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Prima guerra mondiale: riassunto semplice

Appunto di storia contenente il riassunto semplificato della prima guerra mondiale: data di inizio e fine, gli schieramenti, le cause e le conseguenze

Una tappa importante del programma scolastico di storia è la prima guerra mondiale, si studia in terza media e nell'ultimo anno delle scuole superiori. Si tratta del primo grande conflitto della storia dal punto di vista cronologico e il secondo in termini di distruzione e numero di morti. Eppure il periodo che l'ha preceduto, detto Belle Epoque, era caratterizzato da pace e sviluppo economico.





Prima Guerra Mondiale

In questa pagina trovate il riassunto della storia generale della prima guerra mondiale suddiviso in sequenze cosicché ognuno possa saltare le parti a cui è meno interessato. In esso è spiegato il perché questa guerra è stata chiamata così, quando ha avuto inizio e quali sono state le cause, quali sono i paesi che hanno partecipato alla guerra e come erano schierati, l'evoluzione del conflitto, le armi utilizzate, l'ingresso in guerra dell'Italia, l'Ingresso in guerra degli americani, la data della fine definitiva della prima guerra mondiale, la conferenza di pace e le conseguenze per i vincitori e i vinti. Se questo riassunto vi dovesse sembrare ancora troppo lungo, provate a leggere il riassunto breve sulla prima guerra mondiale.



1° Guerra Mondiale: riassunto

Definizione e periodo storico

La prima guerra mondiale fu un conflitto iniziato il 28 luglio 1914 e terminato l'11 novembre 1918 che vide coinvolti le principali potenze europee e molte altre potenze minori. Inizialmente definita "guerra europea", con il successivo coinvolgimento dell'Impero britannico e di altri Paesi extraeuropei come Stati Uniti e Impero giapponese, prese il nome "Guerra mondiale" e di "Grande Guerra". È stato il più grande conflitto armato della storia, superato solo dalla seconda guerra mondiale.


Cause prima guerra mondiale

Vi era un clima di forte tensione fra le varie potenze europee:
  • la Germania voleva ritagliarsi un ruolo guida nel continente e stava interferendo con gli interessi strategici e commerciali britannici e francesi;
  • il Regno Unito inizialmente isolato era diventato sempre più attivo e presente in Europa;
  • la Francia voleva rivendicare la precedente sconfitta nella guerra guerra franco-prussiana del 1870 e riconquistare l'Alsazia e la Lorena;
  • L'Impero austro-ungarico e l'Impero russo erano in competizione per i Balcani e allo stesso tempo dovevano affrontare le richieste di indipendenza dei diversi popoli sottomessi.


La goccia che fece traboccare il vaso

Il 28 giugno 1914 l'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria in visita ufficiale a Sarajevo, capitale della Bosnia (regione meridionale dell'impero asburgico) viene assassinato insieme alla moglie da uno studente serbo con due colpi supportato da altri che lottavano per l'indipendenza dei loro popoli. La notizia fece subito il giro del mondo. L'Austria ritenne responsabile la Serbia responsabile di quanto accaduto e mandò un ultimatum in cui la Serbia doveva sottostare ai suoi voleri. L'ultimatum fu rispettato solo in parte e il 28 luglio 1914 l'Austria dichiarò guerra alla Serbia.
Questo evento (l'assassinio dell'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando) è noto con l'espressione "la goccia che fece traboccare il vaso" in quanto è il motivo ufficiale (casus bellis) per cui ebbe inizio la prima guerra mondiale, ma secondo gli storici la guerra sarebbe arrivata comunque perché tutte le grandi potenze aspiravano a qualcosa in più.


Gli schieramenti e le alleanze iniziali

Così scatta il sistema delle alleanze (attuato dagli stati europei per evitare di essere aggrediti):
  • la triplice alleanza era composta da Germania, Austria-Ungheria e Italia;
  • la triplice intesa era composta da Francia, Inghilterra e impero russo.

Il sistema delle alleanze allargò immediatamente il conflitto: in nome della Triplice Alleanza la Germania entrò in guerra a fianco dell'Austria (Imperi centrali). A fianco della Serbia si schierarono la Russia (che le aveva garantito il proprio sostegno) e la Francia (alleata della Russia).



Inizio del conflitto

La strategia militare tedesca prevedeva un attacco rapido e a sorpresa per non dare tempo agli avversari di prendere iniziativa, e per arrivare ad attaccare la France scelsero di invadere il Belgio (4 agosto 1914), nonostante si fosse dichiarato neutrale. La violazione del patto di neutralità del Belgio portò il Regno Unito a prendere parte alla guerra schierandosi contro la Germania.

I belgi rallentano l'esercito tedesco per dare ai francesi il tempo necessario per organizzare la resistenza nella battaglia della Marna, un affluente della Senna, nel quale riescono a fermare i tedeschi (settembre 1914). Così dalla "guerra lampo" si passò alla guerra di posizione, combattuta nel fango e nelle trincee (un fossato scavato nel terreno per mettere i soldati al riparo dal fuoco nemico). Ci furono altre due grandi battaglie, a Verdun e sul fiume Somme (1916), nel quale la posizione dei due eserciti rimase invariata. Intanto sul fronte orientale l'esercito tedesco era riuscito ad occupare la Polonia. Sul fronte orientale i Russi resistono alla avanzata austriaca. Intanto entrano in guerra Turchia e Bulgaria (a favore dei governi centrali) e il Portogallo e Romania (per la triplice intesa).



Italia durante la prima guerra mondiale

Dal momento che l'Austria aveva dichiarato guerra alla Serbia, si trattava di una guerra offensiva e perciò l'Italia, pur essendo alleata degli austriaci, non era obbligata a prendervi parte. Dunque, il 2 agosto 1914, l'Italia dichiarò ufficialmente di voler restare neutrale.

Nel frattempo in Italia il popolo era diviso in due gruppi:
  • i neutralisti (cattolici, socialisti, liberali, Giolitti), volevano mantenere lo stato di neutralità;
  • gli interventisti (nazionalisti di estrema destra, irredentisti trentini, alcuni socialisti), erano favorevoli all'ingresso dell'Italia in guerra.

Inizialmente i neutralisti erano in maggioranza, ma col passare del tempo aumentavano le manifestazioni pubbliche degli interventisti che volevano portare a compimento il processo risorgimentale e conquistare Friuli Venezia Giulia e l'Istria. Nell'aprile 1915, il governo italiano firmò all'insaputa del Parlamento il Patto di Londra (nonostante già impegnata nella Triplice alleanza), in cui l’Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese ed in caso di vittoria avrebbe ottenuto il Trentino e la Venezia Giulia, una parte della Dalmazia con numerose isole adriatiche. Il 24 maggio 1915 l'Italia entra in guerra a fianco della Triplice Intesa.



Fine guerra: vincitori e vinti

Il conflitto continuava e ai morti in guerra si andavano ad aggiungere coloro che morivano per la situazione economica ormai drammatica.

Nel 1915 Austria e Germania stavano ottenendo importanti vittorie contro la Russia e la Serbia, mentre gli italiani riuscirono a difendersi a fatica dall'attacco austriaco in Trentino.

Nel 1917 ci furono due eventi importantissimi: la Russia si ritirò dalla guerra ma ad essa si sostituirono gli Stati Uniti che essendo stati attaccati da dei sottomarini tedeschi entrarono in guerra contro la Germania (aprile 1917) appoggiando con forti somme i paesi dell'Intesa (che non avrebbero potuto ripagare il debito in caso di sconfitta).

Intanto l'esercitò italiano subì una tremenda disfatta a Caporetto ma riuscì, sotto la guida del generale Diaz, a bloccare l'offensiva nemica.

Il 1918 fu l'anno decisivo del conflitto: Germania e Austria erano ormai vicine al crollo economico. Le forze dell'Intesa si imposero definitivamente sul fronte occidentale mentre le truppe italiane vincevano a Vittorio Veneto ed entravano a Trento e Trieste. Grazie all'intervento degli americani la guerra era finalmente terminata l'11 novembre 1918, lasciando dietro di sé milioni di vittime ed enormi problemi.

Vincitori: Regno Unito, Russia e Francia (Triplice Intesa) + Italia e Stati Uniti che si sono uniti in un secondo momento.

Sconfitti: Impero austro-ungarico e Germania.



Armi utilizzate

Tra le armi maggiormente utilizzate nella prima guerra mondiale vi sono l'artiglieria pesante, fucili a ripetizione e mitragliatrici. A questi si aggiunsero le armi chimiche che uccidevano per soffocamento chiunque respirasse quel gas e in genere l'obiettivo era colpire le trincee.

Il perfezionamento nelle telecomunicazioni, via radio o filo, permise un miglior coordinamento delle truppe.

La guerra velocizzò lo sviluppo automobilistico e crebbe anche la produzione degli aerei, che però non erano abbastanza affidabili da poter essere usati per scopi militari.

I primi carri armati, dapprima a ruote e successivamente a cingoli, vennero sperimentati per la prima volta nel 1916 dagli inglesi e permettevano di attaccare e scavalcare le trincee nemiche.

Le armi belliche che hanno influito maggiormente nella prima guerra mondiale sono state i sottomarini tedeschi, per mezzo dei quali riuscivano ad affondare sia le navi nemiche sia le navi mercantili.



Conseguenze

La prima guerra mondiale sarebbe dovuta essere una guerra di pochi mesi e che avrebbe dovuto coinvolgere pochi paesi. Il risultato fu totalmente opposto a quello che ci si aspettava: coinvolse paesi di tutto il mondo per quattro lunghi anni. Alla fine della prima guerra mondiale la situazione economica dell'Europa era disastrosa: disoccupazione, inflazione, necessità di riconvertire le industrie belliche in industrie di uso quotidiano per la produzione di altre merci, necessità di importare beni, impoverimento del settore agricolo.

L'esito del conflitto segnò la fine di quattro imperi: Tedesco, Austro-Ungarico, Russo, Turco.

A Parigi, nel 1919 ebbe luogo la conferenza di pace a cui poterono partecipare solamente i paesi vincitori: USA (Wilson), Gran Bretagna, Francia, Italia. Tutti quelli che persero la guerra non vennero ammessi e dovevano solamente accettare i trattati con pesanti condizioni di pace.

La Germania fu obbligata a restituire l'Alsazia e la Lorena alla Francia. Mentre alla Polonia, che fu riconosciuta uno stato indipendente, dovette cedere gran parte delle regioni orientali compreso il corridoio polacco per avere uno sbocco al mare. Tutte le sue colonie vennero spartite fra Francia, Inghilterra e Giappone. Inoltre, la Germania dovette ridurre lo sviluppo militare e pagare una pesante indennità.

Anche se l'Italia riuscì a sedersi nel tavolo dei vincitori e ottenne territori non fu soddisfatta della conclusione della conferenza per via della città di Fiume che venne riconosciuta città indipendente e che quindi non poteva essere annessa al territorio italiano.



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