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Figure retoriche: O falce di luna calante, D'Annunzio

di Gabriele D'Annunzio
Figure retoriche:


Descrizione di un paesaggio avvolto nel silenzio e nella luce della luna.
Il poeta saluta il sottile arco color d'argento della luna, quale si mostra nel suo ultimo quarto (luna calante), simile a falce. L'ora è tarda; nulla turba la natura. Nel bosco, fremiti lievissimi di foglie, i sospiri di fiori, più che interrompere il silenzio magico diffuso in tutto il paesaggio, lo accentuano, lo sottolineano, lo imbevono di sensualità.


Metrica:
 tre strofe di quattro versi, costituite ciascuna da due novenari e da due dodecasillabi, l'ultimo dei quali è sempre tronco.


1 falce: è la luna che all'ultimo quarto assume la forma di una falce.

2 mèsse: la terra diventa un enorme campo che ondeggia di sogni, proprio perché la luna ha la forma di una falce.

3 qua giù!: sulla terra.

4 Aneliti: respiri, fruscii.

5 esalano: emanano, effondono.

6 oppresso: sazio, pago.

"La similitudine è un paragone, un confronto tra cose e situazioni ed è spesso introdotta da paroline come:
simile, sembra, fare, come, assomiglia".



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