Testo:
A la brigata avara senza arnesi:
in tutte quelle parti dove sono,
davanti a’ dadi e tavolier’ li pono
perché al sole stien tutti distesi;
e in camicia stieno tutti i mesi
per poter più leggèr’ ire al perdono;
entro la malta e ’l fango gl’imprigiono,
e sien domati con diversi pesi.
E Paglierino sia lor capitano;
e abbia parte di tutto lo scotto,
con Benci e Lippo savio da Chianzano,
Senso da Panical ch’ha leggier trotto.
Chi lo vedesse schermir giuso al piano,
ciascun direbbe: «E’ pare un anitrotto».
A la brigata avara senza arnesi:
in tutte quelle parti dove sono,
davanti a’ dadi e tavolier’ li pono
perché al sole stien tutti distesi;
e in camicia stieno tutti i mesi
per poter più leggèr’ ire al perdono;
entro la malta e ’l fango gl’imprigiono,
e sien domati con diversi pesi.
E Paglierino sia lor capitano;
e abbia parte di tutto lo scotto,
con Benci e Lippo savio da Chianzano,
Senso da Panical ch’ha leggier trotto.
Chi lo vedesse schermir giuso al piano,
ciascun direbbe: «E’ pare un anitrotto».
Commento
I sonetti sono preceduti preceduti da questa didascalia «Cene de la chytarra da Arezo resposa per contrari ali suonetti di misi de Folgore de Sanczeminiano». Così prende avvio il controcanto burlesco e agro: Cenne è un giullare e la parodia il suo mestiere.