di Giacomo Leopardi
Commento:
Il Dialogo, scritto nel 1832, riproduce un’immaginaria conversazione tra un passante ed un venditore di almanacchi, dalla quale si evince che nessuno dei due è contento del proprio passato poiché le sofferenze sono state maggiori delle gioie, ed allora è meglio non fare pronostici per il futuro. Nell'operetta si comprende come, per il Leopardi, la felicità non è mai data al presente, ma è sempre sospesa tra un passato, in cui in alcune occasioni ha pure rotto il continuo dolore umano, ed un futuro fatto di vane speranze; il tono del dialogo, nonostante il forte pessimismo che lo sottende, è sottilmente ironico, agile, rapido e privo di punte polemiche.
Commento:
Il Dialogo, scritto nel 1832, riproduce un’immaginaria conversazione tra un passante ed un venditore di almanacchi, dalla quale si evince che nessuno dei due è contento del proprio passato poiché le sofferenze sono state maggiori delle gioie, ed allora è meglio non fare pronostici per il futuro. Nell'operetta si comprende come, per il Leopardi, la felicità non è mai data al presente, ma è sempre sospesa tra un passato, in cui in alcune occasioni ha pure rotto il continuo dolore umano, ed un futuro fatto di vane speranze; il tono del dialogo, nonostante il forte pessimismo che lo sottende, è sottilmente ironico, agile, rapido e privo di punte polemiche.