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Riassunto vita: Franz Kafka

Franz Kafka (Praga 1883-Vienna 1924), scrittore di lingua tedesca, nasce a Praga, città molto vivace dal punto di vista culturale. La sua famiglia è ebraica e vive in condizioni economiche piuttosto agiate.
Fin da piccolo Franz ha un difficile rapporto con il padre, chiuso e autoritario, che alimenta in lui la convinzione di essere debole e incapace di vivere.
Questo tema tornerà poi come un’ossessione nei suoi scritti.
Laureatosi in legge, trova impiego presso una compagnia di assicurazioni. La sua salute è cagionevole: nonostante ciò affianca il lavoro, che detesta, con un’intensa attività letteraria a cui riserva le ore notturne.
La tubercolosi lo costringe a frequenti ricoveri in sanatorio e, quando la malattia progredisce, la sente come una vera liberazione dal lavoro impiegatizio.
Muore a soli 41 anni in una clinica di Kirling, nei pressi di Vienna dopo aver dato disposizione che tutte le sue opere vengano distrutte, essendone insoddisfatto.
Ma, a eccezione del lungo racconto La metamorfosi (1916), i suoi scritti sono pubblicati postumi dall’amico Max Brod che non rispetta le sue disposizioni testamentarie.
Tra le sue opere ricordiamo, oltre ai racconti, i romanzi Il processo e il castello.

L’alienazione dell’individuo
L’esperienza del lavoro impiegatizio contribuì alla nascita di uno dei temi fondamentali della narrativa di Kafka: la condizione esistenziale dell’uomo moderno, imprigionato in un labirinto di regole di cui non conoscerà mai il senso, non possedendo la chiave per interpretarle. I personaggi di Kafka sono schiacciati da un inesorabile senso di colpa legato al fatto stesso di esistere che li conduce all’espiazione, senza che possano mai conoscere le ragioni della pena che devono scontare: la loro ricerca della verità è tenace e disperata ma sempre delusa.
Kafka nei suoi scritti rappresenta il disorientamento dell’uomo contemporaneo per il quale decifrare la realtà è una pretesa impossibile. I suoi personaggi sono individui smarriti tormentati dal senso di incapacità, confusi ed ecco che per rappresentare questa condizione il racconto perde la sua trama definita, rimane in sospeso, senza una conclusione che dia al lettore il senso logico della vicenda.

La scrittura di Kafka e l’assurdo
Caratteristica della scrittura di Kafka è la precisione con cui descrive la realtà, studiandone i particolari, persino i più ovvi e banali. Per effetto di questa insistenza sui dettagli il mondo vero ci appare deformato, grottesco e assurdo, incomprensibile e insopportabile fino a diventare reale.



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