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Ed è subito sera, Quasimodo: parafrasi, analisi, commento

Qual è il significato della poesia Ed è subito sera e cosa vuole trasmettere Quasimodo? Perché il raggio di sole non illumina ma trafigge?
Tramonto

Ed è subito sera è una poesia di Salvatore Quasimodo scritta nel 1930 e contenuta nella raccolta Acque e Terre. È la poesia più celebre e anche la più breve di Quasimodo, ma il componimento in origine era assai più lungo e s'intitolava "Solitudini". In seguito il poeta pensò di isolare la terzina conclusiva e di assegnarle un titolo autonomo. Questi tre versi sono così divenuti la sua lirica più nota e il testo più significativo della corrente ermetica in Italia.





Ed è subito sera: scheda poesia

Titolo Ed è subito sera
Autore Salvatore Quasimodo
Genere Poesia lirica
Raccolta Acque e Terre
Corrente letteraria Ermetismo
Data 1930
Temi trattati La solitudine, le sofferenze della vita, il rapido volgere della vita nella morte
Personaggi L'essere umano
Frase celebre «Ognuno sta solo sul cuor della terra»



Testo

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.



Parafrasi

Ogni individuo vive in solitudine credendo di essere al centro del mondo, illuminato da un raggio di sole, d'un tratto sopraggiunge la sera.



Analisi del testo

Schema metrico: una strofa costituita da tre versi liberi. Il primo è un doppio senario, il secondo è un novenario e il terzo è un settenario.

Il testo della poesia è breve per sottolineare il fatto che anche la vita di un essere umano è di breve durata. Inoltre, bisogna anche osservare la lunghezza dei versi che tende a diminuire, proprio per evidenziare il fatto che col passare del tempo gli anni di vita che ci rimangono da vivere sono sempre meno.

Il primo verso è un lungo e lento dodecasillabo che evidenzia una sensazione di stupore e di attesa; il terzo verso è un breve e rapido settenario che accende il precipitare della drammatica conclusione.

Questa lirica brevissima e intensa è un esempio molto chiaro di poesia ermetica per la scelta di un linguaggio ricercato e simbolico. Il tema della poesia è la solitudine e l'angoscia che deriva dalla consapevolezza della brevità della vita: come al bagliore del lampo segue il frastuono del tuono, qui, invece, alla luce di un raggio di sole segue il buio della sera.


Il testo della poesia può essere suddiviso in tre fasi e ad ogni fase corrisponde un verso: esistenza triste e solitaria, qualche breve attimo di gioia, la vecchiaia.



Analisi parola per parola

  • Ognuno: dal punto di vista grammaticale è un pronome indefinito, ed è una parola chiave che domina in tutta la lirica. Da osservare che l'autore non scrive "ogni uomo" perché ha preferito lasciare questo senso di solitudine come un dramma indefinito, per metterla maggiormente in risalto nel testo.
  • Sta: è il verbo "stare" ed è usato per indicare attesa e smarrimento, mentre cerchiamo di dare un senso alla nostra esistenza.
  • Solo: questo termine sta a significa che la nostra vita dipende solo da noi stessi, che non ci sarà qualcuno altro a decidere per noi e che quindi non possiamo sfuggire dalle responsabilità; ciò intensifica la solitudine.
  • Sul cuore della terra: siamo al centro della terra, nel senso che vivendo ci mettiamo in gioco e non è un ruolo marginale.
  • Trafitto da un raggio di sole: indica che la nostra felice esistenza è come un raggio di sole, che ci dona energia e ci riscalda ma è di breve durata. Perciò non è sufficiente per placare le sofferenze dell'uomo. Ecco perché utilizza il verbo trafiggere anziché illuminare.
  • Ed è subito sera: con il tramontare del sole va via anche l'ultimo raggio di sole e questo cambiamento arriva troppo in fretta, cioè non ci rendiamo nemmeno conto di come scorre velocemente il tempo che già ci ritroviamo vecchi e prossimi alla morte.


Figure retoriche

  • Metafora = "sul cuor della terra" (v.1). Significa sentirsi al centro del mondo.
  • Allitterazione della L = "solo sul" (v.1).
  • Allitterazione della S = "sta solo sul" (v.1); "subito sera" (v.3).
  • Analogia = "trafitto da un raggio di sole" (v.2). Allude alle gioie e alle sofferenze della vita, gli alti e bassi della vita.
  • Assonanza = terra (v.1) e "sera" (v.3).
  • Paronomasia = solo (v.1) e "sole" (v.2).
  • Sinestesia = "trafitto da un raggio di sole" (v.2). Il verbo trafiggere (sfera tattile) e raggio di sole (fera visiva).
  • Analogia = sera (v.3), per indicare il sopraggiungere improvviso della morte.


Commento

Questa poesia descrive la vita di ognuno di noi ed è molto attuale anche nei nostri giorni. Secondo Quasimodo ogni individuo è solo ed intende che prendiamo le nostre scelte da soli, non c'è qualcuno che le prende al posto nostro e si prende le responsabilità. Per esempio la scelta della scuola superiore, di andare all'università e in quale università, o di iniziare subito a lavorare dopo il diploma, e soprattutto la scelta del lavoro. Queste sono tutte scelte che prendiamo da soli e solo negli anni ci accorgiamo se abbiamo fatto delle scelte giuste o sbagliate. Ma la vita va avanti e ci sentiamo al centro del mondo, in quanto ci sono anche le gioie come i successi personali (scelte professionali azzeccate, matrimonio, figli, viaggi, sorprese ecc.). Il problema dell'esistenza umana è che la vita continua ad andare avanti anche quando le cose vanno per il verso giusto e all'improvviso ci rendiamo conto che siamo diventati vecchi e che la nostra vita è giunta al termine.

Da una poesia triste come "Ed è subito sera" di Salvatore Quasimodo è possibile anche trarre degli spunti di vita molto interessanti. Ad esempio, il messaggio nascosto nel testo è che la vita è un dono, perciò dobbiamo cercare di massimizzare la nostra felicità e se possibile condividerla con gli altri (per spezzare la solitudine), di imparare a cogliere le opportunità che prima o poi ci arriveranno, di non rimandare gli impegni e nemmeno il divertimento per non vivere di rimpianti. Inoltre, proprio per il fatto che siamo "soli" non dobbiamo essere troppo duri con noi stessi quando le cose non vanno come avevamo previsto, ma nemmeno essere troppo pigri per aspettare che le cose vanno nella giusta direzione senza fare nulla. In altre parole, dobbiamo goderci la vita, facendo la nostra parte nel mondo, rimanendo consapevoli che il mondo esisteva già prima del nostro arrivo e andrà avanti anche quando un giorno non ci saremo più.



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