Dopo i fallimenti dell'unità e delle insurrezione, i federalisti pensano che per ottenere l'indipendenza sia necessaria una confederazione di stati italiani realizzabile con riforme graduali. Nel 1843 i federalisti formano due correnti: i cattolici liberali ed i democratici repubblicani.
Cattolici liberali: erano orientati al cattolicesimo, a capo avevano il sacerdote piemontese Vincenzo Gioberti che pensava ad una confederazione presieduta dal Papa Pio 9° mantenendo un re. Fra gli intellettuali ricordiamo: Alessandro Manzoni, Niccolò Tommaseo, Antonio Rosmini, e Cesare Balbo che voleva i Savoia.
Democratici repubblicani: erano capeggiati dall'economista milanese Carlo Cattaneo che pensava ad una federazione di repubbliche autonome italiane fatta dalla borghesia, che unita alle altre nazioni avrebbe formato una federazione europea come Svizzera o U.S.A.
Fonte: Mapper-Mapper