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I Malavoglia: Sintesi e Analisi (temi e personaggi)

Breve riassunto, analisi del testo, dei personaggi e dei luoghi del romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga.


Riassunto

Il romanzo racconta la storia di una famiglia di pescatori che vive e lavora nel paese di Aci Trezza. La famiglia è nota per la sua laboriosità ed è considerata economicamente agiata. Il patriarca è Padron ‘Ntoni che vive nella Casa del Nespolo insieme al figlio Bastianazzo, sposato con Maruzza, e ai 5 nipoti: ’Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia. Le disgrazie nascono col l'acquisto di una grossa partita di lupini da trasportare in barca, ma il carico naufraga assieme a Bastianazzo a causa di una tempesta. Tutti si danno dunque da fare per pagare il debito dei lupini e per riparare la barca Provvidenza. Nel frattempo, Luca muore nella battaglia di Lissa durante il servizio militare di leva, il debito non viene saldato, la casa viene tolta e la reputazione della famiglia va peggiorando. Segue un altro naufragio della Provvidenza che porta Padron ‘Ntoni a un passo dalla morte; Maruzza muore di colera. A questo punto ‘Ntoni va via dal paese in cerca di ricchezze, ma, tornato impoverito, si dà al contrabbando e finisce in galera. Padron ‘Ntoni, ormai vecchio, muore senza poter rivedere la casa; Lia lascia il paese e si abbandona alla prostituzione; Mena rinuncia al matrimonio con Alfio e rimane a casa ad accudire i figli del fratello Alessi che, continuando a fare il pescatore, ricompra la Casa e tenta di ricostruire l'onore dei Malavoglia.



Narratore

È esterno e anonimo ma non coincide con l’autore



Focalizzazione

È esterna. Si parla anche di narratore popolare o corale in quanto egli si cela dietro i personaggi fino a regredire (artificio di regressione): egli condivide con la società il modo di comportarsi, i pregiudizi, la mentalità e la cultura. Da qui deriva l’artificio di straniamento che, basandosi sul grosso divario tra il punto di vista dell’autore e quello del narratore, mostra come strano qualcosa (per es. un comportamento) che in realtà non è



Tecniche narrative

Il racconto è in terza persona.
L’adozione del narratore popolare ha permesso all’autore di servirsi di tutti e tre i tipi di discorso, ma in particolare quello diretto e indiretto libero; Verga, in questo modo, mediante il primo si è impossessato del linguaggio diretto e schietto dei personaggi e con il secondo dei loro pensieri rimanendo del tutto impersonale.



Struttura narrativa 

La fabula e l’intreccio coincidono.
Vi è una sola prolessi nel capitolo 7 che riguarda la morte di Luca



Tempo

La storia si svolge dopo l’Unità d’Italia, comprendendo un arco di tempo di circa una quindicina d’anni, ovvero tra il 1863 (quando ‘Ntoni viene chiamato per la leva militare) e il 1878.

Il tempo del racconto non è omogeneo: nei capitoli 1-4 il tempo della storia e del racconto sono uguali, nei capitoli 5-9 il ritmo della narrazione è più accelerato, nei capitoli 10-15 il tempo del racconto è di gran lunga superiore a quello della storia (sono sintetizzati 14 anni).
L’elemento dominante è la scena, utilizzata durante i numerosi dialoghi; sono frequenti le ellissi; spesso si hanno dei sommari, in quanto il ritmo è accelerato quando vengono narrate intere giornate; infine, vi sono anche delle pause per riflessioni e descrizioni.



Spazio

È reale in quanto Verga appartiene alla corrente del Verismo. La storia si svolge nel piccolo paese di Aci Trezza vicino Catania; esso è il contenitore delle vicende. Si può fare una distinzione tra lo spazio esterno (ignoto e insicuro:i personaggi si disperdono o muoiono) e quello interno del paese (rassicurante). Nonostante l’autore si preoccupi di presentare attentamente lo spazio sociale del paese, questo non viene mai descritto. Ricorrono spesso la piazza (luogo dei pettegolezzi), la farmacia (luogo di raccoglimento per i più acculturati), l’osteria e la Casa del Nespolo vista come nido domestico.



I Personaggi

Non esiste un sistema dei personaggi ma si può fare una distinzione tra personaggi principali (la famiglia Malavoglia) e quelli secondari (i compaesani).


Personaggi principali

PADRON ‘NTONI. Patriarca che conosce molti proverbi, è il simbolo della saggezza popolare; non rinuncia mai al proprio dovere e ama il suo mestiere da pescatore. Non si oppone alla società ma la rispetta con tutte le tradizioni.

BASTIANAZZO. Figlio “grande e grosso” di Padron ‘Ntoni, è altrettanto un lavoratore; muore a causa della tempesta mentre trasporta il carico di lupini.

MARUZZA. Moglie di Bastianazzo, “bada a tessere, salare le acciughe e far figliuoli da buona massaia”. La sua serenità svanisce con la morte del marito e del figlio.

‘NTONI. “Bighellone di vent’anni”, è il figlio maggiore di Maruzza. Si ribella alla sua condizione di miseria smettendo di lavorare; dopo aver ucciso il brigadiere don Michele, poiché ha una relazione amorosa con Lia, trascorre cinque anni in carcere. Infine, lascia il paese per il suo passato da detenuto.

MENA. “Soprannominata Sant’Agata perché sta sempre al telaio” e innamorata di Alfio, dopo la morte della madre si occupa di educare Lia e di portare avanti la casa.

LUCA. ‘E “un vero Malavoglia”, quindi laborioso e di buon cuore. Muore durante la battaglia a Lissa.

ALESSI. “Un moccioso tutto suo nonno”: si dà da fare dopo le disgrazie capitate alla famiglia. Alla fine i suoi sforzi vengono premiati con il riscatto della Casa e il riconoscimento dell’onore perso della famiglia.

LIA. "È la più piccola, ancora né carne né pesce"; ha una storia amorosa con Don Michele, motivo per cui ‘Ntoni, rivendicando l’onore della sorella e della famiglia, lo uccide e finisce in carcere. Poiché girano voci nel paese riguardo la sua condizione di prostituta, lascia il paese senza far sapere più nulla su di lei.



Personaggi secondari

ZIO CROCIFISSO. “Campana di legno”:è l’usuraio del paese, sempre pronto ad approfittare delle disgrazie altrui per arricchirsi; vive con la nipote, la Vespa, che sposa per interessi

PIEDIPAPERA. Astuto e profittatore, affronta qualsiasi affare, compreso il contrabbando; è sposato con Gnà Grazia, donna generosa e amica dei Malavoglia

LA LOCCA. ‘E una donna povera nonostante sia sorella di Zio Crocifisso e ha due figli: Menico che muore con Bastianazzo e l’altro che finisce nel contrabbando con ‘Ntoni.

ZUPPIDDI TURI (rimette in senso la Provvidenza), VENERA(occupazione: maritare la figlia BARBARA)

ANNA (vedova: nonostante le difficoltà non si lamenta mai)

ALFIO MOSCA (carrettiere)

PADRON CIPOLLA (il ricco del paese) e il figlio BRASI (per poco è il fidanzato di Mena)

DON FRANCO (spezziale: repubblicano e rivoluzionario)

VANNI PIZZUTO (barbiere)

DON SILVESTRO (segretario comunale, furbo e pronto a dar consigli per il proprio tornaconto)

DON MICHELE (brigadiere delle guardie doganali)

MASTRO CALLA’ (sindaco)

CINGHIALENTA (contrabbandiere e frequentatore dell’osteria)

SANTUZZA (ostessa)

MANGIACARRUBBE (“una di quelle che stanno alla finestra”)

NUNZIATA (moglie di Alessi; prima si occupa dei fratelli).



Temi

Le questioni affrontate da Verga sono molte; innanzitutto, già nella prefazione l’autore espone il suo obiettivo, cioè quello di mostrare la lotta per i bisogni fondamentali dell’uomo. Il tema economico si presenta con l’attaccamento alla roba, con cui si intendono gli oggetti, le costruzioni e gli appezzamenti; con una parola: il denaro. Ciò che Verga vuole mostrare è come gli uomini perseguano la logica della roba, divenendo i vincitori e gli oppressori della società; chi, invece, vive seguendo la logica degli affetti, come i Malavoglia, finisce per essere un perdente e dunque soffrire. I protagonisti sono portatori di valori tradizionali, i quali si oppongono completamente a quelli del paese, legati, invece, alla modernità. Rientra, perciò, anche il tema della società: i Malavoglia ne sono vittime, in quanto colpiti dai pregiudizi dei compaesani; per esempio, mentre ‘Ntoni si preoccupa per la sorte di Bastianazzo, il paese crede che gli stia a cuore il carico di lupini. Questa differenza tra la malizia del popolo e la laboriosità della famiglia è sottolineata dall’utilizzo dell’artificio di straniamento. ‘E importante anche sottolineare che le disgrazie della famiglia iniziano nel momento in cui Padron ‘Ntoni decide di trattare l’affare dei lupini con Zio Crocifisso, ovvero, cercando di guadagnare in quell’anno più soldi. Si parla, dunque, della teoria dell’ostrica, la quale consiste nell’accettare la propria condizione e mantenere le classi chiuse. Verga appare perciò determinista: nessuno può cambiare il proprio status, da cui ne deriva una sorta di pessimismo.
Altro tema fondamentale è quello della famiglia, il cui simbolo è la Casa del Nespolo. Proprio per questo motivo, per i Malavoglia è importante pagare il debito dei lupini e non perdere la casa. Ancora, è possibile analizzare altri aspetti della società: il ruolo della donna, adatto a stare sempre al telaio, e la concezione del matrimonio, visto in tutto e per tutto come un affare per migliorare le proprie condizioni economiche. Tale visione, condivisa anche da Padron ‘Ntoni, cozza, invece, con quella di Mena che, innamorata di Alfio e corrisposta, vorrebbe coronare il suo sogno d’amore.



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