo più in dettaglio, riferendoci alle sequenze-chiave:
— consenso alla vita monastica. Parecchi avvenimenti (il colloquio di Gertrude con il padre, la visita in convento, l'esame del vicario) occupano pochi giorni: (sommario);
— ingresso della giovane in monastero: il tempo subisce un'ulteriore accelerazione, per sottolineare l'avvicinarsi inesorabile del giorno tanto temuto. I fatti vengono presentati attraverso un'ellissi e un sommario;
— vita del monastero e incontro con Egidio: di nuovo, fatti accaduti in alcuni anni sono raccontati in poco più di una pagina, attraverso il sommario, o taciuti per discrezione, attraverso un'ellissi;
— il flashback si conclude e si ritorna al novembre 1628 per mezzo di un sommario.


I personaggi e i nuclei tematici


Gertrude vittima
Al centro della narrazione si colloca la figura di Gertrude, protagonista di un dramma della volontà: la tragedia della persona che, dotata di libertà di scelta, non riesce a resistere alle attrattive del male e cede, perché fortemente condizionata e psicologicamente fragile.
Al dramma di Gertrude concorrono diverse cause, tra le quali prevale l'educazione paterna, oppressiva ed indirizzata allo scopo di farle accettare la futura condizione di monaca. Il principe si serve soprattutto dello strumento della pressione psicologica: ricatti più o meno espliciti, minacce, sollecitazioni dell'orgoglio e della vanità. Gertrude è vittima della violenza familiare e di quella, meno evidente ma non meno terribile, esercitata dalle monache complici del padre. La sua ingenuità la fa cadere molto facilmente nella trappola, al punto che non riesce a rendersi conto delle proprie azioni e tenta inutilmente di ritornare sui propri passi. Il padre e le suore, per raggiungere il loro scopo, fanno anche leva sui sentimenti di orgoglio e superbia, in parte connaturati al carattere della giovane; in questo modo, mettono in atto un processo di corruzione che indebolisce sempre più la volontà fragile di Gertrude.


Gertrude colpevole
Nel disegnare il suo personaggio il narratore non ne fa soltanto una vittima, ma ne mette in luce anche le responsabilità, condannandone, senza giudicare, gli atteggiamenti negativi. Nondimeno, le espressioni di biasimo non sono mai disgiunte dai sentimenti di comprensione e di pietà. Egli esprime biasimo e, al tempo stesso, comprensione e pietà.
Dunque, Gertrude è anche complice e corresponsabile di chi vuol fare di lei un docile strumento per realizzare progetti di potere.


Il disfacimento morale continua inesorabile anche dopo l'ingresso definitivo in convento: Gertrude potrebbe essere una monaca santa e contenta, ma in lei manca la dimensione della fede e i soli sentimenti che si alternano nel suo animo sono il rimpianto della libertà perduta, l'odio verso la propria condizione e il desiderio di ciò che non avrebbe mai potuto avere. Il suo disordine mentale si traduce in una serie di comportamenti che, agli occhi delle compagne, sono il risultato della sua «indole bisbetica e leggiera». Le manifestazioni di disprezzo ostentate da Gertrude costituiscono, in realtà, la "valvola di sfogo" di chi è consapevole dell'impossibilità di sfuggire al proprio destino. La degradazione morale cui la donna si abbandona culmina infine nel rapporto con Egidio e nell'assassinio della conversa.


Il principe
Nella tragica vicenda di Gertrude, il principe padre svolge un ruolo di primo piano. Alla base del loro rapporto non vi è un conflitto generazionale, ma lo scontro ben più drammatico tra una persona destinata in partenza alla sconfitta e una società impietosa e violenta che, dominata dalla legge dell'interesse, non esita a sacrificare senza scrupoli chi si oppone a tale legge.



Le Tecniche narrative

L'impegno di raccontare, attraverso il lungo flashback, il passato di Gertrude è sostenuto quasi interamente dal narratore. In queste pagine sono presenti, oltre al discorso raccontato, il discorso diretto e quello indiretto.

Per mezzo di essi, si avvicenda l'ottica dei vari personaggi:
— innanzitutto, quella del narratore. L'intero racconto è orientato dal suo giudizio morale che trova incisive formulazioni dove la riprovazione e la compassione si congiungono. Gli aggettivi, va aggiunto, si caricano sempre di una forte espressività, a partire da quell'infelice che, già nel capitolo nono designava Gertrude. Alcuni momenti della vicenda di Gertrude consentono poi al narratore di realizzare espliciti interventi di carattere morale, il cui scopo è quello di sottolineare tematiche di particolare interesse: per esempio, quando richiama la forza che la fede può dare all'uomo, aiutandolo a scoprire il senso della vita;
— l'ottica del principe, generalmente resa attraverso il discorso diretto. Mentre però, di solito, le battute di un dialogo comportano l'avvicendarsi di almeno due interlocutori, i discorsi del principe sono monologhi in cui non si registrano quasi mai interventi di altri personaggi. Il carattere autoritario e tirannico del padre di Gertrude, rende infatti superfluo ogni tentativo di discussione.
— quella di Gertrude, sempre tradotta in espressioni fortemente negative. L'arrivo a Monza, per presentare la supplica prescritta, è narrato attraverso lo sguardo della giovane che vede nel convento il luogo dove avrebbe sepolto per sempre se stessa e le proprie speranze .Talvolta, l'ottica del narratore coincide con quella del suo personaggio.

In conclusione, si può dire che, nella biografia di Gertrude, la tecnica narrativa molto varia permette a tante voci di manifestarsi: da questa polifonia è esclusa proprio la protagonista di cui mai, o quasi mai, sentiamo la voce, a motivo di una violenza che, negandole il diritto di scegliere la propria vita, le nega anche quello di esprimersi. È il narratore che, parlando al suo posto ne racconta la tragica storia.



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