di Giovanni Verga
Commento:
Nella prefazione ai Malavoglia, il Verga accoglie senz'altro la tesi positiva dell’infinito progresso dell’umanità, ma osserva come la “fiumana del progresso”, travolgendo gli individui, comporti l’infelicità degli stessi. Proprio per questo, lo scrittore siciliano parla di “vinti”, a significare che il progresso, se considerato nel suo insieme (o, come dice l’autore, “visto da lontano”), si presenta grandioso: in realtà comporta sempre la sconfitta dei singoli, per cui il destino generale dell’umanità non coincide assolutamente con i destini individuali. L’ingenua ottimistica fiducia nel progresso, che era propria del positivismo si converte così nel suo opposto, cioè in una sostanziale pessimismo consistente nell'osservare come la “fiumana del progresso” travolga tutti, anche quelli che, “vincitori d’oggi”, affrettati anch'essi di arrivare… saranno sorpassati domani”.
La tendenza al miglioramento che è la molla stessa del progresso, si trasforma quindi paradossalmente in una condanna degli individui alla sconfitta ed all'infelicità.
Commento:
Nella prefazione ai Malavoglia, il Verga accoglie senz'altro la tesi positiva dell’infinito progresso dell’umanità, ma osserva come la “fiumana del progresso”, travolgendo gli individui, comporti l’infelicità degli stessi. Proprio per questo, lo scrittore siciliano parla di “vinti”, a significare che il progresso, se considerato nel suo insieme (o, come dice l’autore, “visto da lontano”), si presenta grandioso: in realtà comporta sempre la sconfitta dei singoli, per cui il destino generale dell’umanità non coincide assolutamente con i destini individuali. L’ingenua ottimistica fiducia nel progresso, che era propria del positivismo si converte così nel suo opposto, cioè in una sostanziale pessimismo consistente nell'osservare come la “fiumana del progresso” travolga tutti, anche quelli che, “vincitori d’oggi”, affrettati anch'essi di arrivare… saranno sorpassati domani”.
La tendenza al miglioramento che è la molla stessa del progresso, si trasforma quindi paradossalmente in una condanna degli individui alla sconfitta ed all'infelicità.