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Riassunto Libro 14 Iliade

Riassunto del libro XIV (quattordicesimo) dell'Iliade.
Nestore, che ha abbandonato la battaglia per portare in salvo Macaone, sente il terribile grido degli eserciti e, uscito dalla tenda, vede uno sconcertante spettacolo: i Greci fuggono inseguiti dai Troiani, il muro ha ceduto. Si reca dunque da Agamennone, che incontra reduce dalla battaglia insieme a Odisseo e Diomede, tutti feriti: Agamennone, in preda allo sconforto, propone addirittura di fuggire; Odisseo lo rimprovera aspramente e lo accusa di fare affermazioni inammissibili; Diomede propone allora di ritornare in battaglia, benché feriti, non per combattere, ma almeno per incitare gli altri.
Posidone, sotto le spoglie di un vecchio guerriero, compare fra le fila greche, non senza accusare ancora Achille, che ha abbandonato i suoi compagni. Era vede Posidone impegnato a fianco dei Greci e se ne rallegra; temendo però che Zeus lo ostacoli, trama un tranello contro di lui, e con l’aiuto — estorto con un inganno — di Afrodite riesce a sedurre Zeus.
In seguito, grazie alla complicità di Hypnos, dio del sonno, lo fa addormentare, mentre Posidone indisturbato continua a prestare aiuto ai Greci. La lotta divampa, guidata da Posidone che precede le schiere achee, mentre sul fronte troiano avanza Ettore: dagli eserciti si levano grida furiose.
Ettore colpisce Aiace, e non riesce a ferirlo, mentre è egli stesso colpito da un masso scagliato da Aiace e a stento è portato in salvo dai compagni. I Greci, che vedono Ettore uscire dalla battaglia, infuriano sempre più: su tutti si distingue Aiace.


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