Scuolissima.com - Logo

Paradiso Canto 11 - Figure retoriche

Tutte le figure retoriche presenti nell'undicesimo canto del Paradiso (Canto XI) della Divina Commedia di Dante Alighieri.

Qui di seguito trovate tutte le figure retoriche dell'undicesimo canto del Paradiso. In questo canto Tommaso d'Aquino spiega a Dante alcune frasi che non aveva compreso nel significado, dicendo che la Provvidenza ha generato due religiosi come guida della Chiesa: San Francesco e San Domenico. Poiché parlando di uno dei due si loda ugualmente anche l’altro, Tommaso parlerà principalmente di Francesco. Per una migliore comprensione del testo vi consigliamo di leggere la parafrasi del Canto 11 del Paradiso.


Le figure retoriche

O insensata cura de’ mortali = apostrofe (v. 1). Cioè: "O dissennati affanni degli uomini".

Che ti fanno in basso batter l’ali = metafora (v. 3). Cioè: "che l'uomo è legati ai beni terreni, quando invece la sua natura tende a innalzarlo al suo luogo d'origine, il cielo".

E chi ... e chi = anafora (vv. 6-7).

Chi nel diletto de la carne involto s’affaticava e chi si dava a l’ozio = antitesi (vv. 8-9). Cioè: "chi si lasciava andare ai piaceri carnali, chi all'ozio". L'antitesi fra l'uomo "carnale", attirato dai piaceri mondani, e l'uomo "spirituale", interessato alle cose eterne.

Involto / s’affaticava = enjambement (vv. 8-9).

Ne lo / punto del cerchio = enjambement (vv. 13-14).

Come a candellier candelo = similitudine (v. 15). Cioè: "simile alla candela in un candelabro".

Quella lumera = perifrasi (v. 16). Per indicare san Tommaso.

Sorridendo / incominciar = enjambement e anastrofe (vv. 17-18). Cioè: "iniziare a dire sorridendo".

Lo dicer mio = anastrofe (v. 24). Cioè: "il mio dire, le mie parole".

La provedenza, che governa il mondo = perifrasi (v. 28). Per indicare Dio.

Ogne aspetto / creato = enjambement (vv. 29-30).

La sposa = perifrasi (v. 32). Per indicare la Chiesa.

Di colui ch’ad alte grida disposò lei = perifrasi (vv. 32-33). Per indicare Cristo. La Chiesa sposa Cristo è perifrasi tipica del linguaggio mistico e tratta dagli Atti degli Apostoli.

Col sangue benedetto = metafora (v. 33). S'intende sulla croce.

L’un = perifrasi (v. 37). Per indicare s. Francesco.

Fu tutto serafico in ardore = similitudine (v. 37). Cioè: "fu pieno in ardore come un Serafino".

L’altro = perifrasi (v. 38). Per indicare s. Domenico.

Fue di cherubica luce uno splendore
= similitudine (vv. 38-39). Cioè: "fu uno splendore di luce come i Cherubini".

Fue / di cherubica luce uno splendore = enjambement (vv. 38-39).

L’opere sue = anastrofe (v. 42). Cioè: "le loro opere".

E l’acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo = perifrasi (vv. 43-44). Cioè: "e il fiume che scende dal monte scelto dal beato Ubaldo", per indicare il fiume Chiascio.

D’alto monte = perifrasi (v. 45). Per indicare il monte Subasio.

Là dov’ella frange più sua rattezza = perifrasi (vv. 49-50). Per indicare Assisi.

Nacque al mondo un sole = perifrasi (v. 50). Per indicare s. Francesco.

Come fa questo tal volta di Gange = similitudine (v. 51). Cioè: "come questo sole vero e proprio sorge a volte dal Gange".

Tal donna = allegoria (v. 58). Per indicare la povertà.

Come a la morte = similitudine (v. 59).

Spirital corte = anastrofe (v. 61). Cioè: "tribunale spirituale".

Primo marito = perifrasi (v. 64). Per indicare Cristo.

Colui ch’a tutto ‘l mondo fé paura = perifrasi (v. 69). Per indicare Cesare, colui che fece paura a tutto il mondo.

Non proceda troppo chiuso = metafora (v. 73). Cioè: "non parli in modo troppo oscuro".

E dietro a tanta pace / corse = enjambement (vv. 80-81).

Oh ignota ricchezza! oh ben ferace! = apostrofe (v. 82).

La sposa = allegoria (v. 84). Per indicare la povertà.

Le ciglia = sineddoche (v. 88). La parte per il tutto, le ciglia anziché la fronte.

L’italica erba = anastrofe (v. 105). Cioè: "terra italiana".

L’ultimo sigillo = metafora (v. 107). Per indicare le stimmate.

A colui ch’a tanto ben sortillo = perifrasi (v. 109). Cioè: "a colui che lo destino a una vita tanto santa", per indicare Dio.

A’ frati suoi = anastrofe (v. 112). Cioè: "ai suoi confratelli".

Sì com’a giuste rede = similitudine (v. 112). Cioè: "come a legittimi eredi".

La donna sua = anastrofe (v. 113). Cioè: "la sua donna".

La donna sua più cara = allegoria (v. 113). Per indicare la povertà.

Mover si volle = anastrofe (v. 116). Cioè: "volle muoversi".

Colui che degno collega fu = perifrasi (vv. 118-119). Per indicare san Domenico, al pari di san Francesco.

Degno / collega = enjambement (vv. 118-119).

La barca / di Pietro = enjambement (vv. 119-120).

La barca di Pietro = metafora (vv. 119-120). Per indicare la Chiesa.

Buone merce carca = metafora (v. 123). Cioè: arricchirsi spiritualmente.

Di latte vòte = anastrofe (v. 129). Cioè: "prive di latte".

Vedrai la pianta onde si scheggia = metafora (v. 137). Cioè: "vedrai da dove l’ordine domenicano inizia a corrompersi".



🧞 Continua a leggere su Scuolissima.com
Cerca appunti o informazioni su uno specifico argomento. Il nostro genio li troverà per te.




© Scuolissima.com - appunti di scuola online! © 2012 - 2024, diritti riservati di Andrea Sapuppo
P. IVA 05219230876

Policy Privacy - Cambia Impostazioni Cookies