Figure retoriche:
In questa struttura si traduce la tematica centrale del Foscolo di questo periodo, quella ampiamente presente nell’Ortis : lo scontro dell’eroe generoso ed appassionato con una realtà storica fortemente negativa , che genera infelicità irrequietudine , rivolta;ed anche qui l’unica soluzione che si offre a questa situazione è la morte intesa come dissoluzione dell’essere , annullamento totale. Nella poesia lirica , Foscolo costruisce di sé un’immagine eroica del tutta analoga a quella proposta nel romanzo.
La metafora è la "sera come immagine della morte", la «fatal quiete», cioè una dimensione cosmica senza tempo, ma anche come pace dell'anima. Ma affine a questo, emerge dalla poesia anche un altro tema fondamentale: il sofferto rapporto tra il desiderio di pace del poeta e il senso angoscioso della vita che lo travaglia. La sera è descritta quindi dal Foscolo come portatrice di bei tramonti estivi, accompagnata da venti leggeri, ma anche di atmosfere invernali, tenebrose e nevose, ma in entrambi i casi la sera è sempre desiderata, perché essa ispira i più intimi pensieri, le più segrete aspirazioni.
Le più importanti figure retoriche della poesia sono: l’ossimoro, l’enjambement e l’antitesi.
L’ossimoro del primo verso è “fatal quiete” e il “Nulla eterno” del decimo verso. L’enjambement è nei versi 5-6 (inquiete/ tenebre e lunghe).
L’antitesi si trova negli ultimi due versi “e mentre io guardo la tua pace, dorme/ quello spirto guerriero ch’entro mi rugge”.