Riassunto:
Nato a Vicenza nel 1842, Fogazzaro visse con entusiasmo la passione patriottica di famiglia. Lunghi periodi di vacanza in Valsolda (sul lago di Lugano), nella villa paterna di Oria, originarono in lui profondi affetti e ricordi di quella terra. Dopo la maturità classica (a Vicenza ebbe per maestro il poeta Giacomo Zanella), studiò legge a Padova e poi a Torino, dove si laureò nel 1864. Dopo il matrimonio (1866), s'impiegò in uno studio legale a Milano, esercitando l'avvocatura fino al 1869. In seguito ritornò a Vicenza e cominciò a dedicarsi all'attività letteraria. Nel 1872 tenne l'importante discorso Dell'avvenire del romanzo in Italia.
Dopo un periodo di sbandamento morale, nel 1873 tornò alla fede religiosa. L'anno successivo pubblicò la novella in versi Miranda e nel 1876 la raccolta in versi Valsolda. La fama giunse nel 1881 con il romanzo Malombra, che gli consentì di dedicarsi esclusivamente alla letteratura. Fecero seguito i nuovi romanzi Daniele Cortis (1884), Il mistero del poeta (1888) e soprattutto Piccolo mondo antico (1895; quest'ultimo, ambientato in Valsolda, fu salutato come il capolavoro del romanzo cattolico italiano dopo I promessi sposi. Nel 1900 Fogazzaro venne nominato senatore.
Nel frattempo elaborò ed espose in numerose conferenze le sue idee di conciliazione tra fede cattolica e cultura moderna. Da tale ricerca nacquero vari saggi, tra cui L'origine dell'uomo e il sentimento religioso (1893), Il progresso in relazione alla felicità (1898) e gli scritti raccolti in Ascensioni umane (1899). A tali tematiche moderniste furono dedicati i nuovi romanzi: Piccolo mondo moderno (1901) e Il Santo (1905). Quest'ultimo propugna idee di rinnovamento della chiesa e una democrazia cristiana capace di favorire un ordinato sviluppo della società con l'attivo contributo dei cattolici italiani (ancora esclusi dalla vita civile dopo il non expedit di Pio IX. Ma le tesi di Fogazzaro apparivano troppo avanzate: Il Santo venne condannato da papa Pio X all'indice dei libri proibiti (1906). Stessa sorte toccò all'ultimo romanzo, Leila (1910). Amareggiato, Fogazzaro morì nel 1911.
Nato a Vicenza nel 1842, Fogazzaro visse con entusiasmo la passione patriottica di famiglia. Lunghi periodi di vacanza in Valsolda (sul lago di Lugano), nella villa paterna di Oria, originarono in lui profondi affetti e ricordi di quella terra. Dopo la maturità classica (a Vicenza ebbe per maestro il poeta Giacomo Zanella), studiò legge a Padova e poi a Torino, dove si laureò nel 1864. Dopo il matrimonio (1866), s'impiegò in uno studio legale a Milano, esercitando l'avvocatura fino al 1869. In seguito ritornò a Vicenza e cominciò a dedicarsi all'attività letteraria. Nel 1872 tenne l'importante discorso Dell'avvenire del romanzo in Italia.
Dopo un periodo di sbandamento morale, nel 1873 tornò alla fede religiosa. L'anno successivo pubblicò la novella in versi Miranda e nel 1876 la raccolta in versi Valsolda. La fama giunse nel 1881 con il romanzo Malombra, che gli consentì di dedicarsi esclusivamente alla letteratura. Fecero seguito i nuovi romanzi Daniele Cortis (1884), Il mistero del poeta (1888) e soprattutto Piccolo mondo antico (1895; quest'ultimo, ambientato in Valsolda, fu salutato come il capolavoro del romanzo cattolico italiano dopo I promessi sposi. Nel 1900 Fogazzaro venne nominato senatore.
Nel frattempo elaborò ed espose in numerose conferenze le sue idee di conciliazione tra fede cattolica e cultura moderna. Da tale ricerca nacquero vari saggi, tra cui L'origine dell'uomo e il sentimento religioso (1893), Il progresso in relazione alla felicità (1898) e gli scritti raccolti in Ascensioni umane (1899). A tali tematiche moderniste furono dedicati i nuovi romanzi: Piccolo mondo moderno (1901) e Il Santo (1905). Quest'ultimo propugna idee di rinnovamento della chiesa e una democrazia cristiana capace di favorire un ordinato sviluppo della società con l'attivo contributo dei cattolici italiani (ancora esclusi dalla vita civile dopo il non expedit di Pio IX. Ma le tesi di Fogazzaro apparivano troppo avanzate: Il Santo venne condannato da papa Pio X all'indice dei libri proibiti (1906). Stessa sorte toccò all'ultimo romanzo, Leila (1910). Amareggiato, Fogazzaro morì nel 1911.