Nascono in Grecia la tragedia e la commedia
E' in particolare nel mondo greco che assistere agli spettacoli teatrali, svolti durante le feste dedicate al dio Dioniso, viene considerato un momento della vita religiosa, un'occasione di purificazione e di maturazione.
In Grecia nascono i due generi fondamentali del teatro: la tragedia e la commedia. Nella tragedia venivano rappresentate situazioni in cui si esprimeva il conflitto fra l'agire umano e il destino imperscrutabile. Nella messa in scena gli esseri umani sono sconfitti finché non accettano la loro sorte. Nella tragedia appaiono anche i grandi fatti storici, i miti, i grandi personaggi, eroi e semidei della leggenda epica. Nella commedia, la vita e i problemi degli uomini comuni venivano descritti in chiave ironica con scambi di persona, inganni, beffe, scherzi e con un lieto fine.
Rappresentazioni purificatrici per la formazione dei cittadini
Assistere alle rappresentazioni teatrali, in particolare alle tragedie, era considerata un'esperienza fondamentale per i cittadini dell'antica Grecia: lo spettatore, condividendo i dolori, le speranze, gli errori e i dubbi dei protagonisti e partecipando alle loro storie, traeva dallo spettacolo un insegnamento morale, si purificava dalle proprie paure e formava la sua coscienza di uomo e di cittadino. Per questo il teatro nell'antica Grecia aveva un'importante funzione di educazione e di formazione dei cittadini.
Nei testi teatrali, alle parti recitate si alternavano poesie, musiche, canti e danze, affidati al coro, un gruppo di dodici o quindici giovani, che con il loro intervento commentavano i momenti salienti del dramma. Gli attori erano mascherati e nella tragedia indossavano alti calzari (i coturni). Ciascun attore impersonava più parti femminili erano interpretate da attori maschi.
I principali autori di tragedie nel mondo greco furono Eschilo, Sofocle ed Euripide, vissuti nel V secolo a.C., mentre il principale autore di commedie fu Aristofane.
Il teatro romano
A Roma le rappresentazioni teatrali assunsero forme e caratteri diversi rispetto al mondo greco.
Il genere tragico ebbe vita breve, mentre nel III e II secolo a.C. ebbero grande successo le commedie di Plauto, che rappresentavano in chiave comica le vicende tipiche di una famiglia romana. Tragedie e commedie si trasformarono nell'età imperiale in recitationes, cioè letture pubbliche di opere letterarie, mentre i gusti del pubblico si indirizzavano agli spettacoli circensi o alle pantomime, mezzi con cui il potere politico si assicurava il consenso dei sudditi.