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Biografia: Igor Stravinskij

Igor' Stravinskij (circa anni trenta) - Foto di Divisione Stampe e Fotografie (Prints and Photographs Division) della Biblioteca del Congresso sotto l'ID digitale ggbain.32392

Biografia:
Compositore russo vissuto tra il 1882 e il 1971, Stravinskij incominciò a studiare musica relativamente tardi, quando, già avviato agli studi universitari di legge, incontrò il compositore Rimskij-Korsakov, che lo prese tra i suoi allievi. Un approfondito studio della composizione gli permise di elaborare i suoi primi lavori importanti.
Nel 1908 ebbe occasione di conoscere Sergej Diaghilev, direttore della compagnia dei balletti russi operante a Parigi. Diaghilev intuì subito il talento di Stravinskij e decise di commissionargli alcuni brani, fra i quali i tre balletti che fecero la fortuna del musicista: L’uccello di fuoco, Petruska e La sagra della primavera. In questi lavori Stravinskij mostra già di possedere una forte personalità e uno stile molto originale.
La sua musica infatti venne considerata innovativa, tanto che molti la giudicarono troppo ardita.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale, Stravinskij lasciò definitivamente la Russia per stabilirsi sul lago di Ginevra, in Svizzera, dove compose musiche in cui introdusse elementi tratti da vari generi musicali tra i quali anche il jazz.
Nascono così La storia del soldato (un insieme di parti recitate, parti suonate e parti ballate), il famoso Ragtime composto per un gruppo di undici strumenti, e Piano Rag Music, tutti con chiari riferimenti stilistici alla musica afro-americana.
L’evoluzione stilistica di Stravinskij però non si ferma qui: nel 1919 egli accettò infatti di musicare un balletto su musiche di Pergolesi. Nasce così la Pulcinella, piccolo capolavoro in stile detto “neoclassico”, che si fonda sulla ripresa e sulla rielaborazione di musiche del Settecento. Altri lavori neoclassici sono Edipo Re, il Concerto per pianoforte e orchestra e La carriera di un libertino.
Negli ultimi anni di vita Stravinskij si avvicinò anche alla musica dodecafonica. Morì quasi novantenne, ormai conosciuto e apprezzato in tutto il mondo; le sue ultime volontà furono di essere seppellito a Venezia vicino alla tomba del suo primo grande ammiratore, Diaghilev, che da giovane l’aveva capito e incoraggiato.



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