Più sani e più belli. Non è solo uno slogan, ma anche la conclusione che emerge da alcune statistiche sulle condizioni di vita degli italiani, un po' sorprendenti se si pensa ai casi registrati, sempre in aumento di Aids, infarti, tumori che accrescono le preoccupazioni della gente.
Tema Svolto:
Cento anni fa un neonato su 5 moriva prima di aver compiuto un anno di vita, oggi il rapporto è di 1 su 1000. Segno che per la diagnosi e la cura delle malattie si sono avuti netti miglioramenti nel nostro paese. Ma appena corre voce che la salute degli italiani non è mai stata così buona, molti si sorprendono perché una buona parte degli italiani non si trova nelle migliori condizioni fisiche e sembra quasi che tanti malesseri, malattie, tragedie e sofferenza vengano ignorati.
La verità p che le mutate condizioni economiche e sociali insieme con lo sviluppo industriale, hanno migliorato la vita degli italiani, ma hanno aperto la strada a nuove e più complesse patologie; molte delle quali dovute a fattori psicologiche o ambientali. Ad ogni modo, mai come nell'epoca attuale nella nostra penisola esistono abitazioni salubri e confortevoli, né vestiario così adatto a riparare dalle intemperie e così liberatorio per i movimenti del capo.
I ragazzi non hanno mai fatto tanto sport, e anche le persone adulte dedicano gran parte del loro tempo libero alla cultura fisica. L'alimentazione è più ricca e abbondante del passato, tanto che molto spesso vengono alla ribalta casi in cui le malattie e le disfunzioni organiche non derivano dalla denutrizione ma dalle ipernutrizioni.
Secondo alcuni studi, se si somma che il nostro eccesso di cibi consumati con resisdui alimentari gettati gettati tra i rifiuti, si raggiunge una quantità di calorie tale da nutrire 4.000.000 di indigeni. La stessa igiene pubblica è notevolmente migliorata. Nel passato per evitare di essere colpiti da una grave malattia infettiva, bisognava affidarsi alla buona sorte. La popolazione era esposta a rischi di ogni genere. Contrarre la tubercolosi, il colera, la malattia o la peste bubbonica non costituiva un'ipotesi remota. Nell'acqua e negli alimenti di grande consumo si poteva rintracciare una varietà indescrivibile di agenti patologici, che produceva infezioni intestinali non solo fastidiose ma letale.
Oggi, invece, le pulci e i pidocchi sono più una scocciatura che un reale pericolo e si interessano più gli zoologici che gli epidemiologi. Inoltre, tranne qualche raro caso di importazione, la malaria primitiva è scomparsa dall'Italia, la tubercolosi è molto spesso guaribile, le acque ed i cibi sono meno infetti anche se non tutte le malattie sono curabili soprattutto se non vengono scovate in tempo.
Visto che la salute degli italiani ha fatto un significativo salto di qualità rispetto agli inizi del secolo, non si spiega almeno in apparenza l'apprensione che in talune circostanze si manifesta tra i cittadini. La gente è profondamente indignata verso la persistenza di malattie inevitabili e verso l'incuria che colpisce numerosi ammalati. Nel nostro Paese la sanità è allo sfascio, carenza di strumenti diagnostici e terapeutici, impreparazione del personale, mancanza di adeguate strutture, disfunzioni organizzative, precarietà delle condizioni igienico sanitarie all'interno degli ospedali, interferenze politiche
C'è da considerare la diffusa curiosità per le continue scoperte della medicina, che si avvale sempre più di alte scienze per raggiungere traguardi che nel passato sembravano irraggiungibili, basti pensare ai trapianti di organi, alla fecondazione artificiale e alle tecniche di neurochirurgia. Questa curiosità procede a pari passo con una serie di interrogativi sui risultati morali del progresso medico scientifico, ma più ancora, con la coscienza esiste uno squilibrio tra ciò che è possibile per l'alto livello delle scienze e ciò che avviene nell'esistenza quotidiana dei cittadini.
Infine assediata da nuovi flagelli l'opinione pubblica cerca di reagire per assicurarsi la sopravvivenza e per salvaguardare le giovani generazioni. Tutti tentano di non rimanere vittime degli agguati tesi dall'Aids, dalle malattie cardiocircolatorie, dai tumori, dalle droghe, dalle intossicazioni derivanti dall'inquinamento, dallo stress e da tanti altri deprimenti malesseri o addirittura in alcuni laboratori sono in corso studi per evitare il virus dalla stanchezza cronica, che avrebbe colpito migliaia di persone in tutto il mondo. Nelle storie delle malattie umane è si ormai giunti a un bivio. Finora avevano prevalso malattie dovute principalmente a fattori naturali: alcune causate dalla mancanza di cibo, oltre da agenti infettivi, oltre da avversità climatiche. Oggi questi mali possono essere tenuti sotto controllo e se ciò non avviene, vuol dire che ci sono ingiustizie da correggere più che rimedi medici da inventare. La verità è che molti fenomeni patologici nascono per mano dell'uomo stesso, che spesso non applica alcuni principi elementari che renderebbero al vita meno pericolosa e più sana.
Tema Svolto:
Cento anni fa un neonato su 5 moriva prima di aver compiuto un anno di vita, oggi il rapporto è di 1 su 1000. Segno che per la diagnosi e la cura delle malattie si sono avuti netti miglioramenti nel nostro paese. Ma appena corre voce che la salute degli italiani non è mai stata così buona, molti si sorprendono perché una buona parte degli italiani non si trova nelle migliori condizioni fisiche e sembra quasi che tanti malesseri, malattie, tragedie e sofferenza vengano ignorati.
La verità p che le mutate condizioni economiche e sociali insieme con lo sviluppo industriale, hanno migliorato la vita degli italiani, ma hanno aperto la strada a nuove e più complesse patologie; molte delle quali dovute a fattori psicologiche o ambientali. Ad ogni modo, mai come nell'epoca attuale nella nostra penisola esistono abitazioni salubri e confortevoli, né vestiario così adatto a riparare dalle intemperie e così liberatorio per i movimenti del capo.
I ragazzi non hanno mai fatto tanto sport, e anche le persone adulte dedicano gran parte del loro tempo libero alla cultura fisica. L'alimentazione è più ricca e abbondante del passato, tanto che molto spesso vengono alla ribalta casi in cui le malattie e le disfunzioni organiche non derivano dalla denutrizione ma dalle ipernutrizioni.
Secondo alcuni studi, se si somma che il nostro eccesso di cibi consumati con resisdui alimentari gettati gettati tra i rifiuti, si raggiunge una quantità di calorie tale da nutrire 4.000.000 di indigeni. La stessa igiene pubblica è notevolmente migliorata. Nel passato per evitare di essere colpiti da una grave malattia infettiva, bisognava affidarsi alla buona sorte. La popolazione era esposta a rischi di ogni genere. Contrarre la tubercolosi, il colera, la malattia o la peste bubbonica non costituiva un'ipotesi remota. Nell'acqua e negli alimenti di grande consumo si poteva rintracciare una varietà indescrivibile di agenti patologici, che produceva infezioni intestinali non solo fastidiose ma letale.
Oggi, invece, le pulci e i pidocchi sono più una scocciatura che un reale pericolo e si interessano più gli zoologici che gli epidemiologi. Inoltre, tranne qualche raro caso di importazione, la malaria primitiva è scomparsa dall'Italia, la tubercolosi è molto spesso guaribile, le acque ed i cibi sono meno infetti anche se non tutte le malattie sono curabili soprattutto se non vengono scovate in tempo.
Visto che la salute degli italiani ha fatto un significativo salto di qualità rispetto agli inizi del secolo, non si spiega almeno in apparenza l'apprensione che in talune circostanze si manifesta tra i cittadini. La gente è profondamente indignata verso la persistenza di malattie inevitabili e verso l'incuria che colpisce numerosi ammalati. Nel nostro Paese la sanità è allo sfascio, carenza di strumenti diagnostici e terapeutici, impreparazione del personale, mancanza di adeguate strutture, disfunzioni organizzative, precarietà delle condizioni igienico sanitarie all'interno degli ospedali, interferenze politiche
C'è da considerare la diffusa curiosità per le continue scoperte della medicina, che si avvale sempre più di alte scienze per raggiungere traguardi che nel passato sembravano irraggiungibili, basti pensare ai trapianti di organi, alla fecondazione artificiale e alle tecniche di neurochirurgia. Questa curiosità procede a pari passo con una serie di interrogativi sui risultati morali del progresso medico scientifico, ma più ancora, con la coscienza esiste uno squilibrio tra ciò che è possibile per l'alto livello delle scienze e ciò che avviene nell'esistenza quotidiana dei cittadini.
Infine assediata da nuovi flagelli l'opinione pubblica cerca di reagire per assicurarsi la sopravvivenza e per salvaguardare le giovani generazioni. Tutti tentano di non rimanere vittime degli agguati tesi dall'Aids, dalle malattie cardiocircolatorie, dai tumori, dalle droghe, dalle intossicazioni derivanti dall'inquinamento, dallo stress e da tanti altri deprimenti malesseri o addirittura in alcuni laboratori sono in corso studi per evitare il virus dalla stanchezza cronica, che avrebbe colpito migliaia di persone in tutto il mondo. Nelle storie delle malattie umane è si ormai giunti a un bivio. Finora avevano prevalso malattie dovute principalmente a fattori naturali: alcune causate dalla mancanza di cibo, oltre da agenti infettivi, oltre da avversità climatiche. Oggi questi mali possono essere tenuti sotto controllo e se ciò non avviene, vuol dire che ci sono ingiustizie da correggere più che rimedi medici da inventare. La verità è che molti fenomeni patologici nascono per mano dell'uomo stesso, che spesso non applica alcuni principi elementari che renderebbero al vita meno pericolosa e più sana.