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Guido Gozzano: I Colloqui

Pubblicata nel 1911, I colloqui è la raccolta di versi più matura di Gozzano e il capolavoro della poetica crepuscolare. L'opera si presenta come un libro organico, strutturato in tre parti (Il giovane errore, Alle soglie, il reduce) dedicate ad altrettanti momenti dell'esistenza del giovane poeta.
Nelle nove liriche della sezione Il giovanile errore (il primo componimento è quello eponimo: I colloqui) il poeta tratta episodi di vagabondaggio sentimentale, seguendo l'illusione giovanile, con le sue promesse non mantenute. I sette testi della seconda serie, Alle soglie, illustrano gli impossibili amori che si offrono al poeta quando egli è alle soglie, ovvero sotto la minaccia della morte (quest'ultima è la Signora vestita di nulla).
In questa seconda serie sono compresi i celebri poemetti La signorina Felicità e L'amica di nonna Speranza. Chiude il libro la sezione Il reduce, che canta, nei suoi otto componimenti, la rassegnazione, l'indifferenza, l'accettazione di una vita senza spessore: sono i motivi della prima lirica di questo gruppo, Totò Merùmeni.
Il libro, complessivamente, segna una svolta nella poesia italiana novecentesca: il poeta assume l'ottica del borghese onesto, affettuosamente, ironicamente critico nei confronti della società del suo tempo.
Soprattutto, Gozzano dà vita a una sorta d'ironica parodia nei confronti della poetica dannunziana (invece che farmi Gozzano / un po' scimunitu, ma greggio / fari gabriel-dannunziano: / sarebbe stato ben peggio!), rifacendosi a un linguaggio comune e a un mondo limitatamente provinciale, raffigurato con realismo.



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