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Tema sui Giovani e la Droga

Tema Svolto: Tre grandi perché sui giovani drogati:
Perché si drogano? Perché il recupero? Perché la comunità terapeutica?

Il motivo del perché i giovani si drogano possono esserne tanti ma anche nessuno, dipende solitamente dal tipo di persona e da quelle che frequenta.
Se bisogna indagare del perché un giovane si droga bisogna partire innanzitutto dalla sua famiglia, solitamente si tratta di persone disgregate e socialmente emarginate ma questa indagine potrebbe significare ben poco dato che si drogano anche chi ha alle spalle esperienze del tutto nella norma.
Secondo i psicologi e psichiatri il drogato non ha personalità o se la possiede è fragile, non regge alle frustrazioni, ha poco autostima di sé, cioè non ha delle regole, valori, modelli a cui credere o attenersi. Questi giovani che fanno uso di droga sono incapaci di affrontare la realtà e per questo assumono droga per far superare gli ostacoli della vita ad un'altra persona, più sicura e più forte.
Molti giovani hanno modo di provare la droga, è facilmente reperibile e c’è sempre uno degli amici che conosce un amico che può procurargliela a buon prezzo, ma è anche verso che tutti quelli che la provano non diventano tossicodipendenti.
Per far prendere coscienza al giovane tossicodipendente esistono delle fasi di recupero come ad esempio sostituire la droga “cattiva” con quella “buona”. Vi sono inoltre centri di recupero dove il drogato può confrontarsi con altri che hanno il suo stesso problema, dove gli sarà tutto più chiaro del motivo per cui ha iniziato ad assumere droga e non si sentirà più emarginato, isolato e soprattutto non capito.
Partendo dal presupposto che il tossicodipendente vive le proprie emozioni come cattive e pericolose, ricorrendo alla droga proprio per sedarle, nella comunità l’attenzione è centrata nel suo recupero emozionale. Attraverso varie tecniche, viene facilitata l’espressione delle emozioni: urlare, piangere, ridere, esplodere di rabbia, all'interno di una situazione terapeutica, aiuta a prendere coscienza, a farle uscire e a non averne paura. Così il giovane impara a provare emozioni senza il bisogno di cercarle con l’uso della droga.
L’allontanamento del figlio dalla propria famiglia non sarà lungo in quanto saranno organizzati incontri per riallacciare i rapporti con loro, in questo modo saranno coinvolti direttamente anche attraverso sedute di terapia familiare che continuano dopo le dimissioni.
Anche dopo la fase di recupero dovranno passare circa cinque anni per considerare la persona guarita e l’atteggiamento familiare deve essere per forza diverso da quello normale che ha comportato il figli a drogarsi per evitare ricadute.
A mio parere si droga chi ha troppo tempo libero, colui che sta intere giornate con gli amici e chi ha troppi soldi da spendere. Bisognerebbe sostituire un po’ di queste cose con qualcosa di più impegnativo come dei lavoretti, ad esempio, per guadagnare il ragazzo deve tagliare l’erba del prato, pulire l’auto, avere buoni voti a scuola e comportarsi bene anche in casa; se si fa qualcosa e si ottiene un'altra cosa in cambio credo che sia una bella soddisfazione personale rispetto a chi riceve una paghetta mensile senza fare nulla per meritarsela; secondo me questo distaccherebbe i giovani dalla droga.



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